Però un simbolo interista come Massimo Moratti, in un incontro con il Fatto Quotidiano, nel suo addio ha visto una mancanza di attaccamento.
“Non nego di essere rimasto sorpreso e amareggiato nel leggere quelle parole di Moratti, un uomo elegante, intelligente e appassionato, che con la sua famiglia rappresenta la storia dell’Inter e ne conosce ancora oggi tutte le dinamiche e i risvolti. Ma ci siamo sentiti al telefono e il presidente si è scusato per quelle frasi che non rappresentavano il suo reale pensiero. Chiunque mi conosca, non solo lui, sa quale attaccamento ho sempre avuto per i colori che ho rappresentato, a cui dò la mia totale dedizione, anima e corpo. Ovunque sia stato ho costruito gruppi che hanno vinto, gettando un solco importante per il futuro. C’è chi lascia squadre spremute, con campioni che hanno dato tutto e non ne hanno più. Io ho sempre lasciato nella mia carriera squadre con giocatori giovani migliorati e valorizzati. Gruppi unitissimi con la mentalità vincente”.
Autore: Federico Lasdica
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Bonucci: “È la prima gara di un lungo percorso! Che bello vedere la gente allo stadio”
Dopo la convincente prestazione e l’importante vittoria dell’Italia contro la Turchia stasera, è intervenuto ai microfoni nel post partita una delle colonne portanti della difesa e simbolo della squadra Leonardo Bonucci, che ha rilasciato queste dichiarazioni.“In questi casi c’è sempre emozione, ma mi immaginavo questo esordio. E’ la prima gara di un lungo percorso. Ci deve essere entusiasmo ora, ma serve anche grande umiltà. Dobbiamo essere consapevoli che con quello messo in campo stasera ce la possiamo giocare con tutti. Ora prendiamo le cose positive e cerchiamo tute le energie per la prossima partita. Lo avevamo detto dentro lo spogliatoio: dovevamo avere la testa leggera e il cuore caldo. Con questa gente intorno è tutto un altro sport e aiuta a tenere anche il nostro cuore, cuori di italiani, sempre accesi” -
Skriniar giura amore eterno all’Inter: “Voglio restare e difendere lo scudetto!”
Il muro interista Milan Skriniar è stato intervistato durante il ritiro della nazionale slovacca dall’emittente locale Futbal Pravda. Il centrale dell’Inter ha rilasciato dichiarazioni importanti sullo scudetto appena vinto, sull’addio di Antonio Conte e soprattutto ha rinnovato il suo legame con la squadra nerazzurra. Ecco di seguito un estratto del suo intervento.
Descrivic questa stagione appena passata.
“Abbiamo vissuto sensazioni ed emozioni bellissime, il viaggio verso il titolo è stato lungo. L’Inter ha vinto il trofeo dopo undici anni. Veniamo da una stagione impegnativa. L’uscita dalla Champions è stata un brutto colpo, ci è dispiaciuto molto, ma paradossalmente ci ha unito ancora di più. Abbiamo iniziato una lunga serie di vittorie in campionato, arrivando a battere Milan, Juventus e Atalanta: questo ci ha aiutato a prenderci il primo posto e a mantenerlo fino alla fine”.
Cos’è stato per te Mister Conte? Cosa pensi del suo addio?
“Mister Antonio Conte, che ora è il nostro ex allenatore, ci ha pian piano instillato la sua visione del calcio, arrivando a farci capire come stare in campo. In primo luogo ci ha influenzato con la sua mentalità vincente. Noi giocatori lo abbiamo seguito, dando tutte le nostre forze per arrivare al risultato. Abbiamo vinto il titolo e anche con un grande vantaggio. Il fatto che se ne sia andato ha sorpreso me e credo anche i compagni con i quali ho parlato. L’ho scoperto solo dopo essere venuto in Slovacchia e ancora non ne conosco i motivi”.
Quale sarà il tuo futuro?
“Non affronto questo problema ora. Voglio restare all’Inter, difendere lo scudetto in nerazzurro: è ancora vero. Nelle prossime settimane mi concentrerò sulle partite della Nazionale. Le voci di mercato non mi disturbano, non mi distraggono”.
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Conte intervista alla Gds: “Che soddisfazione l’affetto dei tifosi, la vittoria è maledettamente difficile, Italia credici!”
Tornato a Milano per la seconda dose del vaccino e sospese le vacanze ad Ibiza, Antonio Conte è stato intervistato dalla Gazzetta dello Sport. L’ex tecnico nerazzurro ha rilasciato importanti dichiarazioni sul suo recente passato all’Inter, del rapporto con Zhang e dell’Europeo, con un pensiero all’Italia di Mancini. Ecco di seguito le parole di Mister Conte riprese dalla Gds.
