C’è ancora Ibrahimovic nel futuro del Milan? “Sapete quello che penso su di lui. L’ho sentito stamattina. Sta bene e sta recuperanddo da un infortunio abbastanza importante. Mi auguro di poter lavorare ancora con lui perché è un campione in toto”. Cosa ti aspetti da Leao? “Può fare ancora qualcosa in più, ma è normale perché ha 23 anni. Quest’anno è andato in doppia cifra e potrà essere ancora più incisivo in fase offensiva. Può spaccare le partite”. Quanto si sente lontano dalle big di Champions? “L’esperienza dell’anno scorso ci ha insegnato tanto. Non ci è mancato tanto per essere competitivi. Non possiamo pensare ad un Milan in grado di vincere la Champions; non mi piace parlare di budget, ma se Liverpool e City spendono 100 milioni solo per un giocatore è difficile competere. Sono sicuro che noi siamo cresciuti tanto. La nostra ambizione è essere competitivi anche in Europa; aspetteremo il sorteggio del 25 agosto. Pensare di vincere la Champions è un po’ prematuro”. Che ci dice di Dybala e De Ketelaere?
“Sono due profili molto diversi. Io so che ho alle spalle dirigenti molto capaci che prenderanno decisioni migliori per migliorare la squadra”. Come ha vissuto l’attesa per i rinnovi di Maldini e Massara? “Con molta serenità, abbiamo continuato a lavorare e li ho visti sempre sereni e positivi. Il club ha sempre dimostrato compattezza e si va sempre di più in questa direzione”. Qual è l’obiettivo della stagione? “Non mi sto fissando sull’obiettivo, ma sul percorso da fare per raggiungerlo. Servono tenacia e coraggio, giocando ogni singola partita per poterla vincere. Meglio non fare previsioni, è facile sbagliarle…”. Dida tornerà? “Dida ci ha comunicato l’esigenza di tornare in Brasile e sarà sostituito. Lo ringrazio perché ha dato un grandissimo contributo”. Pobega può essere il Tonali della nuova stagione? “Me lo auguro. È un ragazzo interessante, che ha belle caratteristiche, può fare bene”. Dove vede Adli? “Giocatore molto interessante, tecnicamente valido, molto capace nello smarcarsi e nel giocare il pallone in avanti cercando i compagni in profondità. È da capire la posizione in cui può essere sfruttato al meglio. È molto intelligente e molto preparato. Cercherò di capire in quale posizione usarlo di più, anche se noi non siamo legate alle posizioni fisse e lui è uno dinamico”. Dybala è sostenibile nel suo calcio? “Tutti i giocatori bravi e disponibili a giocare di squadra sono utili per giocare nel Milan”. Un saluto a Kessie e Romagnoli… “Gli mando un caloroso abbraccio, hanno dato un contributo molto importante. Ho condiviso con loro un percorso importante, gli auguro il meglio per la loro carriera”. L’Inter ha già fatto tanto mercato, la Juve sta completando la rosa, il Milan è un po più indietro. Deve recuperare tanto il Milan?
“Sono sicuro che il 13 agosto saremo pronti. Poi da allenatore se mi dicono che domani saremo al completo sarei contento, ma so che non sarà così. Noi siamo aperti a tante cose, ma partiamo da una base molto solida. Dal 15 luglio avrò una squadra forte da allenare e io il 15 luglio potrei schierare una squadra forte in campionato”. Ha pensato alla difesa a 3? “Il rientro di Kjaer è importantissimo: mi e ci è mancato per 7 mesi, per qualità tecniche e presenza in campo; ci vorrà un po’ di adattamento. La difesa a 3, per le caratteristiche che abbiamo, può essere una soluzione valida e cercheremo di svilupparla con un po’ di attenzione”. Che tipo di nuovo difensore si aspetta? “Tomori è un destro che può giocare a sinistra, non è una peculiarità determinante il piede. Vediamo, valutiamo ciò che abbiamo e poi ci sarà modo e tempo per intervenire. Il club è pronto a farlo”. Quando rientra Ibrahimovic? “Sta trattando il nuovo accordo. Spero eventualmente di averlo il prima possibile”. Chi saranno le rivali del Milan? “Ci sono 5-6 squadre che possono lottare per lo Scudetto. Noi siamo riusciti a creare una piccola magia e sinergia per trovare lo Scudetto. Non vedo l’ora che sia il 15 luglio per ritrovarla. Sarà importante mantenere lo spirito e la voglia di lavorare e di crescere, mettendo sempre la squadra come punto di riferimento e non il singolo”. Come è il calendario del Milan? “Il livello è molto alto e molto competitivo. L’ho guardato, ma non per sapere quale avversario. L’anno prossimo tutti vorranno battere il Milan, dovremmo prepararci meglio dell’anno scorso per ogni partita”. Quant’è on fire Pioli per questa stagione? “Se è per on fire si tratta di entusiasmo e passione sono al massimo”. Si parlava già l’anno scorso di cercare un 7 che fa il 10 e di un 10 che fa il 7. Ziyech può essere il profilo giusto in questo senso? “Non lo so (ride, ndr). Messias ha fatto un bel campionato. La dirigenza lavorerà al meglio”. Che sensazione le dà che in tanti non diano il Milan favorito? “Mi fa piacere, l’anno scorso partivamo quarti o quinti… Quindi va benissimo così”. È vero che vorrebbe una rosa da 28-29 giocatori? “No, sono troppi. I doppi ruoli sono molto importanti, ma averne troppi non possono aiutare nel nostro lavoro”. Cosa ci si deve aspettare da Origi? “L’aspetto più importante sono le gerarchie: ci saranno, ma saranno partita per partita. È sempre stato il mio modo di allenare e la nostra forza. Non ho una squadra titolare in testa. Dobbiamo avere 22 titolari. Abbiamo troppe partite per pensare che Theo Hernandez, che è un fenomeno fisico possa giocarle tutte. Non è importante pensare quale sia la gerarchia, ma avere due giocatori forti e con caratteristiche diverse, che è la cosa più importante che c’è. In un calcio così tattico e bloccato è importante. Origi ha esperienza e mi aspetto tanto”. Su quale giocatore scommetteresti? “Bennacer, da Isma mi aspetto tanto perché so che può dare tanto”. È stato il tormentone dell’estate… “Bello, ma anche strano. Questo mi spinge ad essere ancora più motivato e a dare soddisfazioni ai nostri tifosi, che sono veramente unici”. Cosa rifarebbe della scorsa stagione?
“Non dico che non sto più pensando alla scorsa stagione. Qualche spunto dobbiamo prenderlo. E’ andato tutto bene, ho fatto qualche errore, ma alla fine abbiamo ottenuto un grande risultato”. È più facile vincere o riconfermarsi?
“Non lo so. Sicuramente non è stato facile vincere. Noi vogliamo alzare il nostro livello”. Che caratteristiche vorrebbe dal mercato? “Qualità, perché c’è capitato di avere qualche difficoltà in più con le squadre più chiuse. In quelle partite una giocate individuale in più o un tiro in più possono aiutare”.