Categoria: Editoriale

  • “ORGOGLIO E AMORE PER LA MAGLIA…BIGROM!!!”

    “Critiche? Cosa sono le critiche? Beh dipende, possono essere un mezzo utile se costruttive, cioè mirate a fare il bene del soggetto o la cosa alla quale sono indirizzate, mentre quelle inutili, quelle da bar, superflue, sciocche, lasciamole lì, proprio come ha fatto il calciatore dell’Inter Romelu Lukaku.
    Trovo inutile anche tornare all’inizio, a quando sei arrivato a vestire questi colori tanto desiderati, a come ti sei presentato, ai sorrisi, al grande lavoro che hai fatto su te stesso e per la squadra, alle critiche, ricordi? “Eri un ciccione che non sapeva stoppare un pallone!!!”, poi in semifinale hai fatto quello strappo degno dei migliori obesi!!! Per favoreeee!!!! Hai fatto una stagione incredibile, ti sei calato nell’ambiente neroazzurro al meglio, lo hai fatto con amore, passione, sacrificio e umiltà, quell’umiltà che appartiene ai grandi campioni, a uomini veri dentro e fuori dal campo, a quelle persone che nella vita ne hanno viste di tutte e di più. Tu sei tutto questo Romelu, dietro a quel talento, quei sorrisi, quella forza, quella cattiveria agonistica, c’è un mondo, una vita vissuta e una carriera gloriosa da vivere.
    Basta una finale persa per gettare tutto nella spazzatura? Basta sbagliare un gol e purtroppo farsi un autogol nell’azione seguente per diventare un bidone? A quanto pare NO! No perché la gente che ti ha visto, i sostenitori dell’Inter, quelli veri, hanno visto la tua stagione, non una partita soltanto. Già nel giorno successivo, i tifosi neroazzurri si sono schierati in massa sui social per inneggiarti e ringraziarti per il lavoro fatto.”
    Nella giornata di ieri Lukaku, ha risposto ai tanti sostenitori, ringraziandoli per l’amore e l’affetto che hanno dimostrato a lui e alla sua famiglia, il giocatore ha concluso con un “Grazie ragazzi, vi voglio bene, torneremo più forti di prima, Forza Inter”.
    Questo è Lukaku cari lettori, amici, tifosi, un uomo vero in un calcio dove certi valori non esistono più, un campione pronto a prendersi le sue responsabilità, un ragazzo che si è preso la sua Inter, si è messo la sua maglia e l’ha amata dal primo giorno che è arrivato. “Grande stagione Romelu…non vediamo l’ora di rivederti in campo!”
     

  • “SONO CONTE..NTO DI ESSERE IN FINALE!!!”

    “Buongiorno a tutti, ci siamo quasi, qualche ora e sarà finale di Europa League.
    Questa sera a Colonia sarà Inter contro Siviglia, dopo dieci anni i tifosi dell’Inter torneranno a gustarsi il sapore di una finale, quella tensione che precede la gara, quell’ansia che ti accompagna per tutta la giornata, quell’orologio che cammina troppo lentamente, la testa che si fa un’idea sul risultato finale e dopo due secondi ne ha un’altra, gli amici che ti prendono in giro e ti lanciano la loro amichevole ‘gufata’, questo è! Ci sta! Il bello dello sport è soprattutto questo, le emozioni.
    L’Inter arriva a giocare questa finale con molte certezze, con un bel bagaglio fatto di sacrifici, fatica, umiltà, e lo fa grazie ad un grande lavoro di squadra, di gruppo, quel gruppo così forte ed unito per merito di mister Antonio Conte, un allenatore che ha sgobbato dal primo giorno che è arrivato, ogni mattina, pomeriggio, così come i suoi calciatori, seguendo una linea coerente dentro e fuori dal campo. “Com’era mister?? Testa bassa e pedalare?” Beh complimenti! Se la squadra è quella che è, prenditi i meriti, anche se a te non piace, ma è cosi!
    Tornando alla gara di questa sera, Conte ha pochi dubbi e una certezza, potrà riavere Alexis Sanchez , il cileno infatti sembrerebbe aver recuperato ed è pronto ad accomodarsi in panchina ed essere a disposizione del tecnico. I neroazzurri si schiereranno con il 3-5-2 solito, con Handanovic in porta, difesa con Godin, De Vrij e Bastoni, D’Ambrosio e Young sulle corsie laterali, centrocampo con Brozovic, Barella e Gagliardini, in attacco Lukaku e Lautaro Martinez.
    Il Siviglia si schiererà con un 4-3-3, con Bono fra i pali, linea di difesa con Jesùs Navas, Koundé, Diego Carlos e Sergio Reguilòn, Fernando, l’ex Banega e J. Jordan a centrocampo, Suso, En Nesyri e Ocampos in attacco.
    E’ tutto pronto, il campo dirà chi meriterà o meno questo trofeo, per i neroazzurri sarebbe un modo carino anche per omaggiare la memoria del grande ex Gigi Simoni, ultimo allenatore a vincere questo trofeo con l’Inter nel ’98. Il tecnico Conte ieri ha concluso la sua conferenza con una grande verità, “la storia la scrivono i vincenti”. In bocca al lupo mister, in bocca al lupo Inter..”

