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  • Real Madrid, Ancelotti: “Sarà una grande partita”

    Carlo Ancelotti, tecnico del Real Madrid, in vista della finale di Champions League contro il Liverpool presenta la sfida allo Stade De France, a Saint Denis, Parigi. Inizia la conferenza stampa. “Rispetto al Benzema della prima volta ha più carisma, dentro e fuori dal cambio. Quello che non è cambiata è la sua qualità”. Sul Liverpool. “Nel 2014 abbiamo avuto con giocatori con problemi, ma abbiamo vinto comunque. Se un giocatore è lesionato, non può giocare. Se scende in campo vuol dire che può starci, ma è una finale e tutti i giocatori daranno tutto. Non cambierà il risultato della partita”. Klopp ha parlato del terreno. “Lo sapevamo che avrebbero cambiato, ma non lo abbiamo ancora provato. Non so se ha ragione”. Un anno fa era all’Everton. “È stato un grande contrasto, ma poi c’è stata una telefonata con il presidente. Arrivare alla finale è un grande successo per noi, arrivare qui è stato molto importante perché la stagione è stata molto molto buona, siamo molto vicini dal ricavare il massimo. L’ambiente è tranquillo, questa squadra gestisce molto bene questo tipo di gare. I più vecchi aiutano i giovani a tenere lo spogliatoio con più confidenza ed eccitazione”. Cosa cambia rispetto alla prima finale in Lisbona? “Ogni partita ha la propria storia, c’è sempre una strategia. Siamo forse un po’ meno preoccupati, la partita di Lisbona è l’inizio per le quattro finali in cinque anni”. Sulla felicità? “Mi è piaciuto molto quest’anno, con i miei giocatori, continuerò a goderlo. Sono molto felice, sono confidente, domani nel pomeriggio arriverà un po’ di preoccupazione. Puoi combattere questi pensieri con la forza dei calciatori. Dobbiamo mostrare la nostra qualità, l’abbiamo fatto nella stagione, i calciatori che sono entrati hanno dato tutto e hanno fatto la differenza. Sarà una sfida intensa, con molta verticalità”. Sulla formazione. “L’ho decisa, ma non ve la dico”. Sull’Everton. “C’è una grande rivalità, ho dei bei ricordi del mio tempo speso a Liverpool, sulla sponda blu. Spero che mi vogliano supportare nella partita di domani”. È la quinta finale che gioca, sogna la notte prima? “Non si può controllare, è la quinta finale, ho una buona memoria per tutte queste finali. È raro pensare, ma la sfida che abbiamo giocato meglio, nel 2005, l’abbiamo persa. Non dirò di giocare male ai miei giocatori, ma in una finale tutto può capitare. Dobbiamo essere pronti a tutto, abbiamo avuto il tempo per prepararla. Andiamo a fare il meglio, certo, ma non sono convinto che sia sufficiente per vincere. Nel calcio c’è qualcosa che non puoi controllare, c’è sempre lo stesso sapore, il prima è sempre molto bello e devi godertelo, almeno finché l’arbitro fischia, dopo è un’altra storia che si va a scrivere”. Sul meritare di vincere. “Abbiamo meritato arrivare fino a ora, perché abbiamo mostrato qualità… Ma non basta nel calcio moderno. Tutta la squadra deve trovare equilibrio. Poi nella storia di questo club c’è il risorgere nel momento di difficoltà. Vincere? Lo dobbiamo meritare domani”. Su Mané. “Bisogna avere coraggio a parlare di mercato oggi. Non parlo dei calciatori delle altre squadre, ma è un grande giocatore”.

  • Milan, Maldini: “Sono in scadenza, trovo irrispettoso che nessuno si è fatto sentire”

    Milan, Maldini: “Sono in scadenza, trovo irrispettoso che nessuno si è fatto sentire”

    Il marchio di Paolo Maldini e Frederic Massara sull’inaspettato scudetto conquistato dal Milan di Pioli è innegabile. Il lavoro fatto dai due dirigenti rossoneri in chiave mercato con un budget limitato è stato di certo fondamentale per riportare il Diavolo a vincere dopo un lungo digiuno in un periodo in cui le certezze dal punto di vista societario erano pochissime avendo ereditato i debiti della gestione di Yonghong Li. Puntando su giovani promettenti ma non ancora affermati (Theo Hernandez, Kalulu, Tomori, Tonali e Leao su tutti) e su calciatori d’esperienza (come Kjaer, Ibrahimovic e Giroud), e sostituendo come meglio non si poteva gli eccellenti addii (Maignan al posto di Donnarumma), e confermando Stefano Pioli alla guida tecnica, la coppia di mercato del club meneghino è quella che, più di tutti gli altri, è da considerarsi tra i principali artefici di questo titolo arrivato sì inaspettato ma senza ombra di dubbio figlio della pianificazione. Difatti, se il fondo Elliot oggi nella trattativa per il passaggio di proprietà con il gruppo RedBird può far leva su una rosa rivalutata e un squadra vincente e con i conti in regola, gran parte del merito va certamente a Paolo Maldini e Frederic Massara. Gli unici a non essere d’accordo su ciò sembrano essere la famiglia Singer e l’amministratore delegato Ivan Gazidis che non solo non hanno ancora rinnovato il contratto (in scadenza a fine giugno) dei due uomini mercato, ma addirittura non si sono mai seduti al tavolo con loro per discutere del futuro.
    A rivelarlo è lo stesso Paolo Maldini che in un’intervista a cuore aperto rilasciata alla Gazzetta dello Sport non ha nascosto la propria delusione per il trattamento ricevuto finora: “Io e Massara siamo in scadenza e non abbiamo rinnovato. Per il percorso fatto e la vicenda Rangnick trovo poco rispettoso che l’a.d. (Gazidis, ndr) ed Elliott non si siano neppure seduti a parlare, dico solo a parlare – ha infatti detto la bandiera rossonera smaltita la sbornia per la festa scudetto –. Perché loro potrebbero dirci ‘Il vostro lavoro non è stato abbastanza buono per continuare’ o può essere che io dica ‘La vostra strategia non mi piace’. A me piace essere una sorta di garanzia per il milanista – ha poi aggiunto l’ex capitano e oggi responsabile dell’area tecnica del Milan –. Io non sono la persona giusta per fare un progetto che non ha un’idea vincente. Non potrei mai farlo. La realtà è che la proprietà non si è mai seduta al tavolo e questa cosa non va bene”. Parole dure quelle rilasciate da Paolo Maldini, parole che lasciano presupporre ad una repentina marcia indietro da parte del fondo Elliot che sembrava intenzionato a rinnovare l’intera dirigenza. Probabilmente la trattativa in via di definizione per il passaggio al gruppo RedBird ha portato ad una situazione di stallo per quanto concerne i rinnovi. E ad influire sullo stand-by è anche la linea che i nuovi proprietari vorranno seguire come lasciato intendere dallo stesso Maldini: “Oggi con una visione strategica di alto livello il Milan potrebbe competere con le più grandi. Se si sceglie al contrario una visione di mantenimento, senza investimenti, senza idee da Milan, il rischio è quello di rimanere nel limbo – ha difatti sentenziato il quasi 54enne (li compirà il prossimo 26 giugno, qualche giorno prima della scadenza del suo contratto e di quello di Massara con il club rossonero) –. La proprietà, Elliott o la prossima, chiuda il triennio e capisca la strategia che vuole per futuro”. Per quanto appaia paradossale dunque, pochi giorni dopo aver conquistato lo scudetto a distanza di 11 anni dall’ultima volta, la possibilità che il Milan si ritrovi a dover ripartire da zero senza due dei principali artefici di quell’impresa è quantomai concreta.

