Categoria: Interviste

  • Henry controcorrente: “Il Psg deve pensare alla difesa, per vincere la Champions bisogna prendere pochi gol”

    A parlare della squadra del momento è un grande campione, uno dei calciatori più forti degli anni 2000, stiamo parlando di Thierry Henry. Il fuoriclasse francese è intervenuto ai microfoni di Amazon Prime ed ha commentato la situazione del Psg, che tanto sta facendo parlare in questi giorni. Ecco di seguito le parole dell’ex Arsenal e Barcellona.

    “Per vincere una competizione come la Champions è l’equilibrio la cosa più importante. Parliamo sempre di grandi giocatori, di grandi attaccanti e gioco offensivo, ma una squadra non può ottenere risultati senza equilibrio. Non è un caso, infatti, che le squadre più vincenti sono spesso quelle che incassano pochi gol. È chiaro che quando si hanno giocatori sovrumani la situazione diventa comunque più facile, ma ad oggi il PSG continua a prendere troppi gol. Una cosa che, ad esempio, a Barcellona quando hanno vinto la Champions non accadeva”.

  • Parla lo Special One: “Abraham che colpo! Sono contento della rosa e del lavoro fatto, ma c’è tanto da migliorare”

    Torna a parlare José Mourinho dopo quaranta giorni dalla conferenza stampa di presentazione. Il tecnico della Roma ha risposto alle tante domande dei giornalisti su questo inizio di stagione, sul calciomercato giallorosso e sulla preparazione della squadra con le tante amichevoli di questi mesi. A due giorni dal primo impegno ufficiale di questa stagione, la gara di Conference League contro il Trabzonspor, il Vate di Setubal ha rilasciato queste dichiarazioni, che vi riportiamo di seguito.

    Cosa ci dice di questo pre-campionato?

    “Sono molto contento, veramente, di come abbiamo lavorato. Ho avuto gente che vuole lavorare, che vuole migliorare, che ha grande motivazione, che ha voglia di fare bene. Abbiamo imparato a lavorare di squadra. Anche per l’organizzazione dei diversi dipartimenti interni al club, intorno alla squadra. Adesso arriva il momento che piace a tutti. Io dico sempre che non mi piacciono le amichevoli, ora si gioca per i tre punti con la Fiorentina, ma ancora più difficile sarà il knockout: iniziamo in Turchia e questa è la pressione positiva che vogliamo io e i giocatori”.

     

    Come ha visto la squadra in questi mesi di preparazione?

    “I quindici giorni a Trigoria sono stati buoni per iniziare un primo contatto, affinché io conoscessi i giocatori e loro conoscessero me. Ma il Portogallo è stato fondamentale. Non lo dico perché è casa mia, ma per il fatto che la squadra è stata insieme 24 ore su 24 per due settimane. Da lì siamo andati via migliorati come squadra, ma anche come gruppo. E questo è fondamentale, perché alla fine questa è la famiglia. Se arriveremo alla fine del campionato, ci renderemo conto che saremo stati più tempo con questa famiglia che non con la nostra. E anche lo staff si è integrato bene: siamo arrivati in cinque, ora siamo in venti. È un processo di crescita, perché un giorno ci sarà la Roma senza Josè e quando questo giorno arriverà, vogliamo lasciare quello che facciamo sempre in ogni club, vale a dire una struttura super organizzata. Ma speriamo che la Roma senza Josè non sia presto ma tra tanti anni”.

     

    Come giudica le prestazioni nelle amichevoli?

    “Amichevoli per voi, non per noi. Prima con avversarie di serie inferiore, poi con squadre di Champions come Siviglia e Porto. Come difensiva siamo andati molto bene. In fase di possesso palla abbiamo capito che c’è tanto da migliorare: voglio più controllo nel gioco, più intensità nell’uscita in transizione. E anche nel posizionamento stiamo preparando la squadra per giocare in un modo diverso rispetto a quello che facevano negli anni precedenti. C’è bisogno di tempo, ma siamo migliorati tanto. Dal punto di vista emozionale, emotivo, competitivo, la squadra mi è piaciuto tanto. Porto e Siviglia sono due squadre aggressive, difficili da affrontare. E quella piccola rissa contro il Porto mi è piaciuta tanto, in termini di controllo delle emozioni, non è successo niente di particolare che possa andare dal cartellino giallo al rosso, semplicemente è stata una partita molto buona come competitività”.

