Autore: Angelo Sorbello

  • Genoa, Vieira: “Non penso al mercato”

    Genoa, Vieira: “Non penso al mercato”

    Patrick Vieira allenatore del Genoa è pronto alla trasferta di Lecce ecco le sue parole in conferenza stampa dal centro sportivo “Signorini” di Pegli:

    Empoli, Lecce e Parma abbiamo detto che erano tre partite importanti.

    “Ora c’è il Lecce. Ad Empoli si è fatta una bella partita, di squadra, dove abbiamo avuto momenti difficili ma li abbiamo superati con unità, qualità e mentalità giuste. A Lecce ci sarà un’altra partita difficile da gestire”.

    Che avversario sarà il Lecce?

    “Sarà una squadra orgogliosa dopo aver perso l’ultima partita. In casa è difficile giocare con loro. Fisicamente sono forti e hanno qualità individuali, soprattutto davanti. Ancora una volta dovremo fare una partita di squadra, facendo vedere che possiamo lavorare tutti sul campo. Sarà una partita difficile, ma siamo pronti a fare una bella partita, ad andare lì e fare quel tipo di partita. Vogliamo prendere punti e queste partite sono importanti”.

    Dove può crescere ancora questo Genoa?

    “Si può sempre migliorare. Ancora non abbiamo fatto niente di importante, la squadra deve continuare a crescere e ci sono ancora tantissime cose che vogliamo migliorare. La cosa positiva è che stiamo crescendo come squadre e possiamo e dobbiamo fare meglio con la palla e per come la utilizziamo. In generale perdiamo troppo palla e possiamo giocare ancora meglio difensivamente. Stiamo crescendo, ma ancora non abbiamo fatto niente. Dobbiamo continuare a giocare come squadra e farlo in allenamento, per crescere gradualmente”.

    L’infermeria?

    “Non ci sono novità, Ekuban e Norton-Cuffy saranno fuori per questa partita. Mario è tornato e ha fatto allenamenti per tutta la settimana con la squadra e farà parte del gruppo”.

    Ha avuto modo di parlare con Balotelli?

    “Mario è sempre stato positivo verso la società e la squadra ed è importante capire che la cosa fondamentale e importante non è il singolo, ma la squadra. Non è Mario, non sono io, non è Milan (Badelj ndr), ma è la squadra. Il nostro obiettivo è rimanere in Serie A e se capiamo tutti noi che la società Genoa merita di stare in Serie A, se capiamo che il ‘noi’ è più importante del singolo, avremo più fortuna nel rimanere in Serie A. Vale per Mario, per me, per tutti i giocatori. Il mercato è molto difficile in questo periodo, però sono contento del gruppo che ho a disposizione per lavorare. Dopo vediamo cosa succederà. Il mio focus, però, è lavorare con un gruppo e poter vincere partite e prendere punti”.

    Ankeye partirà per Lecce?

    “E’ un periodo dove ci saranno tanti nomi su giocatori che arrivano ed escono e dovremo gestirlo con con calma e fiducia nella società, nel direttore e nel presidente. Sono molto tranquillo sul gruppo che ho a mia disposizione per lavorare. Capisco la domanda in questo periodo, ma il mio ficus è sulla squadra e non sulle individualità che escono o arrivano”.

    Partirà per Lecce?

    “Sì”.

    Ha parlato tanto di squadra ma poi sono i singoli che fanno vincere le partite.

    “Capisco la domanda, ma non sono d’accordo. Credo che una squadra forte, che arriva ai propri obiettivi, è una squadra che fa vincere una società. Il talento si vede sempre dentro una squadra. La cosa importante è la squadra e in questo momento credo che tutti capiamo, perché lo dimostriamo sul campo, che la squadra è la cosa più importante per noi”.

    Cosa manca a questo Genoa per crescere?

    “Credo che se giochiamo meglio e utilizziamo ancora meglio la palla si possono creare più occasioni e fare più gol. Sono contento della squadra che abbiamo e la mia concentrazione è su quello che ho adesso. Nel mercato non si sa mai cosa può succedere. A me piace gestire i giocatori che ho a disposizione, il resto lo gestisce la società”.

