Categoria: Editoriale

  • IL DIAVOLO SI RIALZA E IL SUO INFERNO RICOMINCIA A BRUCIARE

    L’atmosfera che si respira attorno al Milan era da diverso tempo, ormai anni, che non si respirava. L’entusiasmo è tanto e l’esponente crescita che il collettivo e i singoli hanno ottenuto nella seconda parte della stagione scorsa spinge tutto il popolo rossonero a pensare che sia la volta buona per la svolta decisiva. Era impensabile credere che, dopo tanti anni di gloria e successi, il Diavolo avesse gettato la spugna. Fino ad ora la dirigenza rossonera ha operato sul mercato in maniera impeccabile e salta chiaramente all’occhio l’idea di base: acquistare giovani forti che possano divertire immediatamente e diventare le colonne del Milan del futuro. Già dallo scorso mercato sono arrivati giocatori con tali caratteristiche, capaci, nell’arco dell’annata, di far entusiasmare i tifosi e di prendersi il Milan sulle spalle con grande personalità. Ismael Bennacer, classe 97, è arrivato tra lo scetticismo di tanti e ha saputo concquistarsi la maglia da titolare e diventare un punto fermo del centrocampo. Un altro classe ’97 è Theo Hernandez, scommessa di Paolo Maldini che ha voluto puntare forte su un giocatore che è diventato immediatamente una colonna nello scacchiere rossonero a suon di prestazioni di assoluto valore. Un’altra scommessa è rappresentata da Rafael Leao, nato nel 1999. L’attaccante portoghese ha trovato meno continuità dei primi due, ma quando chiamato in causa ha dimostrato di avere colpi da fuoriclasse e uno strapotere fisico degno di nota. Come dichiarato più volte da mister Pioli e in coro dalla dirigenza, siamo davanti a un futuro campione, ma a patto che lavori quotidianamente con l’obiettivo di migliorarsi sia da un punto di vista tecnico/tattico, sia dal punto di vista dell’atteggiamento. In questa nuova sessione di mercato i vertici di Casa Milan hanno iniziato a muover i primi passi con largo anticipo. Il primo acquisto è stato quello di Pierre Kalulu, difensore del 2000, arrivato a parametro zero dal Lione di cui è stato capitano delle giovanili. Il giovane terzino non ha mai esordito nella prima squadra francese, ma l’allenatore dei transalpini, Rudi Garcia, lo rimpiange: “E’ un peccato che Kalulu sia andato via. Fosse rimasto avrebbe avuto il posto assicurato”. In questo precampionato si sta positivamente mettendo in luce e potrebbe rappresentare una valida alternativa in difesa e quindi rimanere in pianta stabile in prima squadra. Corteggiato a lungo, Brahim Diaz è stato presentato ufficialmente nella giornata di ieri. L’eclettico fantasista, classe ’99, è arrivato in prestito secco dal Real Madrid che non vuole perdere il totale controllo sul giocatore. L’accordo tra i due club è di valutare la possibilità di inserire un diritto od obbligo di riscatto nell’arco della stagione a favore dei rossoneri, con la possibilità di recompra da parte degli spagnoli. Il 21enne originario di Malaga ha già accumulato minuti nelle amichevoli disputate contro Monza e Vicenza, facendo intravedere ottimi spunti, oltre ad aver siglato un gol ai veneti. Ottima tecnica individuale, dribbling e accellerate palla al piede, queste sono le sue principali caratteristiche che potrebbero far infiammare i tifosi milanisti. Ad oggi, però, la ciliegina sulla torta è rappresentata dal colpo Tonali. Un’operazione quasi come un fulmine a ciel sereno. L’ex Brescia era a un passo dall’Inter, con cui aveva già un accordo di massima da diversi mesi. L’incontro tra Maldini e Cellino ha spianato la strada ai rossoneri che hanno approfittato dello stallo tra i nerazzurri e il Brescia. Con Tonali, nato nel 2000 e cresciuto con il Milan nel cuore, i rossoneri si sono assicurati per i prossimi anni uno dei centrocampisti di prospettiva più forti in circolazione. Non a caso un campione come Francesco Totti farebbe carte false per il centrocampista di Lodi: “Nel suo ruolo è il più forte di tutti”. Sarà quindi finita qui o bisognerà aspettarsi qualche altro colpo ad effetto? Una cosa è certa: il Diavolo è tornato e il suo inferno ricomincia a bruciare.

