Autore: Angelo Sorbello

  • Catanzaro, Caserta: “Abbiamo lavorato bene”

    Catanzaro, Caserta: “Abbiamo lavorato bene”

    Fabio Caserta, tecnico del Catanzaro, alla vigilia della partita contro il Mantova, in programma domani alle 15 allo stadio Nicola Ceravolo ha rilasciato le seguenti dichiarazioni.

    “Abbiamo lavorato tanto sotto l’aspetto fisico e tattico. I ragazzi con la Reggiana hanno fatto una grande partita: non era facile recuperare uno svantaggio di due gol. Ripartiamo da quell’atteggiamento e da quella prestazione. Queste due settimane ci hanno permesso di lavorare molto bene, anche se purtroppo non recuperiamo Antonini, La Mantia, Šitum e Piras”, ha spiegato l’allenatore.

    Riguardo all’assetto offensivo visto nel finale contro la Reggiana, Caserta ha confermato: “È una soluzione che possiamo adottare anche dall’inizio. Abbiamo elementi che, sia con giocate singole che collettive, possono ribaltare una partita. È un sistema su cui stiamo lavorando da tempo, non solo a gara in corso”.

    Tra i giocatori sotto i riflettori, c’è Pietro Iemmello, ma Caserta smorza la pressione sul suo attaccante: “Non credo che le squadre avversarie preparino le partite solo su di lui, ma su tutta la squadra. Possanzini cercherà di mettere il Mantova nelle condizioni migliori per fare la sua partita. Conosco il tecnico, so cosa vuole dai suoi giocatori e sarà una sfida impegnativa”.

    Sul Mantova, Caserta ha aggiunto: “È una squadra che palleggia tantissimo, forse più di tutte nella propria metà campo. Ricorda molto il Catanzaro dell’anno scorso. Sarà una partita in cui dobbiamo vincere i duelli e le seconde palle, senza concedere giocate facili. Sappiamo cosa farà l’avversario, ma serviranno attenzione e compattezza”.

    Parlando delle difficoltà del Mantova in trasferta, il tecnico ha sottolineato: “I numeri contano fino a un certo punto. È vero che sfruttano meglio il fattore campo, ma dobbiamo concentrarci su quello che fanno durante la partita. Sarà fondamentale saperla leggere, sia con che senza palla”.

     

    A proposito di alcuni singoli, Caserta ha commentato così le recenti prestazioni di Buso e Turicchia:

    “Buso è entrato molto bene a Reggio Emilia, così come tutta la squadra. Quando non giochi è difficile trovare gli stimoli, ma lui è cresciuto tanto sotto l’aspetto fisico. Devo trovare il sistema giusto per inserirlo, anche se tatticamente lui e Seck sono un po’ penalizzati. Il ruolo di quinto lo può fare, ma lo sacrifica”.

    “Turicchia in Nazionale sta trovando spazio, qui invece meno, ma si allena bene. Le mie scelte sono dettate dall’avversario e valuterò fino all’ultimo chi far giocare”.

     

    Sul modulo, il tecnico ha spiegato: “Siamo partiti con una difesa a quattro, che aveva funzionato bene con il 4-4-2. Tuttavia, abbiamo avuto difficoltà con il 4-2-3-1, anche se lo abbiamo usato poco. Con un centrocampo a tre e due quinti offensivi riusciamo a incidere di più. Al momento, credo che il 3-5-2 offra maggiori garanzie, sia in difesa che in attacco. Qualsiasi sistema, però, comporta sacrifici per qualcuno”.

     

    Infine, sulla necessità di tornare alla vittoria, Caserta ha dichiarato:

    “Nel calcio conta tutto, e anche i pareggi vanno analizzati: quelli di Cittadella e Salerno hanno un peso diverso rispetto a quelli di Pisa e Reggio Emilia. Tutti vogliamo la vittoria: dopo tanti pareggi, cambierebbe le prospettive. Speriamo di ottenerla domani”.

     

    In chiusura, un commento su Burrai e Petriccione:

    “Petriccione è fondamentale per noi: detta tempi e ritmi, ma ha bisogno di essere al 100%. Per quanto riguarda Burrai, è un giocatore eccezionale, oltre che una persona straordinaria. Lo conosco dai tempi di Castellammare e Perugia. Mi dispiace non vederlo in campo per salutarlo, ma la sua assenza può rappresentare un vantaggio per noi, visto il suo valore”

     

  • Spezia, D’Angelo: “A parte Sarr ci siamo tutti”

    Spezia, D’Angelo: “A parte Sarr ci siamo tutti”

    Lo Spezia, torna in campo per affrontare il Südtirol al “Picco” nella giornata di domenica, nel 14° turno della Serie B. Ecco le parole del tecnico dei liguri Luca D’Angelo.

    “Ho tutta la rosa a disposizione, ad eccezione di Sarr che ormai è prossimo al rientro, quindi per domenica potrò contare su tante scelte. Dualismo tra i pali? Ci penseremo quando Sarr potrà giocarsela ad armi pari e sarà in condizione dal punto di vista fisico.

     

    Il Südtirol è una squadra forte, che ha fatto spesso bene nonostante abbia raccolto poco, quindi servirà una gara di grande mentalità in primis, oltre che di grande attenzione e intelligenza.

     

    Davanti tutti gli attaccanti stanno bene, le scelte sono ampie, quindi faremo le scelte giuste a seconda dell’avversario e della condizione finale dei miei attaccanti.

     

    Bertola? Credo che il calciatore sia maturo nonostante la giovane età e con lui non ho mai parlato della situazione contrattuale, perché io devo pensare al campo; ciò che ho chiesto ai dirigenti è di tenerlo fino a fine anno, poi il ragazzo insieme alla famiglia e ai suoi agenti sceglierà il da farsi, ma io non voglio entrare nel merito.