     

  • Fiorentina, Commisso: “Con Vlahovic e Chiesa fatte due plusvalenze”

    Dopo mesi di silenzio, torna a parlare il presidente della Fiorentina Rocco Commisso ecco le sue dichiarazioni:
    “Mando i miei più grandi saluti ai giornalisti che sono intervenuti, allo staff, ai giocatori, agli allenatori e a tutti quelli che fanno parte del club. Grazie per quest’anno dove io infortunatamente non sono stato capace di vedere tutte le partite. Ho dovuto affrontare una situazione difficile, ora mi stanno curando insieme alla mia famiglia. Ho passato momenti complicati ma ora ringraziando Dio le cose vanno meglio. Volevo parlare con Vlahovic ma ho sbagliato a tornare e mi sono ammalato in modo ancora più serio. Ora andiamo avanti perché ci sono tanti argomenti di cui voglio parlare”. Quali sono i programmi dei prossimi anni anche in relazione allo stadio di proprietà? “Prima di parlare degli obiettivi parliamo di ciò che è successo negli ultimi tre anni. Il fatto che la Fiorentina prima di me si è salvata all’ultima giornata; il primo anno siamo arrivati decimi, nel secondo anno non è andato bene ed è stata colpa mia, ho mandato via Iachini dopo 7 giornate ed è stato un errore. Oggi siamo andati dal sedicesimo posto al settimo posto di quest’anno. Tra le squadre prima di noi, ci sono state tre squadre che hanno fatto più punti dell’anno passato: Milan 7 punti, Napoli 2 punti e Roma 1 punto, poi 4 squadre che hanno fatto meno punti come Inter, Juventus, Lazio e l’Atalanta. La Fiorentina ha fatto 22 punti in più dell’anno passato, nessun’altra squadra in Italia ha fatto ciò che abbiamo fatto noi. Sullo stadio: è fondamentale, tutti parlano del nuovo stadio. Ma prima di esso, sarà remunerativo che si possano incrementare i nostri ricavi che oggi sono a 80, un po’ meglio dell’anno passato, ma allo stesso tempo con un saldo di ingaggi di 73 milioni. Facciamo i confronti solo con le squadre italiane: il Milan, aveva 263 milioni di ricavi l’anno scorso, il Napoli 174, la Juve 406, Lazio 165, Roma 190 e Atalanta 152. Come ho detto tre anni fa, con i ricavi si possono prendere i calciatori, si vede che le squadre che abbiamo davanti a noi, hanno un monte ingaggi molto più alto rispetto a noi. Senza ricavi non si possono spendere soldi per i calciatori. Aiuterebbe se aumentassero i ricavi, ma è difficile perché sono finanziati da Mediacom, cosa che non succedeva con i Della Valle. Per competere allo stesso livello dei grandi club prima di noi in Italia, dobbiamo incrementare i ricavi e su questo lo stadio è la cosa che ci avrebbe portato più avanti”. Come si aspetta la Fiorentina del prossimo anno? “Ho imparato lavorando prima in banca e poi con la Mediacom che se parli e poi non mantieni perdi la credibilità. Se io voglio andare a prendere 2-3 miliardi di dollari a Wall Street posso farla in una settimana perché sono credibile. Quest’anno ho parlato di parte sinistra della classifica e guarda che nessuno si aspettava il settimo posto. E’ stato un successone. Voglio ringraziare Italiano e tutti gli addetti alla società: ogni giorno hanno lavorato per completare la squadra e stargli vicino per aiutarla ad ottenere risultati”. L’Europa è un punto di partenza o un traguardo? “Io non rispondo a tutte le domande però come detto in passato vogliamo sempre cercare di fare meglio sempre tenendo sotto controllo i ricavi. Con più ricavi si possono spendere più soldi per i giocatori. Quest’anno abbiamo fatto un grande lavoro, cedendo Vlahovic e prima di lui Chiesa con due grandi plusvalenze che ci aiutano molto per non avere problemi finanziari dell’anno prossimo. Non è arrivato il cash come qualcuno ha detto. Non è vero che devono arrivare 150 milioni nelle casse della Fiorentina: è vero che arriveranno soldi nei prossimi 4 anni da queste cessioni, ma è vero che abbiamo anche speso. Il vero numero è 50 milioni e non 150. Di fronte ai soldi che arrivano da Vlahovic e da Chiesa abbiamo speso per comprare altri giocatori. I numeri devono essere giusti: sono 50 milioni che arriveranno nei prossimi 4 anni e non 150. Quando finirà quest’estate, con una Fiorentina più forte, i 50 milioni scenderanno ancora. Io spero che riusciremo ad andare sempre avanti però ci sono dei problemi che sono difficili da superare, è difficile competere con chi ha 4-5 volte i nostri ricavi. Noi non possiamo andare contro la Juventus. Parlando delle altre squadre voglio dire anche un’altra cosa: la Juventus negli ultimi tre anni ha messo 700 milioni nel mercato e il valore degli affari è di 800 milioni, per questo la Juve è dovuta andare avanti rifinanziando. Suning ha molti debiti. Il Milan potrebbe essere venduto a un prezzo grandissimo, ma nessuno dice che 500 milioni sono stati presi da mister Li. Sulla Roma ho letto molti giornalisti famosi del grande lavoro della Roma: sono arrivati in Italia e sono andati dal sesto al settimo posto, quest’anno sono arrivati a un punto da noi, spendendo 10 milioni lordi per Mourinho e hanno speso 140 sul mercato estivo e alla fine sono arrivati sopra solo di un punto. Il nostro è stato un successo fenomenale. C’è molto di essere orgogliosi e molto poco critici”. Cosa non rifarebbe e cosa invece che rifarebbe tante altre volte? “Non discuto Italiano però è stato Joe Barone, è stato Pradè a prenderlo quando le cose con Gattuso non sono andate bene. Abbiamo pagato un milione di clausola oltre al cartellino di Hristov pur di prenderlo. Complimenti allo Spezia per la permanenza in Serie A. Sulle indiscrezioni sulla cessione, voglio dire che se c’è qualche fiorentino che vuole comprare il club si faccia avanti perché ancora non sono arrivate proposte. Io non ho mai parlato con nessuno di vendere la Fiorentina, sono tutte fake news. Rocco va via quando vuole Rocco, non quando qualcuno dirà che deve andare via. Arrivano anche minacce private e ce la vedremo con la polizia. Non è accettabile che qualcuno minacci Commisso, la mia famiglia, la Fiorentina e chi lavora per noi”.