  • “EL PISTOLERO QUE ESTUDIA ITALIANO”

    “Rischia di diventare una bellissima favola quella fra la Juventus e Luis Suarez, fra mille voci, mille smentite, club come l’Atletico che subentrano nella trattativa, nomi nuovi per l’attacco, ma la verità la sanno solo loro, e magari alla fine sarà un bel lieto fine.
    Di certo non è una delle operazioni di mercato più semplici, vista l’importanza e il valore del giocatore, il costo, gli accordi e tutte le necessità richieste dalla situazione, ma i bianconeri ci sono, lo vogliono, hanno scelto il loro nuovo numero “9”. Chi è Suarez? Luis è uno di quei calciatori che qualunque allenatore vorrebbe allenare e ogni calciatore vorrebbe avere come compagno, nella sua carriera ha vinto un campionato uruguaiano, una Coppa dei Paesi Bassi, una Coppa di Lega Inglese, quattro campionati spagnoli, quattro Coppe di Spagna, due Supercoppe spagnole, una Champions League, una Supercoppa e un mondiale per club.Non male, penso possa bastare, sicuramente è bastato alla Juventus per puntare tutto su questo calciatore spettacolare, che fa della sua tenacia e cattiveria agonistica il suo punto di forza, grandissimo finalizzatore, formidabile uomo-assist e grande generosità nei ripiegamenti difensivi.
    Come detto l’operazione non è delle più facili, eppure stando a quanto riportano numerosi quotidiani sportivi italiani, l’accordo fra società e calciatore già ci sarebbe, sulla base di un contratto triennale da 6,5 milioni di euro a stagione, che potrebbe arrivare a 10 con tutti i bonus. Intoppi? Uno soltanto, un esame di italiano, esame? Si esame per diventare un giocatore comunitario, visto che la Juventus ha già sforato con due nuovi acquisti il numero consentito di extracomunitari. Come è possibile tutto ciò? Il giocatore avendo sposato una ragazza di origini friulane, sta portando avanti le pratiche per ottenere il passaporto italiano e diventare comunitario. Questo esame dovrebbe tenersi nell’Università per Stranieri a Perugia, giovedì 17 settembre alle ore 10.
    Incredibile ma vero, un esame di italiano fra “El Pistolero” e la Juventus, un esame grazie al quale e con esito positivo, il campionato italiano potrebbe abbracciare un altro grande campione, un campione che potrebbe andare a formare uno dei tridenti più forti al mondo, Suarez, Dybala e Cristiano Ronaldo.”

  • “FORZA NICOLO’!!!”

    “Dicono che il bello della vita sia proprio questo, l’imprevedibilità, i momenti in cui ci da le gioie più belle e un attimo dopo ce le toglie, momenti in cui siamo all’apice di tutto e l’attimo successivo ci ritroviamo nel baratro, gioie, dolori, è così! La vita va così. E’ come quell’attaccante che vive momenti dove riuscirebbe a segnare anche per sbaglio e passare poi a lunghi digiuni e crisi di gioco. Poi ci sono quei calciatori che vivono momenti davvero difficili e sfortunati, come te Nicolò, appena tornato in campo dopo un lungo calvario, una partita, un contrasto di gioco e di nuovo giù, KO, di nuovo uno stop.
    Nicolò Zaniolo, 21 anni e…tanta voglia di fare! Potremmo stare qui a scrivere ore ed ore, ma solo tu sai quello che stai passando e provando in questo momento, rabbia, paura, amarezza….e mi fermo qui! Si, mi fermo qui, perché sono certo che alzerai la testa ancora una volta e ce la farai, ne sono certo, e i motivi sono tanti, la forza di volontà, quella voglia che a 21 anni si ha di non darla vinta a nessuno, quella sana “strafottenza” di prendere il momento no e trasformarlo nel si più bello del mondo. La gente ti ama Nicolò, sei venuto a fare un’esperienza di vita in una città come Roma, dove i tifosi vivono il calcio con un amore immenso, indescrivibile, e sono certo, conoscendoli, che ti resteranno accanto per tutto il periodo che ci vorrà per ritornare più forte di prima. Stamane leggevo le dichiarazioni di tuo padre Igor, raccontava il tuo stato d’animo, le tue paure, i paragoni con il “Fenomeno”, tutto molto comprensibile, come quasi sicuramente saranno le domande che  ti scatteranno nella testa in questo momento: “Perché a me?” “Cosa ho fatto di male?”, Nulla! Non hai fatto nulla, doveva andare così in quel momento. Perché? Nella vita molte volte le cose difficili accadono proprio a chi ha la forza e la capacità di poterle superare, e tu sei uno di questi qui.
    Noi tutti crediamo in te, tornerai e sarà bellissimo rivederti in campo, rivedere i tuoi gol, i tuoi scatti, il tuo amore per il calcio….Forza Nicolò!!! Ti aspettiamo presto…un caro saluto!”