     

    Lo stato di forma dei nostri calciatori è alla base delle mie scelte e si unisce alla settimana di lavoro appena svolta e all’avversario di turno: non è chiaramente facile scegliere quando hai tutti a disposizione, qualcuno deve rimanere fuori, ma ho un gruppo di professionisti seri e tutti hanno a cuore il bene dello Spezia.

     

    Kouda? Rachid sta bene, a Brescia ha messo piede in campo ed è entrato bene; avevamo intenzione anche di alzare il suo minutaggio nella trasferta di Castellammare, ma poi la partita si è messa in una certa maniera e abbiamo optato per altre soluzioni, ma domenica potrà essere della gara, vedremo se dall’inizio o a gara in corso.

     

    Čolak? Lo vedevo bene anche prima del gol segnato a Castellammare, perché si tratta di un calciatore che è sempre capace di essere pericoloso, ma chiaro che il primo gol è sicuramente un’iniezione di fiducia in più per un attaccante; mi ha sempre messo in difficoltà nelle scelte, perchè ha qualità, esperienza e si allena sempre bene, pertanto anche domenica la situazione si ripeterà e cercherò di fare le scelte migliori per la gara che ci attende.

     

    Non penso alle prossime, ma solo al Südtirol e così voglio che facciano i miei ragazzi, perché specialmente in questo campionato, conta solo la gara che si va ad affrontare, dato che tutti possono vincere con tutti.

     

    Degli Innocenti sta molto bene, magari è stato penalizzato un po’ inizialmente perché gli altri avevano uno stato di forma migliore, ma ora sta bene, entra sempre con il piglio giusto ed è un’alternativa che abbiamo in un centrocampo con diverse opzioni, che come gli altri può giocare sia dall’inizio che dalla fine.

     

    Abbiamo almeno quattro calciatori che possono giocare sull’esterno, ma dipende in primis dalla condizione dei calciatori e dal tipo di gara che vorremo impostare, ma sono ovviamente contento di avere ampia scelta”.

     

  • Como, Fabregas: “Ci servono punti e vittorie”

    Como, Fabregas: “Ci servono punti e vittorie”

    Il tecnico del Como Fabregas presenta la sfida con la Fiorentina.

    “Non avremo a disposizione Mazzitelli, che ha avuto un problema ad un polpaccio e dovrebbe tornare a disposizione con il Monza, Sergi Roberto e Gabrielloni che potrebbero rientrare per il match con il Venezia, per Perrone i tempi di recupero saranno lunghi circa sei settimane. Van der Brempt sta recuperando ma non ci sarà domenica con la Fiorentina. In dubbio Strefezza e anche Barba è in forse, valuteremo solo domenica. Torna Baselli e Kone giocherà domani con la Primavera”.

     

    Che formazione vedremo con la Fiorentina?

    “Molto simile alla formazione che ha giocato con il Genoa. Avremo solo 15 giocatori a disposizione, sono tanti gli assenti ma abbiamo valide alternative e ci saranno anche ragazzi della Primavera pronti a darci una mano nel caso. Da Cunha a Genova ha giocato bene e sono contento di lui, è un ragazzo che ha qualità e tecnica, ha dimostrato di saper giocare anche in quel ruolo e si sta adattando bene alla massima serie. Per quanto riguarda chi giocherà in porta non ho ancora deciso tra Audero, che è in crescita, e Pepe Reina ”.

     

    Un commento sulla prestazione di Genova?

    “Dobbiamo imparare a essere concreti e incisivi in particolare in entrambe le aree di rigore. E’ vero che a Genova abbiamo disputato una buona gara ma dobbiamo imparare ad essere sempre concentrati al massimo soprattutto nei momenti chiave durante i quali si vincono le partite”.

     

    La Fiorentina si presenta a Como dopo sei vittorie consecutive e una serie positiva di otto giornate. Cosa ne pensa?

    “Sono una squadra molto forte con tanti giocatori importanti che attaccano molto in profondità e bravi nel possesso palla. Palladino è un allenatore giovane che, dopo aver fatto bene a Monza, sta facendo molto bene anche a Firenze. Per noi sarà una partita molto difficile e dovremo essere molto concentrati per fare punti importanti”.

     

     

  • Salernitana, Colantuono: “Assenze e difficoltà si, ma zero alibi”

    Salernitana, Colantuono: “Assenze e difficoltà si, ma zero alibi”

    Ecco le parole in conferenza stampa del tecnico della Salernitana Stefano Colantuono, alla sua quarta avventura sulla panchina dei campani.

    Salernitana in emergenza, soprattutto sulla fascia sinistra. Considerando quelle che sono le sue idee tattiche, che squadra dobbiamo aspettarci domani?

     

    “Non aspettatevi sorprese particolari. E’ evidente che abbiamo defezioni, infortunati e squalificati. Cerco sempre di adattare il modulo alle caratteristiche dei giocatori a disposizione. Metterò in campo una Salernitana equilibrata, a cospetto di un avversario di tutto rispetto e che occupa la seconda posizione in classifica. Ho delle idee, stamattina ho fatto l’ultimo allenamento e ho deciso la formazione e lo schieramento”.

     

    Quanto incide il lavoro anche nel medio-lungo termine visto che si tratta spesso di infortuni di natura muscolare che comporteranno emergenza anche per la sfida con la Carrarese?

     

    “Mi dispiace perchè vorrei avere la rosa al completo. In questo modo si crea competizione e per avere la facoltà di scegliere. Il caso ha voluto così ma voglio comunque vedere una buona Salernitana. Gli infortuni capitano durante una stagione e fanno parte del gioco, ma la squadra deve essere pronta a reagire senza trincerandosi a qualche scusa. Non mi interessa manchino tizio o caio, a undici ci arriviamo e altrettanti saranno in panchina. Mi aspetto un’ottima Salernitana perchè il gruppo è molto disponibile pur consapevoli che l’avversario è di quelli tosti. Noi però abbiamo tante possibilità per far bene”.

