Insieme al tecnico Paulo Fonseca, c’è Alvaro Morata per la conferenza stampa di vigilia, di Milan – Liverpool, valido per la prima giornata della Champions League.
Ecco le sue dichiarazioni
La tua rincorsa quando è iniziata?
“Da quando ho firmato qui si immagina di giocare a San Siro in Champions; con il Liverpool potrebbe essere una semifinale o una finale. C’è voglia di lavorare al massimo, di rendere orgogliosi i nostri tifosi. Quando domani si sentirà l’inno della Champions… Non vediamo l’ora di giocare”.
Come sta la squadra?
“Vero che era importante vincere col Venezia, però la Champions è un’altra cosa. Non conta come ci arrivi. Quando ti alleni con quel pallone, capisci già l’importanza che ha”.
Hai già segnato al Liverpool..
“Un bel ricordo, ma ora ci sono nuove sfide. Se giochi nel Milan, devi sognare: ti guardi la maglia e c’è scritto il 7. Quindi devi lottare per la gente. C’è tanta qualità in questa squadra e possiamo vincere contro chiunque”.
La tua ultima partita europea è contro una inglese, l’Inghilterra, in finale dell’Europeo.
“Speriamo che abbia lo stesso finale… Non è una partita per capire a che livello siamo, dobbiamo sistematizzare tanti meccanismi. Comunque non abbiamo più tempo da perdere”.
Differenza tra la Serie A e la Premier?
“L’aspetto fisico. C’era molto più show, ma ora c’è anche in Italia. Non si era abituati ai 3-3… È più divertente la lega italiana”.
Quanto è europea questa squadra?
“Lo dico spesso ai miei compagni: è tutto da capire tra di noi. Poche volte ho visto tanta qualità come qui al Milan, e ho giocato in tante squadre forti. Ma la qualità non basta: devi credere che puoi farcela. Se tu sei dentro gli allenamenti, capisci che ci crediamo. Prima eravamo un po’ umorali: se subivamo un gol, andavamo già, se la dominavamo andavamo più forte. Non è stato un caso che abbiamo vinto col Venezia, ma per come abbiamo fatto gli allenamenti. Bisogna alzare il livello tra di noi. Dobbiamo crederci. Perché se non ci crediamo noi la gente non lo farà nemmeno”.
Come ti stai trovando al ritorno in Italia?
“È un piacere tornare in Italia a giocare. Ci sono squadre forti e giocatori forti. Noi abbiamo tanti giocatori che giocherebbero nelle squadre migliori d’Europa”.