Categoria: Calcio in TV

  • BENTORNATA SERIE A 2020/2021 ECCO IL CALENDARIO COMPLETO, SUBITO BIG MATCH

    È uscito finalmente il calendario per la nuova stagione che sta per iniziare, la Juventus campione d’ Italia inizierà in casa con la Sampdoria, il Milan affronterà il Bologna, la Roma partirà in trasferta a Verona. Lazio, Inter e Atalanta partiranno invece dalla seconda giornata, l’Inter incomincia con la Fiorentina. La seconda giornata vede subito Roma-Juventus, nella terza sempre la Juve incontrerà il Napoli. Il derby di Milano ci sarà invece alla quarta giornata, il big match tra Juve e Inter ci sarà alla penultima giornata del girone d’ andata il 17 gennaio, nella stessa giornata ci sarà anche il derby della capitale. Insomma ci siamo, siamo pronti a rivivere nuove emozioni con insidie e sorprese.

    ECCO IL CALENDARIO COMPLETO

  • SERIE A: SI INIZIA!! OGGI USCIRÀ IL CALENDARIO DELLA NUOVA STAGIONE

    Oggi giornata importante per la nostra serie A, infatti alle ore 12 ci sarà la presentazione del nuovo calendario per la prossima stagione. Si partirà il 19 settembre, verranno usati alcuni paletti per quanto riguardano sia i derby che le sfide in casa e trasferta. I derby non potranno esserci ne alla prima è ne all’ ultima giornata e nemmeno nei turni infrasettimanali. Non ci potranno essere stessi incontri nelle stesse giornate avvenute la scorsa stagione. Le squadre che giocano in Europa non si potranno incontrare nei turni in cui sono anche impegnati in Champions League ed Europa League. Poche ore è si saprà tutto.

  • UFFICIALE: ECCO LE DATE DELLA NUOVA SERIE A 2020-21

    Nella giornata odierna, alle 12.10, si e’ svolto in federazione, un consiglio federale per ufficializzare le date d’inizio del nuovo campionato, dopo che settimana scorsa, l’ultima squadra che ha finito la stagione era stata l’Inter, che potrebbe slittare di una settimana. Il nuovo calendario verra’ sorteggiato il giorno 2 settembre alle 12.00, dove si ritroveranno squadre che avranno molta voglia di fare bene come il Benevento, il Crotone e per la prima volta nella sua storia lo Spezia che sicuramente faranno di tutto per non retrocedere e poi le big come il Milan che vuole continuare da dove ha concluso, con un progetto che sta dando i suoi frutti, l’Atalanta che non e’ piu’ una bella sorpresa ma una solida realta’ e la Lazio che sta ritornando a grandi livelli dopo anni difficili vissuti con onore.
     

  • L’INIZIO DELLA SERIE A POTREBBE ESSERE SLITTATO

    A causa del Covid 19, la Serie A e la Coppa Italia, hanno subito un cambiamento rispetto alle date prestabilite nella passata stagione, creando un’ulteriore slittamento in ottica stagione 2020-21. Inizialmente la federazione aveva fissato la data del nuovo campionato, per il 19 settembre, ma tutto cio’ potrebbe non rendersi possibile perche’ l’Inter e’ stata l’ultima a finire l’annata con il raggiungimento della finale di Europa League, per cui la FIGC potrebbe rinviare l’inizio del campionato dal 19 settembre al 26, in questo modo, come citato prima, tutte le squadre avrebbero la possibilita’ di programmare e organizzare un nuovo percorso di preparazione, per tornare in campo per le prossime competizioni nazionali, piu’ pronte e con consapevolezze diverse.