     

    In cosa vedremo una Salernitana diversa rispetto al recente passato?

     

    “Non mi va di parlare di differenze perchè non vorrei mancare di rispetto a Martusciello. Lo saluto cordialmente e con affetto, anche io sono passato attraverso momenti del genere ed è giusto ribadire massima stima in Giovanni. Io  ho chiesto al gruppo impegno, equilibrio, motivazioni e temperamento. Secondo me abbiamo delle potenzialità. Il risultato è figlio di tante situazioni. Puoi fare un’ottima gara e perderla o fare una partita media e fai il colpo. Imprescindibile sarà l’atteggiamento, non possiamo prescindere dall’attaccamento alla maglia nel rispetto dei mille che ci seguiranno”.

     

    Lei conosce bene Simy e ha avuto pochi giorni per studiare Wlodarkzyc. Chi gioca domani?

     

    “Simy è un calciatore che, per mole e caratteristiche, preferisce giocare spalle alla porta. L’altro ama andare in profondità, ha più gamba e attacco degli spazi. Sono simili nella struttura, ma Simy è più alto. Ho una mia idea e domani vedrete. Non voglio dare nessun tipo di vantaggio all’avversario. Non è detto che non possano giocare insieme, lavorandoci un po’. Wlodarkzyc svaria molto, si muove tanto e ci saranno contesti in cui potremo vederli in campo in contemporanea”.

     

    Come sta Sepe e come ha trovato Adelaide?

     

    “Sepe lo stiamo valutando. E’ qui con noi, si decide domani. Adelaide l’ho visto bene. E’ chiaro che stiamo parlando di un ragazzo reduce da infortuni. E’ col gruppo, è a disposizione ma faremo un certo tipo di discorso per non incorrere in una recidiva che sarebbe pericolosa. Lo stiamo gestendo bene, c’è collaborazione con lo staff medico. Vedremo cosa ci dirà la partita e capiremo se impiegarlo oppure no”.

     

    3-5-2 o 3-4-2-1?

     

    “Tutto può essere, sto conoscendo la squadra. A me interessa la filosofia della squadra. La Salernitana l’ho vista due volte dal vivo, palleggia bene e proponeva dinamiche di gioco interessanti. Sono cose che dobbiamo conservare e che non vanno perse, Martusciello aveva lavorato benissimo sotto questo punto di vista. Ho chiesto cose che non si discostano granché, qui non è che arriva lo scienziato che deve inventare qualcosa. I correttivi dipenderanno dal mio modo di vedere il calcio, non dalla volontà di correggere chi ha operato in modo corretto prima di me. Questa squadra può giocare anche con la difesa a 4, ho ancora 24 ore di tempo e il campo mi ha dato risposte abbastanza soddisfacenti. Ora vedremo sul campo”.

     

    Che risposte ha avuto dal gruppo sul piano caratteriale e ci sono calciatori “depressi” per la classifica?

     

    “La squadra ha voglia, è disponibile, è un gruppo che ha la mentalità del lavoro e bisogna riconoscere meriti a Martusciello. Qualcuno non c’era, tra infortuni e nazionali, ma se c’è predisposizione possiamo toglierci delle soddisfazioni. La classifica non ci rende contenti, dobbiamo prendere atto della realtà senza fare voli pindarici. Dobbiamo mettere a posto le cose nel più breve tempo possibile, per esprimere il nostro potenziale occorre mettere da  parte la paura ed essere coraggiosi. Non voglio una Salernitana col freno a mano tirato, perchè abbiamo ottime potenzialità. Siamo quintultimi, da lì dobbiamo ripartire per risalire. Non possiamo prescindere dal fare punti, quando ci alleggeriremo mentalmente potremo fare un torneo ottimo”.

     

  • Genoa, Vieira: “Prime impressioni positive”

    Genoa, Vieira: “Prime impressioni positive”

    Il neo allenatore del Genoa Patrick Vieira si presenta e parla in conferenza stampa e debutterà contro il Cagliari domenica alle ore 12:30.

    Le sue prime impressioni.

    “E’ stata una cosa fra il club e me molto veloce. Quando ho sentito che c’era la possibilità di venire ad allenatore una grande società non si poteva dire di no. La volontà di lavorare e far bene c’è. Ho trovato un gruppo molto orgoglioso sul lavoro, ho visto un gruppo che ha voglia di far bene per la società. Non è facile perdere un allenatore che stava bene con i giocatori, aveva tanto rispetto in loro e questo non cambierà mai. Credo che Gilardino fosse un allenatore rispettato dai tifosi e giocatori. E’ stato un grande giocatore e non cambierà mai. Ora bisogna guardare avanti e vedere cosa fare per vincere le partite. Sono contento di questi giorni nel vedere la voglia di lavorare e imparare”.

     

    Che Serie A ritrova? E ritrova Mario Balotelli?

    L’aspettavo alla prima domanda (ride ndr). Il calcio italiano è cambiato tanto, ci sono giocatori differenti ma la Serie A è un campionato molto difficile da giocare. Non è facile vincere ma abbiamo la qualità per far bene. Mario lo conosco molto bene, è un giocatore e una persona che mi piace. Deve continuare a lavorare ed essere a disposizione della squadra aiutandola a far bene e vincere. E’ un giocatore importante ma deve continuare a lavorare”.

     

    Dal punto di vista tattico ha giocato col 4-3-3 e 4-2-3-1.

    “Ho sempre usato questi tipi di formazioni, la cosa importante è come si gioca. Si lavora e ci sarà un po’ di tempo ma la partita di domenica è importantissima. Non dobbiamo dimenticare che dopo ce ne saranno ancora. Domenica daremo tutto per fare una bella gara, so già che tutto non sarà perfetto ma credo che quello che mi hanno fatto vedere i giocatori mi hanno reso contento”.