    La partita più bella dell’anno? “Allo stadio ho visto poche partite. Ricordo l’ultima partita contro la Roma, quella all’andata contro il Milan e sicuramente l’ultima contro la Juve dove abbiamo conquistato un posto in Conference League. Io sono stato molto contento, abbiamo fatto schifo contro la Sampdoria e contro l’Udinese ma i ragazzi poi hanno creduto in loro e il mister li ha messi a posto e la partita contro la Juve è stata bellissima. Abbiamo vinto contro una Juventus che ha centinaia di milioni di euro per acquistare calciatori, non dobbiamo mai scordarcelo”. C’è stato un momento in cui ha pensato anche alla Champions League? “Il sogno è sempre quello di andare più avanti possibile quindi anche in Champions. Io sono molto contento del settimo posto, ma si poteva anche arrivare ottavi o noni visto che era la parte sinistra della classifica. Spero che tutti abbiano capito cosa significa fare conti con i ricavi”. Cosa significa essere arrivati davanti all’Atalanta? “Hanno fatto un grande lavoro ma l’Atalanta ci ha messo cinque anni prima di andare oltre al decimo posto. Noi ci siamo arrivati dopo tre anni al settimo posto. Sfortunatamente, il nuovo proprietario dell’Atalanta, al suo primo anno, non parteciperà alle coppe. Il Parma è andato in B, il Genoa è andato in B. Non guardate solo le cose negative, ma anche i lati positivi di questa società”. Ricomprerebbe una società di calcio in Italia? “Avevo molta gente che mi voleva fuori dall’Italia ma non volevo fare altro che investire qui. Ho cercato in Italia e la decisione è stata presa: io sono qui e dovete fare i bravi con me. La grandissima maggioranza dei tifosi fiorentini sono con la squadra. Ho sentito e visto l’affetto per noi, per Italiano. Il problema è che quelli che fanno più confusione sono la minor parte”. Cosa è successo con Torreira? “Sono molto deluso di quello che è successo nelle 24 ore dopo la conquista della Conference. Sfortunatamente come è successo con Gattuso, certi tifosi ci sono cascati con la petizione per Torreira. I procuratori hanno fatto uscire questa notizia. I procuratori mi devono capire, come ho fatto con Gattuso o con Vlahovic, con me non vinceranno. Io sarò più duro e mi incattivisco. Io non voglio parlare di mercato perché non sono qui per parlare di questo. Ci sono gli addetti ai lavori che penseranno a questo. So che vi sto deludendo ma non parlerò di mercato. Ci può essere la possibilità di rivisitare la situazione con Torreira nelle prossime settimane, ma non voglio dare nessun cenno di ottimismo o pessimismo”. Italiano? “Ho sempre fatto i miei più grandi complimenti a lui e sono contento del suo lavoro e della sua famiglia. Come sono abituato io alla Mediacom, non mi piace mandare via gente o cambiare. Spero che Italiano resti e di queste cose ne parleremo nel prossimo futuro”. Vlahovic? “I dati parlano chiari: con Vlahovic all’andata eravamo al settimo posto e alla fine siamo arrivati comunque settimi. Vlahovic con la Juventus ha fatto 7-8 gol tra A e Coppa, lo stesso numero di Cabral insieme a Piatek. Non abbiamo perso molto con la sua cessione. In molti hanno detto che con lui saremmo stati da Champions: che sono zingari che conoscono il futuro? Quello che so è che siamo rimasti al settimo posto anche dopo l’addio di Vlahovic. Quando sono tornato a Firenze per fare l’affare Vlahovic a dicembre, i procuratori e lui non hanno fatto un gioco onesto e non si sono comportati bene con me. Questo Ristic mi ha chiamato e voleva vedere solo me. Al mio hotel ci siamo incontrati e dopo tre ore, ogni mezz’ora andava fuori perché doveva andare al bagno dove c’erano due amici. Io ero solo e lui aveva due amici. Il giorno dopo, quando è tornato ha detto che potevamo fare un “deal”. Mi disse che erano contenti di fare un accordo a 8 milioni netti, sono passati da 4 a 8 in 24 ore. Dopo ha detto volevano 6 milioni di commissioni più una percentuale sulla sua cessione, oltre a una percentuale da chi avrebbe comprato Vlahovic. Da lì il negoziato è finito e ho detto ai dirigenti che non accettavo questa situazione. Gli ho detto di trovare un altro centravanti e hanno preso Piatek e poi