  • “CR7, MESSI, IBRA….LA SERIE ‘A’ DEI SOGNI!”

    “Ma secondo te, qual è il miglior campionato del mondo?”,”Io dico Liga!!!! Barcellona, Real, Atletico”,”Ma vaaa! Io dico Premier, campionato serio, fisico, con squadre vere!”,”Allora scusate se vi piace il campionato fisico, cosa c’è di meglio della Bundesliga?” “Per me siete tutti fuori strada!!!!” “Eccoloooo, lo aspettavamo il fenomeno di turno!!! cosa proponi? Sentiamo!” “Ma con Messi all’Inter, Ronaldo alla Juve e Ibra al Milan, quale sarebbe il miglior campionato?”….
    “Potrei farvi la stessa domanda, voi cosa ne pensate? A me vengono i brividi solo a pensarci, una serie A con Messi, Ronaldo e Ibrahimovic, significherebbe tornare sul tetto del mondo, significherebbe riportare il campionato italiano la dove merita. Molti magari non ricordano, ma un tempo l’Italia, era l’Italia, il nostro era il campionato più ambito del mondo, i giocatori, i top player non ci pensavano neanche un secondo. Abbiamo avuto la fortuna di avere con noi gente del calibro di Maradona, Van Basten, il fenomeno Ronaldo, Batistuta, Zidane, Del Piero, Sheva, Totti, difensori del calibro di Thuram, Cannavaro, Nesta. Di cosa parliamo? Nostalgia? Direi!
    Tornando a noi, cosa significherebbe avere quei 3 nel nostro campionato? Due ne abbiamo già ed è uno spettacolo. Molti invidiosi magari ci direbbero li avete presi vecchi, io gli risponderei, “chiedete a Ibra”, se si sente vecchio, si è preso sulle spalle un Milan defunto e lo ha fatto rinascere, e Ronaldo? Ha regalato il nono scudetto consecutivo alla Juve. Non male per dei vecchietti, comunque una cosa significherebbe, la serie A guadagnerebbe in un solo colpo 2011 gol fatti!!! Si! Tre marziani che ci riporterebbero sul tetto del mondo, ci riprenderemmo la visibilità di ogni parte del pianeta.”
    Probabilmente mai come questa volta, sognare, non sarebbe così sbagliato, anzi, questa volta si potrebbe addirittura sperare…

  • INTER: “LA COPPA E’ LI….TOCCA A TE!!!”