  • Fiorentina, Palladino: “Il Napoli è forte”

    Fiorentina, Palladino: “Il Napoli è forte”

    Alla vigilia della sfida contro il Napoli, il tecnico della Fiorentina Raffaele Palladino ha parlato ed ecco le sue parole.

    “Indubbiamente è stato il modo migliore per iniziare il nuovo anno, davanti ai nostri tifosi e con il loro affetto. Ci sono sempre stati vicini fin dall’inizio della stagione e di questo li ringraziamo, vogliamo toglierci soddisfazioni insieme a loro. Ho visto anche la squadra molto felice di questa giornata e di stare tutti insieme in un giorno così particolare”.

    Cosa resta dal pareggio contro la Juventus?

    “Ci portiamo dietro una buona prestazione contro una grande squadra, oltre a consapevolezza e fiducia. Dobbiamo continuare così, a crescere e ad affrontare queste squadre con questa mentalità”.

    Dopo la Juventus arriva il Napoli.

    “Sono primi in classifica con la miglior difesa in campionato, allenata da un grandissimo allenatore con grandi calciatori e tanti acquisti: sono tra i candidati per lo Scudetto. Sappiamo la loro forza ma noi ci vogliamo confrontare contro queste grandi squadre. Non sarà facile ma davanti ai nostri tifosi vogliamo toglierci una bella soddisfazione”.

    Il rapporto con Conte?

    “Ho avuto il piacere di conoscerlo da calciatore, lui a fine carriera io agli inizi. Mi ha sempre colpito la sua mentalità, era il primo a entrare in palestra e l’ultimo a uscire. Questa mentalità l’ha trasportata da allenatore: è un vincente e dai vincenti c’è solo da imparare, lo stimo molto”.

    Come ha trovato Valentini?

    “Siamo contenti del suo arrivo perché la società l’aveva già acquistato qualche mese fa. Lo sto conoscendo ma nei primi allenamenti mi ha già fatto una buona impressione perché ha imparato l’italiano. Si sta integrando bene ma deve ritrovare la condizione fisica perché è stato tanto tempo fuori. Con la mentalità con cui è arrivato però ci darà grande mano”.

  • Venezia, Di Francesco: “Sfida salvezza”

    Venezia, Di Francesco: “Sfida salvezza”

    Il tecnico del Venezia, Eusebio Di Francesco, parla in conferenza stampa per presentare il match di domani pomeriggio contro l’Empoli di D’Aversa.

    Ecco le sue parole.

    Che Empoli si aspetta?

    “Parto dai nostri: ieri Crnigoj ha avuto qualche problemino, mancheranno lui, Doumbia e Duncan sicuramente. Da valutare Zampano dopo una botta presa a Napoli. Sagrado recuperato. D’Aversa ha fatto un ottimo lavoro, pericolosissima la sua squadra fuori casa, in ripartenza sono bravissimi, stanno facendo un ottimo campionato mettendo in mostra molti giovani come ha sempre fatto questo club”.

    Contro il Napoli Pohjanpalo fuori. Perché? Che risposte ha avuto da questa scelta, è replicabile?

    “Il presente dice Empoli, riguardo al Napoli era per un motivo tattico, Pohjanpalo non è bravissimo in contropiede e viene esaltato soprattutto quando riusciamo ad arrivare di più in area avversaria. Poi sto vedendo in crescita Yeboah, si sta allenando con più continuità, quando era arrivato aveva saltato spesso allenamenti per le chiamate in Nazionale. Probabilmente domani giocherà Pohjanpalo”.

    Tatticamente che partita si aspetta?

    “Loro giocano un po’ come noi come caratteristiche dei giocatori. Da Fazzini ad Henderson e Cacace usano giocatori offensivi, interessanti. E’ una squadra che sta facendo bene con gli attaccanti anche se ha fatto meno punti ultimamente”.

