Categoria: Editoriale

  • 29 dicembre, un anno senza il grande Pelé

    29 dicembre, un anno senza il grande Pelé

    29 dicembre 2022 – 29 dicembre 2023. È già trascorso un anno dalla scomparsa di Pelé. Il più grande calciatore di tutti i tempi, ci aveva lasciato lo scorso anno appunto per un maledetto cancro all’età di 82 anni.

    Nel frattempo, di cose ne sono accadute eccome, ad esempio il suo Santos è clamorosamente retrocesso nella serie B brasiliana appena poche settimane fa. Una notizia che sicuramente lo avrebbe sconvolto.

    Noi Pelé preferiamo ricordalo per tutte quelle grandi e indimenticabili emozioni che ci ha regalato, per i gol e le vittorie con il suo Brasile che lo adorava e che gli vuole ancora bene, proprio come noi. La discussione su chi era più forte tra lui e Maradona è stata una delle più appassionanti e coinvolgenti della storia del calcio. E che fa parlare ancora adesso e che farà litigare ancora per chissà quanto tempo.

     

  • Juventus-Inter, la storia di un derby senza fine: due spade, due colori

    Juventus-Inter, la storia di un derby senza fine: due spade, due colori

    Un derby mai banale, un derby senza fine. Questo è Juventus contro Inter. Una rivalità che non ha eguali nella storia del calcio italiano, la storia di uno scontro che regala sempre emozioni indimenticabili, quelle che solo questo sport può farci vivere. Quelle emozioni da cui il nostro animo viene afflitto, il brivido lungo la schiena, la gioia, la disperazione. Descrivere in poche parole questa partita non è facile, io c’ho provato seppur sia consapevole che ciò che ho detto possa anche non bastare. JuventusInter è come un fulmine a ciel sereno, ogni volta che si avvicina il suo momento. Quel senso di sospensione, quel senso d’attesa che ci provoca piacere ma che allo stesso tempo, leopardianamente parlando, non è il piacere in sè poichè nel caso del Derby D’Italia questo arriva soltanto quando l’arbitro fischia il calcio d’inizio.

    Juventus-Inter, la situazione attuale: si ci gioca il primato in classifica

    Quello di oggi sarà un Derby d’Italia, che da tempo non vedeva Juventus ed Inter giocarsi il primato in classifica. Ma è pur vero che recentemente la posta in palio è stata spesso importante. Vedi la Finale di Coppa Italia o la Supercoppa italiana. Eppure il giocarsi un primo posto in Serie A, ha sempre un sapore differente quasi che questo sia il vero luogo dove si possa mostrare la propria superiorità sull’altro. Entrambe le squadre arrivano a questo match in ottima forma, consapevoli dei propri mezzi e ambi i lati, consapevoli del fatto che l’avversario sia tosto sotto tutti i punti di vista.

    Juventus-Inter, i precedenti all’Allianz Stadium: dalla vittoria di Stramaccioni sino agli scontri più recenti

    Per quanto riguarda i precedenti all’Allianz Stadium, si registrano veramente poche vittorie da parte dell’Inter da quando Andrea Agnelli ha fatto mettere in piedi il gioiello che è diventato la casa dei successi della Vecchia Signora. Una tra tutte quella con Stramaccioni in panchina, per il Biscione quei tre punti non furono e non saranno mai banali poichè arrivarono contro una Juventus che non aveva mai perso durante quella stagione e che non aveva ancora mai perso in casa propria. Ricordiamo che quello fu il secondo anno di Antonio Conte sulla panchina dei Bianconeri e che lo stadio era stato inaugurato da solamente due anni. Quel match vide i gol di Palacio e Milito e vide inaspettatamente i padroni di casa perdere i 3 punti, dopo essere passati in vantaggio con Vidal.

    Tra i risultati più recenti, sorride invece la Juventus. Infatti l’ultima partita in casa contro gli storici rivali, si è conclusa con una vittoria dei Bianconeri che allo stesso tempo si sono resi protagonisti della miglior prestazione di tutta la scorsa stagione. Quindi quel match anche per questo motivo rimarrà impresso, poichè sono veramente poche le volte in cui, negli ultimi 3 anni, un tifoso della Vecchia Signora può essere soddisfatto sia per i 3 punti che per come ha giocato la squadra. Quella serata ha visto i gol di Rabiot e Fagioli, anche se sul secondo poteva essere tranquillamente assegnato l’autogol. In mezzo a queste due reti c’è anche il palo colpito da Kostic, dopo un tiro a dir poco perfetto in cui, l’ormai ex portiere Nerazzurro, Onana, si è reso autore di una parata stratosferica.

