Ci si aspettava e si desiderava una serata migliore, fatta di esultanze e di abbracci. Ma non è stato così. A Skopje, l’Italia non va oltre l’uno a uno contro la Macedonia e l’europeo sembra sempre più lontano. Spalletti sperava sicuramente in un esordio migliore e così non è stato, anche se i ragazzi c’hanno provato fino all’ultimo. Quello del campo impraticabile non dev’essere un alibi ma allo stesso tempo bisogna sottolineare come per via di quest’ultimo, la partita è diventata ingiocabile. La palla rotolava male e rimbalzava appena e ad ogni passo di qualsiasi giocatore si alzava una zolla.
Ribadiamo che ciò non giustifica una prestazione che poteva e doveva essere migliore, nonostante il poco tempo che Spalletti ha avuto a disposizione, essendo stato ufficializzato soltanto a fine Agosto. La squadra è apparsa poco lucida e anche abbastanza scarica psicologicamente. La cosa che manca di più sembra essere la mentalità che ha contraddistinto questo gruppo durante l’ultimo europeo. Manca la voglia di vincere, la voglia di lottare, la voglia di sudare per la maglia importante che si indossa. Questi calciatori dovrebbero ricordare quanto siano privilegiati a vestire la casacca azzurra e forse le lacrime di Immobile a fine match dimostrano che qualcuno l’ha capito.
La Nazionale è al momento spenta e non sappiamo quando arriverà la scintilla che farà riaccendere l’animo di calciatori come Donnarumma, che anche stasera non ha giocato una partita all’altezza delle sue qualità, sbagliando anche sul gol del pareggio. L’unica speranza che rimane è una vittoria contro l’Ucraina, solo quella potrà tenere in piedi la qualificazione al prossimo europeo. Oggi sull’unico tiro in porta subito, si è preso gol e la reazione non è arrivata. Contro Zinchenko e Company servirà tutt’altro atteggiamento.
Dalle ceneri si può risorgere e Spalletti avrà l’arduo compito di provarci e di riuscirci, perchè saltare un altra competizione sarebbe una delusione troppo grande, visti anche i talenti di cui si può vantare la scuola calcio italiana. Da Barella a Tonali, passando per Chiesa e per Bastoni. I calciatori ci sono ma quando manca una grande mentalità, tutto diventa più difficile. Il buio non permane perchè per la luce arriverà sempre il momento giusto per splendere.