L’ex presidente dell’Inter Massimo Moratti è stato intervistato ieri pomeriggio, subito dopo il pareggio dell’Atalanta contro il Sassuolo e la conseguente notizia della vittoria dello scudetto nerazzurro, da alcune delle maggiori testate italiane, La Repubblica e Corriere della Sera. Vi riportiamo di seguito alcune delle dichiarazioni dell’ex patron interista.
Presidente si aspettava una vittoria così immediata?
“Non così presto. C’era l’idea, nel senso dell’idea molto solida che avremmo vinto il campionato, in relazione sia alla tenuta della squadra sia al vantaggio su chi ci inseguiva. Ma non così presto. Quantomeno non oggi. Pensavo che l’Atalanta avrebbe vinto contro il Sassuolo e avremmo rimandato le celebrazioni alla prossima settimana, mettendo il sigillo nella partita con la Sampdoria, sabato. Ma scudetto è stato e naturalmente meglio chiudere prima il discorso”.
E che valore assume questa vittoria?
“Grandissimo. Perché l’ultimo campionato l’avevamo vinto udici anni fa e l’ultima coppa Italia dieci anni fa. Perché questi sono stati mesi tragici, complicati, estenuanti, e non intendo certo, o non soltanto, il mondo del calcio. Ho visto le immagini dei festeggiamenti in piazza è purtroppo si commentano da sole”.
Chi è il protagonista di questa vittoria?
“Antonio Conte ha fatto un lavoro eccezionale. La dirigenza lo ha supportato. I giocatori vorrei citarli tutti, ma dovendo scegliere dico Lukaku, Barella e Hakimi, che al primo anno ha fatto cose incredibili. Eriksen è stata la bella sorpresa di questa seconda parte di campionato. Ed è stato bravissimo Handanovic, a cui i tifosi dovrebbero perdonare i pochi piccoli errori che ha fatto, compensati da prestazioni eccezionali nelle partite che contano”.
Cosa si aspetta dalla prossima stagione? Avanti con Conte?
“Io credo che l’anno prossimo sarà — anzi diciamo che potrebbe essere — un’altra stagione interessante. Ho fiducia in Conte e nei calciatori anche per la Champions League. Forse non vincerla, ma, insomma, chi lo sa… Il lavoro di Conte insieme a quello della società, è stato straordinario. Mai farla facile, non si vince da soli. Ciò premesso i meriti dei singoli vanno riconosciuti e di conseguenza questo scudetto è parecchio di Conte”.
Ha sentito Steven Zhang? Cosa pensa di lui?
“Con lui ci siamo mandati diversi messaggi, gli ho fatto i complimenti per il lavoro che sta facendo. Mi ha scritto che vuole incontrarmi nei prossimi giorni e lo farò molto volentieri. A me lui piace moltissimo, così come mi piace suo padre. Spero davvero che l’Inter resti alla loro famiglia ancora a lungo. Ovviamente, con Conte in panchina. Steven Un ragazzo preparato, perbene e parecchio umile. L’umiltà di chi sa dove si trova e vuole imparare. Al giorno d’oggi, una qualità rara. Ci sono le premesse per aprire un ciclo”.
Come festeggerà questo diciannovesimo scudetto? Parteciperà ai caroselli?
“Mi metterò addosso una maglia dell’Inter. Ne ho parecchie, ho solo da scegliere. A fine carriera molti dei miei giocatori me ne hanno regalate di bellissime e importanti. Ma quale sceglierò non lo dico, non voglio scontentare nessuno. Per i caroselli vediamo, rientrerò in città a sera, magari un giretto lo faccio. Di sicuro, aprirò una bottiglia di champagne con chi ho vicino. E finalmente richiamerò tutti gli interisti che mi hanno cercato negli ultimi giorni, a cui mi sono guardato bene dal rispondere”.
Questa squadra va bene così o ha bisogno di qualche innesto di sostanza?
Questa squadra mi piace. E sono fiducioso che possa fare bene anche l’anno prossimo. Al momento, ma poi c’è l’estate di mezzo con la possibilità di rinforzarsi grazie al calcio-mercato, vedo sinceramente una certa distanza delle altre che può benissimo essere mantenuta se non addirittura ulteriormente incrementata. Forse a centrocampo si potrebbe aggiungere qualcuno, anche se la progressione di Eriksen, la sua evoluzione all’interno della stagione, rimarrà significativa. In una prima fase veniva giudicato senza che di fatto lo avessimo mai visto giocare. Nella seconda parte del campionato ci ha mostrato i suoi numeri, la sua classe. Dopodiché, d’accordo che siamo l’Inter però godiamoci questo momento evitando di pensare troppo al futuro”.