     

    Rivede un Vieira nella squadra di ora?

    “Non mi piace di Vieira giocatore ma del Vieira allenatore. E’ la cosa più importante”.

     

    Ci saranno rientri per domenica?

    “Aspettiamo domani. E’ interessante avere giocatori importanti che si sono allenati ma è presto per dire se ci saranno domenica. Se non sarà domenica, sarà per le prossime”.

     

    Cosa si può fare per questo Genoa?

    “Si vedrà più tardi. Ora dobbiamo lavorare sulla fiducia perché un gruppo senza i risultati e manca energia. Nel gruppo c’è qualità e un gruppo che sarà più forte quando i giocatori saranno disponibili”.

     

    Gilardino era molto amato dai tifosi.

    “Non cambierà mai il punto di vista del tifoso. Gilardino è stato un giocatore importantissimo e un allenatore importante per il Genoa. E’ stato una persona importantissima per la città. Questo non cambierà mai e non cercherò di convincere la gente. Credo che questa società e il popolo fanno parte di una famiglia che vedo da fuori c’è una relazione”.

     

    Lavorerà di più sulla testa o sulle gambe dei giocatori?

    “Un giocatore deve stare bene come testa e dobbiamo essere chiari su ruolo e responsabilità”.

     

    Il rapporto con la società.

    “E’ importante avere la relazione con il direttore e una società per avere l’aiuto di fare il mio lavoro. Quando abbiamo parlato dell’idea della società c’era chiarezza su cosa ognuno doveva fare e io mi sono trovato bene dal punto di vista umano prima e poi sulla chiarezza di quello che la società vuole fare. Vedo un gruppo dove c’è qualità ed è pronto per vincere le partite e quando le metti insieme è molto interessante come allenatore”.

     

    Lo staff?

    “Per me era importante avere persone con cui ho lavorato prima ma la cosa importante è avere uno staff che conosce la società. Siamo veramente contenti di essere qua”.

     

    Cosa ne pensa dei tifosi?

    “Non vedo l’ora sia domenica. Il punto forte della società è il pubblico. Credo che giocare in casa deve essere un punto forte per i giocatori. Ora ho voglia che sia domenica per vivere questo momento, che sarà forte. Il pubblico è un elemento importante per la società e spero che loro come sempre spingano la squadra”.

     

    Cosa serve per far arrivare più palloni alle punte?

    “Dobbiamo essere più aggressivi e avere più giocatori nell’area avversaria. In questi aspetti dobbiamo lavorare e migliorare”.

     

    Che avversario si aspetta domenica?

    “C’è uno staff che ha lavorato nelle ultime settimane del Cagliari. E’ una squadra a cui piace giocare palla in avanti. La cosa importante è concentrarsi su come dobbiamo giocare noi. Se facciamo una bella partita con la gente allo stadio possiamo mettere in difficoltà il Cagliari”.

     

    Messias e Vitinha? E se si sente migliorato?

    “Messias è un giocatore con qualità, Vitinha lo conosco perché ha giocato in Francia. Ora mi sento più forte come allenatore, mi sento pronto per la sfida che è fare bene per il Genoa”.

     

    Le esperienza passate in Italia?

    “Quando sono arrivato a 18 anni al Milan ho imparato ad essere calciatore. Ho avuto la fortuna di essere allenato da Capello. Ho avuto vicino giocatori importanti che mi hanno insegnato tanto. Ho avuto un affetto per l’Italia perché è qui dove è iniziata la carriera di giocatore”.

     

    Che effetto le faceva vedere il pubblico da avversario?

    “E’ una delle ragioni per cui sono qua. E’ la base fondamentale, l’atmosfera per essere competitivi. Noi dobbiamo essere come i tifosi, dobbiamo essere una squadra difficile da battere. E se riusciamo a fare questo possiamo fare cose interessanti”.

     

    Il mercato?

    “Per me il mercato è avere i giocatori che ora sono infortunati. Quello che ho visto come volontà di lavorare e accettare ciò che un allenatore può portare è stato molto positivo. E questo mi dà gioia. Ho trovato un gruppo di giocatori con la testa e lo spirito molto aperto”.

     

    Possiamo aspettarci qualche sorpresa?

    “Non cambierò il calcio (sorride ndr). Non giocheremo in 12. La cosa importante è mettere i giocatori dove possono esprimere le loro qualità. Poi c’è qualcosa che posso chiedere dal punto di vista del gioco ma dobbiamo vincere per avere più fiducia”.

     

  • Napoli, Conte: “Il Var deve aiutare”

    Napoli, Conte: “Il Var deve aiutare”

    Per la partita di domenica contro la Roma, il tecnico del Napoli Antonio Conte parla in conferenza stampa ed ecco le sue parole.

    Lei è fiero di tutto ciò che ha già realizzato? O cose le serve ancora per esserlo completamente?

    “Ci sono tante squadre in pochissimi punti, stiamo facendo bene ma anche le altre, non c’è un’altra che si è staccata. C’è un po’ di stupore magari nel vedere alcune squadre lì in classifica dopo 12 giornate. Ce ne sono talmente tante in pochi punti che uno farebbe pure fatica ad elencarle”.

     

    E’ una partita affascinante, battezza il suo amico Ranieri, ma è anche una trappola. Chi rischia di più?

    “E’ una partita di calcio, mica rischiamo la vita (ride, ndr), è un rischio sportivo. Chi ne può uscire meno contento… sicuramente mi fa piacere incontrare Claudio, c’è grande stima nei suoi confronti, anche dell’amicizia. Sono contento per lui, pensavo tornasse per una nazionale, ma la finestra del cuore per la Roma e per il Cagliari era sempre aperta e sono contento per lui, per la sua famiglia, vivono a Roma. Sarà una partita tosta, non dimentichiamo che la Roma l’anno scorso è finita davanti a noi, fanno l’Europa League, ha fatto un ottimo mercato, ma non sta rendendo secondo aspettative e rose. Mi auguro tutti inizi a funzionare dopo il Napoli”.

