Torna l’Europa League e torna a parlare un membro della dirigenza Inter, non uno qualunque, il vicepresidente Javier Zanetti. L’ex bandiera e capitano neroazzurro intervistato dalle reti ufficiali Inter, ha parlato dell’importanza del match di questa sera contro il Getafe, squadra ostica che arriverà alla gara avendo avuto la possibilità di avere due settimane a disposizione per preparare la partita. Ma il vice presidente non ha paura e non si tira indietro, anzi vede un’Inter pronta e motivata.
“Tutto qui? Forse a qualcuno piacerebbe, ma non è così. Il buon Zanetti non si nasconde, anzi, prende anche lui una posizione ferma e chiara, proprio come i “veri interisti” della Nord, sta con mister Conte. Ma come? Si, ha speso parole bellissime per Antonio Conte, raccontando che già da un primo pranzo insieme si è reso conto della qualità della persona, la cultura del lavoro e la serietà e serenità che ha trasmesso ai ragazzi per intraprendere questo ottimo percorso. Zanetti vede una squadra con un’identità precisa, che cerca di fare sempre la partita e i margini di errore sono a zero.
Ieri la Nord, oggi il “Capitano”, magari domani sarà la volta di qualcun altro. Servirà a qualcosa? Sicuramente si sta dando un segnale forte, un segnale che la squadra sta crescendo, migliorando, forse è ora che migliori anche altro nel mondo Inter, anche perché gli squali là fuori non aspettano altro che vedere un po’ di sangue, magari già da questa sera.
L’Inter ha trovato la giusta strada, i tifosi che amano l’Inter lo sanno, così come Zanetti, il problema è che lo sanno anche quelle persone che vogliono distruggere quanto di buono fatto o seminare zizzania, ma l’importante è che sia chiaro a tutti, quella strada giusta si chiama Antonio Conte.”
Categoria: Editoriale
-
MA COME???… ANCHE TU ZANETTI STAI CON CONTE?
-
“OPS….E ORA CHE VI INVENTATE?”
Ci eravamo lasciati con separazioni, divorzi, licenziamenti per giusta causa, un nuovo allenatore imminente, alcuni “pseudo” tifosi interisti che non vedevano già l’ora di cambiare, perché loro vogliono il bene dell’Inter, sicuramente è così. Nonostante ieri il mister Conte abbia ribadito di aver sposato un progetto con i neroazzurri, ribadito che darà l’anima per riportare i nostri colori dove meritano, il risultato? Nulla, anzi, ancora più carne al fuoco per gli “amici” dell’Inter, i media. La cosa più triste è stato leggere siti dell’Inter, che invece di prendere una posizione per il bene della società e oggi quel bene della società ha un nome e un cognome, Antonio Conte, hanno preferito dedicare l’intera giornata e serata a riportare a pappagallo tutte le notiziole che erano mirate a “distruggere” l’ottimo lavoro svolto quest’anno.
Ma oggi martedì 4 agosto intorno alle ore 14’00, accade quello che doveva accadere. Sotto la sede dell’Inter è stato disposto uno striscione da parte della tifoseria più calda dei neroazzurri, la Curva Nord. Testo dello striscione? “GLI INTERISTI VERI E LA CURVA NORD 69 SONO CON CONTE”. Gli interisti veri, cavolo ne sarà caduta di gente dalla sedia, parecchi siti o giornali avranno detto: “E ora?”, ora c’è poco da dire, c’è poco da scrivere. La cosa che mi fa più sorridere è che proprio la Nord, quella nord che non è tenera, che non ti perdona quando sbagli, abbia visto che questo UOMO, che è stato si capitano, bandiera, allenatore della Juventus, si sia schierato dalla parte dell’Inter, che voglia il bene di questo club, che quelle parole sono state un tentativo di fare il bene della società, non il male.
