Qualche anno fa il grande Pino Daniele compose una canzone dal titolo “Tutta ‘nata storia”, tradotto sarebbe: tutta un’altra storia. In effetti se si pensa alle quattro partite di Euro24 dell’Italia e le si confronta con la partita di venerdì sera del Parco dei Principi contro la Francia, la prima cosa che viene da pensare è che quest’Italia è tutta un’altra storia. Spalletti in conferenza lo aveva annunciato che da questo settembre sarebbe potuto (per noi tifosi della Nazionale invece sarebbe dovuto) nascere qualcosa di nuovo. Di nuovo c’è tanto, c’è dall’inizio la difesa a tre ben definita, c’è l’esordio di Samuele Ricci in cabina di regia, ma c’è soprattutto il ritorno di Sandro Tonali, ma su questi aspetti ci torniamo tra un attimo. Infatti oltre questo nei primi minuti c’è qualcosa del recente passato, qualcosa di pesante, l’errore degli Azzurri che diventa regalo per i francesi. Il nostro Europeo era iniziato con Dimarco che sbaglia la rimessa laterale e regala il vantaggio all’Albania con Bajrami. L’altra sera dopo quattordici secondi Di Lorenzo regala la palla a Barcola, che porta subito in vantaggio la Francia, battendo il suo compagno di squadra Donnarumma, che non può niente sulla conclusione. La strada è da subito in salita per la Nazionale, che si trova in un ambiente ostile, sotto dopo pochi secondi nel punteggio, con Mbappé, Barcola ed Olise, che ad ogni minimo errore o incertezza recuperano palla, dribblano in velocità ed arrivano in porta. Sembra l’inizio di un incubo, tanto è vero che uno dei ragazzi in campo, Frattesi, confessa a fine partita di aver pensato di poterne prenderne altri sei di gol dalla Francia. Torniamo ora a Tonali, l’ex centrocampista del Milan è tornato in campo dopo dieci mesi di squalifica per le scommesse illecite. Il centrocampista italiano è tornato a calcare il campo verde con il Newcastle settimana scorsa per pochi minuti. Ieri sera invece Sandro Tonali è stato in campo per tutti i novanta minuti ed è stato uno dei migliori in campo per tutta la partita ed il calciatore che ha preso per mano gli altri compagni di squadra dopo l’avvio disastroso. Ma soprattutto Tonali ha tracciato la strada che questa Italia deve percorrere per poter arrivare a competere con le big del Mondo in vista del Mondiale. Infatti la voglia di rimettersi in gioco dopo il fattaccio da parte del centrocampista dei Magpies, deve essere la stessa dell’intero gruppo della Nazionale dopo la brutta figura fatta in Germania. L’intensità e la tenacia dimostrata l’altra sera da Tonali devono essere i nuovi principi alla base della “rivoluzione spallettiana” alla ricerca di una nuova essenza. L’altra sera si è visto, le nazionali top nel Mondo hanno al loro interno del talento smisurato. Basta pensare che la prima partita di Nations League della compagine transalpina è stata anche la gara di esordio per Michael Olise, nuovo esterno classe 2001 del Bayern Monaco, e nonostante ciò la sua è stata una partita in cui non ha fatto fatica a dimostrare le sue enormi qualità tecniche. In questo momento la nostra Nazionale non ha al suo interno calciatori del genere, speriamo in questi due anni che ci separano dal Mondiale di scoprirne talenti del genere. Per questo il lavoro della selezione azzurra deve essere un miglioramento dal punto di vista della coralità, perché se in porta non ci si arriva con il dribbling o con la giocata nello stretto del singolo, ci si arriva con il palleggio continuo e costante. Nel match di venerdì n’è stata data piena dimostrazione, il miglioramento di Frattesi nel corso della partita dello scambio palla con i compagni, l’intelligenza tattica dell’esordiente Ricci, partita veramente super per il centrocampista del Torino, le sovrapposizioni di Calafiori e Di Lorenzo fuori e dentro al campo, così come il grande movimento nelle due fasi di Dimarco e Cambiaso, il supporto di Pellegrini e poi Raspadori alla punta, il lavoro di Retegui davanti a creare profondità ed a venire incontro, sono tutti buoni segnali che vanno in questo senso. Spalletti sta cercando di creare un gruppo unito dentro e fuori dal campo, che deve riuscire a colmare il gap con le selezioni top con un lavoro che comprenda la crescita dell’intero organismo. La vittoria contro la Francia ora non può più essere solo una possibilità di rinascita, ma deve essere un obbligo di rinascita per la Nazionale, perché un successo così bello, arrivato in questa maniera, contro i nemici di sempre, nella loro Capitale, non può che essere il miglior modo per ripartire. Forza Italia!