    Manca un solo giorno, dopodiché sapremo chi vincerà questa edizione di Europa League, l’Inter o il Siviglia.
    Nella giornata di ieri la squadra di Antonio Conte ha svolto l’ultima sessione di allenamento a Düsseldorf, oggi si trasferirà a Colonia dove domani sera si disputerà la finale tanto attesa. I neroazzurri arrivano a giocare questa finale con molto entusiasmo e consapevoli della propria forza, la voglia di mettersi in gioco contro una squadra esperta come il Siviglia è tanta, lo si è capito anche dalle parole di mister Conte, che non vede l’ora di giocarsela.
    C’è un bel clima intorno alla squadra, molti dicono è tornato il sereno, ma se guardate l’Inter dentro e fuori dal campo, le nuvole non ci sono mai state, il gruppo è forte, unito, compatto e lo sta dimostrando di partita in partita. E’ una grande occasione, un trofeo è un trofeo, sono tutti consapevoli dell’importanza di riportare una coppa in bacheca che manca da dieci anni, quale occasione migliore? Conte lo sa! trasmetterà come ha sempre fatto la sua idea di calcio, la sua passione, grinta e determinazione.
    Il tecnico neroazzurro non ha molti dubbi, sarà 3-5-2 con il capitano Handanovic fra i pali, i tre di difesa saranno Godin, De Vrij e Bastoni, D’Ambrosio e Young sulle corsie laterali, linea di centrocampo con Brozovic in regia e Barella e Gagliardini in mezzo, confermata in attacco la coppia Lukaku Lautaro Martinez.
    Non resta che aspettare! In una stagione dove è successo veramente di tutto, c’è la voglia di fare qualcosa di più, qualcosa di importante, riportare a Milano quel trofeo sarebbe qualcosa di bello, probabilmente non sono per gli interisti, ma anche per il calcio italiano.
     

  • “NASCE L’INTER DI HAKIMI E TONALI”

    C’è un’Inter che è ancora a lavoro, un grande lavoro che porterà i ragazzi di Antonio Conte a giocare la finale di Europa League contro il Siviglia, e l’Inter che sta nascendo.
    “Come al solito si fanno mille chiacchiere sul niente, e poche invece sulle cose concrete. Un esempio? Cosa c’è di più concreto dell’acquisto di Alexis Sanchez? Il Dottor Marotta in meno di 24 ore e quando tutto sembrava ormai perduto, ha fatto una manovra di mercato pazzesca, acquisto del cileno a titolo definitivo gratuito, con il giocatore che ha stipulato un contratto con i neroazzurri fino a giugno 2023. Troppo facile? Magari no! O magari potrebbe esserci qualcos’altro dietro, un altro affare Inter-United, tipo Chris Smalling, giocatore molto gradito al tecnico Conte.”
    E poi c’è lui, Achraf Hakimi, l’esterno marocchino di 21 anni, probabilmente il migliore in Europa in questo momento nel suo ruolo. Altro acquisto lampo dei neroazzurri, che stregati “purtroppo” dal giocatore nella sciagurata gara persa con il Dortmund, non hanno esitato nemmeno un istante, trovando prima l’accordo di massima con il giocatore, che ha stipulato un contratto fino al 2025, che il Real Madrid, proprietario del cartellino del forte giocatore. Hakimi è un vero talento, quella tipologia di giocatore ideale per il sistema Conte, tutta fascia nel suo 3-5-2. Il marocchino infatti è molto veloce e forte tecnicamente, ottimo nella corsa con o senza la palla, bravo nelle azioni di sfondamento e ottimo assist-man, il compagno che qualsiasi allenatore e calciatore vorrebbe avere in squadra.
    Sentiamo poi parlare spesso di Sandro Tonali, un giorno viene dato al Milan, il giorno dopo all’estero, poi spunta la Juventus di Pirlo, ma la verità è una, Tonali andrà all’Inter, almeno la sua volontà è quella, lavorare con Antonio Conte. Poi sappiamo benissimo che il mercato può cambiare da un momento all’altro, ricordate Suazo? Carlo Ancelotti lo annunciò in conferenza stampa, il giorno dopo firmò per l’Inter, il mercato è anche questo. Noi rimaniamo fermi e coerenti con la nostra linea, alla fine sarà Tonali-Inter. Tonali sarebbe quel giocatore che darebbe molte garaznie, regista-recupera palloni in mezzo al campo, un calciatore con ottima visione di gioco, lancio lungo preciso, ottimi piedi, molto bravo nei tiri dalla distanza e abile nei calci di punizione. Molti lo paragonano a Pirlo, lui si definisce più un Gattuso per il temperamento che mette in campo. Ottimo rinforzo anche lui per mister Conte, vista la grande duttilità del ragazzo, potrebbe prendere la regia qualora l‘Inter dovesse magari cedere uno come Brozovic, o semplicemente sostituire il croato o giocare da mezz’ala, ruolo che predilige, in centrocampo tutta corsa e tecnica con Brozovic e Barella.
    Si prospettano quindi scenari importanti per l’Inter, con innesti di valore in grado da garantire a mister Conte quella qualità e quantità che lui predilige. Juventus avvisata, sta nascendo una nuova squadra, la caccia è aperta!
     