     

    E contro il Betis Siviglia?

    “Qui è un’altra storia, che ha tanti responsabili per il modo in cui la partita è finita. Secondo me, il primo responsabile è l’arbitro e il secondo sono io, perché non posso essere io a provocare quello che è successo dopo, perché la squadra mi ha seguito nella mia reazione emozionale e abbiamo finito con 3-4 cartellini rossi. Ripeto: responsabilità mia. Però mi piacerebbe anche che l’arbitro arrivasse a casa e pensasse “ma che ho fatto io per far finire così un’amichevole buona? La squadra è arrivata lì stanca: era l’ultimo giorno, l’ultima partita, tre ore e mezza di pullman dal Portogallo a Siviglia, un caldo incredibile. E non posso dimenticare, perché è la verità, la situazione-Dzeko: è stata una situazione strana. Si capiva che sarebbe andato a un altro club, però si respiravano un po’ di dubbi: “lui va via, arriva qualcuno, non arriva…” Ho sentito i giocatori molto più preoccupati da questa situazione che concentrati sulla fine del ritiro”.

     

    Giudizio sul mercato?

    “Il mercato è stato diverso da come lo avevo immaginato, considerando le perdite di Spinazzola e Dzeko. Ma già con il Siviglia Shomurodov ha fatto capire che giocatore è. Lo abbiamo preso perché avevamo bisogno di un po’ di mobilità in attacco, siamo super contenti di lui”. Quindi lo sbarco di Abraham, arrivato il giorno di Ferragosto. “Grande direttore e grandissima proprietà: il boss Dan, Ryan e Tiago sono stati bravissimi. Perché la realtà è che abbiamo iniziato il pre-campionato pensando di avere Dzeko ed è stata un po’ una sorpresa per tutti noi ciò che è successo. Tammy è stato quello che voi italiani chiamate il colpo di mercato. Non era facile, in un mercato incredibilmente difficile e in una situazione economica. Su Tammy preferisco dire “aspettate e vedrete”, lo dico con tutta la fiducia. Lo conosco da bambino, non ha giocato mai per me, perché quando ero al Chelsea lui era veramente un “bambino” di 14-15-16 anni, però lo conosco molto bene come giocatore e come persona, come mentalità, so come ha preso la decisione sempre difficile, per un giocatore inglese, di lasciare la Premier. Questo mi dice tanto, perché quando lasci la Premier la lasci perché hai ambizione, perché vuoi tornare in Nazionale, perché vuoi giocare il Mondiale, perché vuoi vincere fuori dall’Inghilterra dove non tanti giocatori inglesi hanno avuto grandissime carriere. Lui viene con questa ambizione, poi aspettiamo di vedere le sue qualità come giocatore, ma con Tammy, con Eldor e con Borja, abbiamo un gruppo di attaccanti che mi fanno felice. Non abbiamo giocatori di esperienza di 30-33-35 anni come ha la Juve con Cristiano, il Milan con Giroud e Zlatan, o l’Atalanta con Muriel e Zapata. Ma come potenziale, con questi ragazzi io non potrei essere più felice”.

     

    E sugli altri acquisti?

    “Vina è un giocatore bravissimo, Rui Patricio ha giocato più di cento partite con il Portogallo, 4-5 anni nella Premier, ha una stabilità tremenda. Sappiamo di non avere la rosa più forte del mondo, ma nessuno può proibire di pensare che la prossima partita possiamo vincerla. Sicuramente perderemo o pareggeremo, ma giocheremo sempre per vincere. Non possiamo vincere sempre, avremo sicuramente dei giorni in cui andremo a casa tristi, ma con la consapevolezza che abbiamo lasciato tutto in campo. E sicuramente vinceremo più volte di quando avremo giorni negativi”

    Messaggio finale ai tifosi:”Spero di rimanere davvero per tanti anni alla Roma!”