    Juventus-Inter, le probabili formazioni: scelte quasi obbligate per Allegri, Inzaghi dovrà far a meno di Bastoni

    In questa sezione dell’articolo parleremo dei probabili ventidue che si affronteranno sul campo di battaglia. Iniziamo dalla Juventus, con Max Allegri quasi obbligato nelle scelte soprattutto a centrocampo, visto il dubbio Locatelli e con un Mckennie non al meglio della forma. L’americano alla fine dovrebbe giocare, la stessa cosa vale per il centrocampista italiano, anche se vista l’emergenza non è da escludere la presenza di Miretti. Ad andare a completare il reparto ci sarà Rabiot, con lo spettro di Kenan Yildiz che si aggira, viste le ottime prestazione offerte con la Turchia durante questa sosta nazionali. Per quanto riguarda il reparto arretrato i confermati sono Bremer, Gatti e Rugani visto che Danilo è ancora ai box per un infortunio muscolare. Tra i pali, a meni di ripensamenti dell’ultimo minuto, ci sarà Szczesny. In attacco invece scalpita Dusan Vlahovic, con Chiesa quasi certo del posto da titolare. Guarda con occhi interessati anche Moise Kean, che al momento è avanti nel ballotaggio con il serbo.

    Probabile formazione Juventus: Szczesny, Gatti, Bremer, Rugani, Cambiaso, Mckennie, Locatelli, Rabiot, Kostic, Chiesa, Kean.

    Per quanto riguarda l’Inter, Simone Inzaghi dovrà far a meno di Bastoni, un pilastro della difesa. Tuttavia si ci affida a De Vrij nella zona centrale, mentre Acerbi si andrà a posizionare come braccetto di sinistra. A completare il pacchetto arretrato ci sarà Darmian, tra i pali invece Yann Sommer. In zona centrocampo nessuna possibile novità, con i soliti tre che guideranno le azioni offensive del Biscione. Calhanoglu, Barella e Mkhitaryan anche se scalpita Davide Frattesi per un posto da titolare a discapito del calciatore armeno. Sugli esterni confermati Dumfries e Dimarco, con Cuadrado che potrebbe recuperare solo per la panchina. In attacco invece la coppia che sta facendo sognare i tifosi Nerazzurri, la Thula. Infatti nonostante le fatiche con l’Argentina, Lautaro ci sarà anche se è tornato ad Appiano Gentile soltanto ieri e con il Jet Lag addosso visto il viaggio partito direttamente dal Sudamerica.

    Probabile Formazione Inter: Sommer, Darmian, De Vrij, Acerbi, Dumfries, Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan, Dimarco, Thuram, Lautaro.

  • Lionel Messi vicino ad un altro pallone d’oro nel giorno del compleanno di Diego

    Lionel Messi vicino ad un altro pallone d’oro nel giorno del compleanno di Diego

    Lo scorso dicembre è successo che Lionel Messi e la banda di ragazzi argentini suoi idoli hanno trascinato la Seleccion alla vittoria della terza Coppa del Mondo. La Pulce argentina ha mostrato un ulteriore aspetto della sua carriera da fenomeno assoluto, la caratteristica che più era mancata secondo la critica, quella della leadership. Messi è riuscito a saldare a suon di “Que mira bobo?”, giocate mai viste nella storia e compattezza di spogliatoio, il legame già di per sé indissolubile tra squadra e l’intera popolazione argentina. Nonostante la prima sconfitta contro l’Arabia Saudita, infatti, i primi a credere fin da subito alla vittoria finale sono stati proprio i sostenitori dell’Albiceleste. Questo si evince anche dal canto “Muchachos“, che ha conquistato protagonisti in campo ed osservatori esterni e che ha sottolineato la voglia di rivalsa e di vittoria del popolo argentino, il paragone tra i due dieci, Diego e Lionel, e la presenza costante di Maradona nel percorso fino alla vittoria.