  • LA SPENSIERATEZZA INGLESE CONTRO IL TATTICISMO ANDALUSO

    Stasera alle 21 a Colonia andrà in scena la prima semifinale di Europa League tra Manchester United e Siviglia. Per capire il livello di questo match basta pensare che a marzo dello scorso anno questo stesso match fu un ottavo di finale di Champions League molto sofferto e combattuto. Da una parte c’è la gioventù dei calciatori di Solskjaer e dall’altra l’attenzione tattica degli uomini di Lopetegui.
    Sia gli inglesi che gli spagnoli hanno passato con qualche difficoltà i quarti di finale, i primi contro un ottimo Copenaghen e contro la muraglia Johnsson, portiere degli scandinavi, partita finita ai supplementari e risolta da un rigore di Bruno Fernandes. Gli andalusi invece hanno vinto la partita con i Wolves con un gol all’89esimo minuto di Ocampos, dopo l’errore dal dischetto di Raùl Jimenez.
    Sicuramente il fatto che la stagione si sia prolungata fino ad agosto sta portando alle squadre, che ancora partecipano a questo tipo si competizioni, problemi di tenuta fisica per i calciatori oltre alla tensione nervosa che c’è, e deve esserci, per questo tipo di partite. E si perché questa Europa League non ha nulla da invidiare alla massima competizione europea, basta vedere i nomi delle squadre in questione, Siviglia quarto in Liga, United terzo in Premier, Inter secondo ad un punto dalla prima in Serie A e lo Shaktar campione di Ucraina. Inoltre tra le semifinaliste di Europa League c’è un totale di 6 Champions vinte e 10 trofei di quella che era la vecchia Coppa Uefa. Insomma quest’anno l’Europa League è ad un livello molto alto e tutte la vogliono vincere.
    Il Manchester United si affiderà ai suoi tre talenti offensivi Greenwood, Martial e Rashford, alla classe di Pogba e Bruno Fernandes, e alla muraglia difensiva composta da Maguirre e Bailly. Mentre il Siviglia mette alla base del suo gioco la forza fisica abbinata alla grande proprietà di palleggio dei due centrali Koundé e Diego Carlos, cercati da mezza Europa dopo il boom di quest’anno, la spinta di Reguìlon e del capitano Jesus Navas sulle fasce, la forza di Fernando e Jordan accompagnata alla tecnica eccelsa di Banega, e in più il momento di grande entusiasmo e fiducia di Ocampos, che sembra aver trovato l’ambiente giusto dove esprimersi.
    Sarà sicuramente una partita dalle forti emozioni e da guardare non solo per capire quale potrebbe essere la prima finalista e, speriamo, la sfidante dell’unica italiana rimasta in una competizione europea, ma anche per assistere ad uno bello spettacolo tra due club di tradizione europea e che in questo periodo storico esaltano ed onorano, con il loro gioco, lo sport più bello del mondo.

