Il direttore dell’area tecnica del Milan Paolo Maldini ha parlato dopo la sconfitta per 1-0 nella stracittadina che vale il ritorno della semifinale di Champions: “Volevamo andare in finale e il fatto di aver perso con l’Inter fa rendere la cosa negativa, ma il percorso resta fantastico. Non siamo pronti per essere competitivi su più fronti, i campioni riescono a giocare ogni tre giorni e in questo momento noi facciamo fatica”.
Discorso di testa o di rosa lunga?
“E’ un discorso anche di tempo, è la prima semifinale per tanti. Nell’andata siamo entrati male, siamo fortunati che non si sia chiusa già lì. Dimentichiamo da dove siamo partiti, abbiamo fatto tanti sacrifici e dobbiamo essere orgogliosi”.
Per competere a livello internazionale, ci vuole di più.
“Abbiamo giovani che devono crescere. Quando ti appoggi su chi non ha esperienza a questo livello, anche la loro performance ne risente. L’anno scorso abbiamo meritato lo scudetto contro l’Inter, ma quest’anno in Supercoppa e in Champions sono stati più bravi di noi”.
Molti in stagione sono andati oltre i 3000 minuti: i nuovi acquisti hanno bisogno di tempo o ci saranno bocciature?
“De Ketelaere è un esempio dei giocatori che devono crescere. Sarebbe stato meno oneroso e più facile andare su Dybala, ma non era in linea con il nostro progetto. Si rischia che facciano fatica, è stato così per Tonali come per Charles quest’anno. E’ una strategia condivisa con la proprietà, essendo sempre consci che siamo il Milan e che abbiamo alle spalle una storia lunghissima”.
Perché siete sempre in cima alle critiche?
“Ho grande rispetto per il lavoro della stampa, ma l’equilibrio lo devo trovare da solo. Le responsabilità, comunque, mi sono sempre piaciute”.
Origi gioca leggero e non vuole andare allo scontro fisico: andrete sul mercato per una vera punta?
“Ha tutto per essere un grande calciatore, ma fa fatica a determinare in zona porta avversaria. Cia spettiamo tantissimo da lui, è stato un investimento importante e sappiamo quello che può fare”.