  • MESSI-INTER? DA FASTIDIO PARLARNE? MA…

    Live dallo Stadio Giusppe Meazza…ops scusate, non è l’inizio di una delle mie telecronache, su Mediaset, che per tanti anni hanno divertito i tifosi. E’ un articolo, diciamo così, un povero giornalista che prova a mettere insieme due idee. Chissà se saranno apprezzate oppure manco lette. Lo scopriremo solo vivendo si canta…..o sbaglio? Vedremo.
    Da dove cominciare è semplice. semplicissimo, banale, scontato: Leo Messi e l’attacco nerazzurro. Dice bene Moratti, mai come ora Messi può indossare la casacca della beneamata. Parole da addetto ai lavori, ovvero parole da uno che capisce di calcio…
    Perchè dico questa frase? Semplicemente perchè c’è ancora chi sostiene che se Messi dovesse arrivare a Milano lo farà a ZERO (se non erro c’è una clausola che libera a zero già ora!) il prossimo anno. Qui mi fermo e dico: ma scusate rimane in Spagna, vince tutto (non si può sapere) e se ne va? Diventerebbe ancor più difficile. Se sposa il nuovo progetto rinnova e chiude a Barcellona, altrimenti diversi club cercheranno di prenderlo.
    Altra cosa…perchè leggo siti esteri e tutti parlano di Inter e altre squadre? Perchè da amici argentini tutta la nazione spinge per i nerazzurri? Perchè in Italia si parla di Dzeko, Cunha e Pinamonti?
    Non sarebbe bello Messi all’Inter per molti tifosi o giornalisti tifosi di altre squadre, ma porterebbe la serie A a livelli incredibili. Cristiano Ronaldo, Messi, Ibra e tanti altri, probabilmente il campionato più TOP…ci sarebbe El Clasico Italiano o era bello solo in Liga…
    Anche se ci sono poco speranze, parlatene, perchè se succede come Allegri sostituto di Conte, ci sarebbe la seconda “TOPpata”….

  • “LE CHIACCHIERE STANNO A ZERO”

    “Buon pomeriggio, oggi si! E ‘una bellissima giornata! Soprattutto per l’Inter, la dirigenza, mister Conte e tutti i tifosi. I neroazzurri hanno superato un altro scoglio importante, e lo hanno fatto nel miglior modo possibile, e non per il risultato netto, ma per la prestazione, per il modo in cui ha affrontato la gara, per come i ragazzi hanno preso alla lettera tutto quello che gli è stato detto dal tecnico. Il risultato? Vittoria netta e finale.
    Qualcuno oggi vuole dire qualcosa su Conte? Nulla? Non conviene oggi, oggi proprio no! Anche se qualche fenomeno ancora stamattina ha parlato di situazioni societarie da chiarire, mi viene da ridere, ieri chi ha visto la gara, ha visto tutto quello che c’era da vedere, una squadra forte, un gruppo unito, società e tecnico uniti, il presidente Zhang felice come un bambino, il vicepresidente Zanetti a ballare e saltare a bordo campo, quindi cari amici le chiacchiere oggi stanno a zero, fate altro, quello che volete, potete anche cambiare canale.
    Potremmo star qui ore ed ore a parlare e a toglierci sassolini dalle scarpe, ma conviene? No! Certa gente non cambia, ci sono persone anzi che vivono proprio di questo, ti aspettano al varco e appena ti vedono vacillare ti danno il colpo di grazia. Questa volta avete fatto male i calcoli, perché c’è una squadra vera e un allenatore vero. Che vi piaccia o meno questa squadra è forte, è in crescita, sta meritando il rispetto di tutti.
    Oggi zero chiacchiere, complimenti Inter!”