     

    Le sue parole sul VAR hanno aperto una discussione, crede possa cambiare qualcosa?

    “Non lo so, sinceramente. Ho sollevato una discussione costruttiva, per costruire qualcosa di migliore, sicuramente oggi ci sono dei mezzi che ci devono far riflettere. Dopo che Mariani ha deciso, io non pensavo ci fosse stato un contatto col VAR, ma nella registrazione il VAR si limita a dire che c’è contatto, ma il calcio è uno sport di contatto. Se vogliamo parlare a livello costruttivo, e non polemico, dobbiamo dare un aiuto migliore a Mariani rispetto a San Siro. Ti limiti a dire che c’è un contatto, ma che contatto? Lieve, leggero? Mica è la pallavolo? Spero tutti abbiano fatto una riflessione, anche loro stessi. Si utilizzi meglio, si dia un aiuto all’arbitro, in quel momento l’arbitro può aver visto una cosa, lo strumento tecnologico deve aiutare. E’ semplice. Uno può dire c’è contatto, ma vieni a valutare se confermarlo o toglierlo. Io capisco gli arbitri che appena chiamati dicono ‘ecco cambierà subito la decisione’, ma tu la vedi e puoi confermare o cambiare. Mi dispiace, Mariani aveva condotto bene la gara, oggi mi rendo conto che nessuno l’ha aiutato. Poi magari lo rivedeva e confermava, l’avrei accettato, oggi non sapremo mai cosa avrebbe pensato. Mariani non è da censurare, ma chi non ha dato l’opportunità a Mariani di confermare o cambiare. Qui ogni cosa viene vista come polemiche nelle trasmissioni, mi auguro le mie parole siano costruttive. Ma per il bene di tutte le squadre”.

     

    Ritrova Lobotka, cosa dà di più al Napoli?

    “Dati alla mano nelle ultime 5 ne abbiamo vinte 3, pareggiato a San Siro e perso con l’Atalanta. Male male non è andata senza Lobotka, senza nulla da togliere a Lobotka, ma altrimenti sembra che abbiamo fatto un disastro e non è stato sostituito bene. Chiariamo bene i fatti, nelle 5 gare ne abbiamo vinte 3 e pareggiato con l’Inter che ci ha dato 40 punti e perso con l’Atalanta. Chi l’ha sostituito ha fatto bene, farò delle valutazioni sapendo che Gilmour mi dà garanzie al 200%, non al 100%”.

     

    Come sono tornati dalle nazionali McTominay e Lukaku? Ct Belgio aveva parlato di infiammazione cronica

    “Lukaku e McTominay si sono allenati, non c’è alcun problema. Olivera s’è allenato ieri, oggi e c’è anche domani per fare le ultime valutazioni e decidere. Valuteremo chi è tornato con qualche acciacco, ma ci sono ancora 48 ore per smaltire eventualmente un po’ di fatica”.

     

    Cosa si aspetta dalla Roma dopo il cambio in panchina e cosa dal Napoli?

    “Quando cambi allenatore c’è un input importante, loro sono al terzo cambio, è inevitabile… se fosse rimasto Juric avremmo saputo un po’ dal punto di vista del gioco e di sistema ed ora è tutto un po’ un punto interrogativo, non abbiamo grandi notizie. Non sappiamo come vorranno affrontarci e quindi pensiamo a noi stessi, c’è voglia ed entusiasmo di continuare questo percorso sapendo che sarà una gara difficile contro un’ottima squadra che ha avuto delle difficoltà”.

     

    Ngonge è parso in crescita, come l’ha visto? Può avere più spazio?

    “I calciatori sanno che io l’ultima cosa che faccio è guardare il volto quando scelgo. Sta a loro dimostrarmi durante la settimana ed in partita, dall’inizio o negli spezzoni, di mettermi in difficoltà. Lui sicuramente come altri rispetto all’estate è cresciuto, sta crescendo, ben venga perché abbiamo bisogno di una sana competizione e così si alza il livello di attenzione, intensità, di tutto già negli allenamenti perché dietro c’è qualcuno che spinge per giocare al posto di un altro”.

     

    Marotta ha detto che lei parla per un obiettivo.

    “Ringrazio il direttore (ride, ndr). Presidente? Per me è stato direttore, sarà direttore, abbiamo avuto modo di lavorare insieme per tanti anni, mi fa piacere che abbia capito che sono uno intelligente, ha detto sono intelligente (ride, ndr), faccio una buona comunicazione, non lo so, sicuramente gli obiettivi miei e suoi stridono, non sono comuni. Non saremo amici e compagni di viaggio, ma avversari e rivali”.

     

    Lei ha allenato grandi difensori, dove colloca Rrahmani e soprattutto Buongiorno?

    “Soprattutto Alessandro, considerando l’età, ha ampi margini e sta migliorando su molti aspetti, è riflessivo, ricettivo, quando gli fai vedere qualcosa assorbe subito, di fianco ha la fortuna di avere uno come Amir che è un soldato, un robot, lui è calibrato, è un computer, mi ha sorpreso perché è un grande lavoratore. Le cose gliele devi dire, ma le immagazzina e le fa subito. Sono contento per loro, ma ho anche Rafa Marin dietro che sta lavorando tanto ed anche lui è cresciuto, abbiamo Jesus che è un veterano e all’occorrenza può darci una mano, ma come dico sempre i difensori sono bravi se tutta la fase difensiva viene fatta insieme”.

     

    C’è amicizia, possibile non ci sia stato un contatto con Ranieri?