  • GAME SET AND MATCH

    Alcuni diranno che magari si aspettavano già una sconfitta e la conseguente eliminazione del Barcellona, perché il Bayern è più in forma si, hanno più fiducia e voglia di fare anche questo è vero, lo spogliatoio è più unito e c’è più sintonia con l’allenatore e passi anche questo, ma 8-2 come si può spiegare?
    Più che una partita di calcio è sembrata una partita di tennis, una delle squadre più forti al mondo e con una storia incredibile in campo nazionale ed europeo viene surclassata dal Bayern Monaco di Flick. Il Panzer tedesco asfalta la trincea catalana e si aggiudica la semifinale di questa particolarissima Champions League estiva. Infatti questa partita è sembrata per tutto il secondo tempo, per essere buoni, un’amichevole estiva, soprattutto per i ritmi tenuti dal Barcellona e per l’indolenza degli uomini di Setién che non hanno avuto alcun moto di orgoglio e nessuna voglia di rivalsa.
    Le differenze sono state tante e visibili ad occhio nudo, non vale neanche la pena di parlare tatticamente di una partita del genere, basta leggere il tabellino per capire cosa è successo. Da una parte c’è stata una squadra di altissimo livello, candidata alla vittoria finale, che ha giocato con convinzione e determinazione, con la consapevolezza di essere squadra e di essere una squadra forte. Dall’altra parte una squadra palesemente alla fine di un ciclo, con giocatori senza motivazioni, senza stimoli e convinzioni e con una scarsissima condizione fisica. Nella sfida tra Lewa e Messi, il polacco ha stravinto ma non solo per il gol, non solo per la vittoria della partita, ma proprio per la voglia messa in campo. L’argentino è sembrato schiacciato dalla rassegnazione, ha perso palloni che non ti aspetti possa perdere un mostro come lui, non ha mai fatto una giocata degna della sua fama, ha subito fisicamente e psicologicamente la superiorità di un Bayern straordinario. I duelli tra reparti sono stati persi tutti da parte dei blaugrana. Neuer ha messo in discussione il posto da titolare nella nazionale tedesca di Ter Stegen, Boateng senatore della difesa bavarese ha sbagliato solo sul gol di Suaréz mentre Piqué dall’altra parte è sembrato ormai molle e troppo sazio di vittorie. Sulla fascia mancina Jordi Alba è apparso nervoso e svogliato difensivamente, Davies dall’altro lato ha arato il campo, Thiago Alcantara ha surclassato la regia nulla di Busquets e De Jong, e Muller ha sfondato la fragile barriera catalana, mentre dall’altra parte Vidal ha sbattuto contro un muro. Tutto ciò riguarda un po’ l’intera ultima stagione appena finita del Barcellona , ma sicuramente non mette in dubbio ed in discussione la gloriosa carriera di giocatori straordinari che hanno insegnato calcio a tutto il Mondo e sono stati i veri protagonisti di una rivoluzione nell’intero panorama calcistico. Questo però non ci esime dal raccontare e spiegare la debacle di ieri sera. Il Bayern invece è sembrato oltre che in condizione fisica smagliante, ma una squadra convinta dei propri mezzi, unita dal primo all’ultimo e che mette in campo alla lettera ciò che indica il suo allenatore. D’altronde lo dicono i numeri, 7 gol complessivi contro il Chelsea e 8 ieri sera.
    Ciò che possiamo dire con sicurezza è che dall’atteggiamento della squadra catalana, che si è chiusa negli spogliatoi ha vietato l’ingresso della dirigenza, dagli atteggiamenti in campo dei senatori dello spogliatoio e dalle parole di Piqué si è capito chiaramente che a Barcellona si è chiuso un lungo capitolo e si è chiuso nel peggiore dei modi subendo 8 gol in un quarto di finale di Champions League. Adesso bisogna riscriverne un altro, dando per scontato che Setien andrà via ed inizierà la nuova era targata molto probabilmente Allegri, bisognerà vedere se il giocatore più forte al mondo ha voglia di restare e ripartire, bisogna vedere se due colonne come Piqué e Busquets vogliano rimettersi in gioco e soprattutto bisogna vedere le mosse di mercato che dovranno ricostruire dalle fondamenta un edificio storico e glorioso ormai eroso dal tempo. I bavaresi invece grazie alla grande qualità della rosa, della quadra giusta trovata in mezzo al campo e per la bravura del proprio allenatore Flick e della dirigenza che ha deciso di puntare su di lui e ha costruito una macchina da guerra perfetta, adesso diventa la favorita per alzare la coppa dalle grandi orecchie per la sesta volta nella sua storia.

