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  • Juventus, Allegri: “Vlahovic non ci sarà. Pogba e Chiesa sono sulla buona strada”

    Juventus, Allegri: “Vlahovic non ci sarà. Pogba e Chiesa sono sulla buona strada”

    Allegri presenta Lecce-Juventus, gara valida per la 12a giornata del campionato di Serie A, in programma domani alle 18 allo stadio Via del Mare. Ecco le dichiarazioni dell’allenatore bianconero

    Che giocatori avrà a disposizione e come sta la squadra?
    “Vlahovic non ha recuperato, ha questo dolore all’adduttore-pube e poi non ci sarà Locatelli per motivi personali. Più tutti gli altri che sapete tutti. Abbiamo giocatori a sufficienza per giocare la partita di domani contro una squadra ben organizzata con giocatori molto veloci nel reparto d’attacco. Poi giocare a Lecce non è mai semplice perché son partite sempre complicate. Bisogna avere una reazione dopo l’eliminazione in Champions, la rabbia serve portarsela dentro non solo domani ma per tutto il campionato”.

    Momento più difficile della sua carriera?
    “In campionato siamo un po’ in ritardo, però direi che abbiamo il tempo e la possibilità di recuperare. Ora abbiamo cinque partite importanti e bisogna concentrarsi su quello, poi verrà la sosta e recupereremo tutti i giocatori e sarà sicuramente un’altra cosa. Ora dobbiamo stare concentrati su domani: sarà difficile, bisogna mettersi al pari e correre quanto loro. Se serve bisogna fare anche una partita sporca”.

    In proiezione futura cosa servirà in Europa League?
    “Pensare all’Europa League non serve a niente, ora bisogna switchare e pensare al campionato. Domani sarà una partita complicata contro una squadra che ha sempre tenuto le partite in bilico: ha perso all’ultimo con l’Inter, ha pareggiato con la Fiorentina. Il Lecce è una squadra che ha buone qualità ed è ben organizzata. E in contropiede diventano pericolosi, lì bisognerà stare molto attenti”.

    Come si può definire il percorso in Champions se non è fallimento?
    “Nella vita capitano queste cose qui, non trovo la parola adatta, trovatela voi. Penso solo a lavorare come stiamo facendo, con impegno e dedizione. Ci sono squadre che sono state otto anni senza giocare in Champions, può capitare anche questo. Non bisogna andare in frustrazione altrimenti non ne veniamo più fuori. Sappiamo domani quanto sia importante la gara, è una partita difficile e complicata indipendentemente dalla Champions. Serve giocarla da squadra, con compattezza”.

    Ci saranno i giovani domani in campo? Iling-Junior può giocare anche a destra?
    “In tutte le cose negative, c’è del positivo. Il settore giovanile della Juventus sta lavorando bene. Miretti è in pianta stabile in prima squadra, Iling sta facendo bene, Fagioli sta crescendo bene e lo stesso Soulé. E ce ne sono altri. Non è che però in un giorno per una partita bisogna stravolgere tutto, magari domani qualcuno giocherà e porterà entusiasmo e incoscienza. Iling può giocare a destra ma è meglio che stia a sinistra”.

    Chiesa e gli altri come stanno? Chi gioca al posto di Locatelli?
    “Andiamo via in 19 con 3 portieri, bastano e avanzano, siamo pronti per giocare questa partita. In queste situazioni la squadra si compatterà ancora di più e tutti faremo qualcosa in più per ottenere il risultato. Chiesa e Pogba domani non ci sono, impossibile mercoledì e al 99% neanche con l’Inter. Forse ci saranno, ma è molto difficile, con Verona e Lazio alle ultime due. Ma sarà molto difficile. Al posto di Locatelli? Domani vedrò”.

    Ha dovuto parlare nello spogliatoio per le vicende extracampo?
    “C’è stato un comunicato della società, il presidente ha rasserenato tutti come sempre. La società è fatta di persone straordinarie. Noi dobbiamo dare delle risposte sul campo”.

