Categoria: Interviste

  • Campos: “Stiamo lavorando al rinnovo di Donnarumma”

    Campos: “Stiamo lavorando al rinnovo di Donnarumma”

    Ieri il DS Campos è intervenuto ai microfoni di Sport.Tv per commentare questo inizio di stagione del PSG, l’infortunio di Renato Sanches, partito in prestito al Benfica, ed per annunciare il rinnovo di Donnarumma. Ecco di seguito le parole del dirigente portoghese:

    “Conosco Renato. Non dico che sono la persona che lo conosce meglio, ma sono una delle persone che può parlare di lui. È un ragazzo adorabile, una persona fantastica e un giocatore favoloso. Purtroppo è in un momento difficile, una fase in cui si verificano gli infortuni. Penso che tutti i club stiano cercando di aiutarlo affinché questi infortuni non si ripetano e arriverà quel momento. Renato è un grande giocatore, una grande persona e supererà questa fase con l’aiuto di tutte le persone che gli vogliono bene” .

    “Questa non è una nuova stagione, è la continuazione di quella precedente. Abbiamo fatto meno cambi rispetto agli altri anni, i giocatori si conoscono meglio, sanno già cosa vuole Luis Enrique. Saremo più forti in tutte le competizioni. È un enorme piacere lavorare con Luis Enrique ogni giorno al PSG. È un grandissimo allenatore”.

    “Stiamo lavorando per rinnovare il contratto di Donnarumma”.

  • Yamal: “Rimarrò per sempre al Barcellona! Pallone d’Oro? Bello, ma…”

    Yamal: “Rimarrò per sempre al Barcellona! Pallone d’Oro? Bello, ma…”

    Lamine Yamal è il talento più giovane e cristallino che c’è ora nel panorama calcistico. A soli sedici anni l’esterno spagnolo ha debuttato con il Barcellona ed ha conquistato i cuori di tutti i tifosi. In più quest’estate è stato assoluto protagonista della vittoria dell’Europeo della Spagna. Un momento da sogno per Yamal, che tra l’altro è finito anche nella lista dei trenta candidati al Pallone d’Oro. Ieri il gioiello blaugrana e della Roja ha rilasciato un’intervista a ‘El Hormiguero’ su Antena 3, ecco le sue parole:

    “Come gestisci la tua popolarità ora?” “Compro online, ogni tanto provo ad uscire per fare shopping con mio fratello, ma in questo momento è difficile. In realtà in un club come il Barcellona ti insegnano presto a capire come può cambiare la tua vita e mi hanno preparato a tutto questo. Dopo gli Europei vedo la gente più felice e per me è un sogno. A casa poi mia madre mi dice sempre cosa fare, mi impone di rifare il letto, mi fa rigare dritto”.

    “Come hai reagito alla tua candidatura al Pallone d’Oro?” “L’ho scoperto in Nazionale. Eravamo in ascensore ed è venuto fuori che c’era Nico Williams tra i candidati. Poi mi hanno detto che c’era anche il mio nome. Onestamente non credo di poterlo vincere, ma sarà bello vedere se avrò una possibilità”.

    “Come hai festeggiato la vittoria dell’Europeo?” “Prima sono scese le famiglie in campo e siamo rimasti lì per un’ora, poi siamo andati negli spogliatoi ed è stato pazzesco. Pensavo che Morata ed Unai Simon fossero persone serie, ma non è così. La mattina dopo il mio unico desiderio era quello di andare a dormire. Mi sono divertito moltissimo senza toccare alcolici”.

    “Tanti club sognano di acquistarti…” “Io spero di restare per sempre al Barça, di non lasciarlo mai. Sogno di diventare una leggenda del Barcellona”.

    “La foto fatta da bambino con Messi?” “Deve avermi trasferito un po’ dei suoi poteri, ma a me manca tanto ancora. Mia madre mi ha detto che venne fatto un sorteggio e che vinsi io. Essere paragonato al migliore della storia è incredibile, perché vuol dire che stai facendo bene. Poi il confronto con lui è molto duro, io cerco solo di essere me stesso e di farmi ricordare come Lamine”.

  • Taremi: “Prenderò la maglia 99, mi volevano altri club ma…”

    Mehdi Taremi si è presentato con questa intervista al mondo interista, prima dell’annuncio ufficiale del suo ingaggio. L’attaccante iraniano ha svolto già le visite mediche con il club nerazzurro ed ora si attende solo il momento della firma. Ecco le sue prime parole da quasi-calciatore dell’Inter:

    “All’Inter chiunque giochi deve dimostrarsi di altissimo livello, in questa squadra devi sforzarti di essere un top player. Ci sono offerte che non richiedono molte riflessioni e quella nerazzurra rientra tra queste, ho avuto un breve colloquio con Inzaghi e ho subito accettato perché ha una buona considerazione di me. Giocare per l’Inter è emozionante”.

    “Il rinnovo con il Porto? Ho avuto con loro un solo incontro per parlare del mio prolungamento, ho fatto le mie richieste e loro mi hanno risposto di no. Questo ha segnato la fine tra me e il Porto. Considero il Portogallo la mia seconda casa, i sentimenti dei tifosi del porto hanno avuto un grande impatto sulla mia vita personale e ho detto loro che resterò un tifoso del Porto per tutta la vita”. 