  • LA MAGIA CONTRO LA SPIETATEZZA

    Alle volte il destino gioca strani scherzi e magari situazioni che vorresti vivere con maggiore desiderio o maggiore prestigio ti vengono messe davanti e sei costretto a viverle e combattere da subito senza possibilità di rimandarle. Questa è un po’ l’idea della partita di stasera tra Barcellona e Bayern Monaco, una partita che forse doveva avere maggiore importanza e visibilità e magari viene un po’ penalizzata e viene “declassata” a quarto di finale, quando invece ha tutto l’aspetto di una finale di Champions League. E si perché al momento sono le squadre più forti e in forma, senza nulla togliere a Manchester City, che si ha eliminato il Real ma avuto anche un aiuto da parte di Varane, e al Psg, apparso fuori forma contro l’Atalanta nonostante la vittoria ed il passaggio del turno. E soprattutto i bavaresi e i blaugrana sono le due squadre al momento in corsa per la vittoria finale con più esperienza e vittorie in questa competizione e purtroppo una delle due dovrà uscire ed abbandonare questa partita.
    Questo tono un po’ triste però non è il tono che useranno Setién e Flick questa sera per motivare, spingere e dare indicazioni alle loro squadre, perché stasera sarà partita secca senza ritorno quindi o si vince o si è fuori, o si dà tutto in campo fino all’ultima goccia di sudore o si va a casa. Sicuramente non sarà una partita dettata dalla paura e dall’immobilismo tattico in cerca dell’errore avversario, infatti queste due squadre ci hanno abituato a grandi prestazioni e grandi colpi e non deluderanno le attese di questa Final Eight, ma si daranno battaglia a suon di gol e giocate.
    Da una parte un mago, un alieno, un marziano, forse un calciatore indiscribile, tanto che si vanno a cercare appellativi extraterrestri per descriverlo, Leo Messi. Dall’altra però c’è un giocatore raro nel suo genere, certo in Europa ci sono numeri 9 come Benzema e Suaréz che il mondo intero invidia, ma non so quanto Flick o Rummenigge o la dirigenza baverese li preferisca al loro bomber di razza, Robert Lewandowski. Il polacco certo sarà sicuramente più umano del mostro citato poco su, ma sotto porta forse acquisisce un po’ di quella magia che rende unici alcuni giocatori nella storia del calcio. Il nueve del club tedesco infatti non ha solo la finalizzazione e la fame di gol sotto porta dalla sua parte, ma a tutto questo abina una spietatezza positiva che manifesta in tutto il campo, lotta, visione e tecnica in ogni zona del prato verde accompagnata a grandissima determinazione e consapevolezza.
    Sarà questo il leitmotiv di tutta la partita, la Pulce contro il Generale polacco, due corazzate che si scontrano l’una contro l’altra per arrivare a giocare la semifinale e poi ovviamente e soprattutto alla finale di Lisbona. Ci attende una partita spettacolare e da vivere tutta di un fiato, perché queste sono partite che si aspettano per un’intera stagione.

  • STASERA TUTTA ITALIA SARÀ (NER)AZZURRA!