    “Una telefonata a Claudio l’ho fatta, per dargli il bentornato, ma era il minimo. C’è amicizia anche tra le moglie, lui è uno davvero a modo, di altri tempi, non puoi che volergli bene. Gli auguro tutto il bene ma tranne nelle due gare con noi”.

     

    Sull’entusiasmo dei tifosi.

    “Da parte nostra deve esserci un sano timore di non deludere i nostri tifosi, possiamo solo lavorare come stiamo facendo, fare di più, abbiamo intrapreso questo percorso insieme e questo entusiasmo che s’è creato non può far altro che farmi piacere. I ragazzi sanno che lavoriamo per non deludere i nostri tifosi, io dico sempre che potremo vincere o perdere ma i tifosi dovranno sempre vedere che ce l’abbiamo messa tutta”.

     

    Neres può essere utile ad un attacco che finora ha fatto qualche gol in meno? Anche Lukaku può necessitare di più cross?

    “David sta facendo bene, si impegna, lavora, è una risorsa importante, lo è stata e lo è nel presente. E’ un giocatore che cerchiamo anche di creargli delle situazioni per esaltare ancora di più le sue caratteristiche, ma sono contento di ciò che ci sta dando, ha sempre giocato anche se in spezzoni, tranne a San Siro dove c’erano situazioni contingenti e vedevo altro. Ma è un giocatore che ti può creare situazioni dal nulla ed in più è molto positivo, sono molto contento di lui”.

     

    Tante discussioni sul gol di Calhanoglu, come valuta Meret fino a questo momento?

    “Mi dispiace quando fate domande specifiche, particolari, non cattive ma particolari. Meret è il nostro portiere titolare, dietro ha Caprile che dà buone garanzie, io sono soddisfatto di Alex, poi non possiamo ogni volta andare a trovare sempre il pelo nell’uovo per creare instabilità all’interno. Anzi, mi piacerebbe visto che Kiss Kiss è di Napoli che andasse a favore del Napoli e non cercasse con una domanda del genere di creare una certa instabilità a livello umorale nei tifosi nei confronti del giocatore che non lo merita e non è giusto. Magari sono abituato diversamente…”.

     

  • Milan, Fonseca: “La Juve anche con delle assenze resta forte”

    Milan, Fonseca: “La Juve anche con delle assenze resta forte”

    Fonseca, allenatore rossonero, presenta in conferenza stampa la partita tra Milan-Juventus, per la tredicesima giornata di Serie A ed in programma domani alle 18:00 a San Siro. Ecco le sue parole.

     

    Alla Juve manca Vlahovic

    “La Juve si sa adattare bene ai giocatori disponibili. Non so se giocherà Weah, lui lo conosco bene perché ha lavorato con me non da attaccante, ma avranno intenzioni diverse rispetto a quando c’è Vlahovic. Weah è molto veloce nella profondità, sarà diverso e magari dobbiamo fare attenzione a questi movimenti in profondità di Timothy e non al lavoro spalle alla porta”.

     

    Che caratteristiche ha Sinner? Le vorrebbe anche nella sua squadra?

    “È stato un piacere sostenere un milanista come Sinner. Lui ha tante cose buone che vorrei vedere nella mia squadra, anche se fa uno sport individuale. La sua capacità di concentrazione è impressionante, non sbaglia quasi mai perché è molto focalizzato. Ovviamente mi piacerebbe vedere lo stesso nella mia squadra”.

     

    Domani è decisiva?

    “No, è importante. Non posso tra l’altro dire che la partita con la Juve è più importante di quella con l’Empoli, perché abbiamo bisogno di fare più vittorie di seguito. Noi siamo il Milan, abbiamo tanto rispetto per la Juve, ma non abbiamo paura”.

     

    Nelle due partite spalle al muro, contro Inter e Real Madrid, la sua squadra ha tirato fuori una grande prestazione. È più tranquillo per domani?

    “Non sento pressione per questo tipo di partite. È una questione di motivazione. È facile capire che contro Inter, Juve, Real Madrid si è motivati, poi è più difficile andare a Cagliari e trovare la stessa motivazione. Poi la pressione c’è sempre: chi sta nel Milan ha pressione tutti i giorni”.

     

    Morata lo vede motivato da ex?

    “È importante avere Rafa e Morata in un buon momento, possono fare la differenza in questo tipo di partite. In allenamento li ho visti molto bene, molto motivati e mi aspetto che facciano vedere questo anche domani”.

     

    Il Milan domani ha un uomo d’area, la Juve no.

    “Noi vogliamo essere sempre offensivi e facciamo bene offensivamente. Ma non dipendiamo da un calciatore, tutti dipendono da tutti. La Juve è molto forte difensivamente”.

     

    Tattica come a Madrid?

    “Penso che sarà una partita diversa. Credo che la Juve sia più forte difensivamente del Real Madrid, come squadra difendono meglio”.

     

    I gol subiti non sono migliorati…

    “Non voglio scappare dal problema della squadra, che è la fase difensiva. Ho avuto la fortuna di avere molti difensori qui durante la sosta e abbiamo lavorato tanto sulla linea difensiva e mi aspetto che la squadra possa progredire”.

     

    Come sta Theo?

    “Theo è un grandissimo calciatore, per me è il miglior terzino sinistro del mondo e non ho dubbi su questo. È stata una questione di adattamento. Abbiamo parlato in questi giorni, lui sta imparando cose che sono importanti e mi è sembrato, in questa settimana, più motivato che mai. E questo è un segnale importante per avere Theo al massimo livello”.

     

    Jovic convocato?

    “Jovic non sta bene. Camarda sarà convocato”.

     

    Come si raggiunge l’equilibrio invocato da Ibra?

