Parma, Pecchia: “Con l’Inter abbiamo fatto una grande partita”

“Se torno indietro mi aumenta la rabbia per tutto quello che è stato fatto a San Siro. 120 minuti più recupero positivi. Grandi spunti e la rabbia, l’amarezza più grande, è per i grandi. Quando fai queste partite devi portarle a casa, sarebbe stato un premio meritato. Deve restare nel fisico e dentro la pelle questo tipo di prestazione, perché siamo in grado di farle”. Esordisce così il tecnico del Parma Fabio Pecchia tornando con la mente alla sfida contro l’Inter in Coppa Italia: “Ho tanti cambi ed in una rosa così a volte anche dieci giocatori restano fuori. Ho tanta fiducia anche nei ragazzi fuori, ma l’aspetto positivo è la quotidianità di questi ragazzi, anche di chi rimane ai margini. E poi quando chiamati in causa hanno sempre dimostrato grande attitudine. Dobbiamo insistere su questa strada e raccogliere i frutti. Bari? È stata la sorpresa iniziale, poi ha dimostrato di meritare quella posizione, con giocatori abili ad attaccare la profondità, mentre noi non siamo una squadra di ripartenza e dobbiamo gestire la partita. Quando ci sono più spazi le qualità vengono fuori, affrontiamo con grande rispetto una squadra che è lì sopra con grande valore. – continua Pecchia come riporta Parmalive.com soffermandosi sul mercato – Rimpianto Cheddira? Non lo conosco, non c’è mai stato e non ho mai potuto utilizzarlo. E’ una domanda semplice a cui non rispondere. Il Parma negli anni ha avuto diversi giocatori. C’erano anche Grassi, Pezzella, Hernani, Cyprien e Laurini. Erano sotto contratto anche loro. È un ex, un giocatore del Bari che ha fatto sei mesi di altissimo livello. Tutino? No, non verrà con noi a Bari. Problemi sugli esterni? Domani c’è una partita e i nostri esterni hanno tutti caratteristiche diverse. Tante partite le abbiamo giocato anche con Sohm o Camara sull’esterno, hanno caratteristiche diverse ma anche domani sarà il Parma a scendere in campo. Dobbiamo giocare a pallone e fare le nostre cose con identità. Benek? Ha un grande potenziale fisico, gli piace attaccare lo spazio, non ha avuto grande continuità di lavoro. Per me non è un esterno, gioca da una posizione esterna per attaccare la profondità centrale guardando l’avversario e senza giocare di spalle”.