Il Cittadella vince per 2-1 a Pisa.
Dopo la pausa invernale i nerazzurri sono pronti a scendere in campo contro il Cittadella per la prima giornata del girone di ritorno. L’obiettivo è quello di scrivere una nuova tela bianca, dopo i 14 risultati utili consecutivi dal ritorno di D’Angelo e con l’opportunità di riscattare quelle prime 6 gare di campionato senza vittorie che fecero sprofondare i sogni del Pisa all’ultimo posto della graduatoria, causando l’esonero di Maran. Oggi, dopo il giro di boa, queste nuove prime 6 gare possono essere un’opportunità di riscatto. D’Angelo sceglie di cambiare pochissimo in difesa, preferendo Esteves a Calabresi e confermando sia Livieri in porta che Hermansson e Barba tra i centrali, oltre a Beruatto sulla sinistra. A centrocampo Ionita a sorpresa prende il posto di Tourè, mentre Nagy e Marin restano al proprio posto. In avanti invece confermati Morutan e Gliozzi, ma il tecnico nerazzurro torna al 4-3-1-2 con Masucci a fianco dell’ex calciatore del Como. Ancora ai box Torregrossa, mentre Caracciolo, seppur tornato ad allenarsi, sarà convocato a partire da febbraio, quando sarà in forma. Per il Cittadella invece ecatombe di infortuni, ma anche squalifiche, con 8 assenti complessivi e 3 calciatori nell’occhio del ciclone per possibili cambi maglia, tra cui anche il fischiatissimo Raul Asencio, corteggiato dall’Ascoli. Per i nerazzurri una ghiotta occasione di riscatto. Presenti 7739 spettatori. La partita vede il Cittadella giocare molto più efficacemente del Pisa. La formazione di Gorini passa in vantaggio al 4′ con Mastrantonio con un sinistro al volo innescato da un colpo di testa di Asencio, poi, dopo che i nerazzurri provano a recuperare, pur senza non riuscire a bucare bene la difesa avversaria, arriva il raddoppio, a fine primo tempo, grazie a un tiro potente e preciso di Crociata. Si va negli spogliatoi sullo 0-2. Nella ripresa il Pisa accorcia le distanze con Morutan, poi nel finale l’arbitro concede un calcio di rigore, poi torna sulla sua decisione nonostante il tocco di mano. Ancora una volta è “var-gogna” quando di mezzo c’è il Cittadella.