    Per tutto ciò quest’oggi con molta probabilità Lionel Andrés Messi Cuccittini sarà premiato come miglior calciatore del 2022-23 con il Pallone d’Oro. La premiazione del titolo istituito da France Football ha visto protagonisti in quest’annata la Pulce ed il vichingo norvegese a servizio di Pep Guardiola. Infatti Erling Haaland, per ammissione di tanti addetti ai lavori per primo il suo allenatore, meriterebbe più di tutti di conseguire il Balon D’Or. Il giovane centravanti ha ottenuto con il Manchester City la vittoria del Triplete, collaborando con una quantità industriale di gol al successo dei Citizens, numeri senza senso che rimarranno nella storia di questo sport. Meriterebbe il premio se però non ci fosse stato il percorso perfetto ai Mondiali qatarioti del dieci albiceleste. Mai un unico calciatore nella storia della Coppa del Mondo del terzo millennio aveva inciso così tanto nella vittoria di una squadra, che per la verità partiva dietro ad alcune nazionali per rosa oggettivamente più forti. Il gol contro il Messico, le giocate sui gol di Molina contro l’Olanda, Alvarez contro la Croazia ed il passaggio iniziale per il gol di Di Maria in finale, sono intuizioni di un genio assoluto ed azioni fisicamente impossibili da spiegare.

    A chiudere al meglio questo fantastico percorso ed aggiungere un pizzico di mitologia, già presente nel cammino dell’Argentina nel campionato del Mondo, c’è la data in cui è stata fissata la consegna del Pallone d’Oro. Infatti il 30 ottobre è la data del sessantatreesimo compleanno di Diego Armando Maradona. Quello che sarà probabilmente l’ultimo titolo personale conquistato da Lionel Messi, ottenuto grazie alla vittoria di un trofeo conquistato dall’Argentina l’ultima volta proprio con e grazie a Diego, avverrà nel giorno della nascita di Maradona, quel fenomeno assoluto che il calcio ha conosciuto e che si contenderà fino alla fine il titolo di miglior giocatore dell’universo proprio con Messi. A volte le coincidenze…

  • Incredibile: Tonali e Zaniolo dopo essere stati ascoltati dalla Polizia, lasciano il ritiro della Nazionale

    Incredibile: Tonali e Zaniolo dopo essere stati ascoltati dalla Polizia, lasciano il ritiro della Nazionale

    Dopo la vicenda Fagioli, il noto giornalista di gossip ed ex paparazzo Fabrizio Corona questo pomeriggio è stato convocato dalla Procura di Torino. Infatti Corona è stato ascoltato come persona a conoscenza dei fatti ed agli inquirenti avrebbe fatto altri due nomi di calciatori italiani interessati nel caso “Calcioscommesse”, promettendo inoltre su suoi canali social di rendere pubbliche tutte le prove del caso la prossima settimana.

    Dopo questo incontro tra il giornalista e gli inquirenti è seguito l’interrogatorio a Coverciano da parte della Polizia dei due calciatori nominati da Corona. Com’è noto i nomi sono quelli di Sandro Tonali e Nicolò Zaniolo, che, dopo l’interrogatorio, hanno abbandonato il ritiro della Nazionale. I due erano stati convocati infatti dal Ct Spalletti per le gare di qualificazione all’Europeo 2024 contro Malta ed Inghilterra. La motivazione del loro allontanamento è che i due giovani calciatori non erano in grado psicologicamente ed emotivamente di reggere il doppio impegno della Nazionale Azzurra dei prossimi giorni.

    Sono ore di caos generale nel mondo del calcio italiano, prima Fagioli, che si è poi autodenunciato alla Procura di Torino, ora l’inchiesta di Corona che si allarga fino a Tonali e Zaniolo, che peraltro vengono interrogati dalla Polizia a Coverciano e lasciano il ritiro. Vedremo nei prossimi giorni se ci saranno novità sul caso “Calcioscommesse”.

  • Napoli – Real Madrid, tutto pronto per una notte stellata al Maradona

    Sarà l’inno iniziale, sarà la gloria che inonda i racconti europei, sarà il valore della vittoria finale, ma si sa le notti di Champions League sono magiche, notti che qualsiasi tifoso desidera vivere. Quando però al prestigio della competizione si aggiunge anche il peso dell’avversario, tutto assume la dimensione di un sogno da vivere fino in fondo.