  • INTER: “E’ L’ORA DEL TUO TOP PLAYER”

    L’Inter ha ufficialmente iniziato ieri la sua stagione, una stagione che la vedrà di nuovo protagonista, o almeno questo si aspettano i propri sostenitori, una stagione guidata ancora dal tecnico Antonio Conte.
    “Questa è sempre la fase più bella, almeno per noi che siamo al di fuori, per noi spettatori, la fase in cui sogni il grande colpo di mercato, la vittoria del campionato o di una coppa, sogni che la tua squadra possa essere la vera protagonista della stagione.”
    I neroazzurri si stanno muovendo sul mercato, in cerca di quei colpi mirati a migliorare una rosa già competitiva, quei giocatori che con la loro esperienza possono dare un supporto in più, Kolarov ne è un esempio, e poi ci sono altre operazioni di spessore come potrebbero essere Vidal o un Kanté.
    “Si però noi vogliamo sempre qualcosa di più, noi vogliamo il ‘Top’, anzi scusatemi, il ‘Top Player’. Cos’è il Top Player? Il fenomeno, quel giocatore in grado di prendere in mano la propria squadra e magari in un momento di difficoltà guidarla da solo verso la vittoria. Non so voi, ma quest’anno ho una grande curiosità, l’Inter ha acquistato, ha in casa il suo ‘Top Player’, si chiama Christian Eriksen, e sono certo che mister Conte, avendo ora il tempo necessario, saprà inserirlo al meglio.
    Si perché l’avvio del classe ’92 danese non è stato probabilmente come ce lo aspettavamo, o meglio, venendo da un altro campionato, avendo avuto una scarsa preparazione atletica, tutto questo ha creato qualche difficoltà al giocatore, che nonostante tutto ha dimostrato di avere delle capacità tecniche pazzesche, gran visione di gioco, facilità di calcio con entrambi i piedi, un grandissimo e completo calciatore.
    Mi sono permesso di “menzionare” la preparazione atletica, perché l’ho fatto? Bhe! Mister Conte uguale 90 minuti più recupero di corsa, di cuore, di grinta, di scatti, pressing, recuperi, devo aggiungere altro? Quindi ragazzi, arrivare a stagione iniziata, in uno dei campionati tatticamente più difficili al mondo, essere catapultato in una realtà già formata, una squadra atleticamente già molto avanti non è facile, e ripeto nonostante tutto bilancio molto positivo per un giocatore che ha terminato la stagione in crescendo.
    Inter, ora tocca a te, il tuo ‘Top’ ce l’hai già in casa, il ragazzo è molto molto forte, tecnicamente non lo scopriamo di certo noi, con una preparazione atletica completa, secondo me ne vedremo delle belle, non so voi, ma ripeto, io sono veramente curioso!”
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  • INTER, MA COME HAI CONVINTO CONTE???