    Ellertsson è in continua crescita. Lo rivedremo nel ruolo di Napoli? E Bjarkason?

    “Lo può fare, Ellertsson deve però migliorare dal punto di vista tattico quando gioca centralmente. E’ più sciolto quando gioca lateralmente, ma è duttile, dove lo metti sta. Vale anche per Bjarkason con caratteristiche differenti”.

    Con il Cagliari ha detto che valeva più di tre punti. Domani?

    “Tutte le partite sono importanti, ma è inevitabile che gli scontri diretti abbiano una grande importanza ai fini della classifica”.

    Chiesurin?

    “Potrebbe essere fra i convocati, è un ragazzo interessante, duttile come Bjarkason”.

    Che effetto le fa riaffrontare l’Empoli da dove è partito?

    “Ci siamo incrociati tante volte, sia affrontando battaglie insieme, che da avversario. Ho tanti ricordi, quando da ragazzo uno parte con la valigia piena di sogni. Ora penso al presente e ad affrontarli domani per batterli”.

    Ha visto ultimamente un Venezia più vicino a quello che vuole lei dal punto di vista caratteriale?

    “Serve continuità, dovremo riproporre domani le buone cose viste come quelle dette da te, del carattere, della voglia”.

    Un bilancio fino a qui? Al netto della sfortuna.

    “Abbiamo messo in campo quello che dovevamo, in alcune partite potevamo fare meglio, non mi piace parlare di sfortuna. Abbiamo commesso un po’ troppi errori individuali oltre che di squadra. vedo una squadra che sta crescendo dal punto di vista dell’identità. Cominciamo a diventare più squadra”.

    Un ricordo di Agroppi?

    “Lo conosco molto bene, me lo ricordo molto bene, un tipo diretto e senza peli sulla lingua”.

  • Roma, Ranieri: “La Lazio sta facendo bene”

    Roma, Ranieri: “La Lazio sta facendo bene”

    La Roma affronterà la Lazio all’Olimpico ecco le parole in conferenza stampa del tecnico giallorosso Claudio Ranieri.

    Cosa rappresenta per lei, grande romanista, il derby?

    “Rappresenta la stracittadina, tutto quello che può pensare un tifoso, che sia romanista o laziale, interista o milanista, doriano o genoano. E’ una partita che senti di più. In questo momento la classifica parla chiaro, loro stanno vivendo un momento eccezionale, hanno fatto un girone stratosferico, giocano con velocità e pochi tocchi e quindi è una squadra temibilissima. Ma il derby fa sempre storia a sé”.

    Un ricordo personale del derby di Ranieri da ragazzo?

    “Andavo in Curva Sud, all’epoca era ancora tre quarti romanista e un quarto laziale. Aspettavamo tutti Dante, il capo-tifoso, per cominciare i cori. C’erano gli sfottò, non c’erano tutte le cose che sono successe in seguito”.

    Cosa le ha fatto capire il mese di dicembre sulla panchina della Roma?

    “Ci ha fatto capire che siamo squadra, che siamo riusciti a ricompattarci. Abbiamo dei difetti e lavoriamo per eliminarli. Ancora non siamo al 100% sotto quest’aspetto, però abbiamo rimesso per lo meno la nave in navigazione. Io non ho mai promesso alle mie squadre niente di che, se non lavoro, sacrificio e voglia di dare il massimo in ogni frangente”.

    E’ agitato a pensare che si gioca solo per qualcosa di effimero che conta solo per i tifosi o la tranquillizza?

    “Se vale solo per i tifosi allora vale anche per me (ride, ndr). No, non mi tranquillizza, mi dà l’emozione di sempre. Il derby è il derby. Così come ci tengono loro, ci teniamo noi a far bene e vincere la gara. Certo, abbiamo vissuto tutti altri tipi di derby, ma il derby è il derby e si azzera tutto, non conta la classifica. Giocheremo con la stessa voglia di far bene. Non c’è agitazione, anche perché non è una buona motivazione. La motivazione è nella consapevolezza della forza dell’avversario, della tua forza e di cosa bisogna fare per vincere”.

