Ecco di seguito i risultati delle partite giocate nella notte in Copa America
Usa – Bolivia 2-0
Uruguay – Panama 3-1
Le partite in programma per la giornata di oggi lunedì 24 giugno 2024.
Europei ore 21 Italia – Croazia e Albania – Spagna
Amichevoli ore 1 Cile – Ecuador Under 20
Copa America ore 24:00 Usa – Bolivia e ore 3:00 Uruguay – Panama
Ecco di seguito i risultati delle partite giocate in serata nei campionati europei tedeschi.
Svizzera – Germania 1-1(Ndoye al 29′, Fulkrug al 92′)
Scozia – Ungheria 0-1 Csoboth al 100′ . Vittoria in pieno recupero per gli ungheresi. Tanta paura per Varga al 70′, il giocatore ungherese esce per un brutto infortunio, dopo un terribile scontro con il portiere scozzese. Festa per i magiari, che sperano in una possibile qualificazione agli ottavi tra le migliori terze.
Classifica finale del Girone .
Germania 7, Svizzera 5, Ungheria 3, Scozia 1
Germania e Svizzera agli ottavi di finale.
L’ Ungheria Terza, dovrà vedere i risultati, delle altre terze degli altri gruppi.
Siamo alla vigilia di Croazia-Italia, ecco le parole in sala stampa del ct Luciano Spalletti.
Questa squadra ha la mentalità per destini forti?
“Ci sono partite che la tua storia la fanno diventare piccola o grande, è da questa sfida qui che poi si hanno dei risultati importanti su quelle che sono le proprie storie. Noi abbiamo fatto delle scelte perché siamo convinti di avere a che fare con giocatori forti, quando sono andato nei ritiri a parlare a tutti loro ho visto la loro voglia di partecipare, di esserci. E questa loro disponibilità, questa loro voglia, va a tradursi nell’essere disponibili a giocare queste sfide. Quando siamo a far parte della Nazionale ti capitano situazioni di questo genere qui. Per quello che ho visto, i comportamenti mi piacciono. E’ chiaro che la gara contro la Spagna non mi è piaciuta, l’abbiamo analizzata e ne abbiamo parlato, abbiamo fatto un passo indietro rispetto alle ultime partite. Ma quando si ha a che fare contro avversari scelti da una nazionale il livello è sempre altissimo. Io mi aspetto di vedere che la partita contro la Spagna ci ha fornito degli insegnamenti, pur avendola fatta male e subito un dolore per come è andata a finire”.
E’ soddisfatto della qualità del dialogo avuto in questi giorni dopo la sconfitta?
“Sono molto soddisfatto di ciò che vedo, non abbiamo raccontato banalità quando negli scorsi giorni abbiamo parlato di un grande gruppo. Di questo gruppo ci si può fidare, si vede come partecipano emotivamente alla giornata. Si prendono carico anche di cose che non riguardano solo loro stessi, questa è una squadra apposto da un punto di vista della convinzione e del voler prendere in carico anche qualcosa del compagno. Anche se molti sono giovani e si trovano per la prima volta a giocare queste sfide estreme, hanno l’atteggiamento giusto per andarsela a giocare e per far vedere gli insegnamenti ricevuti”.
Si dice che la Croazia sia squadra a fine ciclo, ma questa può essere una moneta a due facce. Avete pensato a come sfidarli anche con malizia?
“Ora bisogna mettere davanti i fatti e lasciare da parte le parole”.
Sarà questa la partita dove l’Italia dimostrerà più del suo potenziale? Vi siete risparmiati con la Spagna?
“No, affatto. Abbiamo speso molte energie dovendo rincorrere la Spagna. In entrambe le partite abbiamo ricercato le stesse cose, in una ci è riuscita e in un’altra no. Domani vedremo se saremo bravi a mettere in pratica ciò che ci siamo detti di fare, anche se la Croazia ha più esperienza di noi e, per certi versi, ha anche più tecnica. Bisogna essere bravi a capire quando aumentare e quando diminuire la velocità, quando fare un semplice possesso palla per non far prendere la palla agli avversari”.
Ci saranno dei cambi?
“Dopo una partita così l’idea di poter cambiare qualcosa c’è, perché poi probabilmente ho sbagliato io a non cambiare prima vista la prestazione contro la Spagna. Però la squadra contro l’Albania mi era sembrata talmente bella che ho ritenuto un azzardo metterci mano. Ora che s’è notata un po’ di fatica, un po’ di ruggine, qualcosa sicuramente si cambierà”.
Ritroverà Brozovic e Perisic, la loro esperienza inciderà?
“Di loro può incidere tutto, hanno volume di corsa, qualità ed esperienza. Hanno tutte le cose che servono per far bella la squadra e anche qualche anno visto che hanno molta esperienza. Sono due giocatori forti, fortissimi, gli anni insieme all’Inter li ricordo bene e siamo rimasti in buoni rapporti, a volte ci messaggiamo ancora. Sono convinto che ci daranno del filo da torcere, ma questo è il calcio. Si vedrà se riusciremo a far valere la nostra freschezza, la nostra vivacità e intensità perché quella è la direzione in cui bisogna andare. Però sono grandi persone e due ottimi calciatori”.