    “Offerte dall’Arabia? Non le ho mai prese in considerazione, cercavo opportunità di crescita, desideravo unirmi a squadre forti. Diversi club in Europa hanno espresso interesse, ma nessuno ha inviato offerte ufficiali, solo primi dialoghi che non sono andati avanti perché ho accettato subito la proposta dell’Inter. Mi hanno contattato 3-4 club in Inghilterra, 2-3 club in Italia e uno dei migliori club in Spagna”. 

    “Se sarà liberà la maglia con il numero 99, sceglierò quella. Il miglior calciatore della storia? Ronaldo il fenomeno, lui è il mio idolo”.

  • Luigi De Laurentiis: “Mio padre è ingiustificabile, ha avuto delle uscite infelici…”

    Luigi De Laurentiis, presidente del Bari e figlio del patron del Napoli, ha commentato duramente una frase detta proprio dal padre qualche mese fa. L’uscita in questione è questa: “Resto fino al 2028, poi il Bari rimarrà dov’è o fallirà”, detta proprio da ADL a seguito della vittoria nello scontro salvezza contro la Ternana. Ecco di seguito la risposta dell’attuale presidente del club pugliese:

    “Hanno fatto male anche a me le sue parole. Mi sono dissociato dalle parole di mio padre, che lui possa dire delle cazzate è ormai un dato di fatto, ma cosa possiamo farci… debbo convivere anche con questo. Ha avuto delle uscite infelici, io non è che voglio giustificarlo perché è ingiustificabile, ma difendeva la multiproprietà. A differenza sua io dico che con noi il Bari non fallirà mai. Amo questo club. Con mio padre siamo in un gruppo di lavoro, ci confrontiamo, ma non possiamo essere sempre d’accordo. Quando entra nella mia sfera lavorativa, dopo tanto impegno, le sue parole diventano dei danni. Tutti abbiamo un padre che può essere scomodo, ma che vogliamo fare…” 

  • Inzaghi: “Presto il rinnovo di contratto, l’Inter dell’anno prossimo dovrà essere forte…”

    Il tecnico nerazzurro Simone Inzaghi, visti i trofei vinti in queste stagioni alla guida dell’Inter e soprattutto per la vittoria del ventesimo scudetto, è stato premiato dal comune di Piacenza per i successi sportivi conseguiti. Di seguito vi riportiamo le parole dell’allenatore interista rilasciate durante e dopo la premiazione di questo pomeriggio:

    “Per me è motivo di orgoglio essere qui. Volevo ringraziare la sindaca per avermi dato questa opportunità, è un premio sentito per dove sono nato, un grande orgoglio, ho visto tanti amici di infanzia. Mio padre e mia madre li vedo sempre, soprattutto ora che mi sono avvicinato da Roma a Milano, equesta cosa di poter vedere i miei famigliari spesso mi ha aiutato all’Inter. È un premio personale ma è giusto condividerlo con la famiglia Inter, con i miei giocatori, la mia società, il mio presidente e poi i tifosi, un valore aggiunto per noi. Io avevo vinto lo scudetto da giocatore ma questo primo da allenatore l’ho chiamato ‘scudetto della gioia’ perché per me e i giocatori aver visto milioni di tifosi interisti felici è stato un grande orgoglio. Vincere lo scudetto in casa del Milan è stato un qualcosa che doveva succedere, una gioia. Vincere il campionato con 5 giornate di anticipo è stato meraviglioso per quello che ci hanno tributato i tifosi dell’Inter. Adesso manca la partita con la Lazio, col Verona l’ultima e poi ci incontreremo con la società per il rinnovo. Devo essere sincero, abbiamo sempre avuto tranquillità perché il presidente Zhang e ai miei ragazzi in questi tre anni non ha fatto mai mancare nulla. L’unica cosa che ha fatto mancare è la presenza quest’anno, ma non si è di fatto quasi sentita perché ogni settimana c’era un continuo colloquio per fare in modo che se ci fosse qualche problema ci avrebbe aiutato e io non ho mai avuto alcun problema”.

    “Sicuramente quella del prossimo anno deve essere un’Inter forte. Gli obiettivi ogni anno dobbiamo cercare di migliorarli. Tre anni fa al mio arrivo, pensare a sei trofei e una finale di Champions… è un qualcosa che uno non poteva immaginarsi. Però c’erano tantissime speranze  e sapevo che avrei trovato una società forte, con dei dirigenti fortissimi. Penso a Marotta, Ausilio, Baccin. Sapevo che, nonostante le difficoltà di cui si parlava, avrebbero fatto in modo di costruire delle squadre competitive. Poi con l’aiuto dei ragazzi, dei tifosi, tutti insieme abbiamo fatto in modo di vincere sei trofei, di fare una finale di Champions ed è un qualcosa che personalmente mi rimarrà sempre. L’obiettivo è la Champions? Gli obiettivi dell’Inter sono sempre i trofei. È una squadra fantastica, con dei tifosi meravigliosi: cercheremo di migliorarci come abbiamo fatto ogni anno, sapendo che non sarà semplicissimo perché troveremo delle squadre con gl stessi obiettivi dell’Inter”.