    Da “giornalaio” mi faccio una sola domanda dopo aver ascoltato le parole del DS Piero Ausilio: “Ma come hanno convinto Conte?”. Stando a quello che si è appreso, l’allenatore non avrebbe minimamente avuto l’idea di “tornare indietro sui propri passi e chiedere scusa”. Lo avrebbero convinto con Hakimi? Lo avrebbero convinto con un mirato mercato di scambi ed eventuali opportunità? Lo avrebbero convinto dicendo che se si fosse liberato a zero avrebbero preso Vidal? Lo avrebbero convinto dicendogli Tonali va al Milan, non esiste trattativa con lui?
    Cioè, Conte avrebbe accettato, da buon dipendente (con uno stipendio TOP), con un “forza rimaniamo uniti, qualcosa da poco faremo, cederemo qualcuno e… non c’è obbligo di vincere”, frase riportata dalle TV che seguivano la riunione?
    Ieri, come anche detto dallo stimato collega Pedullà, Ausilio avrebbe praticamente chiuso il mercato o quasi, annunciando un mercato mirato alle occasioni. Cioè??? Mancano 24 giorni alla prima partita di campionato e di occasioni o svendite in giro non ce ne sono, se vuoi davvero non vincere…le altre costano, ma acquistando chi costa tanto si fa un’ottima annata (Lukaku, Barella….130 milioni di euro)
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  • L’ARTE DEL SAPER VENDERE, NON DEL SAPERSI VENDERE.

    In una domenica di marzo del 1900, i fondatori dell’ Amsterdamsche Football Club Ajax non immaginavano minimamente che la loro creatura avrebbe scritto pagine di storia a tinte biancorosse. Han Dade, Floris Stempel e Carel Reeser in un caffè al centro di Amsterdam tra tulipani, alberi fiorenti e canali sgorganti arricchiti dall’avvicinarsi della primavera scrissero il prologo e la prefazione di un “libro calcistico” basato sul mito di un valoroso condottiero greco. Da allora, i lancieri nel mito di Aiace Telamonio, vantano 72 titoli nazionali ed internazionali. Parliamo del club di Jack Reynold, di Rinus Mitchel e Johan Cruijff. Parliamo dell’Ajax del calcio totale, macchina da guerra romantica, spazzatrice violenta di avversari con un’estetica del calcio differente. Capace di lanciare rose e proiettili nel terreno di gioco, regalare spettacolo e annichilire chiunque si sovrapponesse tra la gloria e i biancorossi di Daalwijkdreef- Bijlmerdreef Street. Squadra da sempre piena di romanticismo, coesione e integrazione. L’Ajax capace di formare, istruire e arricchire di valori i suoi giovani e i suoi calciatori tutti. Capace prima di doversi adattare alle forzature antisemite della seconda guerra mondiale, poi di dissociarsi, estraniarsi e avvicinarsi alla comunità ebraica della città. Da sempre tifosissima dei lancieri. Questa squadra sembra essere fondata da un libro delle favole. Un libro pieno di soddisfazioni, miti e poesia. Miti e poesia nutriti senza mai tralasciare l’aspetto economico, aspetto che da sempre contraddistingue l’amministrazione di un club. Club che vive nel mito di Cruijff, dei fratelli De Boer, Blind, van der Sar, Van Basten e Seedorf. Negli ultimi 30 anni i guerrieri red & white, la loro dirigenza e i direttori del vivaio, hanno lanciato e affermato calciatori che hanno scritto la storia del calcio europeo e mondiale. E’ nell’ultimo decennio, però, che il direttivo dell’Arena Boulevard ha dato il meglio di se’. Con cessioni estremamente remunerative hanno mantenuto vivo e positivo il bilancio del club. Per fare un esempio pratico : Davinson Sanchez, Alderweireld, Dolberg, Vertonghen, Daley Blind, Milik, Eriksen e tanti altri talenti puri. La cosa che più colpisce e impressiona, oltre alla programmazione economica e all’esaltazione tecnica delle individualità, è la poliedricità e l’adattabilità del team. Il suo volersi allargare in tutto il mondo è entusiasmante. Tutto ciò è testimoniato, anche, dall’accademia presente in Sudafrica che gli olandesi curano minuziosamente. L’Ajax Cape Town è una splendida realtà calcistica del Sudafrica e dell’Africa tutta. Il lavoro più significativo effettuato da Edwin van der Sar, Steven ten Have e Hennie Henrichs riguarda l’ultimo bienno, in maniera specifica. I ragazzi guidati da Erik ten Hag, dopo aver sfiorato la finale di Champions League, sconfitti dal Tottenham in semifinale. Dopo aver annientato Real Madrid e Juventus, dopo aver stupito in tutto il mondo, sono chiamati ad una rivoluzione. Rivoluzione imposta dalle importanti cessioni fatte per continuare a far vivere l’etica e l’ottica del club in progressione futura. Sono partiti de Ligt, de Jong e Ziyech. Partirà anche van de Beek, direzione Manchester United. I soldi per portarli a vestire la maglia dei guerrieri di Telamonio sono stati 11 milioni ed 1 euro. Le loro cessioni hanno portato nelle casse dei nativi di Amsterdam 246 milioni di euro. Verranno rimpiazzati da altri giovani, questi giovani stupiranno negli anni e saranno ceduti dopo aver scritto la storia di uno dei club più belli e romantici di sempre. A volte, nella vita e nel calcio, conta l’arte del saper vendere e non del sapersi vendere.