Conte, come è stato sbarcare a Milano non più da allenatore interista?
“Una sensazione particolare, non posso negarlo. Fino a pochi giorni fa stavamo festeggiando lo scudetto. Ma il velo di tristezza e di malinconia è stato immediatamente sostituito dalla enorme soddisfazione di incontrare tanti tifosi che per strada mi dimostrano affetto, stima e gratitudine: il loro dispiacere e quel ‘Grazie mister’ che mi viene continuamente rivolto vale per me quanto uno scudetto”.La famosa ossessione per la vittoria di Conte.
“Dovrebbe essere un vanto e un complimento, ma su questa etichetta qualcuno ci gioca adombrando una negatività che non esiste. Io sono esigente prima di tutto con me stesso e poi con gli altri. Non gioco per partecipare, gioco per vincere. Mi chiamano per questo. Da me pretendono tutti la vittoria e non mi fanno sconti. I giudizi cambiano se ci sono io in panchina. Lo accetto, so di avere questa responsabilità, ma credo di aver dimostrato di sapere anche come si arriva alle vittorie. Vincere è maledettamente complicato e ripetersi lo è ancora di più. Io non ho mai preteso squadre che potessero vincere con la pipa in bocca, perché neanche esistono, io le ho quasi sempre costruite accettando però progetti che avessero quel percorso e quella ambizione. Devo vedere la luce in fondo al tunnel, anche fioca ma devo vederla e sapere che tutti faranno il massimo per renderla sempre più vicina e accecante fino a raggiungerla. Per non mollarla più”.In alcune proposte che non l’hanno pienamente convinta cos’è mancato, quel famoso 1% di possibilità di vincere iniziale su cui lei comincia a costruire il percorso?
“In generale a me le sfide piacciono e ho dimostrato di averne sempre accettate tante, perché anche i grandi club che ho avuto non partivano mai da favoriti quando li ho presi. Ma se c’è qualcosa che non mi convince preferisco non accettare o non continuare, al di là di qualsiasi ingaggio proposto o lasciato”.Come giudica il lavoro di Mancini? Dove può arrivare questa Nazionale?
“Roberto sta facendo un grandissimo lavoro, non lo dicono solo i risultati: è riuscito a creare un gruppo convinto, entusiasta, coeso. Un collettivo che ci crede e dà tutto. Non è semplice. Ci auguriamo che l’Italia possa arrivare il più lontano possibile, poi una volta superato il gruppo a gironi bisogna essere anche fortunati negli incroci. A quel punto può succedere di tutto. Nel nostro girone nessuna partita te la porti da casa, ma si può essere ottimisti per quello che abbiamo fatto vedere finora. Il messaggio che rivolgo ai ragazzi della Nazionale è: Stringiamoci a coorte, siam pronti alla morte, l’Italia chiamò”.
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Esclusiva: Lazio nuovo nome per la porta, si pensa a Kepa dal Chelsea
Dopo l’ufficialità di Maurizio Sarri come nuovo allenatore della Lazio, si inizia a pensare al mercato e non solo al reparto offensivo. Infatti il tema principale è il cambio modulo e l’acquisto di esterni d’attacco, ma non solo. Le idee arrivano anche per l’estremo difensore, Strakosha può avere difficoltà nella costruzione bassa mentre Reina dovrebbe fare il secondo. E quindi si cerca un primo portiere ed il nome principale è quello dell’ex Athletic Bilbao Kepa Arrizabalaga, che nonostante alcune incomprensioni diventò un pupillo di Sarri al Chelsea. Il problema principale è l’ingaggio elevato, ma questo potrebbe essere risolto con una condivisione del pagamento dello stipendio con i Blues. Vedremo in questi giorni se la trattativa decollerà, molto dipenderà dall’incontro fissato a domani mattina tra la dirigenza biancoceleste e l’allenatore toscano.
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Fiorentina: Gattuso stregato da un talento argentino del Lanùs
Questo pomeriggio a Marbella si sono sfidate nella gara tra nazionali Under 23 Argentina e Danimarca. Al match ha assistito il nuovo allenatore della Viola Gennaro Gattuso, che è rimasto impressionato da un talento quest’oggi in campo. Si tratta del giovane esterno d’attacco Pedro De La Vega di proprietà del Lanùs. Il classe 2001 ha 17 presenze in questa stagione con 3 gol ed un assist complessivi e con 60 presenze totali con la maglia granata del club argentino. Il valore di mercato di De La Vega si aggira al momento intorno ai 10 milioni, ma non si escludono né uno sconto, viste le situazioni complicate dei club sudamericani, né un consistente aumento dovuto alla concorrenza per la stella dell’Albiceleste. Vedremo se Gattuso riuscirà a convincere Commisso a portare alla Fiorentina il 20enne argentino.