Mister Conte si è presentato in conferenza stampa per parlare della gara di Europa League con la solita determinazione, grinta, intelligenza, con chi sa che sta dando tutto e lo sta facendo nel migliore dei modi, a testa alta, si! A testa alta, perché lui può. Io fossi nei media ricomincerei a parlare di Messi, o magari invece di parlare di chi sta lavorando seriamente mi chiederei: “Ma Conte è sempre qui a parlare con noi, ma la società?” o magari “E ora che ci inventiamo?”
Continua così mister, buon lavoro.
-
FASCIA SINISTRA: CHI PREFERISCE CONTE?
In questi giorni TUTTI i giornali parlavano dell’addio di Conte e dell’arrivo di Allegri, ieri pomeriggio il mister nerazzurro ha smentito tutto con un’intervista rilasciata all’Ansa. Noi grazie alla linea editoriale tracciata dal direttore Recalcati abbiamo sempre mantenuto la nostra idea e la nostra posizione, cioè che Conte non volesse assolutamente abbandonare il progetto iniziato lo scorso giugno, a differenza di altri e abbiamo avuto ragione. E adesso parliamo di mercato e degli obiettivi che la dirigenza nerazzurra vuole regalare al suo allenatore per la prossima stagione.
In quest’annata l’Inter targata Antonio Conte ha evidenziato alcuni difetti nella composizione della rosa, la mancanza di alternative a centrocampo, l’infortunio di Sanchez e la mancanza di un quarto attaccante come vice-Lukaku, ma da non trascurare sicuramente è stata qualche carenza sulle fasce. All’inizio i due quinti di centrocampo titolari erano Candreva e Asamoah e come sostituti Biraghi e D’Ambrosio. Con l’infortunio del ghanese e con l’utilizzo di D’Ambrosio come terzo a destra in difesa, non ci sono stati abbastanza cambi per Conte per un ruolo che, nei 90 minuti complessivi, comporta un grande dispendio fisico. Vanno letti in questa chiave gli acquisti di gennaio Ashley Young, giocatore duttile e di esperienza, e Moses, pupillo dell’allenatore pugliese al Chelsea. Ma ora dopo l’arrivo di Hakimi serve anche un top a sinistra.
Sulla lista dei candidati troviamo ai primi posti i due esterni mancini del Chelsea, Emerson Palmieri e Marcos Alonso. Il primo sembra quello preferito dalla dirigenza nerazzurra, infatti parliamo di un giocatore abbastanza giovane, 25 anni, ed italiano, titolare sulla fascia sinistra in Nazionale. Inoltre bisogna anche ricordare che sul giocatore c’è l’interesse della Juventus, e questo interessamento dell’Inter potrebbe essere una mossa astuta di Marotta e una dimostrazione di forza e del prestigio ritrovato della società nerazzurra. Il punto è che forse non è il preferito di Conte, infatti Palmieri lo ha dimostrato sia in Premier che nella precedente esperienza italiana alla Roma di essere si forte nella corsa in avanti e nel puntare l’uomo, ma di avere dei grossi limiti a livello difensivo, grave pecca per il tecnico salentino. L’altro esterno Blues Marcos Alonso è un giocatore che piace e parecchio a Conte, che ha avuto già al Chelsea dal 2016 al 2018 e che sotto la sua direzione ha messo a segno 14 gol e offerto prestazioni di alto livello. Inoltre bisogna ricordare che Alonso in questa stagione ha collezionato 18 presenze arricchite da 4 gol e 3 assist, Palmieri 15 presenze senza partecipazione alle realizzazioni. Questo può avere un peso nella decisione finale. Ciò che non convince per Alonso è l’età, a breve raggiungerà i 30 anni e potrebbe essere questo un ostacolo per la dirigenza interista.
