Autore: Federico Lasdica

  • Lazio: Sarri vuole un altro esterno d’attacco, idea Pedro dall’altra sponda del Tevere

    Maurizio Sarri oltre a Kostic ha richiesto un altro esterno d’attacco da alternare a Felipe Anderson ed i due giovani talenti Moro e Romero, con Correa che può partire. Così la società biancoceleste è alla ricerca di idee per accontentare il tecnico toscano, magari un colpo low cost senza grosse spese. L’idea principale sembra essere quella che porta a José Maria Callejon, fedelissimo di Sarri al Napoli, che aggiungerebbe esperienza e novità tattiche con il suo grosso sacrificio difensivo e l’attacco del secondo palo. Ma c’è un’altra idea, che va considerata solo come tale al momento ma che stuzzica il ds Tare ed il presidente Lotito, cioè portare sull’altra sponda del Tevere il giallorosso Pedro, in rottura con il club e con Mourinho, che non punta su di lui. Lo spagnolo era uno dei preferiti al Chelsea di Sarri ed il tecnico toscano seppe valorizzarlo e metterlo al centro del progetto tattico, chissà se non lo rincontrerà in biancoceleste…

  • Supercoppa di Germania: Lewandowski vince la battaglia con Haaland, la coppa è bavarese

    Il Bayern Monaco vince anche la Supercoppa di Germania nella finalissima contro il Borussia Dortmund. I bavaresi trionfano per 3-1 grazie ad un’ennesima straordinaria prestazione di Robert Lewandowski, che vince lo scontro diretto contro il giovane Haaland. In più la gara era anche la gara tra due allenatori emergenti del calcio tedesco, Nagelsmann contro Rose, tecnici moderni e dal grande avvenire con principi tattici abbastanza simili. Infatti il match è rimasto per grande parte della partita in equilibrio, lo dimostrano il possesso palla ed i tiri nello specchio 5 dei gialloneri contro i 6 della squadra di Monaco. La gara si sblocca nel finale del primo tempo grazie all’assist di Gnabry e la realizzazione del bomber polacco. La seconda frazione si apre con l’altro uomo simbolo del Bayern, l’inarrestabile Thomas Muller, che in azione personale raddoppia. A mezz’ora dalla fine il Dortmund riapre la partita grazie alla bandiera Reus, che dà speranze al popolo giallonero. Al 75esimo però Lewandowski chiude definitivamente il match e fissa il risultato sul 3-1 finale. Nagelsmann mette in bacheca il suo primo trofeo da allenatore ed il Bayern alza il suo primo trofeo stagionale.

     

  • Napoli: problema al ginocchio destro per Insigne, ecco il comunicato

    Non solo le voci di mercato e le difficoltà per il rinnovo del contratto con il Napoli, il capitano azzurro Lorenzo Insigne ha avuto un problema fisico al ginocchio nel ritiro in Abruzzo. Ecco di seguito il comunicato del club partenopeo.

    “Dopo il ritiro a Castel di Sangro, il Napoli ha ripreso gli allenamenti oggi nel pomeriggio al Konami Training Center. Gli azzurri preparano il debutto in campionato, ovvero Napoli-Venezia del 22 agosto allo stadio ‘Diego Armando Maradona’, in scena alle 20.45. Dopo una prima fase di attivazione sul campo 2 la squadra si è spostata sul campo 1, dove ha svolto esercitazione tattica e partita a campo ridotto. Contini ha svolto terapie. Insigne ha svolto lavoro personalizzato in palestra per un leggera infiammazione al ginocchio destro. Zielinski e Lozano hanno svolto l’intera seduta in gruppo; mentre Mertens e Ghoulam hanno svolto lavoro personalizzato in campo”.

  • Brutta notizia per l’Atalanta, Hateboer si opererà e ci sarà un lungo stop

    Arrivano cattive notizie per l’Atalanta di Gasperini, infatti come si temeva negli scorsi giorni Hans Hateboer si dovrà operare. L’esterno olandese nel corso della scorsa stagione aveva accusato un problema al piede che lo aveva tenuto per parecchio tempo lontano dai campi, facendogli saltare le sfide di Champions contro il Real e gran parte del campionato. Alla fine però con lavori personalizzati di recupero è riuscito a rientrare per le ultime partite della stagione. In questi giorni però il problema si è ripresentato ed Hateboer ha deciso di operarsi e così dovrà restare lontano dai campi per il recupero post-operazione per 2-3 mesi. L’Atalanta adesso dovrà tornare sul mercato in cerca di un esterno da affiancare a Mahele, vista l’assenza dell’ala orange.