Cabral. Nel frattempo, il signorino ci poteva rovinare, perché aveva detto che poteva firmare, poi ci ha bloccato l’acquisto di un’altra punta ad agosto. Siamo stati stupidi in estate ma non a gennaio. Quando è stato preso Piatek e poi si parlava di Cabral, lui ha capito che quello che gli avevo detto era vero, cioè che poteva finire in panchina. Lo avrei fatto con quei due acquisti. Non so da quanti mesi parlavano con la Juventus, ma nello spazio di una settimana la Juve, dopo che non voleva l’Arsenal, il Real o l’Atletico, si è fatta avanti e ci siamo accordati. La situazione è andata così: ma se facevano il contratto con noi, avrebbero fatto meglio di quanto ha fatto alla Juventus. Io non ho fatto gli errori del Milan o del Napoli, ho fatto i soldi e li ho presi per mettere a posto il fair play finanziario”. Sarà in ritiro? “Non credo, spero di tornare ad agosto”. Cabral? “Diamogli tempo, ha fatto pochi gol ma penso che sarà un buon giocatore”. Cabral e Ikone in panchina contro la Juve? “Mi ha fatto più impressione vedere Vlahovic in panchina. Hanno speso tutti questi soldi e lui era in panchina. L’allenatore decide, succede e va bene così”. Cosa ha pensato dopo il mercato di gennaio? “Se non sbaglio l’ultima volta ho parlato è stata a febbraio. Ho detto che dovevo riflettere per come sono stati trattati i miei collaboratori e la Fiorentina: mi disgusto con qualcuno per quello che succede a Firenze. Può darsi che prima o poi arrivi il tempo che me ne vada. Io devo essere contento di quello che faccio, perché ci metto molto molto molto più lavoro di quanto non metto su Mediacom che è un’azienda da 4mila dipendenti. Qualcuno dice che le cose non vanno bene. Ci sono centinaia di giornalisti invece che parlano di Fiorentina e c’è qualcuno, al di là dei giornalisti, che non vuole bene alla società. C’è qualche tifoso e qualche opinionista che gioisce quando le cose non vanno bene”. Come è andata con Infantino? “Gli ho detto che faremo un bagno con lui a Gioiosa visto che parenti calabresi. Non posso dire tutto quello che ci siamo detti ma lui sta provando a mettere avanti il calcio ovunque, anche in America. Qui negli USA non ci sono promozioni e retrocessioni ed è controllata dalla MLS e non dalla Fifa come nel resto del mondo. Abbiamo parlato anche dei procuratori e lui mi ha detto che darà un occhio cercando di controllare i costi che si vedono nel nostro calcio”. A che punto siamo col nuovo stadio? “Stiamo aspettando di conoscere il progetto e i costi e anche capire come aumentare il fatturato ma non abbiamo questi dati. Vedremo nelle prossime settimane”. Come sta andando il Viola Park? “Abbiamo cominciato col Viola Park con un budget tra i 60 e i 70 milioni, poi lo abbiamo incrementato fino a 80 e ora siamo a 100 milioni di euro di investimento. Sarebbe il più grande investimento di tutta Europa in tal senso. Sono più soldi di quanto sono stati spesi per la ristrutturazione di alcuni stadi, compreso quello della Juventus. E’ un grosso investimento per il bene della Fiorentina. Ho sentito qualche stupido che ha detto che sto facendo dei ricavi da questo, ma nessuno sa a quanto potremmo venderlo una volta finito ma è una grande cosa per la squadra. Ci saranno tutti, dai bambini alla prima squadra. Un grandissimo lavoro che aiuterà, spero, alla squadra di andare avanti. Voglio dire pure che quest’anno, si può dire che la Primavera ha fatto un grandissimo lavoro, vincendo la Coppa Italia. Poi c’è tutto il settore giovanile in corsa per titoli importanti. Le donne non sono andate molto bene ma speriamo che faranno meglio in futuro, Non sono stato contento con i loro risultati. Ma per il settore giovanile voglio ringraziare gli staff perché sono una delle forze della Fiorentina di oggi”. Un messaggio per salutare tutti? “Non ho mandato nessuno a quel paese, sono stato molto corretto e più tranquillo. Mi sono arrabbiato per alcune cose dette o scritte, ma di sicuro la maggioranza, vivono la Fiorentina ogni giorno e sono con noi. Per questo vi ringrazio per tutto il vostro affetto e vediamo come potremo comunicare con voi ciò che succederà nel mercato e nella prossima stagione”.