    “Siamo rimasti noi, cercheremo di fare del nostro meglio. Tutta Italia tiferà Atalanta, un po’ come succede con la Nazionale. È una cosa rara, ci darà la carica per fare una bella figura”
    Queste sono le parole di Gianpiero Gasperini durante la consueta conferenza stampa di ieri in vista della Final Eight tra Atalanta e Paris Saint Germain. Dopo l’eliminazione a sorpresa della Juventus contro il Lione e quella del Napoli nella gara più difficile con il Barcellona, la squadra di Bergamo è l’unica italiana rimasta in Champions League grazie alla vittoria agli ottavi di finale pre-lockdown contro il Valencia.
    Ha ragione Gasperini, tutta Italia farà il tifo per la sua Atalanta, e si perché questa squadra va aldilà delle inimicizie tra tifoserie, va aldilà dell’antipatia e della simpatia e va aldilà dei pronostici. L’Atalanta è l’esaltazione del calcio, è la dimostrazione che questo sport non è fatto solo di campioni e milioni, ma è l’esempio del sacrificio, del lavoro e della ricerca. Il club bergamasco quando scende in campo oltre a lottare e sprecare ogni minima goccia di sudore di tutti i componenti della rosa, gli undici che giocano in campo e tutta la panchina pronta a soffrire ed esultare, gioca a calcio e lo fa in maniera egregia. Infatti la squadra di Gasperini è diventata il modello da seguire per molti grandi club italiani ed europei, per la fase di costruzione, per il pressing a tutto campo e per la fase difensiva.
    Questa partita da una parte è fonte di pressioni per tutto l’ambiente, infatti è un test fondamentale per i nerazzurri e ormai con le prestazioni a cui ci hanno abituato hanno grosse responsabilità sulle proprie spalle, e hanno puntati i riflettori di tutta Italia se non addirittura di tutta Europa. Dall’altro lato però per questa partita, una volta scesi in campo, gli uomini di Gasperini devono essere bravi a mettere da parte i discorsi di questi mesi e devono giocarla con tutta la leggerezza e la voglia di essere a questi livelli, perché alla fine l’Atalanta non ha nulla da perdere. All’inizio il club di Percassi era la Cenerentola del gruppo ma molto probabilmente di tutta la competizione, ed ora si trova a giocare questo stranissimo quarto di finale in partita secca senza avere limiti ed obblighi.
    Il PSG di Tuchel invece, dopo la vittoria anticipata della Ligue 1, è in cerca dell’affermazione anche in ambito europeo e cerca la semifinale di Champions. L’attacco stellare Neymar, Mbappé e Icardi è pronto a conquistarsi il passaggio del turno a suon di gol. I parigini non giocano da tanto, hanno disputato solo qualche amichevole e la Coppa di Francia con il Lione, vinta ai rigori, questo può essere un fattore determinante soprattutto contro una squadra fisica e atletica come l’Atalanta. La squadra francese però non dovrà commettere almeno due errori, farsi influenzare dal clima di aspettativa che circonda il club per la vittoria finale visti i milioni spesi e i campioni acquistati. Altro sbaglio ancora più grave è quello di sottovalutare i bergamaschi e giocare con sufficienza, cosa che succede spesso ai francesi, l’Atalanta ormai è una realtà affermata che ha dimostrato tutta la sua forza e non è facile da affrontare per nessuno.
    Gasperini ha convocato 26 calciatori, tutti tranne Ilicic, lo sloveno è rimasto a Bergamo, tra gli altri è atterrato a Lisbona anche Gollini, nonostante il tutore alla gamba sinistra. Quindi in porta sarà schierato Sportiello con davanti Toloi e Djimsiti sicuri, mentre la posizione centrale è in ballo tra Caldara e Palomino. A centrocampo ci saranno De Roon e Freuler accompagnati sugli esterni da Gosens e Hateboer, in attacco Zapata sarà sostenuto dal Papu Gomez e da Pasalic, jolly in più di questa squadra. Tuchel invece dovrà fare a meno di Di Maria squalificato, assenza sicuramente pesante, ma compensata dal trio pesante davanti, anche Mbappé verrà quasi sicuramente recuperato, e Verratti infortunato. In porta ci sarà Keylor Navas, abituato a giocare partite del genere con la maglia del Real Madrid, difesa com Kehrer e Bernat sulle fasce e Thiago Silva e Marquinhos al centro. A centrocampo Paredes in regia e Gueye ed Herrera come mezzeali, in attacco sicuri del posto Icardi e Neymar, ballottaggio che verrà risolto all’ultimo tra Mbappé e Sarabia.
    Stasera tutta Italia sarà nerazzurra, tutta Italia soffrirà ed esulterà insieme al Papu Gomez & Co., tutta Italia sarà emozionata per il passaggio del turno, che auguriamo con tutto il cuore, o sarà dispiaciuta per la fine di questa prestigiosa gita a Lisbona degli uomini di Gasperini. Ore 21, ventilatore, divano, birra e pop corn per questa partita da gustare fino in fondo.

  • “NAPULE È MILLE CULURE, NAPULE È MILLE PAURE”

