Alla vigilia della sfida contro l’Atalanta, il tecnico del Genoa, Andryi Shevchenko, ha parlato in conferenza stampa, queste le sue parole: “Avremo lo spirito giusto per una battaglia. Giochiamo contro una delle squadre più forti, la società è solida e ha fatto benissimo. Gasperini è un grande allenatore”. Con la Lazio siete partiti bene, poi cos’è scattato dopo il gol subito? “Appena arrivano le difficoltà la squadra perde fiducia. Avevamo cominciato bene, controllando la partita, ma poi ci sono stati errori e abbiamo perso la lucidità”. Partite sfavoriti, cosa chiederà ai giocatori? “Entriamo in campo per vincere ogni duello. Dobbiamo dare il massimo e così costruiremo il nostro futuro. La classifica non è così male, siamo tutti attaccati. Dopo la sosta inizierà il girone di ritorno e dobbiamo essere pronti. Dobbiamo però cercare di chiudere l’anno facendo il massimo”. Ha trovato una debolezza mentale del gruppo dovuto ai risultati? “Penso che sicuramente dopo le sconfitte c’è un po’ di amaro in bocca ma dobbiamo pensare a dove possiamo migliorare e allo spirito da avere in campo. Anche se giochiamo contro avversari più forti dobbiamo cercare di dare tutto. La nostra lotta è quella di rimanere in Serie A, la nostra Champions League. Contro i diretti concorrenti dobbiamo fare bene”. Il problema è anche fisico o solo mentale? “Se giochi contro squadre più forti di te puoi metterle in difficoltà sul piano fisico e individuale, ci manca un po’ di aggressività, soprattutto nei duelli. Se poi vinci contrasti prendi un po’ più di coraggio”. Ha ritrovato Destro: come sta e quanto è importante? “Ha faticato un po’ ma recupererà per domani. È importante per noi, si muove bene in area e ha avuto due o tre potenziali occasioni per il suo posizionamento in area. Devono arrivare palloni migliori”. Dopo la sosta chi recupererà? “In questo momento il dottore sta valutando i giocatori, non voglio andare oltre perché i tempi li decide lo staff. Spero di recuperare qualcuno ma spero anche di non perdere altri giocatori. Dobbiamo valutare Cambiaso e Vanheusden”.
Autore: Angelo Sorbello
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Serie B, giovedì 23 dicembre ci sarà una riunione straordinaria
In conformità con le vigenti disposizioni statutarie, l’Assemblea Ordinaria della Lega Nazionale Professionisti Serie B è convocata, con carattere d’urgenza in ragione della necessità di assumere tempestive determinazioni in riferimento alla gestione delle gare a fronte dell’emergenza COVID-19, per mercoledì 22 dicembre 2021 alle ore 9.30 in prima convocazione e, occorrendo, in seconda con- vocazione per Giovedì 23 Dicembre alle ore 9.30 per discutere e deliberare in merito agli argomenti contenuti nel seguente ORDINE DEL GIORNO:
1) Verifica poteri;
2) EmergenzaCOVID-19: valutazioni e determinazioni conseguenti;
3) Varie ed eventuali. -
Premier League inglese, niente stop per il Covid19 si va avanti
Niente stop natalizio per la Premier League. Il massimo campionato inglese ha deciso di non fermare le attività nonostante l’impennata di casi di Coronavirus registratasi in questi ultimi giorni. In una videoconferenza alcune società hanno proposto di spostare le sfide in programma nel Boxing Day del 26 dicembre, così come quelle dal 28 al 30 dicembre, ma la maggioranza ha preferito continuare comunque a giocare. Nessuna pausa, dunque, la Premier League proseguirà regolarmente nelle date 26-27-28-29-30/12 e 1-2-3/1 per poi fermarsi, come da calendario, per due settimane.
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Serie C, rinvio in vista per Lecco-Pro Vercelli
Si va verso il rinvio di Lecco-Pro Vercelli, sfida valida per la 20° giornata di Serie C in programma per mercoledì 22 dicembre alle ore 18. Nelle ultime ore, infatti, sono state riscontrate cinque positività al Covid nel gruppo squadra del Lecco, che vanno ad aggiungersi a due membri dello staff tecnico bluceleste. Il Lecco, come riferisce LeccoChannelNews, è in contatto con l’Ats Brianza, che nella giornata di domani si esprimerà in merito alla quarantena domiciliare. Successivamente, la Lega Pro dovrebbe disporre il rinvio della suddetta gara, con data di recupero prevista per mercoledì 2 febbraio 2022.
