Il responsabile dell’area tecnica del Lecce, Corvino, chiude e analizza il mercato in entrata dei salentini.
“La conferenza conclusiva del mercato la facciamo ora sia perchè non faremo ulteriori innesti sia perchè sia io sia Trinchera non saremo a Lecce settimana prossima. Come vi dicevo, è iniziato un nuovo ciclo. Lo abbiamo fatto seguendo la solita strategia: mercati alternativi, giovani e patrimonializzazione. Non è mai facile coniugare l’aspetto finanziario e quello sportivo. Questo ciclo è partito con la cessione più importante nella storia del Lecce, ovvero Hjulmand. Questo è servito perchè abbiamo reinvestito tutto quello che abbiamo incassato, acquistando giovani a titolo definitivo.
Tutto questo tenendo conto del monte ingaggi. Un monte ingaggi è un debito sicuro: più alto lo hai, più debiti fai. Rispetto agli altri club italiani, abbiamo il monte ingaggi più basso, probabilmente anche in Europa: 15 milioni lordi. Sono arrivati anche risultati sportivi in tutto ciò, non dimentichiamo che anche la Primavera è scudettata. Ognuno di noi sogna di alzare l’asticella, non è facile. Ci dobbiamo sentire tutti Davide e dobbiamo sconfiggere Golia. Se ci sentiamo Golia siamo morti: lancio questo monito. Se mi vedete incazzato è perchè la Serie A mi preoccupa, è un animale difficile da combattere. Se perdiamo le nostre caratteristiche è la fine.
Il campionato è appena partito, ci sta dando qualche soddisfazione. Abbiamo abbassato ancora di più l’età media: 23.2 anni. Siamo i più giovani in Italia e tra i primi tre in Europa. Abbiamo una rosa di 30 calciatori e 5 portieri, non a caso. Alcuni sono talmente giovani che ci crediamo, vogliamo aiutarli nella crescita strutturale, se lo facciamo è perchè ci crediamo. Su 25 calciatori di movimento, 17 sono nati dal 2000 al 2004: è un vanto. Ci sono 7 calciatori figli della Primavera”.