  • JUVENTUS: “IN TRE…..PER UNA MAGLIA”

    La nuova Juventus del “maestro” Andrea Pirlo, ripartirà da una base forte, consapevole e vincente, ma avrà bisogno anche lei di puntellare la sua rosa, si è mossa bene a centrocampo, in difesa potrebbe muoversi qualcosa sulle fasce, ma il vero colpo potrebbe arrivare in attacco.
    “Attacco? Si attacco, so che sembra folle come cosa, soprattutto quando leggi nomi come quelli di Dybala e soprattutto Cristiano Ronaldo, ti fa un attimo sorridere come cosa, eppure con un Higuain in partenza, un Douglas Costa non continuo a causa dei numerosi infortuni, Bernardeschi che non ha convinto, ecco qui che si libererebbe un posto per un buon numero 9, una punta di ruolo, in grado da lasciare liberi di spaziare proprio CR7 e Dybala.”
    Di nomi se ne sono fatti molti, da Edinson Cavani, giocatore che sembrava ormai essersi accasato con il Benfica ed invece non si è fatto più nulla. L’uruguaiano è un giocatore dalle doti indiscutibili, un fuoriclasse assoluto, esperienza, grande tecnica, ottimo finalizzatore, un vero e proprio top player. L’unico dubbio che frena la dirigenza bianconera, non è assolutamente il discorso anagrafico, ma sarebbe l’ingaggio alto richiesto dal giocatore, cifra non in linea con le idee societarie bianconere. Il secondo nome è quello di Luis Suarez, l’ormai ex giocatore blaugrana, dopa la burrascosa vicenda che sta colpendo il club blaugrana, sarebbe in cerca di una nuova sistemazione. Nei giorni scorsi ci sarebbero stati forti sondaggi prima da parte dell’Ajax, che sognerebbe di riportare il giocatore in Olanda, e l’Atletico Madrid, il tecnico Simeone infatti sarebbe in cerca di un attaccante che andrebbe a sostituire Diego Costa. La dirigenza bianconera, non appena appresa la notizia di quanto accaduto a Barcellona, si sarebbe subito mossa per parlare con l’entourage del giocatore, considerando che l’attaccante potrebbe usufruire del decreto crescita, sarebbe un ‘ottima occasione sia per il giocatore che per il bilancio bianconero. Non lo scopriamo di certo oggi il talento di Luis Suarez, giocatore di gran temperamento, che andrebbe a formare un trio d’attacco pazzesco con gli altri due “marziani”.
    La terza scelta potrebbe ricadere su un altro top player, Edin Dzeko. Il giocatore bosniaco sembrerebbe essere il prescelto sia dal tecnico Pirlo, che dalla società stessa, giocatore di gran talento, un professionista assoluto, grandissima tecnica, gran finalizzatore, doti uniche nel giocare e far giocare la squadra. L’attaccante ha un contratto con la Roma per altri due anni, che di fatto si porterebbe dietro alla Juventus con la quale firmerebbe un biennale da 7 milioni di euro. Le due società sembrerebbero aver trovato un accordo sulla base di 15 milioni di euro per il pagamento del cartellino del bosniaco.
    Sembrerebbe dunque una corsa a “tre” per una maglia bianconera, con Dzeko leggermente in vantaggio rispetto agli altri, ne sapremo di più nei prossimi giorni elettrizzanti di mercato.

  • CHI SI FERMA È PERDUTO!

