Tag: ACERBI

  • Inter, aggiornamenti su Acerbi

    Inter, aggiornamenti su Acerbi

    Per l’Inter ci sono degli aggiornamenti sul nuovo infortunio avuto da Acerbi avuto al Bentegodi contro il Verona.

    L’ex calciatore di Lazio e Sassuolo ha evidenziato un’elongazione al bicipite femorale della coscia destra e sarà valutato tutti i giorni per capire quando potrà rientrare. Difficile possa recuperare domenica primo dicembre per la sfida con la Fiorentina.

  • Italia, Acerbi è costretto a lasciare

    Italia, Acerbi è costretto a lasciare

    Il difensore Acerbi è costretto ad abbandonare l’Italia alla vigilia del raduno a Coverciano della Nazionale. Il calciatore classe 1988 non ci sarà presente, perché per la pubalgia, dovrà sottoporsi all’  intervento chirurgico. Il Ct degli azzurri Luciano Spalletti, oggi ha preallertato Federico Gatti.

    Scamacca e Scalvini invece saranno impegnati con l’Atalanta fino al 2 giugno, il raduno partirà domani.  In vista degli Europei.

  • Assolto Acerbi: per lui nessuna squalifica

    Assolto Acerbi: per lui nessuna squalifica

    Il difensore Francesco Acerbi è stato assolto dall’accusa di frasi razziste contro Juan Jesus. È questa la sentenza del Giudice Sportivo, il dottor Mastrandrea che ha dunque optato per l’assoluzione di Acerbi che evita la squalifica.

  • Caso Acerbi-Juan Jesus, chiesto un supplemento di indagine

    Caso Acerbi-Juan Jesus, chiesto un supplemento di indagine

    Il Giudice Sportivo Gerardo Mastrandrea in merito al caso Acerbi-Juan  Jesus, con la seguente nota ufficiale, chiede un supplemento d’indagine alla FIGC:

    “Il Giudice sportivo, letto il referto del Direttore di gara, ritiene necessario che venga approfondito da parte della Procura federale per riferire a questo Giudice, sentiti se del caso anche i diretti interessati, quanto accaduto tra il calciatore della Soc. Napoli Juan Guilherme Nunes Jesus ed il calciatore della Soc. Internazionale Francesco Acerbi circa eventuali espressioni di discriminazione razziale proferite da quest’ultimo nei confronti del calciatore della Soc. Napoli”.

     

  • Italia, Acerbi: “Abbiamo sbagliato troppo”

    Il difensore dell’Italia Francesco Acerbi ha parlato dopo la sfida di Nations League contro la Spagna persa per 2-1.

    Ha meritato di più la Spagna?
    “Sì, ma in occasioni forse no. Abbiamo sbagliato tanti appoggi e abbiamo dato forza ad una Spagna già forte. Abbiamo fatto meno rispetto a quello che potevamo fare e c’è molto rammarico per questo, perché se giocavi meglio li potevi mettere in difficoltà. Hanno giocatori di qualità e prima o poi il gol te lo fanno”.

    Sono più avanti di noi?
    “Hanno giocatori tecnici. Anche noi siamo forti e dobbiamo metterci insieme, tirando fuori qualcosa in più”.

    Nella ripresa non li avete più attaccati alle spalle.
    “La loro difesa era a metà campo. Abbiamo attaccato nel primo tempo, ma nel secondo abbiamo smesso. In due volte però che sei andato di là, hai sfiorato il gol con Frattesi. Serviva più coraggio, abbiamo reso la Spagna più forte di quello che è”.

    Il cambio di modulo ha giovato a qualcuno e ad altri meno?
    “Non è un discorso di sistema di gioco, tanti giocano a 3. Forse un po’ di freschezza ci è mancata nella durata della partita. Loro avendo spesso la palla sembravano più freschi: niente da dire a loro, ma noi potevamo fare di più”.

  • Italia, Acerbi: “Dispiace molto per la finale di Champions”

     Ecco le parole in conferenza di Acerbi in conferenza stampa a Coverciano.

    In che condizioni emotive arrivate qui voi interisti?
    “Bisogna essere comunque orgogliosi di quanto fatto, però c’è un po’ di amarezza. Le finali bravi, bravi… ma se non alzi il trofeo non c’è nulla scritto e questo un po’ ti rode. Anche perché la mia sensazione dal campo era che ci è mancata la consapevolezza che davvero potevamo far male a questo City. Si parlava troppo di quanto era forte e questo un po’ inconsciamente l’abbiamo pagato. Anche il City aveva timore di noi, abbiamo fatto di tutto per far sì che la Champions andasse a Milano… Peccato, grande rammarico”.