Da non sottovalutare assolutamente sono gli altri nomi che circolano e che sono aggiunti alla lista delle preferenze di Marotta & Co. e cioè quelli di Alaba e Gosens. Il primo potrebbe essere un affare non solo economico, visto il contratto in scadenza a giugno 2021 rapportato al valore del calciatore, ma anche tattico perché l’austriaco, oltre ad agire su tutta la fascia mancina, potrebbe essere schierato anche nei tre di difesa a sinistra, questo in vista anche della possibile partenza di Skriniar. Gosens invece è paradossalmente un rischio. Sembra assurdo dirlo dopo una stagione del genere, 9 gol e 8 assist, ma il problema è che i giocatori dell’Atalanta lontani da Bergamo hanno reso sempre al di sotto delle aspettative, e l’Inter non vorrebbe assolutamente spendere un’ingente cifra per poi non avere rendimento.
Il casting per la fascia sinistra è aperto, Conte ha fatto riferimento più volte alle sue preferenze e alle caratteristiche dei suoi esterni, velocità e tecnica si, ma anche copertura difensiva, e Marcos Alonso sembra quello più indicato, ma il mercato è lungo e pieno di sogni e colpi di scena. E chissà se da un momento all’altro non esca Mister X… -
“PAPA’, QUANTO ACCANIMENTO CONTRO L’INTER”
“Ciao papà! Allora? Contento di questo secondo posto? Finalmente una qualificazione non sofferta e un secondo posto meritato. Eppure ce n’è sempre una, ma come mai? Conte avrà le sue ragioni, sarà andato un po’ oltre, ma non si sta esagerando? Perché questo accanimento?”
“Ciao Michi, io sono strafelice di questa Inter, una bella stagione finalmente, tranquilla dai. E’ vero avremmo sicuramente potuto e dovuto fare qualcosa di più, in Coppa Italia, in campionato! Chissà se la Juventus tentennerà ancora così anche l’anno prossimo. L’accanimento? E chi ci fa più caso, è una vita che è così. Ricordi il povero Gigi Simoni? Quante ne mandò giù, i giornali che scrivevano titoloni, “ma come può Ronaldo, un fuoriclasse del genere essere compatibile con giocatori come Cauet, Ze Elias?”, eppure sappiamo tutti come andò quella stagione. Il povero presidente Massimo Moratti? Ogni anno massacrato perché da gran tifoso, regalava colpi di mercato pazzeschi senza vincere mai nulla. Gli allenatori sempre sotto torchio, questo perché dietro non sono stati mai tutelati, ci è voluto Mourinho, straniero che alla prima stagione, anzi, dopo pochi mesi ha inquadrato bene la stampa italiana, la famosa “prostituzione italiana”. Che soddisfazione veder sbattere in faccia alla stampa quei tre titoli.
Adesso è toccato a Conte, ma era scontato, vedi forse i modi non sono stati quelli giusti, però un segnale l’ha dato, forte, vero, autentico. Ricordi una delle prime conferenze stampa? Quando disse: “Ho lasciato l’Italia e l’ho ritrovata peggio di quando me ne sono andato”, lui sapeva già che sarebbe stato un massacro e l’ha sempre detto, non è il tipo come vedi che finge o si tiene le cose dentro. Gli hanno dato dello juventino, pensa che io l’ho visto più interista di tanti altri che si definiscono tali, di persone che lavorano per la società stessa che non vedo da tempo, che ancora oggi non ne capisco il ruolo o la figura. Anche oggi, chi ci ha messo la faccia? Chi ha chiamato l’Ansa per querelare quelle diffamazioni mai uscite dalla sua bocca e ribadita la volontà di proseguire con questo progetto, Antonio Conte.
Quindi si, sono molto felice di questa Inter, di questo mister “juventino” che ci vuole così bene e ci “difende“, pensa se ci farà vincere l’Europa League, ne farà cadere parecchi dalla sedia”. -
“RIPONETE LE PENNE, C’E’ L’EUROPA DA CONQUISTARE”
Cari giornalisti, cari media, cari lettori, cari tutti, forse è il caso di dire e fare “basta!”. Vedo meteore che vagano senza una meta, bandiere che sventolano di qua e di là a seconda di come tira il vento, che tristezza.
Vedo società come la Roma, che sta vivendo già una situazione molto difficile e delicata, essere massacrata continuamente, a quale scopo? Nessuno, magari in questo momento società, tecnico e squadra avrebbero bisogno di altro tipo di supporto, però è più facile massacrare, così poi magari qualcuno potrà sferrare il colpo di grazia.