  • Bundesliga, l’ Union Berlino chiude bene con un 3-2 sul Bochum

    La partita valida per la 34esima e ultima giornata della Bundesliga tedesca tra Union Berlino e Bochum si è conclusa con il punteggio di 3-2 in favore dei berlinesi.

    I padroni di casa passano in vantaggio con le reti di Promel al 5′ e Awoniyi al 25′ su calcio di rigore. Nella ripresa il Bochum si porta sul 2-2 con i gol di Zoller al 55′ e Lowen al 79′. Il gol dell vittoria arriva quasi allo scadere ancora con Awoniyi all’ 88′. Con questo ultimo successo l’ Union Berlino chiude il campionato al quinto posto con 57 punti il Bochum invece termina al 13esimo posto con 42 punti.

  • Fiorentina, Italiano: “Per noi è un periodo difficile”

    “Sinceramente non voglio parlarne. Nell’arco di un campionato può succedere di tutto, spero sempre nella buona fede di tutti”. Una definizione per Josè Mourinho? “Vincente. Quello che ha fatto lui in carriera è grandioso, continua ancora in piazza non facile a dimostrare il suo valore. Ha portato la Roma in finale, è un grande e vincente. L’ho ringraziato per le sue belle parole rivolte alla Fiorentina, gli faccio un grosso in bocca al lupo per la finale di Conference”. Le lacrime di Vlahovic in panchina? “Sarà dispiaciuto di non essere più capocannoniere. È un attaccante che vive per il gol e se non fa gol sta male. Per me rimane un grande campione, come si è appannata la Fiorentina può appannarsi anche in campione come lui”. Cosa ne pensa delle offese social a Venuti? “Mi dispiace. Noi diamo sempre l’anima, siamo i primi ad essere dispiaciuti quando le vittorie non arrivano. Ci dispiace tantissimo essere offesi e infamati. I social sono uno schifo. Noi siamo tutti vicini a Lorenzo, siamo un gruppo unico e unito. È venuto a lavorare con la stessa energia e passione, i veri tifosi sono quelli che sono andati sotto casa sua”. Come sta Nico Gonzalez?
    “Del singolo faccio fatica a parlarne, l’appannamento ha colpito tutti, per quanto riguarda i risultati sono mancati compattezza dietro, brillantezza davanti e costruzione del gioco. Lui ti prende il fallo al limite, fa grandi prestazioni… quando ci riprenderemo tutti anche le prestazioni individuali miglioreranno”.

  • Bundesliga, il punto sul campionato tedesco

    Il Bayern Monaco batte l’Arminia Bielefeld e si avvicina al titolo. La conquista del 10esimo titolo di fila può arrivare già la prossima settimana. Mancano 4 giornate alla fine e sabato prossimo c’è il Klassiker a Dortmund. Con un successo il titolo sarebbe aritmetico. C’è bagarre, invece, per la zona Champions con Lipsia, Bayer Leverkusen e Friburgo in lotta. Notevole il colpo del Lipsia che ha vinto in casa del Bayer superandolo in classifica. Lotta anche per non retrocedere: dal Wolfsburg all’Arminia Bielefeld tutti in lotta per evitare la retrocessione.

    RISULTATI

    Augsburg-Hertha Berlino 0-1 (49′ Serdar)
    Borussia Dortmund-Wolfsburg 6-1 (24′ Rothe, 26′ Witsel, 28′ Akanji, 35′ Can, 38′, 45′ Haaland, 82′ Baku)
    Friburgo-Bochum 3-0 (4′ Kubler, 16′, 53′ Sallai)
    Mainz-Stoccarda 0-0
    Borussia Mönchengladbach-Colonia 1-3 (5′ Modeste, 20′ Kainz, 34′ Ljubicic, 85′ Embolo)
    Arminia Bielefeld-Bayern Monaco 0-3 (19’ aut. Laursen, 45’+7’ Gnabry, 85’ Musiala)
    Hoffenheim-Fürth 0-0
    Union Berlino-Francoforte 2-0 (17’ Awoniyi, 21’ Promel)
    Bayer Leverkusen-Lipsia 0-1 (71′ Szoboszlai)

    CLASSIFICA (tra parentesi il numero delle partite giocate)

    Bayern Monaco 72 (30)
    Borussia Dortmund 63 (30)
    Lipsia 54 (30)
    Bayer Leverkusen 52 (30)
    Friburgo 51 (30)
    Union Berlino 47 (30)
    Colonia 46 (30)
    Hoffenheim 45 (30)
    Mainz 39 (30)
    Eintracht Francoforte 39 (30)
    Borussia Mönchengladbach 37 (30)
    Bochum 36 (30)
    Wolfsburg 34 (25)
    Augsburg 32 (30)
    Hertha Berlino 29 (30)
    Stoccarda 28 (29)
    Arminia Bielefeld 26 (30)
    Fürth 17 (30)

  • Sassuolo, Dionisi: “Con il Cagliari sarà una sfida intensa”