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Serie B, rinviata a data da destinarsi Lecce-Vicenza
La Lega di serie B prende atto della comunicazione dell’Azienda sanitaria locale di Lecce: “avente ad oggetto “Attestato di quarantena collettivo con divieto di spostamento”, con la quale il Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria di Desio ha disposto per i salentini “la quarantena fiduciaria al domicilio con divieto assoluto di spostamento per i soggetti qualificati come contatti stretti di caso COVID positivo, con conseguente divieto di svolgere l’attività sportiva agonistica programmata per il giorno 20/12/2021 né alcuna altra attività sportiva fino al 22/12/2021, ha disposto il rinvio della gara Lecce-L.R.Vicenza, programmata per lunedì 20 dicembre, a data da destinarsi.
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L’ Asl blocca la trasferta della Salernitana a Udine
L’U.S. Salernitana 1919 comunica che, a seguito della rilevata positività al Covid-19 da parte di un calciatore, l’ASL di Salerno ha fatto divieto assoluto di far intraprendere il viaggio della squadra per la trasferta di Udine con volo di linea così come programmato. A seguito di ciò è stato applicato il protocollo attualmente in vigore e tutti componenti del gruppo squadra si sono sottoposti nel pomeriggio a tamponi molecolari. Qualora i tamponi risultassero negativi la Società ha già predisposto la partenza della squadra per la giornata di domani con un volo privato.
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Infantino: “Mondiali ogni due anni è possibile”
Si è tenuto oggi il FIFA Global Summit, l’appuntamento annuale del calcio mondiale. Al centro dell’attenzione e della conferenza stampa, il progetto di un mondiale ogni due anni, portato avanti dal presidente Gianni Infantino e da Arsene Wenger. È proprio Infantino ad aprire la conferenza stampa: “Abbiamo appena finito un summit di due ore e mezzo con 207 associazioni partecipanti. I nostri esperti hanno presentato i risultati dello studio sulla fattibilità voluto dal congresso FIFA con la stragrande maggioranza dei voti. Lo pubblicheremo, insieme agli studi collegati. Rispetto all’idea originaria abbiamo pensato a diverse modifiche in base alle indicazioni ricevute. Posso dire che questo studio ha dimostrato che per il calcio è possibile modificare il calendario internazionale, sia a livello maschile che femminile, con l’obiettivo di arrivare a partite più significative. Un mondiale biennale è fattibile, sia a livello maschile che femminile. Non soltanto da un punto di vista sportivo, ma anche a livello economico: quest’analisi è quella che presentiamo per la prima volta. Il ritorno economico è molto forte: ciò significa che più soldi potrebbero essere reinvestiti nello sviluppo del calcio in tutto il mondo. Penso che sarebbe utile per avvicinare quelli che hanno tutto e quelli che hanno meno. Alla fine del processo, tutti – sia i ricchi che i poveri – avrebbero più occasioni di giocare e più risorse per i propri campionati e i propri tifosi. Avrete accesso a tutti i dettagli, a breve” Parla Wenger: “Come ha detto il presidente, ci è stato richiesto di verificare se fosse gestibile. Lo è, a tutti i livelli”. Questa proposta causa molte controverse. Vale la pena andare avanti, considerando quante persone sono contrarie? Quando pensate di poter votare su questo? “Come ho detto oggi alle federazioni, ci prenderemo il tempo che servirà per arrivare a delle conclusioni. È importante analizzare, studiare. Abbiamo appena concluso uno studio di fattibilità amplissimo: la gente magari cambierà idea. Ci sono tante voci, alcune a favore e alcune contro: la FIFA parla per tutto il mondo e dobbiamo cercare di combinare questi punti di vista. Il mondiale biennale è solo una parte del progetto, è solo uno degli elementi di cui parliamo quando discutiamo il futuro del calcio e che impatto vogliamo avere. Non possiamo dire a tutto il mondo che il calcio è bellissimo, lo devono guardare e devono darci i loro soldi. In alcuni Paesi è giusto avere il mondiale ogni quattro anni, perché tanto i migliori giocatori si vedono ogni settimana. In altri