Ieri si è conclusa la Liga con la vittoria del campionato del Real Madrid e il conseguente secondo posto del Barcellona. Fino alla 29esima giornata cioè fino al 18 giugno il Barça era davanti ai Blancos di due punti poi la rimonta della squadra di Zidane e lo sprofondo dei blaugrana. Il problema principale della caduta dei catalani non è solo la condizione fisica né il fatto di giocare ogni tre giorni, situazione comune a ogni squadra, ma si è visto che il problema è legato ad un blocco mentale ed ad una crisi all’interno dello spogliatoio, dove i leader del gruppo hanno dimostrato più volte un distacco dall’allenatore e dall’altra parte Setién non ha mai fatto nulla per riappacificare il rapporto con i giocatori, basta vedere cosa è successo con Griezmann.
Allora appare chiaro che per la prossima stagione ci sarà un cambio in panchina. Gli allenatori senza squadra sono tanti e il Barcellona inizia a guardarsi intorno per progettare il futuro. Nella lista per la panchina blaugrana c’è sicuramente Allegri, come abbiamo scritto già in passato, un allenatore con il suo curriculum non può assolutamente non essere considerato per sedere su di una delle panchine più prestigiose al mondo. Ma occhio anche al Psg… Un altro nome interessante è quello di Mauricio Pochettino, ex Totthenam arrivato in finale di Champions nel 2019, quella Champions che tanto manca ai catalani. L’argentino però piace anche alla Juventus nel caso in cui decidesse di interrompere il rapporto con Sarri. Un nome di prestigio è anche quello di Blanc, quattro campionati vinti in Francia uno con il Bordeaux e tre con il Psg, senza contratto e nei giorni scorsi avvicinato alla panchina del Valencia, ma non sembra convincere più di tanto il presidente Bartomeu. E poi va considerato quello che potrebbe essere un grande ritorno dopo l’addio nel 2015, Xavi allenatore dell’Al-Saad che conosce benissimo l’ambiente e che è pronto ad un’esperienza di livello. Da tenere d’occhio anche le piste che portano o a Jardim, che tanto bene ha fatto con il Monaco, o quella che porta a Roberto De Zerbi, più che una pista è una suggestione bella e buona, ma gli allenatori che fanno giocare bene a calcio le loro squadre anche se non sono dei nomi da grandi palcoscenici, piacciono eccome al Barça.