    Dionisi, allenatore del Sassuolo in conferenza stampa presentare il match della 33esima giornata tra il Cagliari e i neroverdi. Ecco le sue dichiarazioni: Che partita si aspetta? “Non abbiamo fatto male con la Lazio per quello che i ragazzi hanno abituato ma ci sono gli avversari e se guardiamo il trend della Lazio, a parte il derby, siamo quelli che più li hanno messi in difficoltà. Sappiamo che abbiamo delle difficoltà con alcune squadre, sappiamo che domani avremo delle difficoltà per l’ambiente, per le caratteristiche del Cagliari, perché le squadre che hanno un obiettivo di salvezza ci mettono in difficoltà e abbiamo difficoltà all’approccio a volte, abbiamo fatto di tutto in settimana per migliorare e faremo di tutto per tornare con un risultato positivo”. Quali sono le insidie tecniche? “È una squadra che attacca con pochi passaggi, ha nel cross un’arma importante, ha giocatori bravi individualmente, ha dei nazionali. Sulla carta, individualmente, non hanno nulla da invidiare a noi. Poi se la classifica dice altro vuol dire che siamo stati bravi nel nostro cammino”. Formazione? “A centrocampo rientra Frattesi, Matheus Henrique è a disposizione. I centrocampisti ci sono tutti tranne Harroui. In difesa non ci sarà Muldur per squalifica, in avanti recuperiamo Djuricic finalmente e sono contento di questo. Peccato che torni solo ora ma lo aspettavamo, aspettavo questo. Non ci sarà Berardi ma sarà egregiamente sostituito”. Cosa è successo? “Non un problema da medio-lungo periodo ma nel breve non riusciamo a recuperarlo per una contusione alla caviglia”. Quanti minuti ha nelle gambe Djuricic? “Rientra e sarà a disposizione, quanto sinceramente non lo so. Non dal 1′ minuto. Nella testa anche 180 minuti perché non vedeva l’ora di ritornare, nelle gambe non ce l’ha tutta ma è un grande atleta, sicuramente se dovesse essere chiamato in causa lo farà molto bene”. Siamo quasi alla fine ed è tempo di bilanci. Sotto la sua gestione sono migliorati tutti ma in particolare Kyriakopoulos, Maxime Lopez, Frattesi, Berardi, Raspadori, Traore e Scamacca. Ce n’è uno del quale va più fiero? “Credo che il merito sia della squadra che mette nella condizione i singoli di migliorare. Il nostro obiettivo deve essere quello che questo si possa dire anche dopo la gara. È normale che se i giovani hanno la possibilità di giocare, sentono fiducia, ma non solo dello staff, ma dei compagni, questo permette a loro di crescere, ma non voglio fare nomi”. In settimana alla Gazzetta ha detto: “L’unico incubo è quello di presentarmi qui, trovare il cancello chiuso e una persona che mi dice che il Sassuolo non ha più bisogno di me”. E Carnevali ha detto: “Speriamo non ci siano richieste. Quindi sarà qui anche l’anno prossimo? “Quanto corriamo. Sì, spero di sì, penso di sì, bisogna chiederlo ai dirigenti. Il direttore è sempre particolarmente ottimista, quello che ha in casa lui lo valorizza. Lo ringrazio per quello che ha detto ma per quanto mi riguarda spero di poter essere contento dopo la partita”. L’Atalanta è più vicina, ci fate un pensierino? “Dobbiamo pensare a noi. Per noi deve essere un testa a testa con il Verona, con quella che ci sta davanti e cercare di rosicchiare qualcosa. Se vinci qualcosa rosicchi. Ora voglio pensare alla prossima perché con la Salernitana ad esempio, non l’abbiamo interpretata male ma non l’abbiamo approcciata al meglio e domani dovremo farlo al meglio, se riusciremo a fare bottino pieno chi ci sta dietro rimarrebbe dietro, in caso contrario dovremo guardare il risultato di chi ci sta dietro. Dobbiamo pensare a noi perché tanti dei risultati ottenuti e non ottenuti c’è stato un nostro merito e nostro demerito”.

  • Juventus, Allegri: “Con il Cagliari partita complicata”

    Juventus, Allegri: “Con il Cagliari partita complicata”