  • COMMISSO, FIRENZE E LA FIORENTINA HANNO UN OBIETTIVO : L’EUROPA.

    L’avvento di Rocco Commisso come nuovo proprietario della Fiorentina ha accesso nuovamente l’entusiasmo di proporzione rinascimentale di Firenze e di tutti i tifosi della società viola. Dopo anni ricchi di soddisfazioni con la famiglia Della Valle, il rapporto tra la storica famiglia proprietaria dei gigliati e la città si era consumato sotto un ridimensionamento tecnico e morale. Diego e Andrea Della Valle avevano ridotto sensibilmente gli investimenti da stanziare nei confronti della società fondata da Luigi Ridolfi Vay. La tifoseria stanca delle delusioni sportive arrivate nell’ultimo decennio invocava un cambio radicale, cambio avvenuto e occasione colta da Rocco Commisso. Commisso è un uomo che ha fondato la sua fortuna sulla fatica, un uomo che conosce il sacrificio e la gavetta. Un uomo schietto, sincero, partito da Marina di Gioiosa Jonica (Calabria) per fare il cameriere negli States. Il destino e il suo impegno gli hanno riservato ben altro, con sudore e sangue, è arrivato a fondare Mediacom. Azienda che è divenuta la quinta fornitrice di Tv via cavo sull’intero suolo degli Stati Uniti per ordine di rilevanza e importanza. Detto, fatto, 6 giugno 2019 il nuovo corso viola. Dopo un periodo di ambientamento, la nuova proprietà diretta dallo stesso Commisso e dal fidato Joe Barone, decide di inanellare i primi colpi di risonanza : Ribery, Cutrone, Amrabat, Pulgar, Duncan, Kouamè, Agudelo e Lirola; Citandone solo alcuni. Colpi da Firenze, da Fiorentina, anche inaspettati forse. Dopo anni gloriosi, in cui i viola giocarono un ottavo di finale eroico contro il Bayern Monaco con i colpi del riccioluto Jovetic, di Mutu e Gilardino, la città torna a sognare. La stagione appena conclusa è stata una stagione di transizione, iniziata come abbiamo già detto con gioia, finita con un po’ di malumore per via di una salvezza che ogni anno stenta ad arrivare in maniera tranquilla. Stagione condita da un cambio necessario in panchina, Vincenzo Montella con risultati disastrosi e malumori creati con i calciatori più rappresentativi ha dovuto lasciare, il suo posto lo ha preso Iachini. Iachini uomo della fiesole, affezionato ex calciatore della viola, innamorato di Firenze e della Fiorentina. Iachini tranquillizza l’ambiente, lo normalizza e lo plasma infondendo un atteggiamento battagliero nell’animo dei calciatori. La maglia col giglio va sudata, difesa, messaggio recepito e salvezza conquistata con i denti come abbiamo riportato nelle righe soprastanti. Il clou dell’avventura Commisso-Fiorentina arriva ora : confermato Iachini, spazio al mercato, con nomi importanti per Firenze. I nomi sono : Javi Martinez (Bayern Monaco), Borja Mayoral (R. Madrid, conteso anche da Lazio e Valencia), Paquetà (Milan), Torreira (Arsenal), Grenier (Rennes), Izzo (Torino), Mandukic (Svincolato), Franco Vazquez (Siviglia) e Marc Roca (Espanyol). Nomi di qualità e solidità, altisonanti per il blasone della Fiorentina. Vedremo quali di questi colpi verranno finalizzati da Commisso e Joe Barone, colpi che cercheranno di riportare la Fiorentina, dove Firenza sogna e merita di stare. In Europa, Europa League o Champions League che sia. L’entusiasmo c’è, la voglia e la forza economica pure. A Piazza della Signoria la giostra violacea sta per partire, vedremo chi avrà la tenacia di salirci.