    Cosa l’ha fatta arrabbiare di più in questo inizio di stagione?
    “L’arrabbiatura dell’eliminazione è normale che ci rimanga, se non ci rimane vuole dire che non va bene. Le stagioni son fatte di tanti momenti, ora dobbiamo fare qualcosa in più per far girare le cose a nostro favore. Non c’è nessuno furi dal campo che potrà darci una mano. Dobbiamo essere bravi, è un’opportunità per tutti perché è un momento di crescita. Nei momenti di difficoltà si cresce e questa va presa come un’opportunità per crescere”.

    Avete vinto solo 6 partite su 16. C’è un errore che ha fatto?
    “Gli alibi non mi piacciono. Stiamo facendo una stagione dove in campionato abbiamo punti di ritardo, dove abbiamo fatto male è in Champions. In campionato abbiamo il tempo di recuperare. Domani abbiamo una partita difficile, in questo momento ancora di più, contro il Lecce. Errore? Quando si decidono le cose sul momento la scelta è giusta, poi a distanza di tempo si dice se, se, se… Quelli che sono andati avanti nella vita con i se non hanno mai fatto niente e sono tutti dei disperati in giro per il mondo”.

    Lei e la Juventus vi sentite accerchiati visto tutto quello che sta succedendo?
    “Accerchiati no, è un momento di difficoltà come accade anche agli altri. La Juventus è unica per questo, viene tutto elevato all’ennesima potenza nei momenti di difficoltà. Noi dobbiamo essere bravi a rovesciarla, non possiamo farlo però solo in una partita. Ho un gruppo di ragazzi con valori morali importanti e su questo mi affido molto. Domani tutti insieme faremo una bella prestazione cercando di fare risultato”.

    Lo scudetto è ancora a possibile?
    “Parlare ora di scudetto serve poco. Dobbiamo rialzarci dopo la batosta di martedì, domani abbiamo l’opportunità di reagire. Le altre stanno viaggiando: il Napoli sta facendo cose straordinarie, il Milan lo stesso, la Lazio sta facendo cose importanti, Inter e Roma uguale. Noi siamo dietro queste, è un obiettivo recuperare punti a chi ci sta davanti. Mancano 27 partite e domani è la prima di queste”.

    Le ultime cinque partite serviranno per rafforzare la sua posizione?
    “Non è il rafforzamento della posizione, è solo l’obiettivo che abbiamo con la società di portare la Juventus più in alto possibile. Stiamo lavorando per questo, poi ci sono contrattempi che nessuno sa perché se avessi una sfera di cristallo forse avrei deciso cose diversamente prima, ma non è così. Bisogna trovare soluzioni nel momento in cui ci sono problematiche. Con lucidità, fermezza e soprattutto voglia di fare”.

    Che coppia sarà quella inedita Kean-Milik?
    “Inedita no, Kean attacca molto la profondità mentre Milik gioca più con la palla. Kean ha fatto buone partite e ogni tanto ci sta anche farne una meno buona. Domani è importante fare una partita di squadra, solida e poi vedere alla fine cosa siamo riusciti a fare. Però bisogna avere fiducia perché non possiamo tornare indietro e solo la prossima partita ci può dare l’opportunità di cambiare la visione delle cose che in questo momento è negativa e magari la si vede più negativa di quello che realmente è. Facciamo questi 12 giorni e poi ci ripresenteremo a gennaio con più giocatori a disposizione, ma soprattutto per dare respiro a tutti quelli che hanno giocato di più in queste settimane”.

  • Juventus, Allegri: “Una partita da non sbagliare”

    La Juventus deve battere il Benfica domani e poi sperare che il Maccabi Haifa riesca a fermare sul pari una tra le Aquile e il Paris Saint-Germain, coi bianconeri costretti a vincere ovviamente anche contro i transalpini. In conferenza stampa dal Da Luz c’è il tecnico bianconero, Massimiliano Allegri.

    Che gara si attende?
    “Abbiamo solo un risultato ma non siamo nè qualificati agli ottavi, dunque fuori dalla Champions, nè in Europa League. Dobbiamo iniziare domani ma non dipende da noi: il Benfica è proprietario del suo destino, è una delle quattro squadre in Europa che non ha ancora perso con Napoli, PSG e Real Madrid. Dobbiamo fare una gara come gran parte dell’andata, aumentando il minutaggio dell’intensità. Loro davanti al loro pubblico hanno una spinta diversa ma sarà una sfida particolare: non dovremo avere fretta ma giocare con la stessa compattezza, anzi migliorandola, delle ultime due gare”.

