Conferenza stampa ADL: “Vi spiego la situazione Gattuso e Superlega, con Insigne parliamo dopo l’Europeo ma nessuno è incredibile, Spalletti top”

Il presidente partenopeo Aurelio De Laurentiis ha rotto oggi pomeriggio il silenzio stampa che durava dallo scorso febbraio. Il patron del Napoli ha risposto a tutte le domande facendo chiarezza su questi mesi di silenzio e fissando gli obiettivi di mercato e della prossima stagione. Ecco di seguito alcuni estratti della conferenza.

“Vi ringrazio per essere qui, è chiaro che sono stati momenti difficili questi del Covid, che non ci aspettavamo, ci ha colti impreparati. Già nello scorso campionato avere questo problema, non avere lo spazio ed il tempo per programmare l’annualità, ma ognuno pensa ai suoi egoismi. Senza sapere degli stadi aperti o meno, che senso aveva programmare gli Europei senza il ritiro dovuto ed un ritiro vero oltre ad un mercato vero?  Tra poco pubblicheremo i calendari, ma chi ci garantisce? Io lo chiederei a Draghi, ma deve prendere atto che ci sono più di 30mln di italiani che trovano nel calcio una valvola di sfogo, l’80% di loro, ovvero 24 sono uomini che lavorano per il paese, allora perché tu ti disinteressi completamente al mondo del calcio che è una valvola di sfogo importante? Hai una grande credibilità in Europa, perché non convinci i tuoi colleghi a resettare tutte le partenze dei campionati posticipandone l’inizio ad una data per avere più serenità vaccinale?”

DOPO NAPOLI-VERONA… “Con i tifosi mi posso scusare soltanto io e qualunque scusa fatta da qualunque calciatore potrebbe sembrare una cosa voluta. Rimproverarsi o rimproverare a qualcuno è sempre la strada più corta e meno efficace. Quando rompi qualcosa i cocci se li riaggiusti si vedono sempre. È stato un anno e mezzo improprio. Con il COVID e senza i tifosi le partite sembrano quasi giocate in un acquario, dove le voci degli allenatori sembrano quasi stordenti e inimicarsi quella che è la logica di una squadra che trova da sola. Nelle partite c’era quasi una situazione irreale dove le voci degli allenatori diventano protagoniste. Io non credo che quando c’è il tifo dello stadio la voce dell’allenatore arriva ai giocatori se non a gesti”. 

CASO-INSIGNE, TUTTO SUL MERCATO “Con Insigne non ci siamo proprio sentiti. Finiti gli Europei ci si incontra, ci si siede e ci si parla e sarà quel che sarà. Forse non basterà venderne un solo big. Forse bisognerà vendere quei calciatori che hanno aumentato a dismisura la loro parte salariale, quella che il Napoli non può pagare. Forse due acquisti non avrei dovuti farli, dovevo dire ‘Aurelio stai calmo, tanto c’è il Covid ed il campionato non conta nulla, congelando tutto’. Da ottimista quale sono, ho investito troppi soldi e mentre io investivo dall’altra parte mi dicevano hai un contratto per cinque anni ma non lo possiamo rispettare. Bisogna capire con l’allenatore cosa sostituire e cosa non sostituire. Solo allora vedremo se il mercato ti permetterà di operare in entrata e in uscita. Ho appuntamento con Spalletti venerdì, lui inizia il contratto con noi il 1 luglio. Proposte indecenti? Magari arrivassero. Nessuno è incedibile per delle proposte appropriate. Ovviamente venerdì tiferò Insigne e non Mertens”.

SITUAZIONE GATTUSO, FIDUCIA SPALLETTI “A un certo punto, viste alcune partite dove il mister non si sentiva nella forma perfetta e visto che tutti gli interlocutori televisivi erano ex colleghi che lui conosceva, ho preferito evitare che si speculasse su alcuni calciatori e sulla società. Ho preferito mettere il silenzio stampa, visto che la mia intenzione era andare avanti fino alla fine della stagione. Convocai una riunione con il medico Lombardo, l’amministratore delegato e tuttala squadra dicendo ‘Vi potrei pagare in ritardo, invece vi pago in anticipo lo stipendio di gennaio. Però vi dico l’allenatore rimane, quindi non fate storie. Poi ho detto Rino, tu resta che ti devo dire alcune cose. Avevo preparato prima della gara, perchè credevo che sarebbe andato in Champions, un ringraziamento per Gattuso per il raggiungimento della Champions. Dopo il pareggio col Verona, abbiamo snellito la comunicazione, ringraziando Gattuso con un tweet per il lavoro svolto. Spalletti ha sempre avuto la mia stima, l’ho sempre considerato tanto. Lo trovo giusto per il Napoli perchè sa allenare le squadre molto bene. Quando abbiamo giocato contro di lui non è stato semplice e facile. Gestire le situazioni difficili come Inter e Roma – dove si sentiva l’assenza della proprietà – ha gestito molto bene tutto”.

CAPITOLO SUPERLEGA “Perez non mi ha mai contattato. Io non sono mai stato a favore della Superlega perchè ne faccio una questione economica ma non è che tu facendo un super torneo a 12 dove inviti tu gli altri hai risolto i problemi dell’economia del calcio. I problemi dell’economia del calcio li risolvi se prendi coscienza che la Champions League ed Europa League non servono economicamente a nessuno. Perez ha avuto il merito non di inventare la Superlega –  che è una cretinata – ma di dire “perchè voglio creare la Superlega?”. Perchè la CL e la EL non servono ai nostri bilanci, i nostri investimenti sono tali che non possiamo andare avanti con questi fatturati per fare un assist a chi crede di governare il calcio anziché fare un’opera di segretariato. Invece vogliono comandare, questo è un problema. Dobbiamo creare un campionato europeo più equilibrato dove non si va per estrazione, perchè quello è affidato al caso. Tu devi creare l’equilibrio. I primi 5 paesi più importanti sono quelli che fatturano di più e possono permettersi i giocatori importanti: Spagna, Inghilterra, Germania, Italia e Francia. Queste 5 nazioni meriterebbero un campionato europeo a sé. Chi è che accede a questo campionato europeo? Tu devi dare la possibilità democratica di competere. Se sono l’Udinese, la Fiorentina, il Verona e arrivo tra i primi 6 ho il diritto di partecipare al campionato europeo”.