    “Chi si ferma è perduto” è il titolo di una commedia napoletana degli anni ’60 di Totó, ma può essere anche un titolo che può rappresentare la stagione quasi alle porte del nuovo Napoli di Gattuso ed Osimhen.
    Il club azzurro, dopo una stagione iniziata male e conclusa raggiungendo l’obiettivo minimo, l’Europa League, e con il trionfo in Coppa Italia, si prepara ad affrontare questa nuova annata con tante conferme e novità. Gattuso ha già testato in questo ritiro estivo a Castel di Sangro i due nuovi acquisti Rrhamani e soprattutto l’uomo più atteso Victor Osimhen. L’attaccante proveniente dal Lille porta un grave peso sulle spalle, è l’investimento più grosso nella storia del club partenopeo, ADL, Gattuso e Giuntoli hanno puntato forte su di lui ed al momento il ragazzino ha risposto con una tripletta in appena 9 minuti nella prima amichevole stagionale.
    Dopo l’uscita ormai quasi ufficiale di Allan, che raggiungerà Ancellotti all’Everton, e con Koulibaly che sembra dover essere il nuovo perno difensivo nella difesa di Guardiola al City, la coppia De Laurentiis-Giuntoli dovrebbe dedicarsi, oltre a qualche uscita tipo Younes o Ghoulam, al solo mercato in entrata. In porta sembra ormai quasi sicura la conferma di Meret con Ospina alle sue spalle. Il vuoto difensivo lasciato dal centrale senegalese in maglia 26 sarà difficile da coprire. I nomi fatti finora però dovrebbero consolare il popolo partenopeo. Infatti si è in cerca comunque di giocatori di prestigio europeo, sopra a tutti nella lista c’è l’ex Milan e Genoa Sokratis Papastathopoulos in uscita dall’Arsenal e molto interessato ad un ritorno in Serie A ed al progetto azzurro. In secondo piano rimane Otamendi in uscita dal Manchester, invece è molto vicino il difensore, adattabile anche sulla fascia sinistra, di proprietà dello Shakthar Mykola Matvienko. Sulla fascia sinistra invece, con l’uscita del terzino algerino Ghoulam, direzione Wolverhampton, è ormai quasi fatta per il classe 2001 proveniente dal Legia Varsavia Michał Karbownik. Capitolo centrocampo: l’esigenza è quella di trovare un mediano dai piedi buoni da mettere davanti alla difesa e capace di far girare palla in fase di transizione positiva. Gattuso lo ha ripetuto più volte alla dirigenza che per lui l’unico obiettivo è Jordan Veretout della Roma, ma i giallorossi sparano alto e non vogliono lasciar partire il francese. Molto alla fine farà la volontà del giocatore, che dovrà decidere se rimanere nella Capitale o affrontare una nuova sfida magari in maglia azzurra. Più in basso nella lista delle preferenze rimane Torreira in uscita dall’Arsenal. Invece in attacco il reparto è completo al momento, infatti con l’uscita di Milik e Llorente sono arrivati Osimhen e Petagna. Quest’ultimo sarà valutato in ritiro e si deciderà se ritornare sul mercato o meno.
    Prende sempre più forma il Napoli che vuole Gattuso, un mix di tanta esperienza ormai, quella di Mertens e del capitano Insigne, della tecnica e della qualità di Zielinski e Fabian Ruiz confermatissimi, della garra di Manolas e la freschezza della nuova punta nigeriana. Il piano di puntellamento della rosa da parte della dirigenza partenopea è in corso e quasi giunta alla fine, ora tocca a mister Ringhio e la sua banda tornare a suonare quella grande sinfonia a cui siamo stati abituati nelle scorse stagioni e tornare a combattere per un posto in Champions o qualcosa in più, chi lo sa. Bisognerà trovare più continuità e risultati perché quest’anno, con la nuova Juve di Pirlo sempre al top, l’Inter di Conte che sogna in grande, l’Atalanta che si sta rinforzando ed il Milan protagonista con Ibra e Tonali in questi giorni, sarà dura ed il primo che perderà terreno potrebbe rimanere fuori dalle varie lotte, perciò chi si fermerà sarà perduto!

