Autore: Federico Lasdica

  • GAME SET AND MATCH

    Alcuni diranno che magari si aspettavano già una sconfitta e la conseguente eliminazione del Barcellona, perché il Bayern è più in forma si, hanno più fiducia e voglia di fare anche questo è vero, lo spogliatoio è più unito e c’è più sintonia con l’allenatore e passi anche questo, ma 8-2 come si può spiegare?
    Più che una partita di calcio è sembrata una partita di tennis, una delle squadre più forti al mondo e con una storia incredibile in campo nazionale ed europeo viene surclassata dal Bayern Monaco di Flick. Il Panzer tedesco asfalta la trincea catalana e si aggiudica la semifinale di questa particolarissima Champions League estiva. Infatti questa partita è sembrata per tutto il secondo tempo, per essere buoni, un’amichevole estiva, soprattutto per i ritmi tenuti dal Barcellona e per l’indolenza degli uomini di Setién che non hanno avuto alcun moto di orgoglio e nessuna voglia di rivalsa.
    Le differenze sono state tante e visibili ad occhio nudo, non vale neanche la pena di parlare tatticamente di una partita del genere, basta leggere il tabellino per capire cosa è successo. Da una parte c’è stata una squadra di altissimo livello, candidata alla vittoria finale, che ha giocato con convinzione e determinazione, con la consapevolezza di essere squadra e di essere una squadra forte. Dall’altra parte una squadra palesemente alla fine di un ciclo, con giocatori senza motivazioni, senza stimoli e convinzioni e con una scarsissima condizione fisica. Nella sfida tra Lewa e Messi, il polacco ha stravinto ma non solo per il gol, non solo per la vittoria della partita, ma proprio per la voglia messa in campo. L’argentino è sembrato schiacciato dalla rassegnazione, ha perso palloni che non ti aspetti possa perdere un mostro come lui, non ha mai fatto una giocata degna della sua fama, ha subito fisicamente e psicologicamente la superiorità di un Bayern straordinario. I duelli tra reparti sono stati persi tutti da parte dei blaugrana. Neuer ha messo in discussione il posto da titolare nella nazionale tedesca di Ter Stegen, Boateng senatore della difesa bavarese ha sbagliato solo sul gol di Suaréz mentre Piqué dall’altra parte è sembrato ormai molle e troppo sazio di vittorie. Sulla fascia mancina Jordi Alba è apparso nervoso e svogliato difensivamente, Davies dall’altro lato ha arato il campo, Thiago Alcantara ha surclassato la regia nulla di Busquets e De Jong, e Muller ha sfondato la fragile barriera catalana, mentre dall’altra parte Vidal ha sbattuto contro un muro. Tutto ciò riguarda un po’ l’intera ultima stagione appena finita del Barcellona , ma sicuramente non mette in dubbio ed in discussione la gloriosa carriera di giocatori straordinari che hanno insegnato calcio a tutto il Mondo e sono stati i veri protagonisti di una rivoluzione nell’intero panorama calcistico. Questo però non ci esime dal raccontare e spiegare la debacle di ieri sera. Il Bayern invece è sembrato oltre che in condizione fisica smagliante, ma una squadra convinta dei propri mezzi, unita dal primo all’ultimo e che mette in campo alla lettera ciò che indica il suo allenatore. D’altronde lo dicono i numeri, 7 gol complessivi contro il Chelsea e 8 ieri sera.
    Ciò che possiamo dire con sicurezza è che dall’atteggiamento della squadra catalana, che si è chiusa negli spogliatoi ha vietato l’ingresso della dirigenza, dagli atteggiamenti in campo dei senatori dello spogliatoio e dalle parole di Piqué si è capito chiaramente che a Barcellona si è chiuso un lungo capitolo e si è chiuso nel peggiore dei modi subendo 8 gol in un quarto di finale di Champions League. Adesso bisogna riscriverne un altro, dando per scontato che Setien andrà via ed inizierà la nuova era targata molto probabilmente Allegri, bisognerà vedere se il giocatore più forte al mondo ha voglia di restare e ripartire, bisogna vedere se due colonne come Piqué e Busquets vogliano rimettersi in gioco e soprattutto bisogna vedere le mosse di mercato che dovranno ricostruire dalle fondamenta un edificio storico e glorioso ormai eroso dal tempo. I bavaresi invece grazie alla grande qualità della rosa, della quadra giusta trovata in mezzo al campo e per la bravura del proprio allenatore Flick e della dirigenza che ha deciso di puntare su di lui e ha costruito una macchina da guerra perfetta, adesso diventa la favorita per alzare la coppa dalle grandi orecchie per la sesta volta nella sua storia.