  • Esclusiva Calcio Style a Filippo Roma: “AIA, come finirà Inter-Juve? e su Mourinho dico….”

    Esclusiva Calcio Style a Filippo Roma: “AIA, come finirà Inter-Juve? e su Mourinho dico….”

    Questa mattina sul sito di Calciostyle.it è stata pubblicata l’intervista al giornalista e personaggio televisivo, tifoso giallorosso Filippo Roma sull’inchiesta arbitri fatta dal programma le Iene. Ecco di seguito le sue parole:

    Visto che il vertice AIA non viene remunerato perché fa tanta gola?

    “Penso che l’AIA faccia tanta gola per motivi di potere.

    Sappiamo che la retribuzione del presidente non è alta, si gira sui 25 milioni all’anno, però è il potere che ti da, che rende quel posto appetibile.

    Il potere porta altri soldi e la possibilità di fare ulteriore carriera, in certi casi può contare più del  denaro.”

    Quale potere ha secondo te su carriere e designazioni?

    “Si, inevitabilmente lo ha e rappresenta una forma di enorme vantaggio in proiezioni future, in ottica di crescita di consenso che può aprire ulteriori carriere arbitrali.
    Evidentemente se questo posto è così conteso un motivo ci sarà.”

    Che rapporto ha Rocchi coi club di Serie A?

    “Io non lo so che rapporti ha Rocchi con i presidenti dei club di Serie A, non ho prove, documentazioni.

    Non ho mai visto con i miei occhi gli incontri di Rocchi con i presidenti di Serie A.

    Di certo da inizio campionato si nota una grande tensione da parte di Rocchi perchè sta subendo moltissime pressioni da parte delle varie squadre del campionato di Serie A.

    Ci sono lamentele, ci sono recriminazioni.

    Ogni settimana un presidente se ne esce criticando l’operato degli arbitri e essendo Rocchi il designatore degli arbitri è lui che è al centro della tempesta e quindi sicuramente questa fase sta vivendo con grande attenzione e preoccupazione il rapporto con le società di Serie A.”

    Così facendo al momento risulterebbe un campionato falsato o comunque alterato, giusto?

    “Non arrivo a pensare che il campionato possa essere completamente falsato da questa dinamica interna all’Aia.

    Certamente questa situazione può avere influenzato qualche risultato, qualche partita.

    Non penso che a causa di questa lotta intestina il campionato sia falzato, perché stiamo assistendo a un campionato in cui la prima in classifica, l’Inter, è la squadra più forte.

    La seconda in classifica, la Juventus, è la seconda più forte.

    Certamente in maniera del tutto casuale ci sono state squadre che, a causa di questa presunta guerra intestina, possono aver subito danni o vantaggi.

    Possiamo parlare di qualche partita alterata, questo sì”.

    Gli atteggiamenti e le parole di Mourinho su alcuni arbitri a questo punto erano legittime?

    “Diciamo che alla luce dei fatti i suoi comportamenti trovano una giustificazione.

    Personalmente credo, però, che sia sbagliato fare queste proteste plateali perchè non portano mai vantaggi.

    Mourinho è stato espulso più volte ed ha anche saltato la sua ultima partita alla guida dei giallorossi, quella contro il Milan.”

    Questa pentola che ormai salta sul fuoco potrà influire i prossimi turni di Serie A con il programma il big match tra Inter e Juventus?

    “Stiamo a vedere che succede domenica con Inter-Juventus, dopo questa settimana di polemiche, sarà la cartina tornasole.

    Sono molto curioso di vedere come andrà a finire, vediamo se da qui in poi il lavoro del Var sarà meno schizzofrenico di quanto sia stato fino ad ora.”

    Pensi che alla fine questi 4-5 arbitri porteranno avanti queste dichiarazioni davanti a una procura e se si in che tempistiche?

    In realtà non lo so, bisogna chiedere a questi arbitri, in particolare da quello che ho capito c’è l’intenzione molto concreta, e le tempistiche potrebbero essere a fine stagione.

    Questo è quello che ho intuito ma non ho certezze.”

     

     

  • Francesco Repice a Calcio Style: “Inter macchina perfetta, Spalletti e la Nazionale, e sul ritorno di Mazzarri….” …”

    Francesco Repice a Calcio Style: “Inter macchina perfetta, Spalletti e la Nazionale, e sul ritorno di Mazzarri….” …”

    Questa mattina sul sito di Calciostyle.it è stata pubblicata l’intervista al giornalista Rai e Radiocronista di Radio 1  Francesco Repice. Ecco di seguito le sue parole riprese da (Intervista Calciostyle Francesco Repice).

    Ti volevo chiedere un parere sul derby della capitale visto che si è da poco concluso?

    • Lazio e Roma sono due squadre che si son rese conto dei limiti con cui devono fare i conti in questa fase della stagione e hanno accettato di buon grado di portarsi a casa un punto per parte, in questo momento non possono dare di più e ne è uscito fuori quello che mi aspettavo, un pareggio senza emozioni e vibrazioni con pochissime occasioni da rete.

    Rimanendo in tema derby, ci si aspettava tanto da Lukaku, come giudichi la sua partita?