    Che approccio avrete?
    “All’andata non avevamo iniziato male. Domani dobbiamo vincere per tenere aperta la porta del turno. Farlo con due gol di scarto sarebbe favorevole, ma sono comunque un’ottima squadra”.

    Sarà 3-5-2?
    “Coi giocatori che ho ora a disposizione, che stanno facendo bene, domani cercheremo di proporre un modulo diverso. Hanno tanti giocatori dentro al campo, dovremo fare una partita molto buona sotto l’aspetto difensivo. Dovremo fare come all’andata, eliminando gli errori dell’andata. E’ una gara importante, di Champions, che ci dirà se abbiamo la possibilità di passare il turno con la vittoria.”

    C’è il rischio di avere tensione negativa?
    “L’unico rischio che abbiamo, viste le ultime due partite vinte, è che ci sia troppa euforia. C’è il rischio di troppo entusiasmo, di essere troppo positivi, abbassa le difese immunitarie, non vanno abbassate, il percorso è avere la squadra compatta. Quando è compatta, dimostra forza in fase difensiva, L’importante è l’atteggiamento giusto con la massima attenzione, cosa che abbiamo avuto nelle due partite, cosa che è stata altalenante nelle gare precedenti. Sui questo dobbiamo continuare”.

    E’ una Juventus che rischia di perdere il momento magico in caso di ko?
    “Non dobbiamo fermare questo momento magico ma fare una grande prestazione. Il calcio poi è fatto di episodi: io credo che domani andrà bene, bisogna essere fiduciosi, abbiamo tutto per far bene. Poi domani sera metteremo da parte quel che sarà stato il risultato e ci ritufferemo nel campionato percjé a Lecce è importante. Dobbiamo creare i presupposti per fare risultato: il rischio ora è la troppa euforia che c’è per le due vittorie, l’entusiasmo che ci porta ad abbassare le famose difese immunitarie. Non vanno abbassate e va fatta una gara di grande attenzione”.

    Uscire sarebbe un fallimento personale?
    “Sarei molto dispiaciuto ma non pensiamoci. Se il Benfica perde domani e vince l’ultima, non possiamo che andare in Europa League. Facciamo un passo alla volta: la squadra sta bene, fisicamente e mentalmente, l’importante è fare una gara di grande compattezza”.

  • Juventus, Allegri: “Ora dobbiamo avere continuità”

    Allegri presenta Juventus-Empoli, gara valida per l’undicesima giornata del campionato di Serie A, in programma domani alle 20:45 all’Allianz Stadium di Torino. Ecco le dichiarazioni del tecnico bianconero:

    Cosa ha dato alla squadra la vittoria contro il Torino?
    “È stata una bella vittoria, credo meritata contro una buona squadra, comunque giocare col Toro non è mai semplice. Perché diventi una vittoria importante bisogna darle seguito domani con l’Empoli”.

    Domani gioca Gatti?
    “Oggi facciamo allenamento e dovrò valutare alcune situazioni, ci sono giocatori che hanno fatto tante partite. La squadra sta meglio, anche mentalmente perché la vittoria ci ha dato più serenità e più morale. Il nostro umore dipende sempre dai risultati, più vinciamo più stiamo bene dopo la partita. Domani non sarà semplice”.

    Vlahovic può riposare?
    “Dusan indipendentemente dal gol ha giocato una delle migliori partite a livello tecnico. Anche Kean ha fatto bene, sono contento di Moise perché sta crescendo, sta meglio fisicamente e si rende soprattutto disponibile per la squadra. Per ottenere risultati ci vuole disponibilità da parte di tutti, su questo sembrano esserci buoni segnali. Domani non sarà facile, tra l’altro l’anno scorso ci hanno battuto”.