La Juventus ha vinto il nono titolo consecutivo, eppure niente, un bravi, un paio di complimenti, poi? Sarri non è da Juve! Sarri non è un vincente, io prenderei questo o vedrei bene lui. Il rispetto dov’è? Ah dimenticavo, la Juventus è ancora in corsa per la Champions League.
Mister Conte! Quanto li hai resi felici? Gli hai fornito un assist a porta vuota, non aspettavano altro. Fino a sabato mattina si parlava solo di Messi, il sogno Messi, Messi-Inter ci siamo. Ora? Anche un fenomeno come l’argentino può passare in secondo piano, è più facile massacrare un tecnico vincente, un uomo che vive con passione quello che fa, che magari di getto può essere anche andato oltre con le parole, ma potrebbe aver dato un grande aiuto alla società, aprendole magari gli occhi. Però no! Conte alla gogna, ah indovinate? L’Inter è in Europa ancora, però lo farà con una situazione catastrofica, con un tecnico “sciagurato” che ha riportato la società lassù dove merita.
Ora basta, direi che c’è un limite a tutto. Il giornalismo è importante, ma che sia COSTRUTTIVO, IMPARZIALE, GIUSTO e soprattutto COERENTE. Ci sono delle squadre che hanno ancora una stagione da terminare e meritano il supporto e il sostegno di tutti, quindi riponiamo le penne ed incoraggiamo al meglio in una stagione dove il peggio è già stato protagonista purtroppo. -
“GIU’ LE MANI DALL’INTER!!!”
La stagione è finita o quasi, un secondo posto guadagnato sul campo, record punti dell’Inter del triplete raggiunto e un’Europa League ancora da giocare.
Sembrerebbe tutto perfetto, invece no, Antonio Conte si presenta ai microfoni dopo la partita vinta con l’Atalanta ed è un fiume in piena. Le cause? Il tecnico non ha mai fatto mistero di nulla, una persona trasparente, chiara, umile e alcuni atteggiamenti della società non sono andati giù al tecnico salentino. L’Inter durante la stagione è stata presa di mira tante e tante volte, dov’era la società? Perché quando le cose vanno bene, l’Inter è di tutti e quando vanno male l’Inter è solo di Conte e giocatori? L’arrabbiatura di Conte è legittima, probabilmente nasce già alle origini, dalla campagna acquisti dello scorso anno, quando il tecnico chiese oltre a Lukaku e Barella, Dzeko e Vidal. La storia si è ripetuta poi a Gennaio quando il tecnico chiese di nuovo dei rinforzi, ottenendo Eriksen, ottimo giocatore ma probabilmente non ideale per il tipo di gioco dell’Inter.
Chi ha ragione? Conte ha esagerato? Personalmente non credo, visto che il problema era già stato evidenziato dal tecnico Spalletti in passato. Una cosa è certa, un grande club è grande sempre, in tutte le situazioni, belle, brutte, difficili o facili. Sarà necessario un confronto fra la dirigenza e il tecnico Conte, per ripartire “insieme”, costruire “insieme” e possibilmente vincere “insieme”. -
“EL CLASICO D’ITALIA”
Cristiano Ronaldo e Lionel Messi, due marziani, due fenomeni assoluti, due icone del calcio mondiale, una rivalità caratterizzata solo ed esclusivamente dal talento puro. I due calciatori si sono contesi primati, palcoscenici e trofei importanti, uno con il Real Madrid, prima del passaggio alla Juventus, l’altro con il Barcellona del quale è da tempo simbolo e capitano. Come dimenticare quel giorno speciale nella quale si gioca “El Clasico”, un giorno dove Madrid e Barcellona si fermano per l’appuntamento più sentito della stagione.
