Il 5 settembre del 2024 è una data che entra a fa parte della storia del calcio. Cristiano Ronaldo fa già parte di questa storia da un bel po’, il calciatore più rappresentativo di questo secolo, l’unico che ha osato sfidare Leo Messi e che con lui ha condiviso anni di lotta e predominio. Tutti gli appassionati di questo sport hanno assistito alla nascita, allo sviluppo ed alla consacrazione di un fenomeno mai visto prima. Si perché CR7 è un qualcosa di assolutamente nuovo, unico e rivoluzionario per il calcio. Infatti non c’è un esempio di longevità calcistica a livelli così alti, non si trova un campione che da più di vent’anni fa la differenza ovunque vada, nessun calciatore è riuscito mai ad abbinare in maniera così armoniosa e vincente l’estremo talento e la ricerca maniacale della condizione fisica perfetta. Assistiamo di volta in volta alla materializzazione di una macchina perfetta, che non è rimasta a cullarsi nella vanità e nella superiorità del proprio talento, ma una macchina che alla tecnica ha voluto aggiungere un lavoro quasi ossessivo su se stesso per consacrarsi come atleta perfetto e per potersi meritare l’Olimpo. Cristiano Ronaldo in questi anni ha giocato per i migliori club del Mondo ed a servizio di questi ha collezionato gol su gol, assist su assist, giocate su giocate, vittorie su vittorie, palloni d’oro su palloni d’oro e soprattutto record su record. Grazie a questa carrellata di successi, sia personali che di club, CR7 si è potuto guadagnare la nomina di miglior calciatore di questi anni, insieme a Messi, e tra i migliori calciatori di sempre nella storia del nostro amato gioco. La fame però non diminuisce con gli anni, Cristiano Ronaldo lo scorso 5 febbraio ha compiuto 39 anni e dal gennaio del 2023 si è trasferito in Arabia Saudita a giocare. Questi possono essere segnali di resa per i calciatori normali, anche per i campioni forse, non per i fenomeni. Infatti CR7 non si è arreso, anzi ha approfittato di questo tempo per continuare a scrivere la sua storia e quella di questo sport. Ieri sera Ronaldo è stato schierato al centro dell’attacco del Portogallo per la prima gara di Nations League, tra la selezione lusitana e la Croazia. Prima di iniziare il match, il fuoriclasse originario di Funchal era a quota 899 gol in carriera, numeri da capogiro per i comuni mortali. L’unica spiegazione possibile è che Achille, prima della sua morte, abbia lasciato degli eredi al mondo, discendenti che conservano, oltre che quel senso di epica e lussuria mitologica, anche quell’aura di semi-divinità del figlio di Teti. Quella essenza leggendaria sembra essere stata catturata anche da Cristiano Ronaldo, che al 34esimo minuto della gara tra Portogallo e Croazia sigla il suo gol numero 900 in carriera. L’esultanza è però tutta molto umana, il fenomeno portoghese si inginocchia a terra, si copre il volto con le mani, caccia dai propri occhi qualche lacrima, si gode quel momento, assapora quell’attimo, è da solo lì piegato, silenzio attorno. Poi però si rialza e la verità è un’altra. Oltre ad essere circondato dai suoi compagni di squadra, è omaggiato dalle grida esaltate del pubblico in delirio all’interno dello Stadio Da Luz, ma il suo gol arriva oltre quelle mura, perché quella rete è un traguardo storico, che fissa un punto nella linea retta della storia del calcio. Il gol numero 900 parte dal primo segnato il 7 ottobre del 2002 contro il Moreirense, passa per quelli con il Manchester United, da quelli con la camiseta blanca del Real Madrid, dal suo periodo italiano alla Juventus, per quelli esotici all’Al Nassr, senza dimenticare appunto quelli con indosso i colori della propria nazione. Cristiano Ronaldo è nel cuore di tutti i patiti di questo sport magico, Cristiano Ronaldo è nella storia! Per una sera non è più CR7, da ieri sera Cristiano Ronaldo è per tutti CR900.