  • “SE DANZI COL DIAVOLO, IL DIAVOLO NON CAMBIA. E’ IL DIAVOLO CHE CAMBIA TE.”

    Se negli anni 80 del 20° secolo nasci e cresci a Rosengard, sobborgo di Malmo, da immigrati jugoslavi (papà bosgnacco di Bijeljina e mamma croata di Skabrnja) non hai tempo per i convenevoli o per radicalizzare i tuoi affetti. Soprattutto se i tuoi genitori si separano, vieni affidato al papà e vivi in quartiere multi-etnico in cui povertà e bullismo sono la folle normalità di un quartiere popolare della fredda Svezia di Thorbjorn Falladin. E’ così che nasce e cresce Zlatan Ibrahimovic, ragazzo di forte personalità e carisma, che da Malmo sognava di calcare i prati degli stadi di tutta europa. Dal poster di Ronaldo “il fenomeno” in camera, passando per le prime partite alla playstation, finendo ad essere uno dei calciatori più forti ed incisivi al mondo. Capace di vincere, convincere in 9 club diversi e divenire capitano e più grande cannoniere (62 reti) della nazionale di un paese che ha ospitato te e la tua famiglia. Zlatan nasci, non puoi diventarlo. Quando accarezzi il pallone con la delicatezza di una rosa meilland ma con attorno il gelo scandinavo ti scatta qualcosa dentro, quel qualcosa che tempra la consapevolezza che sarai grande, quella consapevolezza che ti sussurra all’orecchio narrando che un ragazzone da Rosengard arriverà ad essere un top nel mondo. Questo è l’elemento caratterizzante della carriera di IbraCadabra, per questo medesimo motivo non si legherà mai definitivamente ad un club, per questo bacerà le maglie di alcuni suoi club prostrando alla sua mente che la passione di quel bacio non è per il club stesso ma per l’amore verso il sacrificio che lui stesso ha compiuto. Sacrificio che lo porterà a scontrarsi con chiunque si frapponga fra lui e la vittoria, fra lui e la gloria, fra lui e il gol. Arriva un giorno nella vita in cui dopo aver vinto con tanti club, dopo aver giocato nel Barcellona dei marziani, arriva l’opportunità di andare al Milan e Zlatan da buon Dio non riesce a non stringere un patto col diavolo. Lo fa nel caldo torrido luciferino dell’ agosto del 2010, giorno 28. Alla fine della prima stagione 35 reti, 44 partite. In 2 anni saranno : 56 reti, 85 partite, computo totale. A queste skills personali, si aggiungono : uno scudetto e una supercoppa italiana. Per dover di cronaca, il Milan nonostante grandi successi in Europa, non vinceva lo scudetto da 7 anni e con Ibra è tornato a farlo. Zlatan arriva, fa innamorare, vince e fugge. Lo ha già fatto, lo conosciamo, lascia sgorgare passione per attimi che sembrano infiniti e poi di stucco sparisce. Lascia poesie d’amore sotto forma di calcio, ti fa gioire e lascia un messaggio con sù scritto : “forse tornerò”. PSG, United e L.A. Galaxy : vince, si fa amare, odiare e poi scappa. Ormai gli anni sono 38, tendenti ai 39, dove andare ? La risposta è semplice. “Se danzi col diavolo, il diavolo non cambia. E’ il diavolo che cambia te”. Zlatan torna al Milan, si torna dove è stato amato ma anche dove, per la prima volta Zlatan ha amato. Non ha mai nascosto la sua passione e la sua felicità per quei due anni rossoneri, nemmeno quando indossava e segnava per un altra maglia, nemmeno quando i suoi piedi sentenziavano per altre casacche ma la sua testa era al Milan. Il diavolo cambia faccia, da creatura impaurita, torna impavida a macinare gioco e inanellare punti. Zlatan cambia l’anima di un gruppo di calciatori che sembravano stanchi e inadatti. Lui e Pioli sono gli artefici del cambiamento, di una rinascita. E’ per questo che i dirigenti di casa Milan confermano prima Pioli e poi dialogano con Mino Raiola per il rinnovo di Ibra. Si parla a stretto contatto, si discute, ci si stringe nella consapevolezza che il nuovo corso del Milan partirà da un atleta di Rosengard, Malmo, che ha conquistato il mondo volendo sposare l’inferno. Il rinnovo di Ibra ci sarà, 6 milioni annui con bonus, per due anni. Chi ha Ibra se lo tiene, chi ha un uomo capace di segnare 485 gol in carriera non lo fa scappare. Come sentenziò Zarathustra : “Così mi disse una volta il diavolo : <<Anche Dio ha il suo inferno : è il suo amore per gli uomini>>.

