La partita tra Venezia e Juventus a sorpresa è terminata con il punteggio di parità 1-1. Lo stadio Penzo di Venezia è tutto esaurito e spinge i padroni di casa. La Juve reduce da tre successi di fila si ferma sul pari in Laguna. Pur trovando il vantaggio con Morata al 32′, perde Dybala per infortunio. Nella ripresa Aramu replica allo spagnolo, poi il Venezia tiene fino alla fine ed esulta: l’1-1 fa felici i tifosi arancioneroverdi, allo stadio parte la festa. Paolo Zanetti deve fare a meno di Vacca, dello squalificato Ceccaroni e dell’infortunato Okereke. Romero confermato tra i pali; la difesa a quattro da destra a sinistra con Ebuehi inserito per fare rifiatare Mazzocchi, Caldara insieme a Modolo (che vince il ballottaggio con Svoboda) in mezzo e Haps sulla sinistra. A centrocampo una linea di tre composta da Crnigoj, Busio preferito a Vacca per il ruolo di regista e Ampadu che rientra dopo il turno di squalifica. Davanti confermato il tridente: Aramu e Johnsen ai lati di Henry. Allegri deve far fronte alle assenze degli infortunati Danilo, Chiesa, Kulusevski, Ramsey e McKennie, ma in Champions League ha fatto rifiatare diversi elementi. In difesa Pellegrini vince il ballottaggio con Alex Sandro, a destra torna De Sciglio mentre al centro ci sarà la coppia Bonucci-de Ligt. Avanza la posizione di Cuadrado, che agirà da esterno alto, con Bernardeschi sul versante opposto; Rabiot la spunta su Bentancur in mediana e agirà accanto a Locatelli. Davanti torna titolare Morata con Dybala a supporto. La Juventus comincia bene, fa la partita, tiene in mano il pallino del gioco. Ma dopo poco più di 10′ perde il suo giocatore migliore: Dybala si ferma per un problema al ginocchio destro, a quanto pare di natura muscolare, ed è costretto a lasciare subito il terreno di gioco. Una brutta tegola per Allegri, che lo rimpiazza con l’effervescenza del giovane Kaio Jorge. E il brasiliano impiega pochi secondi a rendersi pericoloso su sviluppi d’angolo, mancando di un soffio la zampata vincente. Per una ventina di minuti giocano meglio i bianconeri, poi il Venezia comincia a tirare la testa fuori dal sacco, recuperando palloni, palleggiando, ripartendo. Johnsen ha una buona chance, ma trova un gran de Ligt. Henry non centra la porta, Crnigoj lo stesso. Poi, proprio quando gli uomini di Zanetti sembrano entrare definitivamente in partita, è la Juventus è passare: bella incursione di Pellegrini e gran cross per Morata, bravo ad anticipare caldara e spedire in fondo al sacco. Il Venezia torna in campo più spigliato rispetto finale di primo tempo e subito va ad un passo dal pareggio con un destro di Busio bloccato da Szczesny. Ma bastano altri 5 primi per ristabilire la parità con una rete strepitosa di Aramu, un sinistro a giro da fuori area che non dà scampo al portiere. E’ assolo arancioneroverde in apertura di frazione. Poco dopo Henry ha la chance per ribaltare la Juventus, ma viene anticipato all’ultimo istante da Pellegrini. A metà secondo dempo però torna la Juve della prima frazione e parte l’assalto all’area avversaria. Romero fa il fenomeno davanti a Bernardeschi, opponendosi alla grande ad un mancino potente da distanza ravvicinata con un gran riflesso. Ci prova anche Kaio Jorge, ma la mira non è giusta. Parte la girandola di cambi, sia da un lato che dall’altro. Entrano Kean, Alex Sandro, il giovane Soulé. Ma la rete non arriva. Il Venezia si rintana in difesa e prova a ripartire, copre bene gli spazi e regge fino alla fine. Ed esulta quando Valeri fischia tre volte: un punto contro la Juventus non è da buttare.