Dionisi, allenatore del Sassuolo, parla dalla sala stampa del Mapei Football Center per presentare la sfida della terza giornata di Serie A contro il Verona. Ecco le sue dichiarazioni.
Domani chiude il mercato. Ci sono degli sviluppi e quanto possono condizionare nelle scelte e nella preparazione?
“La più bella notizia è che Domenico Berardi domani sarà disponibile e questa è una bella notizia. Ripartiamo con ancora più ottimismo, vuoi per la prestazione fatta a Napoli e non possiamo dimenticarci che abbiamo giocato contro la prima accreditata per vincere lo Scudetto e abbiamo giocato in 10 nel secondo tempo. I ragazzi hanno fatto bene considerando le difficoltà. Ripartiamo da questo, dal rientro di Domenico, dal minutaggio di alcuni giocatori arrivati da poco o pochissimo, sapendo che domani è una partita importante, è solo la terza, ma è una partita importante”.
Il Verona subisce dei tiri, lascia tirare. Cosa occorre domani per essere un Sassuolo più pratico in avanti?
“Dobbiamo crescere. È normale che in queste gare abbiamo fatto qualcosa, potevamo fare forse di più, domani dobbiamo fare di più. Abbiamo creato meno di quello che è consuetudine per noi, fermo restando che dobbiamo lavorare in maniera diversa perché abbiamo cambiato qualcosa. Affrontiamo una squadra che ha finito bene e ha iniziato bene, mi sembra che abbiano cambiato poco nell’idea, magari una fase attendista diversa rispetto a prima, con palla sono molto verticali, cosa che li contraddistingueva già in passato, quindi è un avversario che ci metterà della pressione, ma al tempo stesso abbiamo più qualità di loro”.
Berardi può giocare dal 1′ minuto?
“Potrebbe partire dall’inizio. Se la squadra avversaria ci vuole affrontare in parità numerica noi dobbiamo sfruttare questa cosa perché abbiamo un potenziale importante in avanti”.
Sei stato più psicologo o allenatore con Berardi?
“Con Domenico credo che ormai il rapporto sia buono, credo che lui si fidi di me e io mi fido di Domenico persona. Abbiamo parlato abbastanza in questo periodo, fermo restando che è un ragazzo e un giocatore maturo, non devo dargli tante spiegazioni. Sicuro la parte psicologia ha una certa valenza, non solo per lui, ma finalmente giocheremo con il mercato chiuso e io ho chiesto alla società di non parlare di mercato con me perché oggi non mi interessa niente”.
Quanto vi ha condizionato il mercato aperto?
“Le operazioni maggiori le fanno i grandi club ma paradossalmente condiziona più un club come il nostro. Ogni sessione di mercato successiva mi sembra più stressante e complicata della precedente e non gioviamo di questo momento. Questo è un problema che hanno tutti ma non è semplice per la nostra realtà gestire questo momento dove tanti hanno piacere a chiacchierare dei nostri giocatori e un po’ potrebbe destabilizzare. Del mercato chiuso ne trarremo beneficio, spero già domani”.
Sono mancati dei punti di riferimento durante questo mercato?
“I cambi ovviamente portano delle cose e ne tolgono altre, soprattutto togliendo un po’ di esperienza ma non è quello il caso come Consigli perché ha finito da titolare e ha ricominciato da titolare, con lui le cose erano chiare, si è alzato il livello della competizione con Cragno. Ferrari ha chiesto di andare via, sapendo questo, era una gestione particolare, ma rimarrà, tutti lo rispettano e sono contento che possa dare il suo contributo. Domenico è un caso diverso, normale che tutto questo porti a far sì che si parli del Sassuolo fuori e possono destabilizzare. Mi sembra di trovare un alibi dietro a queste cose, dobbiamo imparare a convivere e a gestire certe cose ma la responsabilità nel bene e nel male è degli interpreti, dell’allenatore e delle società”.