    Massimiliano Allegri presenta Cagliari-Juventus, gara valida per la trentaduesima giornata del campionato di Serie A, in conferenza stampa. Ecco le dichiarazioni dell’allenatore bianconero. Che risposte vuole domani dalla squadra?
    “Domani è una partita complicata, giocare a Cagliari è sempre difficile e loro vengono anche da una brutta sconfitta. Sono una squadra fisica che alza molto la palla, secondo me viene fuori una brutta partita tecnicamente. Dobbiamo essere consci di questo, domani per noi contano tanto i tre punti, non bisogna perdere di vista il nostro obiettivo perché abbiamo la Roma a cinque punti”. Domani stessa soluzione tattica vista con l’Inter? “Oggi faremo l’ultimo allenamento e vedremo le situazioni e le condizioni. Mancherà Locatelli che starà fuori quattro settimane, gli squalificati Morata e De Sciglio. Non siamo tantissimi ma non deve essere una scusante perché domani dobbiamo fare una grande partita e portare a casa il risultato. Oggi valuterò se giocare con centrocampo a due o a tre”. Ha parlato alla squadra dopo l’Inter? Che reazione si aspetta? “Nel calcio di reazione ce n’è solo una: adattarsi alla partita, capire la partita perché rispetto alla gara con l’Inter domani sarà molto diversa. Partite a Cagliari dove vinci facile non ne ho mai viste o giocate, sia con Milan che con la Juventus. Domani bisogna prepararsi a un certo tipo di partita conoscendo ambiente, partita e avversario. Nel calcio bisogna solo pensare a vincere le partite. La squadra si è allenata bene, sta bene anche fisicamente, ci sono le condizioni per fare bene domani. Dipende soprattutto dall’aspetto mentale con cui dobbiamo affrontare la partita”. Come sta Bonucci? “Bonucci sta molto meglio, valuterò se farlo giocare dall’inizio o portarlo in panchina”. L’approccio alle gare diventa il rischio da evitare in questo finale di stagione? “Il nostro obiettivo è sempre stato arrivare nelle prime quattro. Ora abbiamo la Roma a cinque punti ma dobbiamo fare attenzione, poi la condizione psicologica cambia. Con la Roma abbiano il vantaggio degli scontri diretti. Però non possiamo ridurci a rischiare che la Roma si avvicini. Indipendentemente dalla partita che verrà fuori dobbiamo calarci nella realtà della gara di domani perché il risultato è troppo importante”. Avete fatto lavoro specifico sugli errori fatti negli ultimi metri? “Credo che la squadra fino a questo momento si sia ben comportata. Siamo mancati nelle tre migliori partite che abbiamo giocato, con Atalanta, Villarreal e Inter in casa dove abbiamo subito poco ma siamo stati poco lucidi negli ultimi metri e abbiamo perso. Quindi dobbiamo lavorare e avere più serenità in quelle situazioni, posso capire una volta, due, ma tre iniziano a essere un numero importante”. Un caso che Rabiot abbia fatto una delle migliori gare in un centrocampo a due? “Normale che Rabiot si trovi meglio a due perché è un giocatore che ha gamba, forza, copre molto campo. In questo momento sta meglio fisicamente. Con l’Inter ha fatto una partita buona tecnicamente e migliorerà tanto. Poi dopo ci sono partite dove per necessità dobbiamo giocare a tre. A volte giocherà meglio lui o altri, l’importante è che la squadra ottenga il risultato”. Può essere la partita giusta per Bernardeschi? “Per lui, per Kean, per Vlahovic. Deve esserlo per tutti perché in questo momento non possiamo scherzare, mancano sette partite e dobbiamo essere più precisi in fase offensiva. Momentaneamente ci mancano dei gol perché sono questi che fanno la differenza tra noi e quelle che ci stanno davanti in classifica”. Un commento alla vittoria del Villarreal? “Tanto è inutile stare a parlare di cos’è successo. Noi abbiamo fatto due ottime partite con loro anche all’andata che è stata una gara molto criticata, è stata un’ottima partita. Abbiamo avuto tante occasioni sbagliando l’ultimo passaggio, abbiamo subito pure poco. L’altra sera hanno fatto una grande partita, l’1-0 che tiene aperto il passaggio. Ma le nostre prestazioni con il Villarreal sono state ottime, ma non sono bastate perché siamo stati eliminati. Alla fine conta il risultato che è il passaggio del turno. Attraverso buone prestazioni. Se non lo fai, comunque devi portare a casa il risultato. Il Villarreal è una squadra scomoda”. McKennie può rientrare quest’anno?
    “Momentaneamente è ancora che cammina, è ancora in ritardo. Speriamo nel giro di un mese possa tornare a disposizione perché mancherebbero ancora 4-5 partite”. Con l’Inter non ha vinto pur meritando e ha ricevuto complimenti, nella sua carriera è stato criticato per aver vinto senza meritare. Ci ha pensato? “Non ho pensato, ho analizzato la partita. Penso sempre in maniera lucida a quello che sta facendo la squadra quest’anno, credo che ogni squadra arriva nella posizione che merita. Noi siamo quarti e meritiamo di essere quarti. Da ora fino alla fine della stagione si può solo migliorare perché abbiamo quasi sempre una partita a settimana e possiamo lavorare anche in modo diverso per migliorare le situazioni di gioco e sui singoli giocatori. Ci sono 38 partite in un campionato: a volte vinci quando non meriti a volte, pareggi quando meritavi di vincere, perdi e meritavi di vincere. Il meritare di vincere è una roba astratta. Ci sono delle partite come quella con la Roma dove magari poi eri tagliato fuori dal quarto posto. Dobbiamo vedere dove migliorare per l’andamento della squadra e per l’anno prossimo, raggiungendo il quarto posto”. Ha senso continuare a insistere su Dybala che è fuori dal progetto? “In questo mese e mezzo abbiamo tempo per lavorare ma allo stesso tempo abbiamo obiettivi da raggiungere. Tutti i giocatori che ho devono dare il loro contributo per raggiungere gli obiettivi, indipendentemente da che uno rimanga o vada via. Abbiamo giocatori a scadenza di contratto, siamo tutti in ballo. Bisogna rimare concentrati. I complimenti non servono a niente. Poi questa roba dei complimenti mi dà fastidio, perché poi si trovano alibi. Altrimenti diventiamo la squadra che si accontenta dei complimenti, che trova alibi o altro. Non ci devono essere alibi o complimenti, ci devono essere solo vittorie”. Perché la Juve fatica a fare gol? Prendendo un dato, siete tra le squadre che crossano meno… “Se guardiamo i numeri di cosa manca… La Juventus negli ultimi tre mesi ha creato molto, poi siamo stati poco precisi nel fare gol. Bisogna essere più efficaci nelle prossime settimane”. Prima dell’Inter pensavate ancora allo scudetto? “Battendo l’Inter avevi una piccola speranza, però dovevi vincere tutte le partite che è praticamente impossibile. Ora bisogna svoltare e fare più punti possibili, però domani abbiamo una partita complicata perché nel giro di una settimana si rischia di passare da lottare per lo scudetto ad avere la Roma vicina. Bisogna essere lucidi su questo, domani è una partita tosta che va giocata in un certo modo”. Avete rimpianti per la stagione? “Rimpianti nella vita non se ne devono avere, bisogna essere realisti. Siamo quarti e ci meritiamo di essere quarti, come quando eravamo decimi e ci meritavamo di essere decimi. Abbiamo avuto un’occasione importante con l’inter e non l’abbiamo sfruttata, questa è la realtà. Il resto è tutta aria fritta. Di cosa si parla? Di niente”.

  • Copa Libertadores: ecco i sorteggi dei gironi

    Sono stati sorteggiati i gironi della Copa Libertadores 2022. La finale è prevista per il 29 ottobre e si giocherà allo Stadio Monumental di Guayaquil.

    GRUPPO A
    Palmeiras, Emelec, Deportivo Táchira, Independiente Petrolero.