    • “Ma ci si aspettava parecchio. Ci sono anche gli avversari, c’è anche il fatto che questo ragazzo da quando è arrivato ha sempre giocato, non si è mai fermato un momento, compresa la nazionale belga. Insomma, noi pensiamo che tutti siano dei superuomini. In realtà sono solo uomini di super. C’è veramente poco in tutti loro, specie se devono giocare 50-60 partite a stagione, a quel ritmo e a quei livelli quindi non credo che ci sia un problema Lukaku.”

     

    Cambiando totalmente argomento dopo la sosta della nazionale, ci sarà il Derby d’Italia. Ti volevo chiedere chi arriva meglio secondo te alla partita e chi vedi favorito?

    • L’Inter, ragazzi è una macchina in questo momento veramente che cammina da sola. Simone Inzaghi sta costruendo il meccanismo perfetto. Anche grazie alla rosa profonda e di grande qualità che si ritrova a gestire, ma la sta gestendo molto bene. Io non so se ci fate caso, ma all’interno dello spogliatoio dell’Inter, nonostante siano in tanti Galli a cantare, non c’è mai una stonatura, o perlomeno. Non esce mai fuori, questo è merito dell’allenatore. Merito della società, ovviamente, ma merito della gestione dello spogliatoio, segno che Simone Inzaghi sta diventando anche un grande gestore di spogliatoio. Quello che serve alle grandi squadre, così come Allegri, così come Mourinho, così come Ancelotti. Insomma, così come quelli che vincono e Simone Inzaghi secondo me si appresta a vincere.

    Se dovessi dare un pronostico della partita.

    • “Non ne ho idea sinceramente perché è ovvio che poi ci saranno tanti fattori oltre a quelli tecnici. Che potranno fare la differenza tra le due squadre, ci saranno gli episodi, ci saranno il comportamento, i comportamenti dei giocatori in campo. Non ne do proprio secondo me la partita a metà, il 50% non so dare pronostici.”

     

    Prima di  questo big match si sarà la sosta per le nazionali, come giudichi la situazione della nazionale nel complesso visti i recenti cambiamenti, con l’addio di Mancini e la nomina di Spalletti come nuovo CT degli azzurri.

    • “Secondo me sono state fatte delle scelte, dopo l’ addio di Mancini si scelto di affidare la squadra all’ allenatore che io reputo per il lavoro svolto sul campo  il più bravo di tutti al mondo, per cui ammesso che io possa dare dei giudizi giudicarlo bene.”

     

    Rimanendo in tema Spalletti, l’ex club dell’allenatore toscano ha esonerato Garcia e preso Mazzarri, quanto può far bene a questo Napoli contando che ha già allenati i partenopei in passato?

    • “Conosce bene l’ambiente, ha un sistema di gioco molto collaudato e soprattutto che non prevede grandissimo sforzo da parte dei calciatori perché sono movimenti  semplici, quelli del 3-5-2 sono dei movimenti ripetitivi 5/6 movimenti non di più, è un allenatore esperto che ha tanta volta di rivalsa e secondo me molto più profondo proprio come persona  di quanto non sia apparso in questi lunghi anni in cui è stato comunque al centro dell’attenzione della critica calcistica, è una persona secondo me molto interessante dal quale si può apprendere molto e adesso si ritrova questa patata bollentissima tra le mani.
    • So che lui ha una certa empatia con Napoli quindi vedrete che secondo me farà bene , piuttosto bisognerà vedere tra 7 mesi dove sarà il Napoli, se sarà dove tutti sperano che possa arrivare  sarà un problema dire a Mazzarri prego si accomodi, per il resto il Napoli è quarto in classifica non è nella tragedia,  c’è chi sta andando meglio ma tutti avrebbero riscontrato delle difficoltà ad allenare questo Napoli dopo la stagione strepitosa dell’ultimo campionato.

     

    Il Napoli, visto che è quarto in classifica e il passaggio del girone di Champions non mi sembra in discussione, è stata una scelta giusta esonerare Garcia?

    • “Mi sembra che qualcosa si fosse rotto proprio all’interno dello spogliatoio ma soprattutto tra il presidente e l’allenatore, io stavo in radiocronaca quindi non posso saperlo ma tutti mi dicono che già nel primo tempo di Milan-Napoli con i rossoneri avanti per 2-0 il presidente  aveva già in testa di esonerare il tecnico francese, Le cose sono andate come speravano tutti soprattutto a Napoli, si è voltato pagina, io credo che comunque il Napoli stesse facendo il suo poi se si creano delle fratture all’interno dello spogliatoio e all’interno proprio della struttura societaria allora poi lì e difficile poi ricomporre il tutto come è successo  anche con Spalletti.”

     

    Passando ad un altra big, il Milan che è in un momento non facile visto il recente pareggio con il Lecce, l’infortunio di Leao la squalifica di Giroud e la mancata fiducia dei tifosi verso Pioli, secondo te l’attuale tecnico rossonero continua ad essere l’ uomo giusto per questo Milan?

    • “Io non so se siano contro Pioli o no i tifosi sinceramente, dico solo che Pioli è lì con gli altri, qui se non si è primi in classifica e non si vince il campionato con 20 punti di scarto sulla seconda significa  che si sta andando male, non funziona così. Lo sport non è questo l’ha spiegato benissimo Antetokounmpo, una delle star della NBA che gioca ai  Milwaukee Bucks e ha detto chiaramente quando un collega gli ha chiesto:

    Sei stato eliminato al primo turno dei playoff, hai fallito?