    Questa sera allo Stadio Diego Armando Maradona andrà in scena la seconda gara dei gironi di Champions, che vedrà scontrarsi il Napoli campione d’Italia ed i titani del Real Madrid. Da una parte la squadra di Rudi Garcia, all’esordio casalingo nella massima competizione europea con il Napoli, che sembra essersi risollevato da un periodo difficile. Le ultime settimane sono state caratterizzate prima dai risultati che stentavano ad arrivare ed un gioco lontano dai ricordi “spallettiani”, dopo dalla crisi con Osimhen per il video postato su Tik Tok. Ora invece le vittorie contro Udinese e Lecce hanno riportato un po’ di fiducia e consapevolezza della forza della rosa partenopea ed il test contro i Blancos può essere un’ulteriore spinta di autostima. Dall’altro lato la corazzata di Carlo Ancelotti, che stasera farà il suo ritorno all’ex Stadio San Paolo, pronto a travolgere qualsiasi ostacolo si presenti davanti per confermare il primato nella classifica del gruppo C. Nell’ultimo turno di campionato il Real ha battuto il Girona e raggiunto così anche il primo posto sopra tutti nella Liga, trascinato ancora una volta dal fenomeno Bellingham.

    Entrambe le squadre arrivano con le rose al completo, gli Azzurri partiranno con Osimhen titolare e Politano a destra con il resto della formazione che rimane invariato rispetto a Lecce. I Blancos invece hanno recuperato a pieno Vinicius, che dovrebbe fare coppia con Joselu e Bellingham alle spalle, in difesa partirà Nacho dall’inizio. Tutto pronto per il grande spettacolo di stasera, pronti per una notte stellata sia in cielo e che sul campo verde del Maradona.

  • Inter, a San Siro contro il Benfica serve vincere

    Questa sera a San Siro andrà in scena la seconda giornata di Champions League con l’Inter pronta a riaffrontare il Benfica di Roger Schmidt già avversario dei nerazzurri nei quarti di finale della precedente edizione. Ad entrambe le squadre servirà la vittoria dopo il pareggio della squadra di Simone Inzaghi alla prima giornata sul campo della Real Sociedad e la sconfitta casalinga della squadra portoghese contro il Salisburgo. Inter e Benfica sono chiamate al riscatto ma non sarà una partita semplice per nessuna delle due squadre, ai nerazzurri per portare a casa i tre punti servirà scendere in campo con la giusta intensità e determinazione facendo molta attenzione alla pericolosità offensiva del Benfica trascinata da un super Angel Di Maria in grande forma.

    Queste le probabili formazioni:

    INTER (3-5-2) la probabile formazione: Sommer; Pavard, Acerbi, Bastoni; Dumfries, Barella, Calhanoglu, Mkitharyan, Dimarco; Thuram, Lautaro Martinez. All. Inzaghi

    BENFICA (4-2-3-1) probabile formazione: Trubin; Bah, Morato, Otamendi, Aursnes; Kokcu, Joao Neves; Di Maria, Rafa Silva, Joao Mario; Musa. All. Schimdt

     

  • Oggi è il giorno della finale

    Sveglia presto dopo una notte insonne, oggi non c’è molto da pensare, non c’è ieri né domani, non c’è nulla che possa distrarre, perché? Perché è il giorno della finale!

    Quando da bambini si inizia a seguire il calcio dando i primi calci ad un pallone e seguendo il papà allo stadio, la cosa che sogni è che la tua squadra del cuore un giorno giochi una partita del genere. Perché da bambini si è incoscienti e si è sognatori, e spesso proprio l’incoscienza abbinata ai grandi sogni, ti permettono di raggiungere qualsiasi traguardo. Infatti se torniamo a quest’estate, quando Ivan Perisic non ha rinnovato il suo contratto, quanti avrebbero mai pensato che l’Inter potesse arrivare in finale con Federico Dimarco protagonista assoluto del cammino europeo? Se torniamo al 2019, anno in cui Erling Haaland passa al Salisburgo, in quanti avrebbero detto che quel ragazzone biondo potesse condurre la squadra più forte del Mondo ad Istanbul? Eppure è successo e le uniche risposte possibili a questi due interrogativi sono: incoscienza e sogno.

    L’Inter nella sua storia ha giocato cinque finali di Champions League, tre vinte contro Real Madrid, Benfica e Bayern Monaco e due perse contro Celtic ed Ajax. Il Manchester City invece ha disputato una sola finale nella massima competizione europea, nel 2021 persa tra l’altro contro il Chelsea. Se è vero che la storia delle finali pende a favore dei nerazzurri, dall’altro lato c’è anche da considerare che nella rosa dell’Inter nessun giocatore era mai arrivato a disputare una partita del genere, così come Simone Inzaghi. Dall’altro lato i Citizens invece dispongono di dodici giocatori che già c’erano nella finalissima del 2021 ed in più Pep Guardiola è alle quarta finale di Champions, due vinte con il Barcellona ed una persa proprio con il City.