    GRUPPO B

    Athletico Paranaense, Libertado, Caracas, The Strongest.

    GRUPPO C
    Nacional de Uruguay, Vélez, Red Bull Bragantino, Estudiantes.

    GRUPPO D
    Atlético Mineiro, Independiente del Valle, Deportes Tolima, América Mineiro.

    GRUPPO E
    Boca, Corinthians, Deportivo Cali, Always Ready.

    GRUPPO F
    River, Colo-Colo, Alianza Lima, Fortaleza.

    GRUPPO G
    Peñarol, Cerro Porteño, Colón, Olimpia.

    GRUPPO H
    Flamengo, Universidad Católica, Sporting Cristal, Talleres.

  • Fiorentina, Italiano: “La partita con la Juve è una sfida difficile”

    Fiorentina, quella con la Juventus: “Non è una partita come le altre”. Domani sera lo sarà ancora di meno visto che le due squadre si affronteranno per la semifinale di Coppa Italia. Vincenzo Italiano, l’allenatore viola, ha parlato in conferenza stampa per presentare la sfida di domani sera. Crede alla possibilità che Vlahovic possa partire dalla panchina? “Quello che dice Allegri, non so. Saranno problemi suoi e decisioni che prenderà non so quando. Noi qualsiasi sarà l’avversario, qualsiasi formazione, sappiamo che dovremo essere squadra vera e affrontare così la Juventus. Ci vorrà grande maturità da parte della squadra. La preparazione è iniziata dopo la gara contro il Sassuolo, speravo con un umore diverso. Ma più arrabbiato mi fa arrivare anche più concentrato. So quanto è importante, per la città ma anche per noi. Sappiamo che domani dovremo affrontarla da squadra matura e che deve cercare nella prima partita di essere molto attenta a tutte le situazioni”. Dovesse giocare Vlahovic che reazione si aspetta dal pubblico viola? “Non saprei cosa rispondere. Mi è successo un qualcosa di analogo. C’erano tantissime opzioni e quindi sinceramente non fa parte della preparazione alla partita, per quanto riguardano le mie preoccupazioni. Lì davanti sono forti, sono bravi. Hanno frecce che possono fare male in ogni momento. Col Verona hanno segnato entrambi gli attaccanti, arrivano da 13 risultati utili in campionato e la mia preoccupazione è quella e non come verrà accolto un nostro avversario. Mi auguro che lo stadio spinga la squadra per ottenere un risultato positivo, quando la gente vuole qui diventa anche 13° uomo. Quando il clima diventa caldo, è bellissimo e questo mi aspetto”. Le espulsioni sono un problema? “Le espulsioni, c’è da fare delle distinzioni. Su situazioni di gioco ci stanno, possono accadere. Tutte le squadre cercano di evitarle. Noi battiamo su questo fatto e togliendo espulsioni per proteste o comportamenti che non sono di campo, siamo in linea con tutti gli altri. Quelle come l’ultima, ne abbiamo parlato, non esiste che da qui in avanti un calciatore viola venga allontanato mettendo in difficoltà i compagni e la squadra. Avendo a che fare con gente intelligente, questo penso che non accadrà più. Poi se arriva una doppia ammonizione o rossi di campo, se ne può discutere. All’andata abbiamo perso al 94° in una situazione dubbia che però ci è costato il punto che meritavamo. Mi auguro che domani si entri in campo con l’attenzione del campionato, per 94 minuti. All’ultima giocata, con i campioni, loro ci hanno battuto. Ma sappiamo che domani, dobbiamo stare molto molto attenti perché sono capaci di farti male”. Cos’ha la Fiorentina in più della Juventus? “In queste due partite avremo in più l’ambiente e il clima di domani. Quello che si percepisce in vista della partita, per la sua importanza, per la rivalità che percepiamo e che cercheremo di onorare al massimo questo tipo di partite. Quando vai a lavorare in determinati posti devi conoscere l’ambiente, le abitudini e le situazioni che possono galvanizzare il pubblico. Dobbiamo sfruttarlo. Per il resto, affrontiamo una grande squadra, che non perde da 13 partite. Servirà una super gara sempre stando attenti perché la gara durerà 180 minuti”. Come sta la squadra? “Anche in funzione di questa partita abbiamo cercato di risparmiare chi non era al 100%. Abbiamo sempre detto che in campo volevamo chi poteva dare il massimo. Chi è rimasto fuori non poteva darci garanzie. Chi va in campo mantiene l’identità intatta. Abbiamo giocato un’ottima partita a Sassuolo, decisa da due episodi. Io ho visto una grande Fiorentina, che ha creato tante palle gol. Se vuoi essere una squadra di alto livello, serve grande cinismo e questo a volte ci manca. Quindi s’è fatto anche un pensiero di domani sera. Abbiamo recuperato energie. Torreira è recuperato al 100%”. È più avvantaggiato Vlahovic o lo sono i difensori viola nel confronto di domani sera? “Queste sono situazioni particolari dove il nostro avversario e nostro attaccante fino a poco tempo fa, conosce tutto ciò che andiamo a proporre, ma conosciamo anche noi come vuole e può farci male. E’ un 50 e 50. Noi alle volte pecchiamo di leggerezza, percepiamo poco il pericolo come successo a Sassuolo. Domani, conoscendo il nostro avversario e sapendo che conosce tutto di noi, la percezione del pericolo e il fatto di affrontare tutto con attenzione, non possiamo sbagliare. Se c’è una dote da riconoscergli è che su 2 palloni, 3 li butta dentro. Domani questo aspetto sarà fondamentale, servirà grande maturità. Non mettere in pericolo il compagno, con errori e giocate pericolose, dobbiamo dare valore alla partita di ritorno. Dobbiamo andare a Torino ed avere ancora grosse possibilità di ottenere un posto in finale”.