Paesi, questo non succede. Per esempio, il sondaggio svolto su oltre 100 mila tifosi ha dimostrato che la giovane generazione vuole un mondiale in maniera più frequente. La risposta non è la stessa a seconda del Paese, ma dobbiamo guardare a tutto il mondo. Il mio lavoro è quello di cercare di lavorare con tutti, considerare tutte le opinioni, pensare cosa è giusto per il calcio e vedere come possiamo muoverci per chiudere il gap che esiste a livello mondiale. Dobbiamo pensare a come possiamo arrivare a una soluzione che faccia del bene a tutti, senza creare problemi a nessuno”. Infantino, ha parlato del ritorno economico. Ma molti dubitano che un mondiale biennale possa davvero avere un’attrattiva sul mercato. La UEFA sembra decisamente contraria a questa proposta, cosa? “Voglio chiarire che il prestigio di una competizione come il mondiale non dipende dalla sua frequenza. Altrimenti tanto vale giocarlo ogni quaranta anni. Un mondiale è prestigioso per la qualità che offre e l’impatto che ha a livello mondiale. Per il fatto che lo seguano quattro miliardi di persone. Gli studi che abbiamo commissionato dimostrano che non ci sarebbe nessun problema non soltanto per il mondiale a livello di impatto economico positivo, ma che l’intero ecosistema del calcio riceverebbe benefici molto chiari. Come dicono gli inglesi, più la torta è grande più fette ci sono per tutti. Quanto alla UEFA, forse non hanno visto i numeri: oggi abbiamo presentato quelli economici, abbiamo adattato il calendario tenendo in considerazione i punti di vista delle federazioni europee che vorrebbero giocare tutte le qualificazioni in un mese, abbiamo fatto analizzare dai migliori al mondo – Nielsen – l’impatto economico. Ora possiamo continuare a parlare di qualcosa di molto più concreto. Quello che conta è arrivare, alla fine della discussione, con qualcosa di meglio di quello che abbiamo oggi” Si sta facendo tanti nemici a 18 mesi dalle elezioni presidenziali. Vale la pena? “Penso che la mia presidenza non sia il punto. Sono stato eletto alcuni anni fa, con un mandato basato sui nostri statuti: quello di promuovere il calcio in tutto il mondo. Inoltre, abbiamo ricevuto un altro mandato chiaro dal congresso: se, nell’ottica di assicurarmi la rielezione, gli dicessi che non faccio uno studio che vuole l’80 per cento di loro per essere rieletto, non farei bene il mio lavoro. Tornando seri, non ho alcuna intenzione di farmi dei nemici: voglio portare a bordo tutti quanti. Dobbiamo discutere tutti insieme del futuro del calcio: penso che tutti siano d’accordo sul fatto che la situazione attuale non è soddisfazione, penso che tutti vedano che il gap si sta ampliando troppo. Dobbiamo capire che si parla di solidarietà, sviluppo, giovani, opportunità. Possiamo continuare a discutere in modo rispettoso delle opinioni altrui, tenendo a mente il bene del calcio e non quello dei singoli”. Domanda per Wenger. Non sarebbe meglio fare prima esperienza col nuovo mondiale a 48 squadre? “Beh, le due cose possono combaciare. E comunque prima del 2026 non cambierà niente. Io vorrei tornare alle domande precedenti. Io penso che il punto sia dare il massimo delle possibilità a tutti quelli che vogliono giocare a calcio. Per questo, servono il top dell’educazione e il top della competitività. Il mio lavoro è di dare a tutti la possibilità di diventare grandi calciatori. Oggi non vale in tutto il mondo. Io sono in Europa e questo in Europa succede, ma parliamo di un continente da 500 milioni di persone. Il mondiale ogni due anni è una proposta che ha un’opposizione, ma quello che mi dispiace è che il 90 per cento di questa opposizione è legata all’emotività e non ad analisi serie. Dobbiamo superare la paura di perdere il controllo, abbiamo una grande richiesta di calcio da tutto il mondo”. Domanda per Infantino. Come si gestirebbe un conflitto con la Coppa d’Africa? “L’ultimo mondiale in Africa è del 2010, vedremo quando tornerà. Ovviamente, giocare ogni due anni aumenterebbe la possibilità. La Coppa d’Africa è una competizione che si gioca ogni due anni: capiamo l’importanza di questa coppa. Fino a pochi anni fa, non importava a nessuno che si giocasse