    E  lui spiega : “Il fallimento non esiste nello sport, non esiste che Micheal Jordan ha giocato 15 campionati NBA, ne ha vinti 6 che cosa diciamo che gli altri 9 ha fallito”.

    • Il problema è che non si accetta in Italia il fatto che si possa perdere e si possa competere per altri obbiettivi che non siano lo scudetto. Le cose succedono perchè sono effetto di una causa e magari il cambiamento così radicale  che c’è stato  al Milan in quest’ultimo periodo adesso qualcuno lo starà scontando ma c’è tempo per rimediare e c’è tempo per tornare ad essere più competitivi di quanto non lo sia adesso, certo ti manca un centravanti di riserva a Giroud, qualcuno che gli possa dare il cambio e questo mi sembra un problema abbastanza tangibile.

    Oltre a Giroud il Milan ha provato a rimpiazzare Tonali e Brahim Diaz due pilastri del Milan dell’anno scorso, è cambiata tanto la rosa rossonera? 

    • ” Ha cambiato 10 giocatori, su Tonali magari lasciamo perdere viste le note vicende mentre Brahim Diaz è un giocatore del Real Madrid ed è tornato da dove è venuto, su altri  ci sarebbe da discutere però lì credo che il vero cambiamento sia stato quello a livello societario, Secondo me Maldini e Massara sono uomini di calcio e sono difficilmente sostituibili, magari avrebbero fatto scelte radicali diverse magari non sarebbe stato Pioli l’allenatore del Milan. Però si è preferito sterzare in un altra direzione e bisogna dare anche il tempo a questa nuova dirigenza e a questi  nuovi calciatori di assemblarsi con il resto della squadra”.

     

    Rimanendo in tema societario del Milan  si è parlato negli scorsi giorni di un ritorno di Zlatan Ibrahimovic  da dirigente, visto che da calciatore ha dato tanto al Milan e Pioli lo ha già allenato, a livello societario quanto può dare un mano al Milan Ibrahimovic?

    • “Quelli che hanno giocato a pallone a grande livello  possono sempre dare una mano a qualcuno perchè sanno di cosa si tratta, purtroppo adesso i club in particolare le società straniere che hanno preso i pacchetti di maggioranza azionari di alcune squadre italiane pensano che si posso andare a d algoritmi, in realtà ci vuole gente che sappia di pallone perchè di quello si tratta quindi sempre meglio averceli quelli che sanno di pallone, quelli che hanno carisma, quelli che hanno personalità, quelli che hanno un passato importante perchè i calciatori quando sono al cospetto di certi personaggi quelli giovani tendono proprio a  modificare i loro atteggiamenti, il oro comportamenti.

    Una cosa è che entro io nello spogliatoio del Milan io e parli magari con grande scioltezza, con competenza eccetera.

    Una cosa e se ci entra Zlatan Ibrahimovic e diciamo che ha  qualcosa in più di credibilità rispetto a questi ragazzi e soprattutto rispetto a personaggi che vengono scelti con gli algoritmi, che se parlano ai calciatori se ne fregano mentre se parla Ibrahimovic in uno spogliatoio mi sa che lo stanno a sentire”

     

    Cambiando totalmente argomento pariamo delle sorprese di questo campionato Monza Bologna e Frosinone, Il Monza già l’anno scorso Palladino ha fatto grandi cose, dove può arrivare  questa squadra?

    • “Il Monza ha speso tanto perchè nella gestione del presidente che non c’è più ha spesp veramente tanti soldi, adesso il Monza sarà chiamato a spendere e ad onorare contratti per 40 milioni di euro, per cui dal Monza ci si deve aspettare una stagione simile visto l’organico che ha a disposizione Palladino.
    • Del Bologna secondo me  bisogna rimarcare il percorso di un allenatore che sarà tra pochi anni tra i migliori al mondo che è Thiago Motta perche è un predestinato, perchè è un allenatore che sa mettere in campo le squadre  in tantissime maniere e sa far giocare le squadre in tantissime maniere e soprattutto sa interpretare le fasi della partita.
    • All’interno di una stessa partita sa quando è il momento di soffrire, sa quando è il momento di essere spavaldi, quando è il momento di essere lenti, sa quando deve accelerare quando deve diminuire. Lui era una mente già quando giocava al pallone e tutti gli allenatori tenendo conto della carriera che ha avuto con squadre importantissime come la nostra nazionale davano prima una maglia a lui e poi a gli altri e poi si è capito il motivo.
    • Per quello che riguarda il Frosinone state attenti ragazzi perchè lì davanti ha una qualità che non in tanti possono vantare e poi ha un allenatore che sui temi offensivi, sugli sviluppi offensivi della manovra  è veramente uno che ne sa tanto per cui attenzione al Frosinone perchè è una squadra molto affascinante.”

    Sul Bologna

    Tornando al Bologna un parere su Zirkzee che è un giocatore che ha me personalmente ha stupito moto ?

