Shevchenko al Genoa è la notizia che ha sorpreso il mondo calcistico italiano, ma soprattutto quello ucraino. Quali sono state le reazioni a Kiev del ritorno in Italia della leggenda del Paese est-europeo? Ce lo racconta il collega Roman Bebekh. Roman, qual è stata la reazione in Ucraina dell’approdo di Shevchenko sulla panchina del Genoa? “Molti tifosi ucraini sono sorpresi perché la stagione è iniziata e non ci aspettavamo questo trasferimento. Sapevamo di un interesse della Federcalcio turca che lo aveva sondato per affidargli la guida della Nazionale, salvo poi ripiegare per Stefan Kuntz”. Una bella scommessa, partire in un club che sta lottando per non retrocedere? “Shevchenko è un grande brand e tutti lo vorremmo vedere coinvolto in un grande progetto. Il Genoa non è un grande club, è vero. Tuttavia credo che abbia elementi adeguati per restare in Serie A, come Destro e Criscito. Il primo step per Shevchenko sarà di salvare il salvabile fino a gennaio per poi essere aiutato dalla finestra di mercato”. Da una Nazionale a un club sarà un bel cambiamento. “Siamo molto curiosi su come lavorerà nel quotidiano. Con la Nazionale per esempio lui viveva a Londra e veniva in Ucraina solo per vedere le grandi partite e ovviamente per preparare la selezione per i vari impegni. Ha fatto un ottimo lavoro ma chiaramente ora sarà diverso”. Perché ha lasciato la nazionale ucraina, con la quale ha fatto un ottimo risultato? “È stato strano il suo addio, dato che il suo rapporto con il presidente della Federazione era molto buona e i risultati soddisfacenti. Si parla di questioni di soldi, altri la mettono sulla questione politica”. Come valuti il suo lavoro con l’Ucraina? “Quando ha preso il posto di commissario tecnico pur essendo senza esperienza, se si eccettuano 6 mesi da assistente da ct, ha fatto molto bene. Si è circondato da uno staff molto forte, affidabile, che gli ha dato una grande mano. L’Ucraina veniva da un flop a Euro 2016 e l’ha condotta fra le migliori 8 d’Europa. Ha cambiato la mentalità della selezione, mettendo il gioco al centro del cambiamento. Abbiamo iniziato a vedere tanto possesso palla, una cosa mai vista da noi. Per rendere l’idea col calcio italiano, possiamo dire che abbiamo visto uno stile alla Sarri, brillante. Certamente la Federazione gli ha dato una grande mano, venendogli incontro dandogli tutto quello che ha chiesto, compreso adattare il calendario del campionato per le esigenze della selezione”. Quali critiche gli sono state mosse da allenatore? “Diciamo che non ha dato possibilità ai giocatori dei club piccoli. Se sono giocatori che militano nelle competizioni europee e mi riferisco a club non ucraini, allora avevi la chance di andare in Nazionale, altrimenti no. Per il resto i tifosi hanno apprezzato il suo stile di gioco. Se dobbiamo cercare un appunto, ma non è relativo a come giocava l’Ucraina, è che in molti avrebbero voluto vivesse nel suo Paese ma questa è una questione meramente politica e non calcistica”. Che impatto avrà in Ucraina il passaggio di Shevchenko al Genoa? “C’è curiosità nel vederlo ora nel lavoro quotidiano. Vedremo al Genoa, sicuramente in Ucraina c’è molta curiosità e torneremo a seguire la Serie A come ai suoi tempi d’oro, quando c’era lui a giocare per il Milan. Ha una grande leadership nello spogliatoio e sarò curioso di vederlo all’opera. Sarà interessante anche vedere la gestione familiare, visto che vive a Londra”.