     

     

     

  • Di Maria riscalda gli animi: “CR7 muore dalla voglia di venire a Parigi, ma meglio abbiano scelto Messi…”

    L’arrivo di Messi a Parigi con il conseguente addio al Barcellona, l’amore di una vita, ha scosso l’intero movimento ed a smuovere ancora di più gli animi ci ha pensato Angel Di Maria. Il fenomeno di Rosario nuovo compagno di squadra della Pulce nonché connazionale e protagonista in maglia Albiceleste ha rilasciato un’intervista al Tyc Sports. L’argentino ha parlato del trasferimento dell’asso mondiale nel club parigino ed i suoi retroscena e del paragone con l’altro gigante del calcio contemporaneo Cristiano Ronaldo. Ecco di seguito le sue dichiarazioni.

     

    “Quando ci siamo fatti quella foto a Ibiza, aveva chiuso l’accordo col Barcellona, ce lo disse appena ci siamo visti. Poi giovedì mi mandò un messaggio dicendomi che era saltato tutto e che avrebbe cercato di venire al Psg. Credo che qui si troverà meglio che in Catalogna. Sono impaziente di giocare con Lionel Messi anche con la maglia del club francese dopo aver condiviso un mese fa la conquista della Coppa America”

     

    Di Maria inoltre ha aggiunto: “Per me è molto facile giocare con lui: se corri, ti mette la palla sui piedi. Abbiamo uno splendido rapporto dentro e fuori dal campo, è facile capire quello che ti chiede. Messi è di un altro mondo, mai visto niente di simile. Ho giocato con Cristiano Ronaldo, Neymar, Mbappè, Rooney, Van Persie, Ibrahimovic, Benzema, Bale e sinceramente non ho visto niente al suo stesso livello, Leo è unico”.

     

    Riguardo il fenomeno portoghese, accostato al Psg prima di Messi, Di Maria ha detto: “Cristiano non dovrebbe darsi pace per il fatto di non essere qui. La qualità e la quantità che ha oggi il Psg è qualcosa di unico. I grandi giocatori vogliono stare con i migliori e sicuramente Cristiano sarebbe sicuramente voluto essere qui ma alla fine hanno preso Messi ed è andata molto meglio”.

     

    Alla domanda sulla grossa beffa per Sergio Aguero, che aveva firmato col Barça proprio per giocare con Leo, il fantasista della Selccion e del Psg risponde: “Il Kun si vuole ammazzare… Scherzi a parte la cosa più triste è che si è fatto male e starà fuori per un pò”.

     

    El Fideo infine ha fissato l’obiettivo: “Abbiamo l’obbligo di vincere la Champions, a maggior ragione con l’arrivo di Messi. Non è facile ma abbiamo uno staff tecnico in grado di guidare una grande squadra e ognuno sa quello che deve fare!”

  • Diaz accende i tifosi “Obiettivo scudetto, la maglia 10 non mi mette pressione”

    Diaz accende i tifosi “Obiettivo scudetto, la maglia 10 non mi mette pressione”

    Ritorno al Milan e la numero 10

    “Sono molto contento di essere tornato a Milano, in questo grande club, con una grande tifoseria che mi ha accolto con affetto. È un piacere e un onore essere di nuovo qui. La 10? C’è stata l’occasione e l’ho presa. E’ un numero che porta leadership, ma non ho paura delle pressioni, portano energia. Nella storia del Milan grandissimi giocatori hanno indossato il 10 ma a me piace la pressione. Ho personalità. Mi assumo la responsabilità e spero di essere all’altezza di questa maglia e di esprimermi al meglio”. 

     Pioli

    “Mi ha insegnato tanto. È vero che La Liga e la Serie A sono diversi ma il pallone non ha una lingua ed è il campo che parla. In A ci sono giocatori di grande talento. Pioli ci ha insegnato moltissimo. È stato l’elemento fondamentale che ci ha fatto migliorare e maturare in ogni aspetto”. 

