Altro che cuore, compattezza e tante belle parole al vento: la Juventus che crollaclamorosamente 2-0 in Israele contro il Maccabi Haifa, che vede allontanarsi nettamente gli ottavi Champions e che ora mette anche a rischio un’eventuale passaggio in Europa League, è un disastro. E ci sarà da stupirsi e da sorprendersi se la società non decidesse di mettere in discussione o di prendere decisioni drastiche su Massimiliano Allegri e il suo futuro. Blindato da un contratto fino al 2025: questa, al netto delle tante dichiarazioni di facciata, come il boomerang del pregara di Maurizio Arrivabene, la motivazione per cui il club finora è andata avanti con l’allenatore bianconero. Però la sconfitta col Maccabi, dove falliscono tutti, allenatore per primo ma a seguire ogni singolo giocatore, è il punto più basso di questa disgraziata della Juventus. Atzili ha fatto il primo e il secondo gol. Bravo l’israeliano, ça va sans dire, ma è la Juventus ad avergli steso un tappeto rosso per entrambe le reti. La prima: Danilo è distante da Cornud che crossa. Rabiot non chiude, Alex Sandro sbaglia la posizione, l’esterno segna. La seconda: palla persa a centrocampo, è cinque contro tre. Pierrot allarga, Alex Sandro è spettatore e Atzili tira forte sul primo palo. Due a zero. In mezzo a questo disastro, a questo pianto israeliano, si fa pure male Di Maria. La Juventus non corre, non gioca, non ha idee, sbaglia tutto e lo fa continuamente a prescindere dalle sostituzioni. Allegri prova a cambiare qualche addendo ma l’impatto sulla gara è nullo. Rabiot alla vigilia parla da trascinatore e poi in campo scompare. Bonucci suona la carica sui social ma poi è tutt’altro che la guida sul terreno di gioco dei suoi. Il risultato è la summa di tutto quel che è stata finora questa stagione. Un disastro. Saranno ore di rivoluzioni o quest’agonia bianconera durerà a lungo?