    Allora mettiamo da parte la storia, prendiamo in considerazione la rosa. Da un lato la squadra più forte del Mondo, come si diceva prima, che sembra non avere punti deboli, chiunque giochi o subentri, dai veterani ai ragazzini, sono tutti parte della filosofia “guardiolana”. Tanto gioco, padronanza del campo, avversari schiacciati nella propria metà campo, pressing scatenato una volta perso il possesso, lotta e conquista delle seconde palle, pazienza nella scelta. Dall’altro lato però l’Inter inzaghiana come ha detto Bastoni, certo non sarà la rosa più forte al Mondo, ma il percorso in Champions è di tutto rispetto. Lasciando stare il risultato e l’euforia dell’Euroderby, quello visto in campo è di alto livello. Qualche anno fa un saggio del calcio parlava di polifunzionalità dei calciatori, in breve tutti devono saper fare tutto. L’Inter è una squadra che difende ed attacca in undici, si in undici perché alla manovra partecipa attivamente e da protagonista anche Onana. Una squadra in cui Brozovic e Calhanoglu diventano i due centrali di difesa ed Acerbi e Bastoni l’attaccante e l’ala. Una squadra che una volta persa palla mette in atto quello che in Inghilterra in queste settimane hanno chiamato il “pressing ibrido”, cioè alternanza di pressione lieve sul portatore di palla e pressione forte sul ricevitore. In più non si può non parlare dello scontro più atteso di questa sera, il Robot Norvegese nato per sognare contro il Toro di Bahia Blanca, il bomber dai numeri senza senso contro il campione del Mondo, chi raccoglie il lavoro dei propri compagni contro chi lavora per i propri compagni. Non so se si è capito di quale sfida stiamo parlando, Haaland contro Lautaro è sicuramente il confronto più atteso di questa sera.

    Entrambi gli allenatori arrivano con tutti gli effettivi alla gara di stasera, Guardiola ha recuperato Walker mentre dall’altra parte Inzaghi potrà contare su Mkhitaryan, a disposizione anche Correa. Il City si schiererà con il suo 4-3-3 da grafica che poi nel corso del match diventa una difesa a tre, con Stones che abbandona la linea difensiva e si mette al fianco di Rodri, con gli esterni d’attacco che diventano ali e le due mezzali, trequarti dietro Haaland. Unico dubbio di formazione per gli inglesi riguarda la scelta tra Walker ed Akè, con l’ex Tottenham al momento in vantaggio. L’Inter invece si mette in campo con il suo solito 3-5-2, i dubbi riguardano solo l’attacco. Infatti confermata la linea difensiva italiana, esterni Dumfries e Dimarco, al centro del campo la regia è affidata a Brozovic con Barella e Calhanoglu pronto a supportarlo e Mkhitaryan a dare fiato a uno dei tre. Il dubbio in casa nerazzurra è legata al compagno di reparto di Lautaro Martinez, Dzeko o Lukaku? Al momento è avanti il cigno di Sarajevo.

    Per chi è tifoso e per chi invece è solo amante dello sport più bello al momento, non vi resta molto da fare oggi, riposatevi, distendetevi ed aspettate. Per i neutrali consiglio pop-corn e birretta fredda, come quando vedete un film il sabato sera a casa sul vostro divano, per i tifosi invece mettete in pratica tutti i riti del caso e respirate, ancora ed ancora, che prima o poi arrivano le 21, tac tac…

  • Stasera a Praga una finale che manca da tanto

    La Fiorentina non parte favorita, ma stiamo pur sempre parlando di una Finale.

    La squadra di Italiano arriva con due dubbi uno in attacco e uno in difesa, ma quando i dubbi sono spinti dall’abbondanza non si parla mai di problemi, quindi il Mister dovrà scegliere tra Milenkovic e Ranieri davanti a Terracciano e in attacco sarà staffetta tra Cabral e Jovic. La viola disputerà stasera la sua prima finale dopo quella del campionato 89/90, storica cavalcata di una Fiorentina trascinata dal Divin Codino nell’allora Coppa Uefa.

    La finale venne disputata contro la Juventus, già chiaro a tutti che il numero 10 della viola sarebbe andato proprio ai bianconeri. Questo destabilizzò tutto l’ambiente, infatti quella Coppa venne vinta dalla Juve con un 3-1 in casa e uno 0-0 sul neutro di Avellino.