    “Lei vuole tre mediani (ride, ndr). Io sono d’accordo con Zlatan: dobbiamo trovare questo equilibrio. Noi già abbiamo fatto prestazioni equilibrate e contro le squadre migliori, quindi la squadra ha capacità. Penso che sia soprattutto un problema di concentrazione e di atteggiamento, per come affrontiamo le partite contro le squadre più piccole”.

     

     

  • Monza, Nesta: “Non mi sento in discussione”

    Monza, Nesta: “Non mi sento in discussione”

    Il Monza giocherà con il Torino, ed il tecnico Alessandro Nesta presenta la sfida in conferenza stampa ed ecco le sue parole.

    Nesta, cosa hanno lasciato le ultime partite prima della sosta e in cosa deve migliorare il Monza?

    “Abbiamo riflettuto sulle ultime partite e soprattutto capire come migliorare le nostre prestazioni. Dobbiamo fare gol e massimizzare le occasioni che costruiamo”

     

    Qual è la situazione legata agli infortuni?

    “Abbiamo perso Pessina a causa di un infortunio per una lesione parziale tendine prossimale del bicipite femorale. Sarà un pò lunga, ci vorrà tempo. Forse rimettiamo dentro Stefano Sensi. Forson invece è rientrato mentre per Ciurria il percorso di recupero sarà più lungo”

     

    Come è tornato Daniel Maldini dalla nazionale?

     

    “Maldini è rientrato bene dopo gli impegni con l’Italia, ci aspettiamo qualche gol da lui. Almeno 7-8”

     

    Potrebbero esserci delle novità tattiche come, per esempio, la difesa a quattro?

     

    “La difesa a quattro è sicuramente un buon piano B. Abbiamo provato il centrocampo a tre ed era andata bene ma subito dopo si è fatto male Pessina. I punti si fanno nelle due aree di rigore, noi dobbiamo esser forti lì. Siamo ultimi e dobbiamo far meglio”

     

    Che idea si è fatto del Torino?

     

    “Anche loro non stanno vivendo un periodo facilissimo e faranno la partita della vita. Sono una buonissima squadra”

     

    Cosa pensa degli ultimi cambiamenti societari, con Bianchessi che è diventato direttore sportivo della prima squadra?

     

    “Siamo ultimi e siamo stati messi tutti in discussione. Rispetto ciò che è stato deciso. Il risultato è tutto e di conseguenza cambia il giudizio anche di ognuno di noi. Il mio percorso? Fare l’allenatore è una mia scelta, non me l’ha chiesto nessuno. Questo sport è la mia vita del resto”

     

    Petagna potrebbe essere utilizzato da qui in avanti?

     

    “Petagna è un giocatore importante ed è stato pagato tanto dal Monza. Per forza ci darà una mano da qui in avanti. Emergenza a centrocampo? Bianco con l’Under 21 ha avuto un affaticamento ma è a disposizione. Poi ci sono Valoti e Colombo che salirà dalla Primavera”

     

  • Roma, Ranieri: “Il Napoli di Conte è forte”

    Roma, Ranieri: “Il Napoli di Conte è forte”

    Ecco le parole in conferenza stampa del mister della Roma, Claudio Ranieri in vista della sfida con il Napoli di Antonio Conte.

    Condizioni di Hummels e Dybala?
    Dybala l’ho visto oggi per i primi 20 minuti. Lasciatemi parlare con lui e con il fisioterapista. Non so quanti allenamenti deve fare prima di stare bene. Hummels si è già allenato qualche giorno fa con me. Mi lascia sereno di poter decidere come voglio”.

    Che squadra si aspetta domenica?
    “Il Napoli di Conte è in auge e sta facendo bene. Sarà una partita bella e difficile. Per noi e per loro”.

    Pensa che la squadra abbia le qualità?
    Mi è difficile dire questa squadra ha mentalità o non ce l’ha. Io credo che quando perdi entri in una spirale negativa. Loro devono avere fiducia in loro stessi e nei compagni. Fare dei risultati di fila. Qualità c’è. La squadra è buona. Vanno supportati da me e da tutti quelli che sono dietro. I tifosi sono la prima cosa. L’anima della squadra. L’allenatore può essere bravo o meno. Noi dobbiamo tirarceli dietro con ottime prestazioni. Il calcio è semplice”.

    Pensa che sia un problema mentale quello di Dybala?
    “Sicuramente bisogna aiutare il ragazzo. Se tutto evidenzia che non c’è niente bisogna capire perchè c’è il dolore. Io ci ho parlato in questi giorni è propositivo. Io sono uno di quelli che non vuole rischiare di perdere un giocatore. Abbiamo tre partite in sequenza, voglio capire quello che mi può dare”.

    La sua figura da ‘Harry Potter’ le piace? Le mette pressione?
    “Io ringrazio i tifosi della fiducia, per le manifestazioni di affetto. Li ringrazio. La pressione ce l’ho sempre avuta. Altrimenti non avrei scelto di tornare. La squadra ha bisogno di tutti. Deve tornare a fare quello che deve fare. Vincere. Non serve un mago”.

    Dovbyk e Pellegrini. Come stanno? Che tipo di centravanti può essere l’ucraino?
    “Dovbyk sta bene. Pellegrini e i fischi? Lui deve saper reagire. E’ un ragazzo un po’ introverso per essere romano. Lui soffre dentro ma deve saper reagire alle avversità. Sono sicuro che reagirà”.

    Come ha trovato lo spogliatoio?
    “Se Juric l’ha trovato triste immaginate io. Per questo ho parlato con i giocatori del bambino che c’è dentro di loro. Io gli ho ricordato come eravamo tutti. Voglio che loro tirino fuori il sogno che avevano da bambini. Ci pagano per questo. Il nostro è un mestiere bellissimo. Sono caduti in basse, ma solo chi cade può rialzarsi”.