    Per tanti potrebbe trattarsi del primo derby. Può essere un vantaggio?

    “Il vantaggio è mettere giocatori che stiano bene fisicamente, che facciano reparto, che facciano squadra. Debuttanti o non debuttanti non conta, l’importante è che stiano bene fisicamente e mentalmente, in connessione l’uno con l’altro”.

    Perché in questo momento non fa giocare Pellegrini?

    “E’ soltanto una considerazione psicologica. Tecnicamente lo considero uno dei migliori centrocampisti in Europa. Sono pochi i centrocampisti che fanno gol e chi ce li ha dovrebbe tenerseli stretti. Ma lui soffre questo fatto dei tifosi e io devo tener presente se un calciatore se ne fa carico o gli scivolano via. Lorenzo si carica tutti i problemi e questo è il suo peccato. Dovrebbe giocare invece con naturalezza, com’era abituato a fare: solo così può ritornare il giocatore che è, libero da ogni peso. Lui si porta dietro dei macigni. Non è facile giocare in casa che se fa uno-due errori il beniamino del pubblico non succede niente, fa un mezzo errore lui e viene subito caricato di negatività e responsabilità. Il giorno che lo vedrò sereno e tutto… Avete visto che non ho avuto alcun problema a metterlo a San Siro e stava per fare gol. Ha la capacità di arrivare a far gol nel momento giusto”.

    La Lazio è forte sugli esterni.

    “La squadra di Baroni ha trovato il bandolo della matassa. Sono bravi sugli esterni, sono bravi centralmente, giocano in velocità, ripartono a mille all’ora. Io tengo in considerazione tutto. Sono convinto che anche Baroni starà tenendo in considerazione tutte le qualità e le difficoltà della Roma”.

    Analogie con il derby di novembre 2010, quando la Roma vinse 2-0 e lei nel pre-partita disse che la Lazio aveva tutta la pressione perché era prima?

    “No, perché nella gestione del gruppo i derby si caricano da soli, i tifosi te lo fanno già vivere in ogni manifestazione. Noi abbiamo aperto il ‘Tre Fontane’ per augurare buon anno, per incontrare i nostri tifosi e le nostre famiglie. Non dovevamo darci un di più perché in ogni partita ce lo danno. Loro sono lassù, in zona Champions League. E’ logico che hanno la consapevolezza di voler arrivare in Champions League, una volta toccata. Ma ogni derby è a sé stante, non conta la classifica né null’altro. Conta soltanto il fischio d’inizio, da lì ci saranno diverse partite nella partita”.

    Può essere un vantaggio per lei il fatto che Baroni sia al primo Derby della Capitale?

    “No, non credo che sia determinante. Lui mette il pilota automatico, la Lazio va col pilota automatico, bisogna riconoscerà. Sentirà la bellezza, il sapore del derby da allenatore. Ma tutto qua”.

    Pace fatta coi tifosi?

    “Credo che siamo tutti uniti. Proprietà, massaggiatori, magazzinieri, tutti. E anche i tifosi stanno facendo la loro parte. Ho una certa età, una volta si diceva ‘La Roma non si discute, si ama’. Io l’ho sempre amata e la amerò sempre nel bene e nel male. Da bambino, un presidente fece anche una colletta e quei tifosi divennero soci vitalizi. I Friedkin ci hanno messo tanti soldi, sarebbe ora di dargli qualche soddisfazione”.

  • Lazio, Baroni: “Primo derby per me”

    Lazio, Baroni: “Primo derby per me”

    Il tecnico della Lazio, Marco Baroni parla in conferenza stampa prima del derby ed ecco le sue parole

    “Volevo fare una piccola premessa per essere in linea totale con voi. Vi chiedo gentilmente di non attribuirmi frasi o virgolettati che non ho mai detto, per me la comunicazione è importante e la comunicazione che faccio alla squadra semmai dovesse venire fuori chiedo sia corretta, non come è venuta fuori recentemente”.

    Quali sono le sue emozioni per il primo derby?