  • Torino: nome a sorpresa per la difesa, si pensa ad un centrale dello Spartak Mosca

    Il Torino è in ritardo e Juric lo ha fatto presente nelle dichiarazioni post gara di Coppa Italia, vinta a fatica contro la Cremonese. La società granata oltre a rimanere in attesa della situazione in attacco legata a Belotti ed oltre a pensare a qualche innesto per il centrocampo, sta studiando il colpo in difesa. Nelle ultime ore il noto giornalista sportivo Gianluigi Longari ha accostato al club di Cairo il nome del difensore francese Samuel Gigot. Il 27enne è di proprietà dello Spartak Mosca e la sua valutazione si aggira intorno ai 9 milioni, vedremo nei prossimi giorni se la trattativa verrà conclusa.

  • Reggina: scelto il nome per l’attacco, accordo trovato e firma vicina

    Dopo questi ultimi giorni di sondaggi e decisioni da prendere, la Reggina ha scelto l’attaccante. Infatti il ds Taibi è al lavoro per definire la trattativa che porterà Galabinov a vestire la maglia amaranto. Il calciatore bulgaro è svincolato dopo l’esperienza delle scorse stagioni con la maglia dello Spezia ed ora firmerà un contratto biennale con la società calabrese. A questa trattativa si aggiunge quella per un altro attraccante, Marco Tumminello, che arriva in prestito dall’Atalanta ed a breve sosterrà le visite mediche di rito. Doppio colpo importante per la Reggina a prova del fatto che il club calabrese punta a disputare un grande campionato ed ad occupare le zone nobili della classifica.

  • Henry controcorrente: “Il Psg deve pensare alla difesa, per vincere la Champions bisogna prendere pochi gol”

    A parlare della squadra del momento è un grande campione, uno dei calciatori più forti degli anni 2000, stiamo parlando di Thierry Henry. Il fuoriclasse francese è intervenuto ai microfoni di Amazon Prime ed ha commentato la situazione del Psg, che tanto sta facendo parlare in questi giorni. Ecco di seguito le parole dell’ex Arsenal e Barcellona.

    “Per vincere una competizione come la Champions è l’equilibrio la cosa più importante. Parliamo sempre di grandi giocatori, di grandi attaccanti e gioco offensivo, ma una squadra non può ottenere risultati senza equilibrio. Non è un caso, infatti, che le squadre più vincenti sono spesso quelle che incassano pochi gol. È chiaro che quando si hanno giocatori sovrumani la situazione diventa comunque più facile, ma ad oggi il PSG continua a prendere troppi gol. Una cosa che, ad esempio, a Barcellona quando hanno vinto la Champions non accadeva”.

  • Parla lo Special One: “Abraham che colpo! Sono contento della rosa e del lavoro fatto, ma c’è tanto da migliorare”

    Torna a parlare José Mourinho dopo quaranta giorni dalla conferenza stampa di presentazione. Il tecnico della Roma ha risposto alle tante domande dei giornalisti su questo inizio di stagione, sul calciomercato giallorosso e sulla preparazione della squadra con le tante amichevoli di questi mesi. A due giorni dal primo impegno ufficiale di questa stagione, la gara di Conference League contro il Trabzonspor, il Vate di Setubal ha rilasciato queste dichiarazioni, che vi riportiamo di seguito.

    Cosa ci dice di questo pre-campionato?

    “Sono molto contento, veramente, di come abbiamo lavorato. Ho avuto gente che vuole lavorare, che vuole migliorare, che ha grande motivazione, che ha voglia di fare bene. Abbiamo imparato a lavorare di squadra. Anche per l’organizzazione dei diversi dipartimenti interni al club, intorno alla squadra. Adesso arriva il momento che piace a tutti. Io dico sempre che non mi piacciono le amichevoli, ora si gioca per i tre punti con la Fiorentina, ma ancora più difficile sarà il knockout: iniziamo in Turchia e questa è la pressione positiva che vogliamo io e i giocatori”.