E se la storia si ripetesse? Se anziché chiamarsi “clasico” si chiamasse “Derby d’Italia”? Potrebbe trattarsi di un sogno o di una bellissima favola è vero, ma se noi andassimo oltre? Quanto sarebbe importante nell’economia, nella visibilità, nel prestigio e nella qualità, avere nel nostro campionato Cristiano Ronaldo e Lionel Messi? Tanta e per tanti motivi, uno su tutti, riporterebbe il nostro campionato dove merita, al centro del mondo. -
COME INTERPRETARE L’ESULTANZA DI LAUTARO?
Ieri sera a San Siro nella gara della penultima giornata di campionato tra Inter e Napoli, al 60esimo minuto entra Lautaro Martinez che dopo un quarto d’ora segna il suo gol numero 13 in stagione in Serie A. L’argentino riceve palla a metà campo e con una corsa poderosa tutta forza ed equilibrio, piazza un tiro a giro sul secondo palo sul quale non arriva Meret. 2-0 Inter e partita di fatto chiusa. Aldilà dell’azione, che sembra una di quelle a cui Lautaro aveva abituato pre-lockdown, è interessante analizzare l’esultanza, che sta infiammando ancora di più questo calciomercato. Martìnez mima un gesto con le mani come a dire: “Parlate, parlate, intanto io continuo a lottare e a segnare”. Cosa ha voluto intendere realmente con quel gesto?
Un altro punto da analizzare è quell’abbraccio con i compagni di squadra. Infatti c’è da dire che l’Inter in questo momento si trova nella stessa situazione della scorsa stagione, quando fu costretta a cedere Icardi al Psg. Il 9 argentino però era ormai fuori dallo spogliatoio, a cui non era piaciuto il suo comportamento, l’assenza dai campi e l’assecondare le parole della moglie-agente, ed inoltre si erano venute a creare delle faide interne con Perisic e Brozovic. Tutto ciò aveva influito pesantemente sul finale di stagione nerazzurro e Zhang era stato costretto a “svendere” Icardi, il suo gioiello più lucente per il bene del club, per poi dopo accontentare Conte con Romelu Lukaku. Quest’anno invece la situazione è diversa. Lautaro nonostante le voci è ben voluto nello spogliatoio, lo dimostra l’affetto in campo dei compagni di squadra e l’atteggiamento del mister, sempre pronto a caricarlo e spronarlo in ogni situazione, e la partita di ieri ne è stato un esempio. Inoltre la cessione di Lautaro, se avverrà, sarà un ricco trasferimento e una grossa plusvalenza.
Ultima cosa è quel post su Instagram dell’attaccante argentino con la foto della sua esultanza polemica e sotto il commento con scritto Forza Inter. Un segnale di calciomercato positivo per i nerazzurri o un atto dovuto?
Riguardo l’esultanza, che alla fine è l’unica cosa che possiamo analizzare e l’ultimo atto di questa lunga telenovela, ci possono essere due chiavi di lettura per cercare di capire cosa ha voluto dire l’argentino. Una prima spiegazione di quel gesto, sicuramente la più rassicurante per i tifosi interisti, è quella di interpretarlo come a dire: “Fateli parlare tanto rimango qui e continuo a segnare”. L’altra chiave, più scomoda ma in linea con le parole, anzi con i silenzi di Lautaro, è quella di interpretare quel gesto come una tutela della propria professionalità e della propria persona, una difesa dalle molte polemiche e niente di più. Un modo per garantire sulla propria condizione fisica e sul fatto di essere concentrato ora sull’Inter, che le voci di mercato non lo stanno distraendo, ma che però esistono! Insomma parliamoci chiaro se Martìnez avesse voluto allontanare ogni voce e rassicurare i tifosi, avrebbe baciato la maglia o indicato con l’esultanza la sua permanenza all’Inter. Invece non c’è stato nulla in questo senso.