    “Si vive per queste partite, sono meravigliose perché c’è dentro tutta la passione. Non solo io, ma tutta la squadra dobbiamo avvicinarci a questa gara con tutta la gioia che deve esserci nel giocare una gara così”.

    Come arriva la Lazio a questa partita? I 15 punti di vantaggio come incideranno sulla gara?

    “Voglio fare una piccola premessa, questa partita la giochiamo domenica non due mesi fa. Nelle ultime cinque partite abbiamo fatto gli stessi punti e da quando è arrivato Ranieri hanno segnato il doppio delle reti, sarà una sfida equilibrata e per questo ancor più bella”.

    Possiamo aspettarci una Lazio più prudente e meno arrembante?

    “La squadra non deve mai snaturarsi, quando ti snaturi perdi qualcosa. Sappiamo benissimo la pericolosità e la bellezza di questa partita, ma dovremo giocare da Lazio contro un avversario forte”.

    Come ha visto il gruppo in questi giorni?

    “Si dice che sono partite che si preparano da sole, per me si preparano tutti insieme. In questa partita c’è la passione di un’intera città, quando si vive di passione c’è la bellezza. La passione ti porta anche a dolore, quello che sto portando alla squadra è avvicinarsi con tutta la gioia che devi avere nell’avvicinarti a una partita così bella e meravigliosa”.

    Come vive il suo primo derby e il suo passato alla Roma?

    “Il derby è il derby, ci siamo passati da poco tempo è come dire che Natale è un giorno come gli altri. Per me non lo è e non lo sarà nemmeno questo derby. Sarà la partita che la squadra sia nell’avvicinamento poi nell’affrontarla servirà tutta l’attenzione e la voglia che abbiamo messo sempre in campo. Questi siamo noi e questa è la nostra natura. Nel mio presente c’è tanta Lazio, è il mio modo di essere. Mi porto dietro esperienze che aiutano, ma io guardo avanti e avanti in questo momento c’è una grande opportunità, una società e una tifoseria importante. Saremo fuori casa domenica, ma vi assicuro che non siamo mai fuori casa con la nostra tifoseria, sentiamo dentro la nostra gente anche quando non gli viene permesso di assistere alle partite”.

    Ha parlato alla squadra delle tante provocazioni che ci sono state negli ultimi derby?

    “Il messaggio è che si gioca tutti insieme, i giocatori non contano mai prima delle partite in caso dopo. Dovranno essere coinvolti tutti, chi gioca titolare, chi partirà dalla panchina e chi non giocherà”.

    Cosa può aspettarsi dalla sua squadra? Cosa può darvi la presenza dei tifosi alla rifinitura di domani?

    “Questo non cambia niente, cosa ho detto prima perché affrontiamo un avversario solido e pericolosissimo. Parlo sempre di prestazione, la prestazione deve essere sempre lì e non possiamo sbagliare negli atteggiamenti, lavorare nella compattezza e nell’equilibrio. Se fosse per me le porte aperte sono la cosa più bella, semmai ci sia bisogno di sentire il calore è un regalo che vogliamo fare ai nostri tifosi perché questo contatto e questa vicinanza fa parte di quella passione di cui ho parlato prima, vogliamo regalare questo sentimento e domani possiamo essere vicini e quasi toccarci”.

    Ha avuto modo di sentire le parole di Ranieri?

    “Claudio forse non tutti si ricordano è stato mio allenatore per pochi mesi a Napoli, è una persona meravigliosa e fa piacere cosa ha detto. Per la diversità della partita di domenica però sono partite diverse, sappiamo le difficoltà che ci sono dentro questa partita. Abbiamo studiato e preparato le qualità importanti di questa Roma”.

    Ci può fare un punto sugli infortunati? Come sta Dia?