     

    Come ha visto la squadra in questi mesi di preparazione?

    “I quindici giorni a Trigoria sono stati buoni per iniziare un primo contatto, affinché io conoscessi i giocatori e loro conoscessero me. Ma il Portogallo è stato fondamentale. Non lo dico perché è casa mia, ma per il fatto che la squadra è stata insieme 24 ore su 24 per due settimane. Da lì siamo andati via migliorati come squadra, ma anche come gruppo. E questo è fondamentale, perché alla fine questa è la famiglia. Se arriveremo alla fine del campionato, ci renderemo conto che saremo stati più tempo con questa famiglia che non con la nostra. E anche lo staff si è integrato bene: siamo arrivati in cinque, ora siamo in venti. È un processo di crescita, perché un giorno ci sarà la Roma senza Josè e quando questo giorno arriverà, vogliamo lasciare quello che facciamo sempre in ogni club, vale a dire una struttura super organizzata. Ma speriamo che la Roma senza Josè non sia presto ma tra tanti anni”.

     

    Come giudica le prestazioni nelle amichevoli?

    “Amichevoli per voi, non per noi. Prima con avversarie di serie inferiore, poi con squadre di Champions come Siviglia e Porto. Come difensiva siamo andati molto bene. In fase di possesso palla abbiamo capito che c’è tanto da migliorare: voglio più controllo nel gioco, più intensità nell’uscita in transizione. E anche nel posizionamento stiamo preparando la squadra per giocare in un modo diverso rispetto a quello che facevano negli anni precedenti. C’è bisogno di tempo, ma siamo migliorati tanto. Dal punto di vista emozionale, emotivo, competitivo, la squadra mi è piaciuto tanto. Porto e Siviglia sono due squadre aggressive, difficili da affrontare. E quella piccola rissa contro il Porto mi è piaciuta tanto, in termini di controllo delle emozioni, non è successo niente di particolare che possa andare dal cartellino giallo al rosso, semplicemente è stata una partita molto buona come competitività”.

     

    E contro il Betis Siviglia?

    “Qui è un’altra storia, che ha tanti responsabili per il modo in cui la partita è finita. Secondo me, il primo responsabile è l’arbitro e il secondo sono io, perché non posso essere io a provocare quello che è successo dopo, perché la squadra mi ha seguito nella mia reazione emozionale e abbiamo finito con 3-4 cartellini rossi. Ripeto: responsabilità mia. Però mi piacerebbe anche che l’arbitro arrivasse a casa e pensasse “ma che ho fatto io per far finire così un’amichevole buona? La squadra è arrivata lì stanca: era l’ultimo giorno, l’ultima partita, tre ore e mezza di pullman dal Portogallo a Siviglia, un caldo incredibile. E non posso dimenticare, perché è la verità, la situazione-Dzeko: è stata una situazione strana. Si capiva che sarebbe andato a un altro club, però si respiravano un po’ di dubbi: “lui va via, arriva qualcuno, non arriva…” Ho sentito i giocatori molto più preoccupati da questa situazione che concentrati sulla fine del ritiro”.

     

    Giudizio sul mercato?

