Verso Italia-Inghilterra, Southgate: “L’Italia è forte, giocare una finale non è facile”

Mancano poco più di 48 ore alla finale degli Europei Italia-Inghilterra. Il Ct inglese Gareth Southgate ha parlato a Sky Sport 24 presentando così la finale: “Ho seguito l’Italia da vicino negli ultimi due anni e so il lavoro che sta facendo Mancini. So anche l’ultima delusione per non essersi qualificati ai Mondiali del 2018”. Southgate riconosce il cammino fatto fino a questo momento dagli azzurri: “La nazionale italiana è tatticamente preparata, ma ha anche uno stile di gioco diverso dal solito o dalle squadre italiane che vedevo da bambino. Sono arrivate in finale le squadre migliori, vincerà chi giocherà meglio”. L’allenatore dell’Inghilterra ammette che c’e differenza fra le due nazionali: “Dobbiamo fare tanta strada per essere visti come una nazione di calcio al pari dell’Italia. È una nazionale piena di storia, una squadra che ha forse i migliori record a livello europeo un gruppo pieno di qualità e un grande allenatore. Dovremo stare attenti”. Southgate cerca di non nascondersi e fa riferimento alla finale del mondiale di calcio del 1966 e dice: Giocare una finale implica l’obbligo di vincere. I nostri tifosi sono contenti del traguardo ma non stiamo pensando di aver raggiunto qualcosa. Ora serve vincere e questa deve essere la nostra ambizione e convinzione. Siamo molto eccitati – confessa – di poterci preparare per una finale di un Europeo. Siamo consapevoli che questo per il nostro paese è stato un viaggio incredibile, ma in finale si gioca per vincere”.  Infine il Ct inglese parla delle sensazioni di disputare una finale così importante e in casa davanti al proprio pubblico: “Wembley è speciale, è un posto che chiede anche tanto. Per noi lo stadio nelle ultime due partite ha creato energie incredibili. Poi ci saranno anche tifosi italiani e sarà molto bello. Non c’è nessuna pressione – confessa – è solo una cosa positiva giocare in casa e un privilegio. Ci è piaciuto giocare a Roma ed è stato importante uscire dall’Inghilterra e giocare in uno stadio meraviglioso. Poi tornare a Wembley è comunque magnifico”.