    “Domani faremo un test su Lazzari e Noslin e vediamo se possiamo averli a disposizione. Dia sta facendo benissimo, ho ancora dei dubbi sulla formazione perché i ragazzi si stanno allenando benissimo. Sono tutti pronti per giocare, vogliono esserci tutti e mi stanno mettendo in difficoltà. Dia è entrato bene con l’Atalanta, si è mosso bene e ha avuto una buona gestione della palla, poi è chiaro che da questi giocatori si chiede il gol. Per noi Dia è un giocatori importantissimo”.

    Intimamente come sta vivendo l’avvicinamento a questa partita?

    “Come vi ho detto prima, non solo io ma tutti viviamo di passione ed è la cosa più bella che c’è. Ho fatto tante partite importanti che ti danno emozione e adrenalina, se potessi raccogliere quelle emozioni e metterli in un bicchiere mi ci tufferei. Fanno parte di questo mestiere, più si alza l’aspetto emotivo e più stai facendo partite importanti. Da questo punto di vista sono felice di viverla. Io passo sempre dal noi, il calcio si vive ormai di squadra e di emozioni condivise. Non è solo legato alla squadra, ma anche a tutta la tifoseria e le persone che lavorano intorno a noi. Qui c’è una famiglia e questo noi ha ancora più valore. Sono convinto che alla fine per la natura delle squadre verrà fuori una partita non credo di gestione, verrà fuori una bella partita”.

    C’è qualcuno degli esperti che ha guidato la squadra in questi giorni? Come sta Castrovilli?

    “La prendo io questa responsabilità, credo che si cresce in queste partite. Non esistono giocatori che hanno già 300 partite, abbiamo portato dentro giocatori che stanno lavorando e stanno crescendo. Lo spessore di queste gare lo devono percepire e lo devono sentire addosso. Devono trovare la bellezza di questa gara. Gaetano ha avuto un attacco influenzale, io conto sempre su tutti e non lascio nessuno indietro. Anche lui farà un test domani”.

    Il primo tempo con l’Atalanta può essere il riferimento per la partita di domenica?

    “Stiamo lavorando sulla mobilità e sul muoversi fuori posizione, ho dei calciatori che hanno questa attitudine e ci lavoriamo sopra. A prescindere dal sistema è importante non perdere mai questa filosofia e questa mobilità che ci possa dare delle soluzioni importanti dal punto di vista offensivo”.

    Sfrutterete la finestra di gennaio per inserire Basic e Hysaj in lista? Come sta Tavares?

    “Ci saranno sicuramente Basic e Hysaj, sono ragazzi che sono venuti in Coppa Italia con noi e ci danno una grande mano. Sfruttiamo questa apertura nel mercato per fare questi cambiamenti. Nuno ha avuto un piccolo infortunio, è ripartito e deve stare sereno. Ha una grande capacità nelle giocate offensive, in alcune occasioni riescono meglio ma non possiamo pensare che possa fare 5-6 assist a partita. Deve giocare con la sua spensieratezza, la sua bellezza sta nella capacità di prendersi dei rischi. È una cosa su cui stiamo lavorando, chiaramente non limito mai i giocatori da questo punto di vista”.

  • Napoli, Conte: “Abbiamo degli assenti”

    Napoli, Conte: “Abbiamo degli assenti”

    Il tecnico del Napoli, Antonio Conte parla in conferenza stampa prima della sfida con la Fiorentina. Ecco le sue parole.

    Politano è tra i convocati?

    “Non c’è tra i convocati, è stata una settimana con qualche intoppo, non è l’unico perché non c’è neanche Kvaratskhelia. Ti ho detto una cosa in più. Gli imprevisti, piccoli o grandi che siano, fanno parte della stagione, di ogni squadra di calcio. Finora siamo stati più che bravi a sopperire, da Lobotka, con Gilmour, ora lo stiamo facendo con Buongiorno, con Kvara dopo il problema al ginocchio che non è ancora del tutto guarito, ma ha avuto un affaticamento muscolare. A questo giro c’è anche l’assenza di Politano, cercheremo di fare come in passato di sopperire col lavoro di squadra”.

    Spinazzola può essere una soluzione per sopperire all’assenza sia di Politano che di Kvara?