    Chiesa e Pogba come stanno?
    “Vediamo le cose reali, la realtà di oggi è che Chiesa e Pogba non li abbiamo. Chiesa ha fatto due allenamenti con la squadra, Pogba si è allenato momentaneamente parzialmente ma molto parzialmente con la squadra. Evitate di scrivere tutte quelle robe lì, avete una fantasia mondiale. Giocatori che non si sono neanche allenati con la squadra scrivete che dopo 2 giorni sono a disposizione. La fantasia è al potere ed è molto bello. Domani non ci sono”.

    Paredes come sta? Domani parte titolare?
    “Devo valutare perché McKennie viene da 11 partite una dietro l’altra però vabbè lui tanto corre, Cuadrado da più partite e devo valutare se giocare ancora con McKennie, Rabiot e Locatelli o Paredes o cambiare qualcosa spostando uno da un’altra parte. Abbiamo domani, abbiamo martedì che è molto importante. Domani è difficile perché l’Empoli è veloce, tecnica e ti impegna fisicamente. Per riuscire a battere l’Empoli bisogna sicuramente mettersi al pari loro. Così è normale che poi alla lunga vengano fuori i valori, altrimenti ci sbattiamo di nuovo il muso”.

    Non recupererà nessuno fino a martedì. Come è stata questa settimana anche per recuperare un po’ di forze?
    “Anch’io vorrei tutti a disposizione, soprattutto per dare dei cambi. Con quelli che abbiamo faremo una grande partita domani e ci prepareremo bene per il Benfica. Chiesa ha fatto già passi avanti, sabato mattina ci sarà un’amichevole per Federico per vedere come si muove su tutto il campo, la tenuta. Paul ha fatto momentaneamente del lavoro parziale con la squadra, ma siamo a giovedì e a martedì mancano quattro giorni. Paul dal 23 luglio non fa un allenamento serio, bisogna dargli tempo, affrettare per averlo una partita prima e pregiudicare il lavoro è follia pura”.

    Milik domani torna dall’inizio o va ancora gestito?
    “Non è gestione, abbiamo tante partite e si giocano in 15, non più in 13 come una volta. Ci sono anche dei dati post Covid che per intensità di corsa rispetto a quelli durante il Covid sono totalmente diversi, a maggior ragione chi viene in panchina diventa determinante”.

    La scelta del gruppo di mettersi in cerchio è una sua indicazione?
    “No assolutamente, roba di gruppo, io do solo indicazioni tecniche-tattiche e di comportamento che è la cosa più importante”.

    Cosa intende per dati diversi post Covid?
    “L’anno scorso e quest’anno da quello che mi risulta sono aumentate le corse ad alta intensità. Il calcio in Italia è cambiato, è diventato più uomo a uomo e si alza l’intensità della gara. Durante il Covid è stato un calcio diverso, anomalo dove gli stadi erano vuoti, le pressioni non c’erano,. Ora si sta tornando verso la normalità, infatti se non erro sono stati segnati 60 gol in meno. E questo cosa vuol dire? Dipende da come si vede: il calcio italiano ha meno qualità o altrimenti c’è più attenzione alla fase difensiva, gli stadi pieni danno un’attenzione diversa… Sono dati che comunque, rispetto a quello che era prima, dicono qualcosa di diverso. Normale che si torni verso la normalità”.

    Ha fatto una previsione di punti in vetta e al quarto posto?
    “Per la prima volta non ne ho fatte. Mi si è accesa una lampadina ora: dopo 10 partite ci sono squadre in fondo alla classifica che hanno fatto pochi punti e altre che ne hanno fatti di più. Al momento per noi la settimana cruciale è stata quella Salernitana-Monza”.

    La gestione di Bonucci? Che ruolo ha nella squadra?
    “Leonardo è il capitano della squadra, è un giocatore di personalità e come tutti gli altri va gestito. Lui è importante si quando gioca che quando non gioca. Ha vent’anni si hanno delle forze, a trenta delle altre, si tratta di un percorso normale. Ma vale per tutti. Ho la fortuna di avere sei difensori e posso farli girare, in altri ruoli momentaneamente ci mancano, ho meno alternative e devo chiedere uno sforzo. Leo è un uomo responsabile, sia che giochi che no è un valore aggiunto per la squadra”.