    Ibrahimovic

    “È un grande. Dà consigli utili, ha esperienza e ogni volta che gioca fa la differenza. Lo ha sempre fatto e lo continua a fare. E’ un motivatore e mi piace molto la sua maniera di dare consigli. Il suo carattere ti fa dare il massimo. Gli piace molto lavorare e vuole che i suoi compagni lo facciano al massimo. Lo considero un aspetto positivo”. 

     prossima stagione

    “Mi aspetto il massimo impegno da parte della squadra, lottare in tutte le competizioni per essere protagonisti. Non sarà facile perché ci sono grandi avversari ma noi siamo una squadra forte. L’esperienza dell’anno scorso al vertice sarà molto utile. Dobbiamo dare il massimo per essere competitivi e rimanere in alto. Ci sono tante squadre forti che possono metterci in difficoltà ma io penso solo a noi. Siamo il Milan e dobbiamo lottare per essere protagonisti in ogni competizione. Non saprei dire chi è favorito. Siamo una squadra che ha talento, che lavora molto e cercheremo di lottare in Serie A e nelle altre competizioni. Scudetto? È l’obiettivo ed è quello che vogliamo. Abbiamo visto che l’anno scorso ci siamo andati vicino e vogliamo fare meglio e provare ad arrivare primi”. 

  • Hauge saluta il Milan ” Esperienza stupenda, orgoglioso della maglia indossata”

    Hauge si congeda dal Milan con un bel messaggio su Instagram, pronto per la sua nuova esperienza a Francoforte :

    Ciao a tutti rossoneri
    Vorrei ringraziare tutte le persone che ho avuto modo di conoscere durante il mio soggiorno a Milano. Dal primo giorno mi hanno trattato come uno di loro.
    Sono così orgoglioso di aver giocato con la maglia rossonera.
    Ho conosciuto tante persone fantastiche e persone che rimarranno miei amici anche se non giocherò più a Milano.
    Poi vorrei ringraziare i tifosi, avete significato tanto per me. Mi avete supportato fino in fondo e lo apprezzo davvero.
    Volevo davvero giocare per voi in un San Siro pieno, ma sarà un’altra volta.
    Grazie ancora per tutti i messaggi e ho letto più di quanto pensate”.

  • Donnarumma : ” A Parigi sto benissimo. Messi? Sarebbe un onore”

    Ecco le prime dichiarazioni di Donnarumma, neoportiere del Paris Saint Germain, all’inizio della sua nuova avventura :

     PARIS  :  “Mi trovo bene, ho conosciuto la squadra: un bellissimo gruppo, mi hanno accolto benissimo ; é stata un’estate molto emozionante, adesso sono felice di far parte di questo gruppo e spero di fare più bene possibile”. 

     EUROPEOL’immagine che ho fissa nella mente è il cerchio a fine partita con tutto lo staff: quello mi rimarrà per sempre. Scherziamo ancora ogni giorno insieme come abbiamo fatto per tutta la spedizione europea” 

    MESSI : “Giocare con Messi? Sono felicissimo, è un grandissimo, il più forte al mondo, sono emozionato e contento di averlo in squadra”

  • Il Celtic passeggia sul Dundee vincendo 6-0

    Il Celtic vince facile facile contro il Dundee per 6-0, non c’è storia nella Scottish Premiership, sono sempre quelle poche squadre ad essere al top. Nel primo tempo già il Celtic inizia a macinare la squadra ospite che non può nulla contro lo strapotere della squadra di casa, dopo 20 minuti arriva il gol del centrocampista giapponese Kyōgo Furuhashi che sarà protagonista di una grande prestazione dato che 5 minuti dopo segnerà un altro gol; il primo tempo finisce con un secco 2-0 per i padroni di casa, nel secondo tempo è festa totale; al 49 esimo minuto segna il centrocampista Rogic e al minuto 67 ancora Furuhashi che ha realizzato una tripletta. Nel finale arrivano le gioie personali sia per Ralston e per Edouard che segna al 90 esimo su calcio di rigore.