    Così cantava qualche anno fa il grande Pino Daniele nella sua canzone “Napule è”. Colori. Ce ne sono tanti; l’azzurro della maglia della squadra partenopea, azzurro come il cielo che sovrasterà il Camp Nou in una serena e calda sera di piena estate, inusuale per una partita di Champions, “azúl” come il colore della camiseta catalana a cui si unisce il “grana” che inietterà gli occhi dei giocatori di Setién, che guardano la Champions come il drappo rosso teso dai toreri, rosso a rappresentare la rabbia dei balugrana dopo la mancata vittoria della Liga. Il nero che in questo momento ricopre i cuori degli spagnoli, particolarmente colpiti negli ultimi tempi da questo maledetto virus, così come quello degli italiani che continuano ad avere perdite. Il verde della speranza di uscire da questo periodo tremendo ed il verde del campo, quel prato che stasera si ergerà a giudice e darà il suo verdetto indicando chi resta e chi abbandona la competizione europea più importante ed amata.
    Paure. Quelle ci sono sempre e soprattutto in un ritorno di un ottavo di Champions così in bilico e così strano. Da una parte il Napoli che come non può avere paura, mischiata a rispetto per uno dei migliori, se non il migliore giocatore del Pianeta, e per una squadra di veri fenomeni, per uno stadio nel quale il Napoli gioca per la prima volta e che pur vuoto trasmette strane sensazioni ed emozioni. Paura miscelata anche alla voglia di arrivare finalmente ai quarti di finale di Champions ed affermarsi definitivamente anche sui grandi palcoscenici europei. Dall’altra parte la paura di Setién che sente sotto la panchina bollire e sfuggirgli per la prossima stagione, la paura di Bartomeu di poter uscire dalla massima competizione europea prima dell’inizio del suo ultimo anno di presidenza, la paura di tutto il gruppo e dei veterani soprattutto che vogliono alzare la coppa dalle grandi orecchie per quella che può essere una delle ultime possibilità.
    Il motto che descrive questa sfida è “quando il gioco si fa duro, i duri iniziano a giocare”. Rino Gattuso quando si trattava di essere duro rispondeva sempre presente da giocatore e lo sta dimostrando anche da allenatore. Quella durezza che il tecnico calabrese trasmette ai suoi giocatori piazzando sul loro viso il ringhio che serve per giocare queste partite di sofferenza tattica e mentale. Il Barcellona che nei periodi duri, come quello che vive attualmente, dà sempre il meglio di sé e anzi pare esaltarsi. Duri come quei dati che sembrano condannare il Napoli, perché il Barcellona nel proprio stadio in Champions perde raramente e duri come i numeri di Leo Messi che vuole raggiungere a tutti i costi CR7 nella classifica dei migliori marcatori nelle competizioni europeee e portare la sua squadra di cui ora è capitano ai quarti e poi alla finale dell’Estádio do Sport di Lisbona.
    Il Napoli arriva con la rosa al completo al suo particolare debutto al Camp Nou, recuperato anche Insigne dopo i problemi al tendine avuti in settimana, potrebbe anche partire titolare con Mertens e Callejon. In difesa si rivede Manolas che dovrebbe affiancare Koulibaly, mentre sulle fasce confermati Di Lorenzo e Mario Rui. Centrocampo titolare con Demme, Ruiz e Zielinski. Situazione diversa per il Barcellona che non può contare sul lungodegente Dembelé e sull’altro infortunato Umtiti. Inoltre saranno assenti anche Vidal e Busquets squalificati. Possibile difesa a tre con Semedo schierato terzo a destra, centrocampo con De Jong e Rakitic e poi i tre maestri in avanti a dirigere. Stasera alle 21 non prendete impegni, tutti sul divano ad assistere a questa corrida nel caldo di agosto tra gli azzurri di Gattuso che sfidano nella sua tana la banda di Messi.

  • CHAMPIONS ED EUROPA LEAGUE: DEFINITI GLI ORARI PER LA TRASMISSIONE IN TV

    Sono stati definiti gli orari delle partite delle squadre che disputeranno la final eight per entrambe le competizioni, ma non solo. Infatti e’ stata chiarita anche la data della Supercoppa europea che si giochera’ a Budapest. Per quanto riguarda il nostro bel paese, la Champions league verra’ trasmessa tutta su canale 5 alle 21.00, che vedra’ all’opera la Juventus e il Napoli che dovranno qualificarsi per i quarti visto che sono le squadre rimanenti per proseguire col tabellone, invece l’Europa League su tv8 con Inter e Roma che hanno di fronte rispettivamente il Getafe e il Siviglia, rivelazioni della Liga. Il tutto sara’ da non perdere perche’ rendera’ la nostra estate indimenticabile.