    • “A tutti quanti ha stupito Zirkzee, se comincia a vedere la porta con continuità stiamo parlando di una cosina di una certa importanza. Si potrebbe scatenare un asta clamorosa prossima campagna trasferimenti più quella estiva che quella invernale che sta per arrivare, veramente stiamo parlando di un calciatore che se comincia a trovare la porta con una certa continuità  diventa un pezzo pregiatissimo del mercato anche per i club all’estero.

    Sembra un giocatore perfetto per la Premier che con le difese che hanno e per il modo  in cui giocano la fase difensiva Zirkzee sarebbe  perfetto  perchè essendo abituato ad avere  l’assiduo dei difensori qua in Italia, in Premier dove ti fanno fare tutto  potrebbe veramente diventare un giocatore importante”

    Un’ultima domanda un parere su Matias Soule che attualmente gioca nel Frosinone che la Juventus vorrebbe riacquistare e mettere al centro del progetto, è Soule l’uomo giusto per la Juve in ottica futura?

    • “Può essere l’ uomo giusto per tutti Soule, Soule è proprio forte, Soule è veramente un giocatore forte quindi può essere  una soluzione per tutti a maggior ragione per la Juventus che non ha un tasso tecnico elevatissimo.
    • Poi è vero che sono due maglie diverse e che non è così facile giocare a Torino con la maglia della Juventus e che magari a Frosinone ci sono meno pressioni però ragazzi questo  quando tocca la palla  fa sognare, peccato ha scelto la nazionale Argentina avrebbe potuto scegliere la nazionale italiana.”
  • L’intervista esclusiva di Calciostyle all’ex calciatore Diego Cenciarelli

    Questa mattina sul sito di Calciostyle.it è stata pubblicata l’intervista all’ex calciatore di Viterbese e Gubbio tra tutte, Diego Cenciarelli. Ecco di seguito le sue parole riprese da (Intervista Calciostyle Cenciarelli).

     

    Tu Diego hai iniziato con la Fiorentina giovanile?

    “Sì, prima della Fiorentina sono stato un anno e mezzo a Modena, quando il Modena era in Serie A. Stavo in un convitto, in un appartamento a tre piani, con altri ragazzi che venivano da fuori. Io però ero il più piccolo che c’era dentro la casa. Gli altri partivano tutti dai 16 anni, se non sbaglio”. 

    Qual è la tua esperienza a livello calcistico più stimolante, più bella che hai vissuto, insieme anche al discorso tifosi, società e obiettivi?

    “Sono stato abbastanza fortunato. Da ogni esperienza che ho vissuto ho cercato nella mia vita di prendere il positivo. Se invece, ti dico una piazza dove sono stato male, l’unica forse è Campobasso, ma perché c’era una società non all’altezza della situazione”.

    Era poi all’inizio della tua carriera, diciamo a livello professionistico?

    “Si, è stato il mio primo anno da professionista”.

    Quindi teoricamente ti poteva pure distruggere la carriera essendo all’inizio?

    “Eh, infatti all’inizio ho avuto un po’ di problemi. C’era un clima particolare all’interno dello spogliatoio. Eppure stavamo facendo bene, tutti stavano facendo bene perché nel girone c’era il Perugia, che doveva arrivare primo perché doveva vincere il campionato, e noi eravamo secondi dopo 8, 9 giornate. Poi si è sfasciato tutto. Io sono andato via, ho dovuto rinunciare a degli stipendi”.

    Andando avanti con la tua carriera possiamo dire che forse proprio con la Viterbese hai avuto ambizioni importanti perché la squadra dove stavi era molto forte per per la categoria, con Sforzini, Jefferson?

    “Sì, ho giocato sempre in squadre che hanno fatto play off, come minimo. A partire dalla serie D e fino alla Lega Pro. Non ho mai lottato per salvarmi. Mi sono trovato nel posto giusto al momento giusto e io ho sempre dato il mio contributo”.

    Quella Viterbese, secondo te poteva fare pure meglio, vero?

    “La Viterbese secondo me, l’anno che abbiamo vinto la Coppa Italia di Lega Pro, poteva vincere il campionato. Poteva ambire a stare tra le prime tre. Se non fosse successo quel ritardo causato dal fatto che il presidente dell’epoca non voleva giocare nel girone del Sud ma voleva che noi fossimo messi nel girone del Centro”.

    Camilli, ogni tanto, ci ha messo del suo?

    “Non è stato quello, lui è una persona secondo me con dei valori, con dei principi e ha le potenzialità per dire quello che pensa anche andando contro la Lega Pro. Lui faceva le guerre da solo, per le sue cause. È una persona che che ho sempre stimato e che a me mi ha dato tanto”.

    Lui e pure i suoi figli erano molto attaccati all’ambiente viterbese. Infatti poi, hai visto che fine ha fatto? Segui ancora le tue ex squadre?

    “Sì, la sto seguendo. Per esempio la vicenda legata al campo con il sindaco che non vuole dare lo stadio”.

    Diego, poi sei andato a Gubbio?