    Cosa si può dire su questa annata del calcio italiano?
    “E’ un anno importante per l’Italia, non è mai successa una cosa del genere. Se è l’inizio di qualcosa non lo so… Il campionato inglese è il più forte in questo momento, ma noi siamo l’Italia, un paese con tanti giocatori forti, tanti giovani che possono giocare. A dimostrazione che il calcio italiano è ancora di ottimo livello. Anche in Nazionale bisogna risollevarsi, sappiamo il nostro valore e ciò che vogliamo fare. Vogliamo dare il massimo”.

    Hai un ricordo di Berlusconi? Che avversario è la Spagna?
    “Faccio grandi condoglianze a tutta la sua famiglia. E’ stato un uomo brillante, sempre col sorriso, un luminare, grande imprenditore. Un punto di riferimento e la notizia della sua scomparsa mi ha colpito, dispiace davvero tanto. Per quanto riguarda la Spagna, c’è rispetto ma non paura. Sappiamo i loro punti di forza, i punti deboli. E’ una gara importante, vogliamo vincere e andare in finale”.

    Sei pronto per giovedì?
    “Anche il giorno dopo la finale di Istanbul, poi col nervoso che si ha la giochi. Ho trascorso un giorno in cui pensi e ripensi a cosa potevi fare di più, analizzi il percorso e la sconfitta. Questi risultati fanno parte della vita, l’importante è fare sempre meglio ogni giorno. Sei in Nazionale e la testa ora è qui, alla sfida di giovedì. E’ una gara che si prepara da sola”.

    E’ stata una occasione irripetibile la finale di sabato? Che impressione di ha fatto Haaland?
    “E’ il doppio del giocatore che ho affrontato tre anni fa contro il Dortmund. Grandissimo attaccante, ma si è fatto un ottimo lavoro di squadra. Dopo la partita pensieri zero, per dieci minuti non volevo parlare con nessuno. Occasione irripetibile lo pensi prima della partita, ma dentro di me ho pensato solo a dare tutto e che magari potrà esserci un’altra occasione. Prima pensi un po’ a tutto, dopo resti male della sconfitta”.

    Pensi ai cori ‘Acerbi non lo vogliamo’ della scorsa estate da parte dei tifosi?
    “Io sono abbastanza forte, non mi interessa. Ciò che mi ha dato energia e forza è ciò che voglio io, andare oltre e non far contenti gli altri. Per un sorrisino mi hanno dipinto come milanista e lì mi ha fatto un po’ male perché come professionista e uomo sul campo nessuno doveva mettere in discussione il mio impegno. Per qualsiasi squadra in cui ho giocato. Però ho detto di dover andare avanti, è la mia passione e la mia vita e per questo sono orgoglioso di me stesso”.

    Che traguardi ti poni a questo punto?
    “Io gli obiettivi di vincere le Coppe sì e no… Il mio obiettivo unico è che quando finirò di giocare a calcio potrò dire di aver dato tutto per ciò che rappresento io. Non so tra un anno dove sarò, tra sei giorni dove sarò… Tra due settimane non lo so. Non so dove sarò, due ore prima della fine del mercato dissi no a Inzaghi e poi sono andato. La strada più giusta sarà quella migliore per me stesso, poi a fine carriera tirerò una linea. La finale di Champions non era programmata, do tutto”.

    TMW – Hai probabilmente vissuto la tua migliore stagione in carriera. Come te lo spieghi che sia arrivata a 35 anni?
    “Dopo la malattia sono sempre stato in crescendo, ho sempre disputato buone stagioni. Un giocatore non fa una gara da otto e poi da 4. E’ sempre ciò che vuoi fare da grande, cerco di tenermi al massimo, poi la fame, la voglia, la volontà. Vuoi arrivare dove gli altri non vogliono arrivare, poi certo c’è anche il gruppo e un po’ di fortuna visto che non ho subito infortuni”.