Secondo lei all’Italia manca un po’ di qualità in termini di materia prima?
“Ma io non richiedo nulla, a me questo gruppo è piaciuto quando me lo sono immaginato, ho creduto di poter fare delle ottime cose e, mentre si faceva un po’ di analisi con la squadra sul nostro percorso, abbiamo capito che ci sarebbe bisogno di qualche step in più per fare ciò che ci siamo detti. Ma non abbiamo questo tempo e quindi bisogna prendere la scorciatoia, essere pronti, perché sono queste le partite che fanno diventare la tua storia piccola o grande”.
Tanti tifosi nel mondo adorano la filosofia calcistica dell’Italia, la sua solidità difensiva. Come può ispirare le nuove generazioni per sfruttare questo spirito?
“Secondo me questo calcio qui non è più fare soltanto una cosa, bisogna saperne fare più di una. Vista la qualità della Croazia a volte saremo costretti a difendere in undici calciatori, compatti, e poi ribaltare l’azione senza permettere agli avversari di ricomporre una fase difensiva. E’ chiaro che nel calcio di oggi non si può fare in tutta la partita, non si può più solo vivere di difesa bassa e di ripartenze. Le nazionali hanno tutte la possibilità di comporre una squadra forte, ormai i calciatori di qualsiasi nazionale giocano in qualsiasi campionato top del mondo. Anzi, noi abbiamo bisogno di calciatori che vadano all’estero per acquisire esperienza nei top club mondiali”.
Cambierai solo giocatori e anche come modulo?
“Cambieremo anche qualche attitudine di squadra, avremo bisogno di qualche certezza di continuità di gioco, di resilienza dentro la partita. Non si può mettere in conto di subire certe situazioni e si cercherà di mettere più sostanza per non metterci in mano alla loro qualità. Poi è chiaro che la partita vogliamo comunque farla a metà campo, non nella nostra area di rigore. Loro hanno anche il tiro da fuori, sanno benissimo scegliere le posizioni di assumere e si vuole tenere la palla. Ma bisognerà essere attenti e quadrati come squadra”.
E’ possibile immaginare un centravanti meno isolato e due esterni più offensivi?
“E’ possibile tutto perché ce li siamo portati questi calciatori. Però le punte esterne che saltano l’uomo brave a fare l’uno contro uno hanno bisogno della sostanza della squadra per essere in condizione di giocare la partita che loro vogliono. Bisogna fare una partita nella loro metà campo, serve un ordine in campo che ti consente di fare molti uno contro uno. Perché se poi chi fa l’uno contro uno devi portarlo basso a rincorrere è più in difficoltà ed è più in difficoltà la squadra. C’è sempre un ragionamento completo per quanto riguarda la squadra, però poi è possibile tutto”.
Dimarco è da considerare fuori? Come è andato il recupero psicologico?
“Dimarco è recuperato, per cui è a disposizione. Però faremo un ulteriore passaggio domattina che confermi ciò, ma tutto lascia presagire che lui sia disponibile per domani. Il recupero psicologico è presto fatto, se non si fa risultato si va a casa. Loro lo sanno bene e si ha a che fare con dei professionisti a tutto tondo, con loro bisogna essere realisti e sintetici. C’è da fare questi step in avanti per andarsi a guadagnare ruoli e meriti perché va tutto veloce: o sei lì pronto a montarci sopra o resti a piedi”.
Come ha reagito Di Lorenzo alle critiche? Lo confermerà? E Jorginho?
“Di Lorenzo è davvero mio figlio per quanto ci sono stato insieme. Faccio sempre fatica a fare a meno di uno come lui. Poi è chiaro che devo analizzare delle cose, ma io sono convinto di quello che è il valore dell’uomo e del calciatore. Non ho bisogno di parlarci tanto, c’è una intesa talmente diretta che si capisce tutto, si vede la sua intenzione quando torna in campo il giorno dopo. Jorginho lo conosco meno: lui ha disputato una partita sottolivello, ma dipende sempre da ciò che ha fatto la squadra. Ora ho la camera che mi punta ed è emerso che io gli ho detto quella cosa lì. Ma se la squadra non riesce a gestire la palla non è colpa sua, è colpa mia. E’ una mia previsione che non s’è avverata perché lui era messo in mezzo. Ha una qualità incredibile che non ha nessun altro calciatore, è quello che dice a tutti come si devono comportare e noi di questi non ne abbiamo molti altri. Ma ne abbiamo altri, che hanno una potenzialità e una energia superiore rispetto a quella che è la sua natura, ma quando prende in mano la squadra è quel giocatore lì, puntiamo ancora molto su di lui”.
Come hai visto Cambiaso contro la Spagna?
“L’ho visto bene, anche se 2-3 volte s’è fatto trascinare in un contesto di posizioni che non gli erano state richieste. Questi calciatori non me li hanno ordinati, me li sono scelti da solo: mi sembra un ragazzo intelligente, ma devo conoscerlo di più. Sa fare più ruoli e in questo calcio-famiglia ci sta bene dentro, poi ci sarà sempre da vedere se saremo in grado di fare ciò che vogliamo”.