    “Si, ho firmato un biennale a Gubbio, e lì è cominciato l’incubo. Ho incominciato a stare male e a non credere più in me stesso, ad aver paura di tutto. Tanto che un giorno durante un allenamento ho preso un pestone da un mio compagno e qualche giorno dopo avevamo un’amichevole contro il Livorno. Io avevo paura di giocare questa partita, non so per quale motivo. Era un’amichevole, avevo giocato davanti a 15.000 persone e in quel momento avevo paura di di giocare un’amichevole contro Livorno. Poi mi sono dato un calcio sul piede dove avevo preso quel pestone. E lì per lì tutto bene. Poi ho pensato ma cosa ho fatto? Pensavo di aver fatto una truffa nei confronti della società. Ho pensato di andare in carcere per questa cosa e tutti provavano a spiegarmi che non era così. Io però non ascoltavo nessuno. Mi ricordo che andavo dagli avvocati per sentire se dovevo andare in carcere o meno”.

    Poi, appunto, sei andato alla San Benedettese?

    “Si, il problema è che lì ho smesso di prendere le medicine perché in quel periodo prendevo delle medicine”. 

    Sempre per il problema dell’ansia?

    “Si, da lì incominciai a fare cose che non stanno né in cielo né in terra. A San Benedetto ero convinto anche lì di dover andare in carcere, che tutti ce l’avevano con me. Poi siccome avevo ancora un altro anno di contratto, il Gubbio per per giusta causa mi ha rescisso il contratto e mi sono ritrovato a spasso. Ma ero fuori di testa. Mi hanno fatto pure un TSO perché ero scappato per per due settimane. Stavo a Civitanova Marche e dormivo in macchina o al mare con un sacco a pelo. Non mi trovava nessuno, avevo fatto perdere le mie tracce”.

    Gubbio è stata, perciò, l’ultima apparizione vera e propria da calciatore?

    “L’ultima da professionista l’ho fatta con la San Benedettese. Poi ho smesso e sono andato in Sicilia da mia mamma. Avevo all’incirca 28, 29 anni. Da lì è iniziato il tutto”.

    Adesso che sei più consapevole di te stesso, hai una giustificazione a questa situazione, oppure non non sai ancora realmente il motivo di questa esplosione di ansia?

    “Non te lo so dire perché ancora me lo domando, mi chiedo il perché”.

    Ma tutto quello che è successo è dovuto alle pressioni che si hanno da calciatore professionista?

    “Il periodo che sono stato con Camilli no. Io sono stato tre anni con lui, sono stato l’unico che lui ha proprio voluto. Ad esempio, un anno avevo la possibilità di andare via in Serie B a Terni e lui non ha voluto. Ma perché fondamentalmente c’era un legame molto importante quasi padre figlio. Sono stata una persona a cui lui ha voluto molto bene”.

    Ricordo che ti amavo tutti alla Viterbese, giusto?

    “Cerco sempre di farmi voler bene, infatti quando non ci sono riuscito, tipo a Gubbio o a San Benedetto, è perché sono stato male.Non c’ero con la testa. Adesso mi trovo a Villa Azzurra in una comunità terapeutica da due anni e mezzo e ci dovrò rimanere per altri tre. Devo ringraziare alcune persone perché mi stanno dando affetto, amicizia. E non è scontato in un luogo di lavoro trovare persone che ti danno la propria amicizia. Devo ringraziare la dottoressa Claudia Sammartano, Matteo Asaro, Annamaria Inzerillo, Valeria Piazza, Giovanni Inglese, Valeria Genova. Se adesso comunque sono più consapevole della mia patologia e anche perché in questi due anni e mezzo, stando in un luogo protetto, ho avuto la possibilità di pensare a quello che realmente è la mia patologia”.

    Cosa ti ha dato il calcio? Cosa ti ha tolto?

    “Il calcio sicuramente mi ha dato soddisfazioni a livello personale. Però in questo percorso ho anche incontrato persone poco umane, perché in questo sport purtroppo non c’è tanto umanità. Si guarda solo ai risultati a alle prestazioni”.

    C’era un allenatore o un giocatore che secondo te poteva ambire a piazze più importanti?

    “Te ne dico quattro di allenatori. Calabro, Sottili, Bertotto e Vivarini. Riguardo Sottili, secondo me, l’unico suo difetto era la gestione del gruppo squadra, però si lavora molto bene con lui. A me ha aiutato a crescere, mi dava bastone e carota”.

    Calciatori invece?

    “Potenzialmente tanti. Mi ricordo di Fabihno a Perugia, Chiricò. Luca Baldassin a me piaceva molto, eravamo compagni di reparto con Damiani. Un altro forte era Amadio.

    Adesso cosa farai? Hai già pensato a cosa fare al momento?

    “Non ci sto pensando. Fondamentalmente, vivo giorno per giorno. Mi piacerebbe umanamente aiutare le persone. Devo ringraziare anche mia mamma. Non è che io abbia un bel rapporto con mamma però non posso negare che io gli sono riconoscente, ho rischiato anche la vita. Ho tentato il suicidio, sono stato in coma. Ho toccato con il fondo, ecco perchè adesso non non c’è niente che mi spaventa, forse. Un altro errore che ho fatto nella mia vita è sicuramente la ludopatia. Giocavano solamente alle slot. Però ho buttato un sacco di soldi alle slot machine”.

    A proposito di questo fatto, che ne pensi del faccenda legata a Tonali e Fagioli?