    Il Mondiale dal divano come l’hai vissuto?
    “Un duro colpo. Eravamo campioni d’Europa e non qualificarci è stato probabilmente colpa nostra. Però bisogna guardare il lato migliore, abbiamo vinto l’Europeo e ora c’è la Nations con partite importanti: vogliamo vincere queste due partite e vincere la Nations League. Metteremo qualcosa in più per far sì che ciò accada”.

    Che insegnamento portate dopo la finale di Istanbul?
    “Non sono uno che ci gira molto intorno. Ho perso la finale e devi avere la consapevolezza che te la puoi giocare con tutti e addirittura vincere se c’è un gruppo forte e coeso, che va avanti e si rialza anche dopo le batoste. Questa è l’unica strada che ti permette di andare avanti. Quando perdi non è un fallimento ma un insegnamento. Si vince e si perde, sperando ci siano sempre più vittorie rispetto alle sconfitte”.

  • Inter, Acerbi: “Haaland? È un giocatore fortissimo”

    In vista della finale di Champions League, il difensore dell’Inter Francesco Acerbi ha parlato, ecco le Sue parole:

    “Lo scetticismo iniziale nei miei confronti? Io conosco le mie qualità e sapevo di poter dare il mio contributo, ho sempre dato tutto in campo. Ho giocato e cercato di fare qualcosa di importante per me e per la squadra. Nessuno si aspettava di arrivare in finale, anche se dopo il girone abbiamo iniziato a pensare di poter fare qualcosa di buono. Ce la metteremo tutta per far diventare questo sogno realtà. Haaland? È un giocatore fortissimo, ogni pallone che tocca fa gol, ma non è l’unico a fare la differenza nel City, hanno giocatori fortissimi come Gundogan e Grealish. Da anni sono tra i primi club del mondo, ma è una finale e ce la giocheremo. Proveremo a fare qualcosa di straordinario perché ce lo meritiamo”.

  • Inter: si continua a lavorare per il riscatto di Acerbi dalla Lazio

    Vista l’ottima stagione disputata con la maglia dell’Inter, Francesco Acerbi potrebbe rimanere ancora a Milano. Il club nerazzurro sarebbe già al lavoro per cercare di riscattarlo dalla Lazio. Ricordiamo che l’Inter la scorsa estate ha acquistato Acerbi dalla Lazio con la classica formula del prestito con diritto di riscatto. Si lavora tra le parti, con l’Inter che vorrebbe uno sconto dai biancocelesti e vuole proporre poi al difensore centrale un contratto di due anni.

  • Inter, Acerbi: “Dovremo fare ancora di più”

    Inter, Acerbi: “Dovremo fare ancora di più”

    Francesco Acerbi è il giocatore scelto dall’Inter per affiancare Simone Inzaghi in conferenza stampa, alla vigilia di un euroderby decisivo per entrambe le squadre. Ecco le parole di Acerbi.

    Domani ripartite dal 2-0, come col Benfica…
    “Dovremo fare ancora di più, il Milan vorrà ribaltare il risultato e siamo consapevoli di questo. Sappiamo che avranno orgoglio, determinazione e voglia, ma dovremo essere più che pronti”.

    Siete pronti a questo tipo di sfida?
    “Sì, è una partita bellissima da giocare e allo stesso tempo mette quel mix di adrenalina e paura giuste. Sappiamo che è una partita ancora più difficile rispetto all’andata, con grandi insidie ma noi vogliamo fare qualcosa di veramente straordinario, di impensabile”.

    Come si vive una settimana così?
    “Con ansia. Ma può essere positiva. Pensi a mille cose, se andrà bene o no. Ma devi essere positivo, devi avere fiducia in te stesso e nel gruppo. Sappiamo che affrontiamo una squadra forte, ma sappiamo di esserlo anche noi. Se pensiamo che siamo già all’1 per cento in più di passare il turno sbagliamo, ma credo che questa squadra non sia fatta così. Faremo di tutto e sarà ancora più difficile rispetto all’andata”.

    L’Inter è cambiata grazie alla difesa. Cosa funziona meglio?
    “Non è solo questione di difesa, se tutta la squadra non corre le partite le perdi. La difesa è tutta la squadra, è il gruppo che ha voluto cambiare marcia e questi sono i risultati”.

