Pallone d’oro: lettera ad Haaland

Caro Haaland, a volte il calcio è crudele anche fuori dal campo. Nella vita però la parola d’ordine è CREDERE, anche quando non si hanno i favori del pronostico, anche quando ci si trova davanti a calciatori più forti. Inseguire i propri obiettivi significa passare anche da questi momenti qui, impregnati dalla delusione che l’aver dato il massimo non sia bastato. Ora non resta che azzerare tutto e ripartire, per inseguire un sogno che è assolutamente alla portata di un attaccante di questo calibro, seppur tanto giovane. Spesso a vincere è anche l’esperienza e queste favole si scrivono essendo in possesso anche di questo requisito. Noi siamo le nostre esperienze, le nostre sensazioni, siamo il sentirci parte di ciò che stiamo vivendo e quindi caro Erling ciò che più conta è l’essersi sentiti parte, anche solo per poco, di qualcosa più grande di noi.

L’aver vissuto anche solo per un attimo quel palco, quella cerimonia, forse ti è bastato per stavolta. L’anno prossimo però sarai di nuovo lì, a lottare per un trofeo tanto ambito e solo nel momento in cui arriverà la vittoria, nascerà quel binomio Haaland-Pallone d’oro che tanti fan attendono, nascerà l’essere di quel nome che porti, un tutt’uno con quel trofeo, nascerà l’essere entrato a far parte della storia di questo sport, vivendola e sentendosene parte integrante. A definire Erling, come calciatore, sono le esperienze sul campo, i gol, le esultanze e se questo continuerà ad esserci allora sicuramente non mancherà molto tempo prima di vedere quel grosso sorriso svettare sopra quella palla luccicante.