  • “L’IMPORTANZA DI AVERE IL TOP PLAYER…”

    La domanda di oggi è: “Quanto sono importanti i Top Player?” Tanto! Tantissimo! Facevano la differenza in passato, la fanno oggi!
    Ogni grande società che si rispetti ha il suo giocatore simbolo, ha il suo uomo spogliatoio, leader, il fenomeno che fa la differenza, quello che si prende la squadra sulle spalle e risolve le gare da solo. Guardiamo i grandi club europei, mi viene in mente subito il Bayern Monaco, fresco vincitore della Champions League, ha dei grandissimi campioni, ma il signor Lewandowski ha una marcia in più, basta guardare i gol segnati, quando sono statati segnati ed il peso, l’importanza. L’altra finalista PSG ha una squadra di marziani, solo in attacco hanno Neymar, Mbappé e Di Maria, in difesa un monumento come Thiago Silva. Il Liverpool ha il suo Salah, senza dimenticare il resto dei compagni, il Real Madrid ha il suo eterno Benzema, Hazard, Il Barcellona ha i suoi.
    Prendiamo la Juventus, per storia e tradizione è sempre stata grande, ha avuto sempre i suoi top player da Zidane, a Del Piero, oggi ha Cristiano Ronaldo. Di cosa vogliamo parlare? Un giocatore stratosferico, un giocatore che molti sostenevano essere a fine carriera, troppo vecchio, non mi risulta proprio. CR7 si è calato nel campionato italiano alla grande, ha portato due scudetti alla Juventus a suon di gol, pazzesco!
    Anche il Milan stesso, sappiamo la situazione che stava vivendo la squadra di Pioli, con l’arrivo di Ibrahimovic è cambiato radicalmente, è passato dal disastro più totale ad un posto in Europa League. Giocatori come Leao, Rebic, nulli nella prima parte di stagione, con il supporto di un fuoriclasse come Ibra sono cambiati totalmente, come è possibile? Il vero Top Player fa anche questo, non risolve solo le partite, migliora anche la squadra.
    “Quindi non è diceria, non sono frasi fatte tanto per, ogni grande giocatore fa grande la sua squadra…”

  • “SIAMO ALLEGRI?..NO!!! CONTE…NTI!!!”

    “Ma insomma? Insomma? Insomma? 4-3-1-2? 3-4-1-2? E’ pronta la rosa per Max Allegri? Con questo esonero imminente di…nessuno! Ripeto, nessuno! Buona uscita? Licenziamento per giusta causa? Esonero? No! nessuna delle soluzioni contemplate cari amici, e mi dispiace per chi si è prodigato tanto in questi giorni, a trovare soluzioni, opzioni, moduli ed altro, ma la verità è una e una soltanto, l’Inter e Antonio Conte continueranno insieme.
    Fine della telenovela, a gioire è l’Inter, la vera vincitrice è lei, perché? Beh, perché la ‘società’ si è dimostrata forte, unita e compatta, proprio come i calciatori e il tecnico in campo. Il Presidente Steven Zhang ha dimostrato di avere molta personalità, professionalità e tanta intelligenza, nonostante la giovane età si è calato benissimo in un ruolo così difficile e importante, la dimostrazione si è avuta nella giornata odierna, quando ha gestito con grande fermezza una situazione che sembrava essere insormontabile, irrecuperabile, a detta di molti già segnata, senza alcuna soluzione. Risultato? Il Presidente dopo una lunga e costruttiva riunione alla quale erano presenti oltre a lui, Marotta, Ausilio e Antonio Conte, ha ottenuto il risultato migliore per la società, Conte al suo posto, avanti con lui, idem il Dottor Marotta e anche Ausilio rimarrà al suo posto, ‘tutti per uno…uno per tutti’.
    L’Inter ha iniziato un nuovo percorso, una nuova strada, un progetto con Antonio Conte, che ha portato un secondo posto e una finale di Europa League, ora mi direte, “E quindi? Non ha vinto nulla?” “Secondo posto e finale persa!”, anche Conte lo direbbe! Tranquilli! Però, c’è sempre un però, vi siete dimenticati l’Inter degli anni passati? Spero di no! Anzi, impossibile direi.
    Qualcosa è cambiato, lo sa il Presidente, lo sanno i dirigenti, lo sa Conte, lo sa la squadra, lo sanno i tifosi e ne saranno davvero contenti dell’esito di oggi. Telenovela finita dunque, ora cambiate scenari, concentriamoci sul mercato, c’è una stagione imminente alle porte. Ben fatto Presidente, buon lavoro mister!