Il tecnico rossoblu Alberto Gilardino interviene in conferenza stampa dal centro sportivo “Gianluca Signorini” di Pegli, alla vigilia di Genoa Torino
Che partita sarà domani e che Genoa ti aspetti?
“Ci tenevo a ringraziare tutti i giocatori che erano qua la scorsa stagione e che sono andati via. Da Sturaro a Criscito, che è rimasto come allenatore in società, Aramu, Coda e altri. Era giusto un ringraziamento per chi ha vestito la maglia del Genoa la scorsa stagione e lo abbiamo fatto tutti insieme. E’ finito il mercato, c’è la volontà di fare domani una partita contro una squadra agguerrita e che sul mercato si è rinforzata. Con gli arrivi di Zapata e Soppy, giocatori che come caratteristiche sono andati ad ampliare una rosa forte, giocatori di grande spessore, fisici, di gamba e di qualità. E’ il terzo anno che Juric può lavorare con una rosa competitiva e con questi acquisti il Toro potrà ambire a posti importanti in classifica”.
TMW – Cosa chiede dai suoi domani che ha visto all’Olimpico? E quanto è importante la vittoria con la Lazio in vista della seconda trasferta di fila?
“Quello che non possiamo permetterci è di abbassare il livello di attenzione e di sacrificio nella gara. Dobbiamo essere umili, deve essere il nostro mantra, il nostro DNA. Si è chiuso questo capitolo di calciomercato e ora c’è la squadra che inizia queste partite. Questo periodo non è stato semplice per tantissime cose. Ora deve iniziare un nuovo capitolo. La partita di Roma ci dà ossigeno ed entusiasmo ma anche consapevolezza, domani sarà un altro tipo di gara rispetto alla Lazio. Dobbiamo farci trovare pronti già da oggi e già da tre giorni fa perchè troveremo giocatori fisici nei duelli, giocatori di gamba, che cercheranno di crearci delle difficoltà e noi dovremmo essere bravi come un pugile a controbattere”.
Il mercato è finito. La foto di questa squadra qual è?
“Sinceramente non ne ho più voglia di parlarne. E’ finito il mercato. Sono felice per chi è rimasto e chi arriva deve sapere dove si trova, quello che deve fare, la maglia che veste e il contributo che deve dare nel gruppo. Io sono sicuro che i ragazzi lo sanno, sia chi è arrivato da poco e soprattutto chi è rimasto deve introdurre i nuovi e raccontare cosa significa giocare con questa maglia. La formazione di questo gruppo dipenderà da tante situazioni. I ragazzi si sono allenati e si sono comportati da grandi professionisti, mi seguono e si allenano forte. Questo deve essere un mantra per tutta la stagione per la formazione del gruppo per acquisire principi di squadra”.
A Roma si è vista una prestazione diversa rispetto a quella con la Fiorentina.
“Ne ero convinto, ma anche prima della gara contro la Fiorentina. Ero sicuro come la squadra lavora, aveva lavorato e continua a lavorare per l’impegno che mette in allenamento. Ero convinto della prestazione. Mi aspettavo una partita del genere, sono stati bravi. E’ passato e dobbiamo trarre cose positive dalla gara di Roma ma non possiamo permetterci di abbassare l’asticella dal punto di vista dell’attenzione, del sacrificio e dell’umiltà”.
Se ci fosse un’ora ancora di mercato, sceglierebbe qualcosa o resterebbe così?
“Son talmente stufo che andrei in campo ad allenare questa squadra (ride ndr). E’ assurdo, secondo me, che ci sia il calciomercato quando si gioca con giocatori che vanno via, con giocatori che hanno sempre il dubbio quando ci si allena. Mi auguro si possa cambiare nei prossimi mesi e nei prossimi anni. La squadra è questa e quello che vi avevo detto venti giorni fa: sono felice di chi è rimasto e di chi è arrivato ma gli obiettivi non cambiano. Il nostro obiettivo è cercare di giocare un campionato difficile dove dobbiamo raggiungere il prima possibile i 40 punti. Sono arrivati Messias, Malinovskyi, Retegui. Ragazzi come Martin o Throsby si sono messi a disposizione della squadra, è arrivato Haps che anche lui ha bisogno di un percorso e un periodo di adattamento. Adesso la mia volontà e la mia priorità è lavorare forte con la squadra e andare dritti come un treno”.