Il ct inglese Southgate non riesce a trattenere il rammarico e la delusione, per una finale persa dalla sua Inghilterra in casa a Wembley. Nonostante questo il Ct fa i complimenti ai suoi ragazzi e all’Italia: “E’ stata straordinaria, i miei possono andare via da Wembley a testa alta”. L’Inghilterra è una squadra ancora giovane, avrà tante opportunità in futuro per rifarsi e per riscattarsi, a cominciare dal Mondiale in Qatar del 2022. A guidarla, a meno di sorprese, ci sarà ancora Southgate, il tecnico che deve nuovamente fare i conti con una gara degli Europei persa ai rigori. Da giocatore e da mister. Agli Europei del 1996 fu lui a sbagliare il rigore decisivo in semifinale contro la Germania, ora sono i suoi giocatori, nuovamente in casa, in terra inglese a togliergli un sogno. Davvero dura da digerire, davanti al proprio pubblico e davanti ad un popolo legato ad un solo trofeo vinto, il Mondiale del 1996. A fine gara Ct Southgate mostra tutta la sua delusione:“Siamo devastati da come è andata, è difficile trovare parole adesso ma abbiamo dato tutto”.Southgate non può che ringraziare i suoi ragazzi:“Hanno dato tutto in questa gara e in tutto il torneo. Sono una squadra che hanno dato alla Nazione grandi emozione”. Il ct inglese si prende la responsabilità dei rigori:“Li abbiamo provati in allenamento, è una mia decisione, i rigori si segnano o sbagliano. Abbiamo tirato coi migliori rigoristi in campo. I rigoristi in campo alla fine? Abbiamo fatto questi cambi perché li avevamo già preventivati. I ragazzi possono andar via stasera da Wembley a testa alta”. I complimenti, doverosi, all’italia:“E’ dura, siamo arrivati vicini. Queste opportunità sono rare ma anche la Nazionale azzurra è stata straordinaria. Hanno tenuto la palla meglio di noi, sono stati bravi dietro a fermarci sempre”. La festa deve ancora una volta attendere:“Volevamo il più grande party di sempre, non ci siamo riusciti, ma abbiamo dato grandi ricordi al paese. Siamo orgogliosi”.
Inghilterra, la delusione del Ct Southgate: “Siamo devastati. Non ho parole”