    “Il mercato è stato diverso da come lo avevo immaginato, considerando le perdite di Spinazzola e Dzeko. Ma già con il Siviglia Shomurodov ha fatto capire che giocatore è. Lo abbiamo preso perché avevamo bisogno di un po’ di mobilità in attacco, siamo super contenti di lui”. Quindi lo sbarco di Abraham, arrivato il giorno di Ferragosto. “Grande direttore e grandissima proprietà: il boss Dan, Ryan e Tiago sono stati bravissimi. Perché la realtà è che abbiamo iniziato il pre-campionato pensando di avere Dzeko ed è stata un po’ una sorpresa per tutti noi ciò che è successo. Tammy è stato quello che voi italiani chiamate il colpo di mercato. Non era facile, in un mercato incredibilmente difficile e in una situazione economica. Su Tammy preferisco dire “aspettate e vedrete”, lo dico con tutta la fiducia. Lo conosco da bambino, non ha giocato mai per me, perché quando ero al Chelsea lui era veramente un “bambino” di 14-15-16 anni, però lo conosco molto bene come giocatore e come persona, come mentalità, so come ha preso la decisione sempre difficile, per un giocatore inglese, di lasciare la Premier. Questo mi dice tanto, perché quando lasci la Premier la lasci perché hai ambizione, perché vuoi tornare in Nazionale, perché vuoi giocare il Mondiale, perché vuoi vincere fuori dall’Inghilterra dove non tanti giocatori inglesi hanno avuto grandissime carriere. Lui viene con questa ambizione, poi aspettiamo di vedere le sue qualità come giocatore, ma con Tammy, con Eldor e con Borja, abbiamo un gruppo di attaccanti che mi fanno felice. Non abbiamo giocatori di esperienza di 30-33-35 anni come ha la Juve con Cristiano, il Milan con Giroud e Zlatan, o l’Atalanta con Muriel e Zapata. Ma come potenziale, con questi ragazzi io non potrei essere più felice”.

     

    E sugli altri acquisti?

    “Vina è un giocatore bravissimo, Rui Patricio ha giocato più di cento partite con il Portogallo, 4-5 anni nella Premier, ha una stabilità tremenda. Sappiamo di non avere la rosa più forte del mondo, ma nessuno può proibire di pensare che la prossima partita possiamo vincerla. Sicuramente perderemo o pareggeremo, ma giocheremo sempre per vincere. Non possiamo vincere sempre, avremo sicuramente dei giorni in cui andremo a casa tristi, ma con la consapevolezza che abbiamo lasciato tutto in campo. E sicuramente vinceremo più volte di quando avremo giorni negativi”

    Messaggio finale ai tifosi:”Spero di rimanere davvero per tanti anni alla Roma!”

     

     

     

  • Fiorentina: il futuro di Vlahovic è legato a quello di Kane, il Tottenham è pronto all’arrembaggio

    I tifosi viola rimangono con il fiato sospeso, ma è sicuro che in caso di cessione di Harry Kane il Tottenham piomberà su Dusan Vlahovic. Gli Spurs infatti in settimana conosceranno il futuro dell’attaccante inglese, che pare essere sempre più vicino alla corte di Guardiola. E così dopo aver incassato una cifra monstre dal Manchester City per il proprio uomo simbolo i londinesi vireranno dritto sull’attaccante serbo della Fiorentina, pallino del nuovo ds Fabio Paratici. Il presidente Commisso è atteso in questi giorni a Firenze e, dopo che il talento in maglia 9 ha deciso di rifiutare il rinnovo del contratto in scadenza nel 2023, potrebbe occuparsi direttamente della cessione di Vlahovic. Ovviamente con l’incasso di più di 150 milioni di sterline da parte del club di Levy, la società del presidente italo-americano sparerà alto per la vendita del suo prezzo pregiato, una cifra intorno ai 70-80 milioni di euro. Da tenere però sempre sotto osservazione la situazione dell’Atletico Madrid, che potrebbe inserirsi nella trattativa e creare un’asta per la gioia del club viola in queste ultime settimane caldissime di mercato. La Fiorentina è avvisato, con l’addio sempre più probabile di Kane potrebbe partire un effetto domino che coinvolgerà la giovane punta viola.

  • Locatelli-Juventus: questione di ore! Sassuolo convinto e formula di pagamento trovata

    È una trattativa lunga e piena di ostacoli, che ha vissuto attimi di crisi alternati a momenti di speranza, ma la trattativa che porterà Locatelli alla Juventus sembra ora in dirittura d’arrivo. Infatti il club bianconero sembra aver definitivamente convinto il Sassuolo sulla formula di pagamento. Come riportato da Alfredo Pedullà si dovrebbe chiudere sulla base di 35 milioni di euro in 5 anni, quindi circa 7 milioni all’anno. La società neroverde vorrebbe inserire un obbligo di riscatto per giugno prossimo, mentre la Juventus da parte sua propone un riscatto legato alla qualificazione alla prossima Champions League. In queste ore Agnelli e lo staff dirigenziale daranno la risposta definitiva al ds Carnevali, ma sembra che finalmente si possa dire che Locatelli sarà a breve un nuovo giocatore bianconero.