    Ci ha promesso Angelino non più difensore centrale. Invece, Cristante tra i 3 dietro?
    “Cristante tra i tre? Sì può fare, ci può giocare. Ma se c’è Hummels perchè deve giocarci Cristante? Tante volte l’allenatore fa delle mosse che sembrano strane ma lui sta tutti i giorni con i giocatori quindi sa. E non è che io dico una cosa e poi mi smentisco per un motivo x. Io seguo la squadra e so chi può darmi cosa. Voi credete che ci siano ancora i moduli fissi? 433 o 343 e via dicendo? Ormai tutte le squadre cambiano in corsa”.

  • Parma, Pecchia: “Il ritorno dopo la sosta non è mai semplice”

    Parma, Pecchia: “Il ritorno dopo la sosta non è mai semplice”

    Il mister del Parma Fabio Pecchia presenta la sfida con l’Atalanta in conferenza stampa. Ecco le sue dichiarazioni.

    Che sosta è stata senza tanti nazionali?

    “Come successo nelle altre soste, qualcuno torna spremuto. Oggi ci siamo ritrovati per la prima volta tutti in campo”.

     

    Sarà un confronto anche fisico, che partita ti aspetti? Recuperi qualcuno?

    Hernani non è del gruppo, manca poco ma non sarà con noi. Sul piano fisico sarà una partita difficile, loro hanno una fisicità che poche squadre hanno in Europa. Non sono però solo una squadra fisica, ma anche tecnica, sanno giocare e hanno qualità. Con intelligenza dobbiamo sfruttare le nostre qualità e il nostro modo di stare in campo. E’ una sfida bella, la affrontiamo con grande entusiasmo, sfidiamo una top europea”.

     

    Contro un avversario di questo tipo, cambia qualcosa nel modo di affrontare la gara?

    “Quando giochi contro queste squadre, ci sono fasi in cui sei costretto a fare determinate cose. Dobbiamo saperlo fare con consapevolezza, sapendo aspettare in alcuni frangenti. Sarà importante riuscire a sviluppare un gioco in velocità, affidandoci ancora di più alla qualità, non solo attaccando gli spazi ma anche giocando il pallone. Il lavoro di un grande allenatore e di un ottimo club è sotto gli occhi di tutti, l’avversario è di questo calibro, ci spingeranno ai nostri limiti e noi dobbiamo essere in grado di ribattere”.

     

    Spesso sono entrati palla al piede nella vostra area,

    “A volte, anche per meriti dell’avversario. La squadra deve trovare un equilibrio che prescinde dalle caratteristiche dei giocatori, le qualità restano. Cerchiamo di trovare nuove soluzioni, ne abbiamo bisogno, correggendo di volta in volta errori che portano a situazioni come questa, cercando di difendere sempre più di reparto”.

     

    Come si mantengono gli equilibri contro un avversario così?

    “Bisogna stare sempre dentro la gara, contro chiunque ma ancora di più contro questi avversari. Mantere gli equilibri, non solo tattici ma anche mentale, sapendo vivere i momenti della gara. Quando c’è da attaccare va fatto, a prescindere dall’avversario”.

     

    Pochi giocatori a Collecchio nella sosta, quanto toglie alla squadra?

    “E’ un problema di ogni allenatore che allena i top club. Io alleno un top club e mi devo adeguare, preparando le partite in pochi giorni. E’ stato così anche l’anno scorso. Ciò che mi premeva era evitare infortuni, tanti hanno giocato in giro per il mondo. Sul preparare la gara in pochi giorni ci siamo attrezzati”.

     

    Guardiola ha detto che affrontare l’Atalanta è come andare dal dentista:

    “E’ facile dal punti di vista mentale. Sul piano tattico invece affronti un avversario che ha sempre manentuto il suo stile, con coraggio e anima, pur cambiando interpreti. C’è sempre il rischio del dolore dal dentista ma ci si augura sempre sia indolore”.

    La vittoria di Venezia ha dato serenità ed entusiasmo?

    “Lavoriamo per vincere le partite, l’idea di gioco e lo stile è abbastanza chiaro. Noi continuiamo a lavorare per valorizzare i giovani, ma l’importante restano sempre i tre punti”.

     

    Suzuki ieri ha fatto solo palestra, può toccare a Chichizola?

    “Abbiamo ancora una giornata di lavoro, abbiamo ancora un giorno per recuperare e fare le valutazioni. Leo è pronto, lo stesso Edo, ma è la situazione di tutti quelli impegnati con le nazionali”.

     

    Estevez è l’unico rimasto a Parma in questa sosta, è pronto a giocare per il primo minuto?

    Estevez è stato l’unico qui con noi, può essere della partita. Anas è tornato qualche giorno prima, Keita all’ultimo. Estevez ha recuperato una buona condizione”.

     

    Sarà una partita speciale per Delprato e Mihaila?

    “Non lo so, magari avranno uno stimolo in più. Ci penserò. Per Enrico è sicuramente una soddisfazione in più, mentre per Valentin è stata un’esperienza in un momento particolare della sua carriera”.

     

    Ha espresso parole di stima per Gasperini, se dovesse rubare qualcosa al suo collega, cosa prenderebbe?

    “Non lo so, restare nove anni in un club e vincere. Bisogna fargli i complimenti, hanno lavorato davvero molto bene”.

     

    Farete una partita di contenimento o equilibrata?

    “Ci saranno momenti in cui contenere, ma quando abbiamo il pallino dobbiamo proporre, è troppo un rischio fare solo contenimento con l’Atalanta. Dovremo spingere con convinzione quando lo faremo”.

     

    Saranno decisivi i duelli individuali?

    “Sì, per loro è un duello individuale a tutto campo, i giocatori conoscono questo tipo di gioco. Giocarsela in quel modo, alla pari dal punto di vista fisico, non ci porterebbe a vincere. Dobbiamo spingere dal punto di vista tattico e giocare con qualità”.