  • LA SPENSIERATEZZA INGLESE CONTRO IL TATTICISMO ANDALUSO

    Stasera alle 21 a Colonia andrà in scena la prima semifinale di Europa League tra Manchester United e Siviglia. Per capire il livello di questo match basta pensare che a marzo dello scorso anno questo stesso match fu un ottavo di finale di Champions League molto sofferto e combattuto. Da una parte c’è la gioventù dei calciatori di Solskjaer e dall’altra l’attenzione tattica degli uomini di Lopetegui.
    Sia gli inglesi che gli spagnoli hanno passato con qualche difficoltà i quarti di finale, i primi contro un ottimo Copenaghen e contro la muraglia Johnsson, portiere degli scandinavi, partita finita ai supplementari e risolta da un rigore di Bruno Fernandes. Gli andalusi invece hanno vinto la partita con i Wolves con un gol all’89esimo minuto di Ocampos, dopo l’errore dal dischetto di Raùl Jimenez.
    Sicuramente il fatto che la stagione si sia prolungata fino ad agosto sta portando alle squadre, che ancora partecipano a questo tipo si competizioni, problemi di tenuta fisica per i calciatori oltre alla tensione nervosa che c’è, e deve esserci, per questo tipo di partite. E si perché questa Europa League non ha nulla da invidiare alla massima competizione europea, basta vedere i nomi delle squadre in questione, Siviglia quarto in Liga, United terzo in Premier, Inter secondo ad un punto dalla prima in Serie A e lo Shaktar campione di Ucraina. Inoltre tra le semifinaliste di Europa League c’è un totale di 6 Champions vinte e 10 trofei di quella che era la vecchia Coppa Uefa. Insomma quest’anno l’Europa League è ad un livello molto alto e tutte la vogliono vincere.
    Il Manchester United si affiderà ai suoi tre talenti offensivi Greenwood, Martial e Rashford, alla classe di Pogba e Bruno Fernandes, e alla muraglia difensiva composta da Maguirre e Bailly. Mentre il Siviglia mette alla base del suo gioco la forza fisica abbinata alla grande proprietà di palleggio dei due centrali Koundé e Diego Carlos, cercati da mezza Europa dopo il boom di quest’anno, la spinta di Reguìlon e del capitano Jesus Navas sulle fasce, la forza di Fernando e Jordan accompagnata alla tecnica eccelsa di Banega, e in più il momento di grande entusiasmo e fiducia di Ocampos, che sembra aver trovato l’ambiente giusto dove esprimersi.
    Sarà sicuramente una partita dalle forti emozioni e da guardare non solo per capire quale potrebbe essere la prima finalista e, speriamo, la sfidante dell’unica italiana rimasta in una competizione europea, ma anche per assistere ad uno bello spettacolo tra due club di tradizione europea e che in questo periodo storico esaltano ed onorano, con il loro gioco, lo sport più bello del mondo.