Ecco le parole in conferenza stampa del tecnico della Lazio Sarri alla vigilia della Champions League
C’è un senso di appagatezza nella squadra per la qualificazione già avuta? O è più la voglia di arrivare primi?
“Io sono della mia teoria. Le partite vanno aggredite, altrimenti le subisci e fai lo stesso fatica. Mi sembrano stimolati, del resto il contesto ti aiuta. E poi il primo posto aiuta”.
Tra Champions e campionato, si è sempre vista una Lazio dai due volti:
“Sabato a Verona abbiamo fatto bene. Avevo la sensazione dal campo che avevamo fatto una partita dal campo, i numeri me lo confermano, superiori a diverse partite vinte. Abbiamo sbagliato 30 secondi. Mi aspetto comunque che la squadra migliori la prestazione fatta. Abbiamo ritrovato un minimo di solidità che nella parte iniziale della stagione avevamo perso, questo ci ha aiutato nelle ultime partite. Ma a livello offensivo dobbiamo ritrovarci”.
Cosa le piace di Pedro?
“Il suo palmares parla da solo. Penso sia uno dei 3 giocatori più vincente della storia. Tecnicamente è un fenomeno, purtroppo non ti può garantire sempre 90 minuti. È bellissimo anche vederlo allenare, lavora come un diciottenne. È un piacere e un onore averlo con noi”.
La formazione? Giocherà qualche spagnolo-argentino…magari Castellanos…
“Non l’ho ancora decisa, sennò che cazz* faccio domani tutto il giorno? Devo arrivare fino alle 21 (ride, ndr). L’unico sicuro è Gila. Castellanos? Non faccio tante valutazioni sulla prossima partita con l’Inter. Domani bisogna aggredire la gara, all’apparenza può sembrare inutile. Abbiamo fatto un miracolo per andare agli ottavi, il paragone con l’Atletico non sussiste”.
Perché Morata non è andato d’accordo con lei?
“Non è una verità. Alvaro è straordinario, ha qualità tecniche e fisiche di altissimo livello, è uno dei centravanti più adatti al mio modo di giocare. Solo che in quel periodo era nervoso e non stava più bene a Londra. Aveva questo problema, non aveva problemi con me. Ne abbiamo parlato con lui anche l’ultima volta”.