    A livello di differenza reti si stanno seguendo le sue previsioni?
    “Noi abbiamo subito 7 gol e siamo abbastanza in linea sulla fase difensiva. Ci mancano dei punti che abbiamo perso con Salernitana e Monza, son cose passate e dobbiamo guardare in avanti. Normale che davanti stanno viaggiando, hanno molti punti”.

    Come sta Miretti?
    “Sta meglio, ha giocato tante partite da inizio stagione non avendo una preparazione perché ha giocato con la nazionale e si è aggregato con la squadra il 2 agosto. Sta meglio, ha giocato partite importante e di livello con un dispendio fisico e mentale non da poco. Così come sta crescendo Fagioli, Soulé stesso. Quando c’è la possibilità li faccio giocare perché sono considerati giocatori da e della prima squadra, non sono più giovani”.

  • Juventus, Allegri: “Siamo tutti in discussione e il derby non possiamo sbagliarlo”

    Allegri presenta Torino-Juventus, gara valida per la decima giornata del campionato di Serie A, in programma domani alle 18 allo stadio Olimpico Grande Torino. Ecco le parole in conferenza stampa dell’allenatore bianconero.

    Che tipo di reazione si aspetta dalla squadra?
    “Domani è il derby, gara molto sentita da parte di tutti. Il Toro è una squadra che aggredisce e che dà intensità, sarà una partita complicata come lo sono tutte le partite da giocare. Bisogna stare attenti, corti, lavorare di squadra e cercare di ottenere un risultato positivo”.

    Come mai è cambiato il programma del ritiro rispetto a quanto detto a Haifa?
    “Con la squadra parlo tutti i giorni. Il ritiro è solo un momento per stare insieme, non è una punizione. Avevamo ieri e oggi per fare doppi allenamenti, per dare un po’ più di ordine perché è normale che quando mancano i risulltati si tende a vedere più nero di quello che è. In questo momento stare insieme può fare solo bene. Ho parlato con la squadra quando siamo rientrati, dovevano andare a casa a prendere la roba e allora parlando ho detto ci vediamo domattina. Da lì è iniziato un giorno in più dove siamo stati insieme”.

    Sui giocatori che avrebbero chiesto di fare a meno del ritiro?
    “Assolutamente no, sono voci infondate. La squadra non ha mai chiesto di non fare il ritiro. Sappiamo il momento, siamo rientrati mercoledì, abbiamo fatto allenamento quando siamo arrivati e la mattina dopo eravamo in campo. Siamo concentrati nel volerci tirare fuori da questa situazione che sicuramente non è bella. Sappiamo che non possiamo tirarci fuori solamente con una partita ma dobbiamo iniziare a fare risultato”.

    Si è dato obiettivi minimi da raggiungere senza i quali metterebbe in discussione la sua posizione?
    “Gli obiettivi sono sempre gli stessi, siamo in ritardo in campionato e la settimana di Salernitana e Monza l’abbiamo pagata, abbiamo sbagliato quella che ci sta penalizzando. Abbiamo 29 partite, c’è tempo per recuperare ma serve ricominciare. In Champions ci penseremo dopo la partita con l’Empoli”.

    Il presidente la ha dato la carica? Ruoterà maggiormente i giocatori?
    “Non è che c’è da ruotare i giocatori, a seconda di chi ha giocato di più e della partita, c’è da far rifiatare i calciatori a livello fisico e mentale. La formazione va fatta in base all’avversario e alle condizioni e a quante partite hanno giocato i giocatori. Dobbiamo solo affrontare il Torino in questo derby difficile e complicato, bisogna solo fare risultato. Il presidente ha dato la carica alla squadra e all’ambiente in prima persona. Bisogna compattarsi più di prima fra società, squadra, staff tecnico, tifosi, c’è bisogno di tutti. Bisogna fare le cose semplici e ordinate”.

    In questo momento è più giusto responsabilizzare la vecchia guardia o puntare sull’incoscienza di qualche giovane?
    “In questo momento l’incoscienza non ci deve mai abbandonare. Dai giovani e soprattutto dagli anziani, che non la devono abbandonare, è quella cosa in più da tenere. Il campo dirà che partita faremo”.