  • LA MAGIA CONTRO LA SPIETATEZZA

    Alle volte il destino gioca strani scherzi e magari situazioni che vorresti vivere con maggiore desiderio o maggiore prestigio ti vengono messe davanti e sei costretto a viverle e combattere da subito senza possibilità di rimandarle. Questa è un po’ l’idea della partita di stasera tra Barcellona e Bayern Monaco, una partita che forse doveva avere maggiore importanza e visibilità e magari viene un po’ penalizzata e viene “declassata” a quarto di finale, quando invece ha tutto l’aspetto di una finale di Champions League. E si perché al momento sono le squadre più forti e in forma, senza nulla togliere a Manchester City, che si ha eliminato il Real ma avuto anche un aiuto da parte di Varane, e al Psg, apparso fuori forma contro l’Atalanta nonostante la vittoria ed il passaggio del turno. E soprattutto i bavaresi e i blaugrana sono le due squadre al momento in corsa per la vittoria finale con più esperienza e vittorie in questa competizione e purtroppo una delle due dovrà uscire ed abbandonare questa partita.
    Questo tono un po’ triste però non è il tono che useranno Setién e Flick questa sera per motivare, spingere e dare indicazioni alle loro squadre, perché stasera sarà partita secca senza ritorno quindi o si vince o si è fuori, o si dà tutto in campo fino all’ultima goccia di sudore o si va a casa. Sicuramente non sarà una partita dettata dalla paura e dall’immobilismo tattico in cerca dell’errore avversario, infatti queste due squadre ci hanno abituato a grandi prestazioni e grandi colpi e non deluderanno le attese di questa Final Eight, ma si daranno battaglia a suon di gol e giocate.
    Da una parte un mago, un alieno, un marziano, forse un calciatore indiscribile, tanto che si vanno a cercare appellativi extraterrestri per descriverlo, Leo Messi. Dall’altra però c’è un giocatore raro nel suo genere, certo in Europa ci sono numeri 9 come Benzema e Suaréz che il mondo intero invidia, ma non so quanto Flick o Rummenigge o la dirigenza baverese li preferisca al loro bomber di razza, Robert Lewandowski. Il polacco certo sarà sicuramente più umano del mostro citato poco su, ma sotto porta forse acquisisce un po’ di quella magia che rende unici alcuni giocatori nella storia del calcio. Il nueve del club tedesco infatti non ha solo la finalizzazione e la fame di gol sotto porta dalla sua parte, ma a tutto questo abina una spietatezza positiva che manifesta in tutto il campo, lotta, visione e tecnica in ogni zona del prato verde accompagnata a grandissima determinazione e consapevolezza.
    Sarà questo il leitmotiv di tutta la partita, la Pulce contro il Generale polacco, due corazzate che si scontrano l’una contro l’altra per arrivare a giocare la semifinale e poi ovviamente e soprattutto alla finale di Lisbona. Ci attende una partita spettacolare e da vivere tutta di un fiato, perché queste sono partite che si aspettano per un’intera stagione.

  • DE SCIGLIO E CALABRIA, I TERZINI ITALIANI CHE PIACCIONO IN LIGA

    Mattia De Sciglio e Davide Calabria sono stati compagni di squadra al Milan ed ora potrebbero essere entrambi protagonisti di operazioni di mercato che coinvolgono squadre spagnole. Infatti continua questa triste tradizione di “scartare” e vendere prodotti del proprio vivaio da parte delle squadre italiane ai club esteri, e i due terzini destri potrebbero dare seguito a questa spiacevole ma reale situazione. Infatti i media iberici sono sicuri per Calabria e De Sciglio è forte l’interesse delle squadre della Liga, le due squadre andaluse Siviglia e Betìs su tutte, ma occhio anche al Valencia e al Villarreal.