d’inverno. Ora, è diventato un problema perché molti giocatori africani giocano in grandi club, che li perdono in un momento clou della stagione. Se possiamo riprogrammare il calendario, e assicurarci che una coppa delle nazioni africane sia giocata nella grande finestra internazionale di settembre, anziché a gennaio o febbraio, avremmo risolto un problema a tanti campionati che hanno calciatori africani. È parte del processo di cui stiamo parlando. Non mi piace parlare di guerre o di nemici, ma di processo. È importante cercare insieme la soluzione migliore”. Punta a votare nel prossimo congresso a Doha il 31 marzo 2022? “Non mi pare di averlo detto. Ho detto che ora abbiamo realizzato un report da oltre settecento pagine e ci confronteremo con tutti per arrivare alla miglior decisione possibile. Al congresso se ne potrebbe parlare o no, dipende da cosa succederà nel frattempo. Magari decideremo prima in un congresso straordinario. Oggi abbiamo soltanto presentato uno studio, prima di impegnarci in maniera concreta dobbiamo valutare le reazioni e discuterne. Magari accelerare o prenderci più tempo”. State parlando del futuro del calcio: negli ultimi anni abbiamo visto vari progetti come Superlega, nuova Champions, mondiale biennale. Non si parla mai di una riforma del sistema discussa a livello collettivo. Perché non aprire un tavolo di confronto prima di proporre una riforma? “Ma è esattamente quello che stiamo facendo dall’estate, quando il congresso ci ha dato il mandato di stare in maniera dettagliata eventuali novità. Abbiamo guardato al calendario internazionale, coinvolgendo il comitato degli stakeholders, guidato dal canadese Vittorio Montagliani. Il calendario attuale finisce per gli uomini nel 2024 e per le donne nel 2023. Fa tutto parte del processo di consultazione, che coinvolge tutti gli stakeholder. Teniamo in considerazione tutto, sia le critiche che le reazioni positive. Un tavolo, come diciamo noi in Italia, è sempre aperto. Dato che la domanda arriva da un giornalista italiano, lasciatemi dire che spero che l’Olimpico venga dedicato a Paolo Rossi. Spero che accada il prima possibile, per tutto quello che ha fatto per il Paese e non soltanto per il suo calcio, a tutti i livelli”. Qual è l’impatto che il progetto avrebbe in Sud America? Come si collegherebbe alla Copa America? “Questi dettagli sono contenuti in parte nel report e per il resto saranno discussi con le federazioni componenti la FIFA. In Sud America la cosa fondamentale è giocare le diciotto partite di qualificazione: questo è possibile con il nuovo mondiale. E inoltre si potrebbero giocare altre partite di interesse tra le nazionali sudamericane, inoltre si potrebbero giocare partite amichevoli con squadre di altri continenti. Si potrebbero giocare più partite, non meno. La Copa America è una competenza della Conmebol, che tra l’altro è stata la prima a proporre di giocare un mondiale ogni due anni. Ora ha cambiato idea, ma nasce tutto da una loro proposta. Questo dibattito si sta alimentando: è giusto parlarne e prendere una decisione. Però la risposta non può essere solo sì o no, bisogna discuterne tutti insieme”. C’è la possibilità che la FIFA vada avanti nonostante una forte opposizione interna? Ne ha parlato con Bach, presidente del compitato olimpico? “Sì ne ho parlato con lui. Ci sono tanti elementi da tenere in considerazione. Devo spiegare una cosa: due anni fa la CONMEBOL mi ha fatto questa proposta e io ho risposto che secondo me era una cattiva idea. Lì la discussione sembrava essersi fermata, ma in realtà è andata avanti perché non è un’idea di Infantino. Se votassimo domani, probabilmente la maggioranza voterebbe già per un mondiale ogni due anni. Ma non si tratta di questo: bisogna capire quante persone riusciremmo a coinvolgere con una nuova organizzazione del calcio, quanto riusciremmo a interessare la nuova generazione. Il progetto che oggi Arsene e il team presentano è esattamente al contrario di una competizione che escluda qualcuno. Continueremo a lavorare, a studiare, speriamo di fare dei progressi. Sentiamo come nostro dovere e nostra responsabilità coinvolgere le 6 o 7 miliardi di persone