  • La prima del Saint Etienne finisce 1-1 contro il Lorient

    Finisce in parità il primo match  del Saint Etienne all’inizio della Ligue 1. Partita molto  combattuta fra le due squadre dove hanno dimostrato di essere arrivate pronte all’inizio del campionato anche se tuttavia la ludicità sotto porta deve essere ancora migliorata dato che entrambe hanno divorato parecchi gol o sprecato ottime occasioni. Nel primo tempo si assiste a una lotta più a centrocampo e nello studiare l’avversario, mentre nel secondo tempo la partita cambia, di fatti il Lorient passa in vantaggio al 52 esimo con il gol di Vincent Le Goff che fa sperare a una possibile vittoria per la squadra ospite, tuttavia la squadra di casa non muore e arriva al 70 esimo un rigore realizzato dal capitano e bomber della squadra Khazri che sigla il gol del pari.

  • Scaroni : ” Riapriamo gli stadi con la capienza massima, il Green Pass è una garanzia”

    Scaroni : ” Riapriamo gli stadi con la capienza massima, il Green Pass è una garanzia”

    Il Presidente del Milan Scaroni si è espresso così sulla questione riapertura stadi :

    «Io dico che vanno riaperti al 100%, come stanno facendo in Inghilterra, in Francia o in Spagna: penso che il green pass sia una garanzia sufficiente per poter accogliere tutti. Se poi, per un criterio di cautela, si sceglie di aprire soltanto al 50%, che come detto io considero largamente insufficiente, almeno deve essere un 50% vero. Sappiamo invece che tenendo conto anche il famoso metro di distanziamento arriviamo forse al 25. È un discorso che ha già espresso con grande chiarezza il presidente Gravina insieme al presidente Dal Pino. Se non ci venisse concesso nemmeno quello, bisognerà intervenire sul terreno dei ristori. Del resto non si capisce perché non dobbiamo avere diritti che altri hanno. C’è poi un altro aspetto che mi sta molto a cuore: l’apertura degli stadi è un momento sociale, un momento in cui i giovani si ritrovano, finalmente. Gli stadi non possono essere semivuoti, perché il calcio non è fatto così».

     GIOVANI – «Che sono la maggioranza dei tifosi e sono anche indietro sotto il profilo dei vaccini. Sono sicuro che possiamo esercitare un ruolo positivo in quel senso. Certo è che se poi un nostro sostenitore si vaccina per assistere agli incontri, ma la capienza non lo permette, tutto diventa ridicolo. Pensiamo alle partitone, alla fine saremmo costretti a lasciare fuori della gente anche se provvista di green pass».

  • Mbappé allontana tutte le voci di mercato: “Il mio sogno più grande è vincere la Champions con il Psg”

    Mbappé allontana tutte le voci di mercato: “Il mio sogno più grande è vincere la Champions con il Psg”

    Ci sono alternate tante voci sul futuro del campione francese Kylian Mbappé dall’inizio di questa sessione di calciomercato. Non è un segreto che l’asso del club parigino sia attratto dalla camiseta blanca del Real Madrid e proprio per questo motivo molto probabilmente non rinnoverà il suo contratto con il Psg. Il dubbio è se il presidente qatariota Al Khelaifi sia disposto a perdere l’astro nascente del calcio europeo a zero la prossima estate o se arrivi un’offerta importante possa fare questo sacrificio e puntare ad un altro campione. Mbappé però ha tenuto a chiarire la sua posizione e le sue intenzioni in un’intervista uscita sulla rivista del club, dove tra l’altro è presente in copertina insieme a Neymar. Infatti il talento d’oltralpe in maglia 7 ha dichiarato: “Il mio sogno più grande è quello di vincere la Champions League con la maglia del Psg, sarebbe fantastico!”. Parole che suonano come una dolce melodia rassicurante per i tifosi parigini che, almeno per quest’anno, potranno gustarsi ancora le prodezze dell’enfant prodige.