    Sei già campione d’Europa con la nazionale. Avete parlato con Barella delle somiglianze fra questa Inter e quella Italia?
    “Sono due competizioni diverse, all’Europeo si era creata da subito una serenità che poi ha portato a vincere. Anche adesso abbiamo una grossa possibilità, un grande entusiasmo, e allo stesso tempo grande rispetto per il Milan. Ci si gioca un derby, una semifinale di Champions… Noi crediamo nelle nostre capacità, ma dobbiamo fare qualcosa in più dell’andata”.

    Come si anestetizza il rischio di essere troppo sicuri del 2-0?
    “Ma noi non siamo sicuri del 2-0. Non abbiamo esultato dopo l’andata, c’è il ritorno. Non abbiamo ancora fatto niente, dovremo essere concentrati su noi stessi. Sappiamo il nostro valore. Per stemperare una gara così serve il giusto mix di equilibrio e tensione, non è mai facile”.

    Lei ha giocate tutte nonostante il turnover. Qual è il tuo segreto?
    “Ringrazio il mister intanto… Che faccio? mi riposo, mangio bene, cerco sempre di tenermi pronto, di recuperare energie mentali e fisiche, di farmi trovare pronto, la partita che hai giocato il giorno dopo è già un ritorno. Fai di tutto per essere pronto, poi decide il mister ma il mio approccio mentale deve essere sempre alto”.

    Semifinale molto italiana, anche come giocatori: è un bel segnale dopo due mondiali saltati?
    “Sono d’accordo su molte cose che ha detto Mancini, di italiani siamo un po’ in deficit. Fa sempre piacere trovare nazionali a confronto, ma finisce lì”.

    Nelle interviste ai calciatori, quando si chiede del turnover, si percepisce che non sono tanto contenti. All’Inter la sensazione è che ci sia felicità di riposare.
    “Perché siamo all’Inter, ci sono giocatori che possono giocare al posto tuo in ogni partita, devi essere pronto. E poi i turni di riposo ci stanno, è bello giocare ma ci sono anche gli altri. È giusto avere la coscienza che tutti devono dare una mano, non bisogna lamentarsi se uno gioca di più e uno meno, bisogna affidarsi ai compagni e alla propria maturità. Vedo tanta intelligenza in questo”.

    È una rivincita sul Milan?
    “Io sono stato lì, ho sempre detto che sono stato sciocco, è un passaggio della mia vita che dovevo fare. Grazie a Dio ho avuto questa malattia che mi ha fatto tornare in me, altrimenti non avrei continuato a giocare. Non è una rivalsa, è un derby di Champions e non penso al passato”.

    A parte l’errore con la Lazio, hai giocato sempre bene. Quanto ti ha dato l’Inter per riscattare una stagione brutta alla Lazio?
    “Ma i problemi coi tifosi sono sempre il passato, io devo essere sincero e devo ringraziare il mister sennò non sarei qui. Lui mi conosce, io cerco di fare il meglio possibile sia per me che per i miei compagni. Lo faccio per me, non per dimostrare niente a nessuno: ho degli obiettivi e finché giocherò a pallone andrò avanti per la mia strada. Non so quale sarà il mio futuro, ma so quello che voglio e quello che farò”.

    Stagione straordinaria per te e per l’Inter. Questa soddisfazione ti può spingere a essere ancora di più il professionista che sei diventato?
    “Se non passi domani è un disastro, una stagione di merda. Nel senso: non è così. Ma basta una partita per far sì che passi da una stagione non dico fallimentare quasi a una fantastica. Domani dipende da noi, conosciamo il Milan ma il destino dipende da noi e per adesso se mi chiedete se è una buona stagione dico di no. Le somme si tirano alla fine”.

    Il Milan ritrova Leao e viene dal chiarimento coi tifosi…
    “Domani si vedrà se avrà dato una scossa, venivamo anche noi da un periodo complicato. Domani ci aspettiamo il massimo dal Milan. Leao penso sia il loro miglior giocatore, quello che può risolvere di più. Si ferma con la squadra, non con il singolo”.

  • L’Inter tratta il riscatto di Acerbi

    L’Inter tratta il riscatto di Acerbi

    L’ Inter è al lavoro per ingaggiare Francesco Acerbi a titolo definitivo dalla Lazio. Il difensore centrale è diventato subito uno dei pilastri della squadra di Simone Inzaghi. I biancocelesti vogliono almeno 3,5 o 4 milioni di euro e i nerazzurri vorrebbero pagare almeno 1,5 o 2 milioni. Per Acerbi l’Inter è pronta a dargli un contratto fino al 2025.