Le pagelle di Croazia-Marocco
Livakovic 6.5 – Poco impegnato, non può nulla sul gol del momentaneo pareggio firmato da Dari. Nella ripresa un solo straordinario intervento su En-Nesyri.
Stanisic 6 – Tra le sorprese di formazione, è bravo a limitare Boufal. Meno preciso quando deve proporsi in fase offensiva.
Sutalo 6.5 – Sulle tracce di Gvardiol: i movimenti sono sempre quelli giusti e non commette errori.
Gvardiol 7.5 – Il gol nella finalina è il giusto premio per il miglior difensore del Mondiale. Costava tantissimo prima della Coppa del Mondo in Qatar, ora è destinato a diventare il centrale di difesa più pagato della storia del calcio.
Perisic 7 – Pur partendo qualche metro più indietro il risultato non cambia. Assicura la solita spinta, la spizzata sul gol di Gvardiol è di intelligenza calcistica rara. Come il buon vino: migliora anno dopo anno.
Modric 7 – La speranza è che quella di oggi non sia stata la sua ultima gara con la Croazia. Perché quando il livello si alza lui alza il suo livello e fa la differenza, anche a 37 anni. Dopo la medaglia d’argento in Russia ecco quella di bronzo e lui, ancora una volta, è stato il grande condottiero della nazionale di Dalic.
Kovacic 6.5 – Più di spada che di fioretto. Assicura sostanza a un centrocampo di grande qualità ma sappiamo che lui è anche tanto altro. Per lui parla la sua carriera, sempre ad altissimi livelli.
Kramaric 6 – Più quantità che qualità. Buon apporto offensivo ma quando c’è da confezionare la giocata decisiva è poco lucido. Dal 61esimo Vlasic 6 – Entra bene in partita, utile soprattutto in fase di non possesso.
Majer 6.5 – Gioca con la personalità dei grandi calciatori. Prende il posto di Brozovic e con Modric guida il centrocampo della Croazia. Da un suo calcio piazzato nasce il gol dell’1-0, da sue idee nascono molte delle azioni croate più pericolose. Dal 66′ Pasalic 6 – Prova ad anestetizzare la partita quando ha il pallone tra i piedi.
Orsic 7.5 – Disegna un arcobaleno la stella della Dinamo Zagabria per firmare il 2-1. Sul tocco di Livaja tenta il tocco straordinario, senza pensarci due volte, e il pallone gli dà ragione. Dal 95esimo Jakic s.v.
Livaja 7 – Dalic gli dà una opportunità al centro dell’attacco e dialoga alla grande con la batteria di trequartisti. Si dà da fare tra i centrali del Marocco e lo fa con qualità: partecipa al primo gol pur senza toccare il pallone, è determinante sulla rete del 2-1. Dal 66′ Petkovic 6 – Staziona al centro dell’attacco col compito principale di guadagnare preziosi minuti.
Zlatko Dalic 7.5 – Un secondo posto quattro anni fa, la medaglia di bronzo adesso, alla guida di una nazionale che non parte certo coi favori del pronostico. Sorprendere è difficile, confermarsi è complicatissimo: lui c’è riuscito.
MAROCCO
Bounou 6 – Si prende subito un rischio notevole, dice di no in due tempi a Modric. Inchiodato dalla testata di Gvardiol poi si fa scavalcare dalla pennellata di Orsic.
Hakimi 6 – Da quella parte il lavoro non manca perché Perisic e Orsic ci danno dentro. Così così sul raddoppio croato, a referto buoni spunti tra cui quello non valorizzato da En-Nesyri.
El Yamiq 5,5 – Non sempre pulito nelle uscite dalla difesa e a dir la verità nemmeno troppo deciso nel liberare l’area di rigore marocchina. Dal 68′ Amallah 5,5 – Non alza il livello.
Dari 6 – Sale in colpevole ritardo tenendo in gioco Gvardiol ma per farsi perdonare ci mette una manciata di secondi trovando il pareggio di testa. Dal 64′ Benoun 6 – Tiene il punto senza andare in affanno.
Attiat-Allah 6 – Specialista in un ruolo nel quale gioca sempre, a differenza dell’adattato Mazraoui. Dietro balla un po’ meglio se si tratta di spingere, vedi il gran cross sfornato sulla sirena.
El Khannouss 5,5 – Velocità d’esecuzione nello stretto e personalità in dosi massicce. Positivo fino a quando non perde la palla sanguinosa dal quale nasce il 2-1. Dal 56′ Ounahi 6 – Centrocampista rivelazione, non delude neanche stavolta.
Amrabat 6 – Perno davanti alla difesa, forse leggermente meno dominante delle precedenti uscite ma comunque prezioso. Chiude da centrale d’emergenza un torneo giocato su livelli pazzeschi.
Sabiri 5 – Poca consistenza, si dissolve davanti al palleggio educato degli avversari. In un paio di situazioni viene portato a spasso per il campo da Modric. Dal 46′ Chair 6 – Pur senza strafare è più coinvolto nella manovra.
Ziyech 6,5 – Calcia la punizione del pari lampo, disegna calcio vedendo corridoi invisibili. Per intendersi con Hakimi basta uno sguardo: la catena destra si conferma una delle migliori in Qatar.
En-Nesyri 5 – Tanto lavoro in fase di non possesso, è sempre il primo a alzare la pressione. Sbaglia però il timing sull’azione più bella costruita dal Marocco e cestina altre due buone occasioni.
Boufal 5,5 – Si diverte con giocate da strada usando la suola come se fosse al campetto sotto casa, a volte esagerando in leziosismi fini a se stessi. Dal 68′ Zaroury 5,5 – Si vede raramente.
Walid Regragui 6,5 – Senza 3/4 della difesa titolare sulla quale ha costruito le sue fortune perde molto potenziale. Se la gioca alla pari fino all’ultimo pallone utile chiudendo al quarto posto un Mondiale straordinario che lo fa entrare di diritto nella storia del calcio marocchino.