  • AGENTE DI COUTINHO: “VUOLE LA PREMIER!”

    Kia Joorabchian agente di Philippe Coutinho, intervistato da talkSPORT, ha rilasciato importanti dichiarazioni sul futuro del proprio assistito e sulla volontà del brasiliano di voler tornare in Premier League. Adesso il talento verdeoro è impegnato con il Bayern Monaco nella Final Eight contro il Barcellona, partita in programma questa sera. Dopo la fine del prestito i bavaresi non hanno intenzione di praticare il riscatto e Coutinho è in cerca di una nuova esperienza, magari in Inghilterra. Su di lui ci sono Totthenam ed Arsenal su tutti come vi abbiamo raccontato in questi giorni. Vi riportiamo di seguito le parole di Joorabchian.

  • UFFICIALE: GYAMFI ALLA REGGIANA

    Bright Gyamfi è un nuovo giocatore della Reggiana neopromossa in Serie B. Il trasferimento è a titolo definitivo e l’esterno ghanese in mattinata ha firmato un contratto che lo legherà per due anni alla squadra emiliana. Gyamfi in queste stagioni ha trovato poco spazio presso la squadra sannita sia in Serie A che nella serie cadetta, ora a Reggio Emilia troverà sicuramente più spazio e magari sfruttare la sua giovane età per mettersi in vetrina.

  • CAPOLAVORO TATTICO DEL GIOVANE NAGELSMANN

    Ieri sera a Lisbona si è tenuto il match tra il Lipsia di Julian Nagelsmann e l’Atletico Madrid del Cholo Simeone. La possiamo definire la partita degli opposti, tra due allenatori opposti che in comune hanno solo il fatto di essere ex calciatori. Uno difensore centrale addetto ad evitare di subire gol, l’altro centrocampista offensivo che invece ne faceva e tanti di gol. Il tedesco da ex difensore abituato a vedere tutto il prato verde e il gioco della propria squadra, l’argentino che in panchina soffre e ha imparato a far soffrire in mezzo al campo la sua squadra. Nagelsmann che ha preparato la partita mettendo in campo i suoi ragazzi organizzati in un modulo mai visto, uno stranissimo 3-3-3-1, Simeone che invece ha utilizzato lo schema più classico per la sua formazione, un normalissimo 4-4-2. E soprattutto da una parte i Die Bullen senza tanta esperienza in ambito europeo e dall’altra invece i Colchoneros che hanno giocato due finali di Champions negli ultimi anni.
    Ieri in campo non si è vista solo una partita di calcio ma di più uno scontro tra due personalità, tra due modi diversi di pensare e di vedere il calcio e tra due società completamente opposte. Infatti si è vista la partita che ci si aspettava alla vigilia ma con un risultato sorprendente. L’Atletico Madrid ha giocato la sua solita partita di contenimento, di attesa, di pressing, il punto è che a differenza delle altre volte i rojiblanco non hanno saputo soffrire la partita e soprattutto non hanno sfruttato le pochissime occasioni che gli sono state concesse, l’unico gol è arrivato con un movimento geniale, rapido e pieno di tecnica di un talento raro come Joao Felix che ha procurato il rigore da lui stesso finalizzato. Dall’altra parte un qualcosa di nuovo, di eversivo, di illuminante per il calcio del futuro. Il non seguire uno dei tanti schemi già visto nella storia del calcio, ed invece inventarne uno dal niente, fare allo stesso tempo densità in mezzo al campo con tre linee da tre, che all’occorrenza però vedeva il gioco allargato sulle fasce per poi restringersi di nuovo, sfruttare i buchi centrali del campo con le avanzate di uno straripante Upamecano, con Sabitzer e Kampl che giocavano da mediani ma che li ritrovavi in fase di costruzioni sugli spigoli dell’area di rigore, e con l’unica punta avanti Poulsen su cui appoggiarsi in caso di pressing alto e a cui passarla in fascia in sovrapposizione, tutto questo è un qualcosa di meravigliosamente incredibile. Ma l’azione che rappresenta al massimo il canovaccio tattico del match è il gol di Dani Olmo, possesso difensivo, uscita pulita e facile con il apllone tra i piedi, si arriva in area di rigore, palla avanti, palla dietro riapertura in fascia, cross preciso e gol.
    Ieri sera abbiamo assistito ad una grande partita piena di novità e di tradizione allo stesso tempo e possiamo dire che a passare il turno è stata meritatamente il club di Lipsia guidato dal giovane maestro innovativo Nagelsmann.

