Sembra essere ormai giunta alla fine la parentesi a La Spezia di Thiago Motta, che domani contro il Napoli potrebbe chiudere la sua esperienza da allenatore delle Aquile, dopo un periodo difficile in cui la squadra non è riuscita a mettere in campo ciò che fino ad un paio di mesi fa riusciva invece a fare. Niente più dominio del possesso, poca spettacolarità, un 3-5-2 che non convince fino in fondo e che ha anestetizzato la fase offensiva, ormai ridotta solo a lanci lunghi per sfruttare la rapidità delle punte. In una stagione partita in salita con un cambio in panchina all’ultimo e con un cluster Covid scatenatosi in ritiro, impedendo dunque una preparazione consona, lo Spezia aveva iniziato fin sopra le aspettative il campionato, salvo però calare pian piano fino ad arrivare alla rottura, nonostante – al momento – il +3 sulla zona retrocessione. Sin dal primo giorno Thiago Motta si è dimostrato un sergente di ferro: intransigente, deciso, capace di prendere scelte forti anche se impopolari. Dopo un inizio in linea, qualcosa con la squadra si è pian piano rotto. I rapporti con alcuni elementi della rosa è diventato sempre più gelido (da Verde ad Antiste), con alcuni giocatori esclusi dalla lista dei convocati o con poco minutaggio. I piccoli screzi con la squadra e la poca serenità del gruppo si sono poi tramutati nel periodo opaco dello Spezia in campo, che al Picco – bene o male – ha sempre fatto bella figura, ma che in trasferta ha invece subito ko molto pesanti. Proprio dopo uno di questi pesanti ko, contro l’Hellas Verona, Thiago Motta è stato vicinissimo all’esonero. Forse per mancanza di alternative, forse per dare fiducia ad un tecnico giovane che qualcosa di buono stava effettivamente mettendo in mostra, il presidente Platek e il direttore Pecini hanno deciso di proseguire con l’allenatore, che però pian piano è sembrato aver perso quella fiducia e spavalderia che ne aveva contraddistinto l’inizio dell’avventura. Oltre ad una caterva di infortuni, poi, Motta ha dovuto fare anche i conti con il mal di pancia di una delle sue stelle, Mbala Nzola. Trattato con il bastone e con la carota, prima recuperato e poi di nuovo escluso, l’attaccante angolano non ha mai trovato un grande feeling con l’allenatore, arrivando poi alla rottura definitiva con il ritardo della riunione pre Roma e con l’uscita anzitempo dal campo dopo la sostituzione contro l’Empoli di domenica. Thiago Motta ha ancora una piccolissima chance di restare in panchina, e tutto passa da una vittoria al Maradona contro il Napoli. In caso contrario, ecco che probabilmente la sua avventura con la squadra bianca sarebbe al capolinea.