Un passo oltre Lisbona. La Juventus ritrova il sorriso dopo la sconfitta in Champions contro il Benfica: a consegnare ai bianconeri tre punti pesantissimi è la giocata da campione di Nicolò Fagioli, che griffa il terzo successo consecutivo della Signora in questo campionato. Ancora rimandato, invece, l’appuntamento con la prima vittoria al Via del Mare per il Lecce. Bastano pochi minuti per corroborare i timori della vigilia in casa bianconera: le scorie di Lisbona pesano eccome, e la squadra fatica ad alzare i giri del motore. Allegri si affida a Soulé e Kostic in appoggio a Milik, che finisce però spesso troppo isolato al centro del tridente. Tra i più elettrici si segnala Miretti, che tuttavia corre un grande rischio a metà frazione, intervenendo in maniera scomposta su Strefezza: un contatto per il quale la squadra di Baroni reclama con veemenza il rosso, non trovando legittimazione da parte di Chiffi, che si limita ad estrarre il giallo. Decisione corretta, ma fallo comunque al limite. Il classe 2003 non è peraltro l’unico bianconero sanzionato nei primi quarantacinque minuti: la stessa sorte tocca a Cuadrado, Milik e Gatti. Pioggia di cartellini, non di occasioni: se si eccettua un colpo di testa di Rabiot respinto da Falcone, la Signora è inconcludente in proiezione offensiva. Allegri lancia un segnale e getta nella mischia Fagioli, che rileva uno spento McKennie. Gendrey appone la firma sulla prima vera conclusione del Lecce, un destro dalla media distanza che prende quota in maniera eccessiva e sorvola il montante di diversi metri. La Juve avrebbe un’occasione ghiottissima sprecata da un colpo di testa masticato da Milik, ma l’azione è viziata da offside dello stesso attaccante polacco. Anche Baroni sceglie di attingere dalla panchina: al 60′ subentrano Banda e Askildsen, rispettivamente per Oudin e Blin. Miretti spreca nella rifinitura per Milik dopo un buon break sulla sinistra e lascia il posto a Kean, con il quale Allegri ricerca maggior peso al centro dell’attacco. L’ingresso di Kean sembra sortire gli effetti desiderati, perché proprio da un velo dell’ex Everton scaturisce un’ottima occasione per Milik, che fa squillare il mancino, sbattendo addosso ad un Falcone ancora una volta molto reattivo. Sono però le avvisaglie del vantaggio juventino, che prende forma al 73′. La firma d’autore è di Nicolò Fagioli, che su appoggio del neo-entrato Iling trova il gol con una delizia alla Del Piero: destro a giro che dipinge una traiettoria imprendibile per Falcone, con la sfera che sbatte sul legno e poi ruzzola in rete. È l’episodio che serviva, e che fornisce ad Allegri ossigeno sotto forma di tre punti fondamentali per la classifica dei bianconeri, che prima del fischio finale corrono un pericolo enorme su un radente di Hjulmand terminato sul palo. Sarebbe stata una beffa in piena regola, sventata con una notevole dose di fortuna.