    “Lui nasce ala, lui è molto bravo nella fase offensiva, ai tempi della Juventus era un’ala, poi si è trasformato in un quinto offensivo, qualità tecniche importanti, può essere un’opzione in questo momento”.

    Che momento affronta il Napoli?

    “Come gli altri, a Firenze chiudiamo il girone d’andata, avremo affrontato tutte le squadre e poi inizierà il girone di ritorno. Manca una partita per arrivare a metà, sicuramente quanto fatto ci deve dare fiducia e autostima, siamo contenti di ciò che stiamo facendo, abbiamo lavorato tanto e quindi dobbiamo continuare così, poi ci saranno partite sulla carta più difficili e meno difficili. Domani è impegnativa, la Fiorentina sta facendo benissimo e siamo focalizzati sulla partita di domani”.

    Anche per la pressione sulle altre, giocare prima delle altre in Supercoppa è un fattore? Strappare in classifica può dare pressione?

    “Mettere pressione oggi… le abbiamo viste anche ieri, è molto molto difficile mettere pressione. Noi dobbiamo pensare a noi, a mettere punti in cascina che saranno importanti per dirci cosa faremo l’anno prossimo. Non penso che squadre come Inter e Atalanta possano soffrire questo, hanno una maturità tale… sono top club. Anche la stessa Atalanta ha raggiunto un livello importante dopo l’Europa League, dobbiamo pensare solo a noi stessi e dimostrare nei momenti difficili come questo che col lavoro possiamo sopperire a 3 giocatori importanti. Pensiamo solo a questo”.

    Quanto teme la Fiorentina? L’emergenza del Napoli è importante.

    “Io ho sempre rispetto per altri, ma non dobbiamo temere nessuno. La rispettiamo perché stanno facendo benissimo, ha ottimi giocatori, è la squadra con più velocità come picchi durante la partita, quindi ha giocatori forti a campo aperto e stanno facendo bene e dovremo rispettarli, al tempo stesso dobbiamo fare la nostra partita e provare a crescere ancora. Questi momenti devono farci capire ancora di più che dobbiamo essere squadre. Abbiamo 41 punti grazie a tutti i giocatori, i 24 che abbiamo, 21 di movimento, in questo percorso chi più chi meno ha contribuito ed è la cosa più importante perché non dobbiamo dipendere da niente e da nessuno. Le mie squadre non dipendono mai da uno o due giocatori, col collettivo dobbiamo cercare di sopperire alle assenze che sono importanti ma non devono abbatterci ma dare più forza perché siamo sulla buona strada”.

    Sugli elogi di Palladino ed il ricordo da giocatore.

    “L’ha detto lui, quando è arrivato io ero al tramonto. Ha bruciato le tappe come allenatore, è passato dalla primavera del Monza alla prima squadra, ora ha una grande opportunità con uno step ulteriore, una piazza ottima, con una richiesta importante, sta facendo molto bene. Io auguro il meglio a chi fa questo lavoro, ovviamente sempre dopo la partita cotnro di noi (ride, ndr), ma un grande in bocca al lupo a lui, sta dimostrando di essere un bravo allenatore. Napoli da Scudetto? E’ normale che debba dirlo, se sei in testa alla classifica. Se sei ultimo dici che lottano per salvarsi, oggi invece siamo in testa anche se c’è il recupero dell’Inter. Poi da napoletano non ti puoi inimicare Napoli (ride, ndr) dicendo che il Napoli non lotta, siamo contenti, speriamo possano dirlo anche altri allenatori, significa che siamo ancora lì”.

    Il miglior Lukaku nel secondo tempo. Sta venendo fuori il lavoro fatto finora?

    “Mannaccia Lukaku (ride, ndr), non pensavo fosse argomento ad ogni conferenza. Ogni scatto, ogni tiro, oggi abbiamo 41 punti frutto del lavoro di tutti, anche perché stando al giudizio di qualcuno siamo senza Lukaku, a volte siamo senza Politano, a volte senza Kvara o Neres, si assentano… e nonostante questo abbiamo 41 punti. Se mi concedete di non rispondere ogni volta alla domanda su un singolo ve ne sarei grato”.