Alexander Blessin lascerà la squadra belga dell’ Union Saint Gilloise. L’ex tecnico del Genoa nella passata stagione, con l’ Union ha vinto la Coppa del Belgio. In campionato sarebbe giunto al primo posto, ma è poi arrivato dietro il Bruges nei play off.
Blessin nonostante abbia, con la sua attuale squadra, un contratto fino al giugno del 2025, potrebbe lasciare con un anno di anticipo.
Su Blessin, c’è l’interesse concreto dei tedeschi del St. Pauli, che nell’ ultimo campionato ha ottenuto la promozione in Bundesliga.
L’ ex allenatore del Torino, Ivan Juric, parla del suo addio alla squadra granata. Ecco di seguito le sue dichiarazioni.
“Come lo sto vivendo? Bene, molto bene. Se mi guardo indetro non posso che essere sereno per tutto ciò che abbiamo fatto o costruito. Nessun senso di incompiutezza. So che qualcuno può pensarlo, ma non è così. Ho lasciato la cultura del lavoro: quando siamo arrivati c’era un mondo, dopo un altro. Me ne sono andato senza rimpianti“.
Poi ha proseguito: “Tre stagioni dalla parte sinistra della classifica non erano un traguardo scontato o facile. Il Toro adesso può puntare sulla forza dei suoi giovani. Io la vedo così, ora che sono passati un po’ di giorni le riflessioni sono diventate più oggettive“.
Il Milan ha la problematica di dover sfoltire la sua rosa. Nei giorni scorsi, avevamo già parlato del fatto che i rossoneri devono cedere Adli e Pobega.
Ma adesso ci sono anche da piazzare, il difensore franco-senegalese, Ballo Toure e l’ attaccante belga Origi. Ballo Toure classe 1997 è reduce da un prestito al Fulham, in Inghilterra dove ha giocato solo cinque partite. Origi classe 1995, è stato anche lui in prestito al Nottingham Forest dove ha totalizzato venti presenze e zero reti.
Con il portiere argentino Martinez, oramai sempre più vicino all’ Inter. Può iniziare una girandola di passaggio di portieri.
Il Genoa cerca un sostituto che potrebbe essere l’estremo difensore della Fiorentina, Terracciano classe 1990.
I viola invece stanno puntando Audero che tornerà alla Sampdoria in Serie B, dopo una stagione in prestito all’ Inter.
Dumfries, esterno destro dell’Olanda e dell’Inter, ha parlato a tutto sei nerazzurri e del campionato europeo. Ecco le sue dichiarazioni:
“Io voglio rimanere. L’Inter è casa mia, mi sento parte di una famiglia. Con i dirigenti ci sono già stati dei colloqui, tutti noi giocatori sappiamo che le trattative sono state ritardate a causa del cambiamento di proprietà: ora penso all’Europeo, poi vedremo cosa accadrà”.
Parlando quindi di Euro2024, aggiunge:
“Ho notato che tante nazionali praticano un buon calcio, c’è equilibrio, l’esito è molto incerto. Sì, ho visto la partita ma non sono nella posizione di giudicarvi (l’Italia, ndr). A me sembra che, in generale, l’Italia sia una buona squadra. E poi ci giocano tanti compagni dell’Inter: li conosco bene, sono forti”
Il 23 giugno del 1998, quindi 26 anni fa, nei campionati mondiali che si stanno giocando in Francia, l’Italia guidata in panchina da Cesare Maldini gioca l’ultimo match del primo turno, contro l’ Austria. Con 4 punti, la nostra nazionale è quasi certa di qualificarsi, al turno successivo agli ottavi di finale.
Nel primo tempo, gli azzurri non brillano sono lenti e macchinosi, una brutta costante nostra in quel mondiale. A inizio ripresa, Vieri sblocca il risultato, per nostra fortuna. Nel finale Roberto Baggio trova il raddoppio e quello sarà il suo ultimo gol con la maglia italiana. Inutile, il gol austriaco di Herzog su rigore firmato nel recupero. L’Italia vince per 2-1.
23 giugno 1998 – Parigi
ITALIA – AUSTRIA 2-1
Reti: Vieri (I) al 3′ s.t., R.Baggio (I) al 45′ s.t., Herzog (A) su rigore al 46′ s.t.
Italia: Pagliuca; Nesta (Bergomi dal 4′ p.t.), Costacurta, Cannavaro; Moriero, D.Baggio, Di Biagio, Pessotto, Maldini; Vieri (Inzaghi dal 15′ s.t.), Del Piero (R.Baggio dal 28′ s.t.). Allenatore C.Maldini
Austria: Konsel; Mahlich, Schottel, Feiersinger, Pfeffer, Wetl; Pfeifenberger (Herzog dal 34′ s.t.), Reinmayr, Kuhbauer (Stoger dal 29′ s.t.); Polster (Haas dal 17′ s.t.), Vastic. Allenatore Prohaska
Arbitro: Durkin (Inghilterra)