  • TENTATIVO IN EXTREMIS DEL VERONA PER BONAVENTURA

    In queste settimane vi abbiamo raccontato della trattativa in fase molto avanzata tra Giacomo Bonaventura ed il Benevento del patron Vigorito. Nelle ultime ore però sembra esserci un tentativo disperato dell’Hellas Verona per portare in gialloblu proprio lo svincolato Jack. Sembra essere molto complicata questa trattativa poiché in vantaggio c’è il Benevento, che si è anticipato già da settimane, ed il centrocampista classe ’89 pare che prenderebbe in considerazione solo offerte più allettanti, per ingaggio o per blasone del club. Vedremo come finirà questa trattativa, il Verona resta però vigile.

  • UFFICIALE: FRANCO ANTONUCCI AL FEYENOORD

    Franco Antonucci è ufficialmente un nuovo giocatore del Feyenoord. Il centrocampista blega proviene dal vivaio dell’AS Monaco ed arriva in Olanda per circa un milione di euro. Dopo la firma con il Feyenoord Antonucci tornerà in prestito al Volendam, che milita nella serie b olandese e dove lo stesso fantasista belga nella scorsa stagione si è messo in mostra, infatti in 20 partite disputate ha messo a segno 11 reti e fornito 5 assist. L’ufficialità dell’operazione è stata trasmessa dal sito ufficiale del club olandese.

  • UFFICIALE: DRAMEH AL LEEDS

    Il Leeds del Loco Bielsa mette a segno un altro colpo. Si tratta del terzino destro Cody Drameh proveniente dal Fulham pagato 500mila euro. In Inghilterra si parla un gran bene di questo giovanissimo esterno di difesa classe 2001 che in questa stagione in 17 presenze ha collezionato ben 7 assist. L’ufficialità della chiusura dell’operazione arriva tramite un comunicato apparso sul sito ufficiale del club.

  • RUMMENIGGE: PAROLE AL MIELE PER PERISIC

    Karl-Heinze Rummenigge ha rilasciato in queste ore un’intervista ad Abendzeitung München dove ha speso parole importanti per Ivan Perisic. L’esterno croato in prestito dall’inter non è ancora sicuro di giocare il prossimo anno con i bavaresi, infatti il suo riscatto è ancora in dubbio. Ora però con le belle parole che ha speso per lui dal CEO del Bayern Monaco. Rummenigge ha detto che il croato è un giocatore che a lui personalmente piace tanto e che nonostante non sia sempre perfetto e presente in fase d’attacco, rimane un giocatore di sacrificio e molto efficace.
    Adesso bisogna capire se queste parole sono state rilasciate dall’ex Bomber tedesco per tenere l’ambiente carico e concentrato per la sfida delicatissima di Champions contro il Barcellona o rappresentano la reale volontà del club bavarese di puntare anche per la prossima stagione su Perisic. Nella trattativa tra il Bayern e l’Inter conclusa nello scorso luglio prevedeva un riscatto fissato a 20 milioni, adesso però scaduto il tempo per praticare il riscatto bisognerà rivedere la cifra della trattativa. Marotta rimane fermo sulla richiesta di 20 milioni mentre i bavaresi non vorrebbero andare oltre i 10, sembra che si possa chiudere a metà strada intorno ai 15 milioni, ma si aspetta la fine della Champions League.