    Si aspetta una crescita ulteriore anche nei finali di partita sofferti?

    “Fare di più significa essere da soli in testa, abbiamo fatto 41 punti, non so cosa vi aspettavate, cosa speravate, a volte me lo chiedo. Stiamo tirando la macchina al massimo dei giri, mi sarò perso qualcosa io se alcuni si aspettavano di più, con tutto il rispetto. I ragazzi stanno andando oltre le proprie possibilità, le previsioni più ottimistiche, cosa possiamo chiedere di più a questi ragazzi?”.

    Il tiro da fuori è una soluzione che manca?

    “Quando parlo di percorso e di costruzione si racchiude un po’ tutto il discorso. Io ho preso una situazione in mano valutando dal di fuori, dopo 6 mesi ho valutazioni molto più certe. Quando si è in costruzione dovete dare il tempo, io o il club non possiamo mettere dentro altri 5-6 giocatori. Serve tempo, ma vi trovo molto impazienti. A parte che di tutto questo si deve parlare col presidente (ride, ndr), stiam facendo un lavoro… ma vi trovo impazienti su ciò che manca ma serve tempo e pazienza. Io non vedo né tempo né pazienza, si parla solo di Scudetto ma alcune cose le vedete anche voi e me le chiedete. Nella costruzione servono vari tasselli, che vi devo dire che abbiamo fatto pochi gol? Ci aspettiamo più gol da parte di tutti, arrivi e spesso non finalizzi per quanto crei ma siamo all’inizio e mancano dei tasselli che altre squadre invece hanno e sono complete. Io i ragazzi li bacio uno ad uno per ciò che stanno dando, per l’attaccamento, l’appartenenza che mostrano”.

  • L’ Ispwich tratta Godfrey dell’Atalanta

    L’ Ispwich tratta Godfrey dell’Atalanta

    In Inghilterra, la squadra dell’ Ispwich Town, è in trattativa con l’Atalanta con Ben Godfrey difensore inglese classe 1998.

    Godfrey arrivato a Bergamo la scorsa estate dall’ Everton ha trovato pochissimo spazio con Gasperini, appena una presenza. Sono in corso i colloqui per il trasferimento di Godfrey.

     

  • Liga, il Girona vicino a Eric Garcia del Barcellona

    Liga, il Girona vicino a Eric Garcia del Barcellona

    In Spagna, la squadra del Girona vuole chiudere per il passaggio di Eric Garcia dal Barcellona. Secondo quanto viene riferito il trasferimento è pronto sulla base di circa 10 milioni di euro per il giovane difensore spagnolo classe 2001.

    Eric Garcia ha anche un rapporto ottimo con il tecnico Michel appunto del Girona, ottavo attualmente nella Liga.

  • Bologna, il giovane Pyyhtia verso la cessione

    Bologna, il giovane Pyyhtia verso la cessione

    Niklas Anton Juhana Pyyhtiä giovane calciatore finlandese, classe 2003 mediano del Bologna e della stessa nazionale Under-21 finlandese, non è riuscito proprio a trovare spazio nella squadra di Italiano.

    Per questo Pyyhtia potrebbe andare in prestito al Sud Tirol nel campionato di Serie B, per cercare di avere più possibilità per giocare.

  • Il Cosenza cede Sankoh allo Stoccarda

    Il Cosenza cede Sankoh allo Stoccarda

    Nel campionato di serie B, la squadra del Cosenza calcio ha reso noto la cessione allo Stoccarda a titolo temporaneo di Mohamed Sankoh.

    Ecco la nota del club calabrese.

    “L’attaccante, a Cosenza dall’agosto 2024, ha collezionato nove presenze con la maglia rossoblù. La società augura al ragazzo le migliori fortune umane e professionali. Una avventura quella del giovane attaccante olandese tutt’altro che positiva. Fin dalle primissime uscite in maglia rossoblù ha mostrato evidenti difficoltà ad imporsi nel campionato di serie B.”