Questo gesto può essere interpretato in molti modi, far riflettere parecchio e non chiudere nessuna strada. Può far ben sperare i più ottimisti e far rammaricare i più realisti. Solo il tempo ci dirà chi avrà ragione e quale sarà il destino del 10 nerazzurro. -
LUKAKU!!! “MA ALLORA NON SEI UNA PIPPA”…
Romelu Menama Lukaku Bolingoli, è un attaccante belga nato ad Anversa il 13 maggio 1993. Lukaku è poliglotta, nato da una famiglia che parla lingala e francese, parla l’olandese essendo nato nelle Fiandre, poi inglese, tedesco, portoghese, spagnolo e molto bene italiano. E’ arrivato la scorsa estate all’Inter ed è l’acquisto più oneroso nella storia del club milanese. Si presenta al club con tanto entusiasmo, con quel sorriso di chi sa di essere sbarcato in una società importante, di chi ama la vita e ne ha conosciuto tutte le sfaccettature, dalle più brutte alle più belle.
Può bastare? Ovviamente no. Da li a qualche giorno i media hanno iniziato il loro show, definendo Lukaku grasso e fuori forma, lento e pesante negli spostamenti, tecnicamente non all’altezza della situazione. Risultato? Nessuno, le chiacchiere sono rimaste tali e forse a qualcuno saranno rimaste indigeste. Si perché Romelu è andato oltre, lui ti guarda, sorride, ti punta e…non lo prendi più. Perché? Come perché? Ha fatto 23 gol di cui 15 in trasferta, non li avete visti? Cavolo Romelu potevi andare più piano, almeno alla prima stagione, in modo da non smontare a tanta gente gli altarini che avevano creato. In un simpatico siparietto a Sky, il tuo primo tifoso Antonio Conte a chi gli chiedeva di te, aveva risposto dandoti della “pippa”, scatenando tante risate, probabilmente amare.
Caro Romelu credo proprio che le chiacchiere e la musica siano cambiate, perché non tutti sanno che hai 27 anni e puoi migliorare ancora tanto, non tutti vedono quello che fai e dai in campo per la squadra, non vedono che sei un giocatore “imprescindibile”, “insostituibile”. Con il mercato alle porte puoi ritenerti presente e futuro di questa società, bravo Lukaku ti sei preso e meritato l’Inter. -
ROMA, QUALE FUTURO PER TE?
Ogni stagione calcistica è caratterizzata da momenti belli, brutti, difficili, da luci ed ombre, lo sa bene la Roma. Nonostante le note difficoltà economiche e finanziare che affliggono ormai da tempo la società, la dirigenza è riuscita sempre con grande umiltà a sopperire al meglio a quelle mancanze che purtroppo nel calcio di oggi fanno la differenza. La Roma ha disputato una buona stagione fin qui e la sta concludendo al meglio, puntando a blindare quel quinto posto, senza dimenticare che ha ancora L’Europa League da giocare. I meriti di questa stagione vanno riconosciuti in parte al buon lavoro svolto dal Direttore Sportivo Petrachi, ora rimosso dal suo incarico, per le buone operazioni e occasioni di mercato fatte, e in parte al tecnico Paulo Fonseca alla sua prima stagione in Italia.
“E ora? Cosa accadrà a fine stagione? Credo siano queste le domande che parte dei tifosi, di sportivi e non, dei giornalisti, e dei calciatori stessi si faranno. Le note difficoltà societarie non possono passare in secondo piano solo perché si è disputata una buona stagione, purtroppo non basta solo quello. Si stanno cercando acquirenti? Credo che un tifoso lo speri, credo che la gente che ama la Roma sia stanca di veder essere messi sul mercato e venduti i suoi giocatori migliori, anche dopo una sola stagione. Pau Lopez probabilmente andrà via, Smalling tornerà a Manchester, Veretout probabilmente sarà del Napoli così come Under, Kluivert in Premier, passando poi per Dzeko, Pellegrini che è parte di quella romanità, per finire con Zaniolo, che rappresenta sicuramente il pezzo pregiato e più ambito del club giallorosso. Il rischio c’è, il club lo sa, la gente e i tifosi anche, è difficile ora come ora immaginare come potrà essere la Roma della prossima stagione, una cosa è certa, c’è bisogno di un cambiamento radicale.”