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Boga è sempre nei pensieri dell’Atalanta
Dopo l’uscita prima dell’ultima giornata di campionato di Jeremie Boga, che annunciava un suo possibile addio dal Sassuolo e che non piacque tanto alla dirigenza neroverde, le voci si erano calmate. Alla porta però rimangono due club, lo Shakhtar Donetsk di Roberto De Zerbi, ma sopratutto l’Atalanta. Infatti nelle ultime ore sembra che la squadra di Gasperini si sia fatta di nuovo ed insistentemente avanti e sia pronta a portare a Bergamo il talento ivoriano accontendando la società neroverde. Vedremo nei prossimi giorni se ci saranno sviluppi, una cosa è sicura il club di Percassi c’è e fa sul serio.
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Sirene turche per Balotelli, si fa avanti l’Adana Demirspor
Se ne era già parlato nello scorso calciomercato estivo di un possibile futuro in Turchia di Mario Balotelli, ed ora torna la suggestione. Infatti dopo più di 25 anni l’Adana Demirspor è tornato nella massima serie turca e vuole un nome grosso per ripartire e confermarsi in Super League. Il nuovo allenatore del Monza Stroppa sembra voler ripartire senza Boateng ed anche senza Super Mario, ecco allora che il presidente Murat Sancak potrebbe offrire un ricco contratto all’attaccante in maglia 45 e portarlo dopo tante voci in Turchia.
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Ufficiale: Defoe prolungamento e nuovo ruolo ai Rangers
Ora è ufficiale il rinnovo del contratto per un altro anno di German Defoe, che rimarrà ai Rangers ma con un’aggiunta particolare. Infatti l’ex attaccante della nazionale inglese sarà un calciatore a disposizione dei Blues di Glasgow ma sarà anche un assistente del tecnico Steven Gerrard. Defoe, attaccante ormai 38enne con grande esperienza, leggenda del Tottenham e più recentemente del Southampton, ha raggiunto le 72 presenze con i Rangers mettendo a segno 32 reti.
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Euro 2020: Conosciamo le squadre del Girone D, mix di gioventù, esperienza e tante sorprese
Manca ormai sempre meno all’inizio di questi attesissimi Europei ed aumenta la curiosità di vedere la nostra Nazionale e di tutte le altre, con i migliori calciatori dei più importanti campionati pronti a darsi battaglia per la propria nazione. Nel girone D ci aspettano grandi battaglie, due delle migliori selezioni del momento, Inghilterra e Croazia, una grande sorpresa, Repubblica Ceca, e la cenerentola del gruppo, Scozia. Una delle grandi favorite della vittoria finale è sicuramente la squadra di Southgate, ricca di talento ma anche di grande organizzazione tattica. Infatti la nazionale dei Tre Leoni è una formazione con le idee chiare, che sa cosa fare in campo, sempre propositiva e che riesce a sfruttare al meglio la grande qualità del pacchetto offensivo, con Sancho, Foden, Mount e Rashford su tutti a supportare il bomber Kane. Con l’infortunio di Alexander-Arnold ci potrebbe essere una variazione tattica e uno schieramento difensivo a 4 con Walker a coprire tutta la fascia destra. La finalista degli scorsi Mondiali la Croazia si presenta con il solito blocco di calciatori ormai esperti ed a proprio agio su questi palcoscenici, Modric, Kovacic, Perisic, Brozovic, Lovren e Rebic. Grande esperienza si, ma anche molta gioventù, Orsic, talento cristallino della Dinamo Zagabria, Bradaric, terzino interessante del Lille campione di Francia, e Livakovic, portiere di belle speranze della Dinamo. La sorpresa di questo gruppo potrebbe essere la selezione ceca, visto anche la possibilità di passare ai quarti come migliore terza. La squadra di Silhavy ha a disposizione alcuni giocatori del nostro campionato con la fantasia di Barak e Jankto, i gol dell’ex Samp e Roma Schick e da tenere d’occhio la freschezza del giovane talento Hlozek, ma anche la forza e gli inserimenti del pilastro del West Ham Soucek. La quarta partecipante presente in questo girone è la Scozia, pronta al derby con la storica nemica nazionale inglese, squadra che va forte sugli esterni con Robertson e Tierney, a cui abbina tanta forza fisica con il capitano del Leeds Cooper ed il muro Red Devils McTominay, ed i gol della punta dei Saints Adams.
Insomma un raggruppamento questo ricco di spunti e di possibili sorprese, partite da guardare assolutamente per i tanti talenti e le molte certezze di queste quattro selezioni nazionali, che sono pronte a darsi battaglia a cominciare da domenica pomeriggio con il big match tra Inghilterra e Croazia e poi con la gara di lunedì tra Scozia e Repubblica Ceca.