che non partecipano al mondiale”. Almeno due ospiti oggi si sono messi a dormire durante la presentazione. Siamo sicuri che siano le persone giuste con cui parlare? Se si parla di novità, perché non discutere della distribuzione dei soldi da parte della FIFA? “Penso che dobbiamo seguire la legge. Nel senso che abbiamo degli statuti che prevedono che l’organo supremo della FIFA è il congresso, che ha la responsabilità di prendere decisioni che riguardano il futuro del calcio. Come altro si può demandare la valutazione a qualcun altro? Dobbiamo essere inclusivi, portare tutti a bordo: spero che potremo arrivare al congresso con una possibilità che possa soddisfare tutti. Sui soldi della FIFA, non c’è altra organizzazione oggi al mondo che è così trasparente sotto questo profilo. Lo siamo così tanto che il Dipartimento di Giustizia USA ha deciso di restituirci miliardi di dollari sottratti a chi gestiva prima la FIFA, affinché venissero investiti nel calcio. Prima di decidere come gestire questi soldi dobbiamo passare attraverso le regole FIFA”. I dati che ha presentato la FIFA dicono che arriveranno più soldi nel calcio e che ci sarà un sistema più equo tra ricchi e poveri. Che dettagli può darci su questo? Se la UEFA si oppone a questo, non crede che sarebbe coerente con l’opposizione alla Superlega? “Penso che sia vero il contrario. Questo è tutto il contrario della Superlega, è l’apertura del calcio a tutto il mondo. L’obiettivo è dare opportunità a tutti, questo è il principio fondamentale del progetto. Tutti quelli che parlano della struttura piramidale del calcio, della sostenibilità, penso che dovrebbero supportare questo progetto. Abbiamo avuto una finale di Europei a luglio e una di Nations League a novembre: le competizioni importanti sono lì. Non dobbiamo però perdere i giovani e non parlo della FIFA ma del calcio: per questo dobbiamo dare la possibilità di emozionarsi, e non c’è niente di meglio che un mondiale per questo. Una grafica dice che il 70 per cento degli introiti va alle nazionali europei e il 30 per cento va al resto del mondo. Con la nostra proposta, queste percentuali scenderebbero a 60/40. Però attenzione: il 60 per cento per l’Europa in futuro sarebbe più dell’attuale 70 per cento. E parlo di miliardi. È questo che diciamo: ne beneficerebbe tutto il calcio a livello mondiale”.
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Roma, quanti esuberi da sistemare
La Roma è alle prese con il mercato in entrata a gennaio, con il club giallorosso che ha intenzione di regalare a Mourinho dei rinforzi, ma ci sono anche alcuni esuberi che dovrebbero lasciare la Capitale: Diawara, Villar, Fazio, Santon e Riccardi sono un uscita e i Friedkin sperano di incamerare del denaro, o almeno di risparmiare qualcosa sugli stipendi dei giocatori che non servono.
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Ufficiale: Il Cesena cambia proprietà
Il Cesena cambia proprietà. Attualmente terzo nel girone B di Serie C, il club romagnolo ha annunciato quest’oggi che la società passa in mani americane. Ecco il comunicato: “Holding CFC SpA comunica che è stato perfezionato il passaggio del 60% delle quote del Cesena FC (di cui è socio unico) in favore di JRL Investment Partners LLC, società controllata da Robert Lewis e John Aiello con l’appoggio di un gruppo di imprenditori americani. A seguito di tale operazione, conclusa nella mattinata odierna, a Cesena, davanti al Notaio Marco Maltoni, i ventotto soci azionisti di Holding CFC SpA continueranno a detenere il 40% della società e affiancheranno in continuità John Aiello e Robert Lewis nel nuovo percorso di sviluppo societario e sportivo”.
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Ufficiale: Saracchi ha rescisso il suo contratto con il Lipsia
Il Lipsia rende noto con un comunicato ufficiale di aver trovato l’accordo col terzino Marcelo Saracchi per la risoluzione anticipata del contratto, in scadenza originariamente nel 2023. L’uruguayano, reduce da un grave infortunio ai legamenti del ginocchio destro, è attualmente in riabilitazione. 23 anni, Saracchi era rientrato in Germania dopo una stagione in prestito al Galatasaray.