    “Io posso solo augurargli di uscire fuori da questa cosa. Non mi sento di condannare questo tipo di cose perché quando sei un ragazzo e soprattutto hai milioni di euro a disposizione è molto facile cadere in tentazione. Sicuramente questa esperienza che hanno avuto, anche a livello mediatico, che li ha esposti in maniera così così forte, li fortificherà e li farà diventare delle persone migliori. Se io penso ai soldi che ho buttato alle slot machine, quante di queste persone avrei potuto aiutare. Sono fondamentalmente stato un egoista, ma non volontariamente, perché io non andavo per vincere soldi. Io ero ammaliato da quelle maledette musichette. Son cose che ti fanno perdere proprio il senso del mondo, ti creano un mondo parallelo. Per me è stata una malattia e solamente adesso posso dire di esserne uscito fuori perché non voler più buttare nemmeno 1 €”.

  • Marino Bertoletti a CalcioStyle: “Inter favorita per lo scudetto, Garcia? non sarebbe stato facile per nessuno sostituire Spalletti”

    Marino Bertoletti, noto giornalista sportivo, che ha esordito scrivendo per il Resto Del Carlino e tra le altre circostanze della sua carriera giornalistica, è riuscito anche a lavorare con il noto Gianni Brera, invitato dai membri di CalcioStyle è stato intervistato in occasione dell’uscita del suo nuovo libro. Si intitola “La partita degli Dei”.

    Ecco il link all’intervista completa, qui riporteremo solo qualche passaggio:https://www.calciostyle.it/serie-a/esclusiva-marino-bartoletti-inter-favorita-per-lo-scudetto-ingiuste-le-critiche-a-pioli-su-mourinho

    Serie A, quale squadra è la principale candidata al titolo?

    Attualmente l’Inter perché ha dimostrato molta solidità e continuità, anche se dovrà prestare attenzione a questa nuova Juventus che ha ritrovate e rinnovate ambizioni. Bisognerà vedere quanto sarà sbilanciante nel rapporto tra le due il fatto che una dovrà giocare, con impegno considerato il percorso dello scorso anno, le coppe, mentre l’altra avrà l’intera settimana a disposizione per preparare le partite. In caso di testa a testa fino all’ultima giornata questo potrebbe essere l’elemento dirimente.

    Sul Napoli:

    Credo che a questo punto sia imprudente cambiare gestione tecnica. Non so quanto sia stata giusta la scelta di Garcia ad inizio stagione, ma non sarebbe stato facile per nessuno sostituire Spalletti. Optare per un avvicendamento in panchina nel momento in cui il francese e la squadra hanno iniziato a conoscersi vicendevolmente non credo sia lungimirante.

     

  • Italia: ecco le prime parole di Luciano Spalletti

    Italia: ecco le prime parole di Luciano Spalletti

    Oggi 2 Settembre si è tenuta la conferenza stampa del nuovo CT della Nazionale, Luciano Spalletti. L’allenatore toscano ha parlato delle emozioni che lo hanno travolto al primo arrivo a Coverciano, un sogno che si avvera e che spera possa continuare per tanto tempo. Ecco le sue parole:

    Grazie a tutti per essere qua e per avermi dato l’incarico. Sono stati giorni intensi, mi dovevano dare tutte quelle cose per mettermi nelle condizioni di poter sviluppare bene il mio lavoro e lo hanno fatto in maniera completa. Ho passato molto tempo in questo luogo che si può definire l’università del calcio. Ho imparato tantissime cose che ho riportato nel mio lavoro. Essere qui, alla conferenza stampa della mia presentazione come ct della Nazionale è veramente un’emozione indescrivibile – aggiunge – Un sogno che parte da lontano, avevo 11 anni, nel 1970, ai Mondiali del Messico, le mamme cucivano in casa e andai a chiedere alla mia di fare una bandiera dell’Italia più grande possibile per festeggiare quel fantastico 4-3 contro la Germania. E poi ora questa bandiera la riporterò in campo quando vado in panchina e spero di far rinascere quel sogno, tutti insieme, di poter portare questa bandiera a tutti i bambini, quella favola che è successa a me

    Successivamente non poteva non menzionare l’avventura biennale al Napoli, una piazza difficile che lui ha portato in cima alla vetta del calcio italiano. Lì uno scudetto è per sempre e Spalletti verrà ricordato anche tra 20 o 30 anni:

    Il presidente l’ha anticipato, ha visto in me la determinazione di assumere l’incarico. Sono stato felicissimo dalla prima telefonata. Per quanto riguarda il Napoli, è stata un’esperienza bellissima. Napoli, i napoletani, la squadra, qualcosa di travolgente, forse più di quello che uno si possa aspettare. E naturalmente è un ricordo bellissimo. La clausola non mi farà retrocedere dal pensiero di aver deciso la cosa corretta da fare. In questo senso ci sono delle cose che dobbiamo mettere a posto, dove stanno lavorando gli avvocati. E spero si possa arrivare prima possibile alla miglior soluzione per tutte e due le parti“.

    Queste le prime dichiarazioni del Neotecnico dell’Italia che proprio ieri ha reso noti anche i calciatori che faranno parte della sua rosa per questi primi impegni.