    Dopo aver perso la finale di Coppa Italia contro l’Inter e aver sfiorato un posto in Europa in campionato, vincere stasera sarebbe l’unico modo per partecipare alle prossime competizioni europee. Il West Ham arriva un po’ scarico a questa finale, con una stagione distinta più da bassi che da alti, l’allenatore Moyes negli anni passati ha fatto vedere un calcio non proprio inglese in quell’Inghilterra tanto attaccata alle tradizioni, sfiorando addirittura un quarto posto nella stagione passata.

    Il Mister degli Hammers ha scelto come terzino destro Coufal al posto di Keher che si siederà in panchina, cambierà anche modulo, non sempre una decisione saggia, dal collaudato 4-3-3 al 4-2-3-1 con Rice e Soucek da diga di centrocampo e Paquetà come trequartista centrale , con Antonio che verrà confermato davanti, come terminale offensivo.

    Pubblico delle grandi occasioni nello stadio di Praga dove da un po’ di tempo non si vedono più delle partite di cartello così importanti, vista la “disfatta” dello Slavia che da troppo non sforna più talenti come una volta.

    Tutto pronto quindi all’Eden Arena di Praga per la Finale di Stasera.

  • Bloccata la cessione della Sampdoria

    Non si sblocca la situazione legata alla cessione della Sampdoria. In questi minuti, Andrea Radrizzani e Matteo Manfredi hanno diramato un comunicato stampa in cui confermano la loro posizione:

    È fondamentale agire rapidamente – spiega Radrizzani – poiché ogni giorno di attesa comporta ritardi ed il conseguente pericolo di penalizzazioni a carico del club, anche nell’ottica del prossimo campionato. La Sampdoria rischia infatti di subire una perdita di punti o addirittura di non essere iscritta alle competizioni, il che avrebbe conseguenze devastanti per la società.

    A fronte di queste precisazioni importanti e necessarie Gestio Capital ed Aser Group sono però costretti a sottolineare come l’offerta presentata sia stata respinta dalla precedente proprietà. Ciononostante Matteo Manfredi ed Andrea Radrizzani non si fermano dal perseguire l’obiettivo di far tornare la Sampdoria ai fasti di un tempo

    Matteo Manfredi ed Andrea Radrizzani sono già al lavoro da giorni per definire le prossime strategie, per definire la rosa della squadra ed individuare un tecnico di alto profilo. Stanno anche valutando la definizione di una struttura interna caratterizzata da un management internazionale. La già esplicitata presenza del Qatar Sports Investments al fianco di Gestio Capital ed Aser Group conferma infine il sostegno di partner affidabili, competenti e di straordinaria solidità”.

     

  • “Toro” scatenato, Lautaro Martinez vuole prendersi tutto

    Lautaro Martinez nel momento decisivo per la stagione dell’Inter sta tirando tutte fuori le sue carte dal mazzo, un vero asso per i nerazzurri protagonisti in tutte le competizioni fino alla fine. All’età di 25 anni, il centravanti argentino laureatosi campione del mondo con la sua Nazionale lo scorso Dicembre in Qatar vive quella che è la sua migliore stagione di sempre in termini realizzativi. Infatti il “Toro” è stato finora protagonista di 27 goal stagionali e 10 assist con la maglia dell’Inter in tutte le competizioni, dove è sempre stato decisivo per la squadra. Ieri Lautaro ha regalato la nona Coppa Italia ai nerazzurri con una fantastica doppietta, il classe 1997 alle sue spalle vanta già di un trionfo Mondiale, uno scudetto con l’Inter, due volte vincitore della Coppa Italia e due volte vincitore della Supercoppa Italiana. Ora nella bacheca del “Toro” manca solo quella Champions League tanto sognata, il 10 Giugno ad Istanbul nella finale contro il Manchester City Lautaro Martinez e i suoi compagni proveranno a regalarsi una gioia immensa. Il centravanti argentino dell’Inter potrà avere la possibilità di vincere Mondiale la Coppa dei Campioni nella stessa stagione, solo nove giocatori sono riusciti in questa impresa: Sepp Maier, Paul Breitner, Hans-Georg Schwarzenbeck, Franz Beckenbauer, Gerd Müller e Uli Hoeness, Christian Karembeu, Roberto Carlos e Raphaël Varane.