    Cosa le fa pensare che vincerà questa sfida di cui ha parlato a Haifa?
    “Non è una sfida mia personale, è di tutti. Non è che uno vince e gli altri perdono, si fa tutti insieme. La squadra ha lavorato bene due giorni, oggi pomeriggio faremo l’ultima rifinitura e poi arriveremo domani sera alle sei a giocare contro il Torino”.

    C’è anche un problema di condizione fisica analizzando i dati o è solo mentale?
    “I dati son fini a se stessi. Nelle sette partite in cui abbiamo corso di più degli avversari abbiamo vinto solo una partita, nelle altre in cui abbiamo corso meno tre vittorie. I dati sono tutti validi ma non ce n’è uno che risolve i problemi. Bisogna vedere come si corre, com’è andata la partita. Più che vedere i dati bisogna essere ordinati e attenti in questo momento, con la cattiveria agonistica da mettere in campo contro un Torino che fa della pressione in avanti la sua forza”.

    Quanto può cambiare affrontare il Toro senza punte?
    “Non so chi farà giocare Juric, loro hanno gamba ma sono anche tecnici. Ad Haifa non c’è stato un buon approccio, sono cose che domani non devono accadere. Quello che è stato non lo possiamo cambiare, bisogna invertire la rotta già da domani”.

    Crede ci sia qualcuno che rema contro?
    “Quando ci sono questi momenti sembra che la squadra non sia compatta. Invece credo che vogliamo tutti arrivare al risultato e invertire la tendenza, nessuno ci vuole regalare niente. Bisogna andare oltre a tutto e superare le difficoltà. Una partita non risolve la situazione, bisogna fare un passo alla volta. Intanto domani fare una buona prestazione da squadra”.

    Kean avrà quell’occasione non avuta col Maccabi?
    “Kean col Maccabi non ha colto l’occasione perché ha avuto un leggero fastidio in rifinitura e ho preferito non rischiarlo. Domani dovrà scegliere due fra Vlahovic, Milik e Kean”.

    Il rendimento di Paredes una delle cause delle difficoltà della Juve?
    “Non ho ancora deciso la formazione. Lui è arrivato, non aveva quasi mai giocato col PSG, si è messo a disposizione e ha fatto buone partite. Non è detto che domani non giochi. Non è Paredes o un altro, è tutta la squadra. Si lavora di squadra in questi momenti. Domani dobbiamo fare una partita accorta, ordinata e con semplicità. Non possiamo costruire tutto in una giornata”.

    C’è una situazione tattica che se vedesse di nuovo domani le darebbe fastidio?
    “Una cosa che dall’inizio del campionato abbiamo sbagliato sono i gol che abbiamo preso col Maccabi in casa, in Israele, a Firenze. Tutte situazioni di contropiede subito, non è questione fisica ma di attenzione. Quando facciamo la fase offensiva chi non vi partecipa deve curare molto bene quella difensiva”.

  • Juventus, Agnelli: “Allegri resta. È una questione di gruppo”

    Juventus, Agnelli: “Allegri resta. È una questione di gruppo”

    Ai microfoni di Sky Sport si è presentato Andrea Agnelli dopo la sconfitta della Juventus sul campo del Maccabi Haifa. “Oggi è una serata difficile, è un periodo difficile e va analizzato nel suo contesto ed è uno dei periodo più difficili. Provo vergogna oggi per quello che sta succedendo, sono decisamente arrabbiato ma sono consapevole che il calcio è uno sport di squadra e dobbiamo ripartire”.

    Ha voluto fortemente Allegri, sta pensando a qualcosa?
    “In una situazione come questa non è una questione di una persona sola, è una questione di gruppo. Abbiamo nove partite in trenta giorni, dobbiamo posizionarci bene per una seconda parte di stagione da protagonisti”.

    Come si può incidere in questa squadra?
    “E’ un problema del gruppo, parliamo di atteggiamento generale e parliamo di tante partite contro squadre più abbordabili ma così non è stato. Dobbiamo fare gruppo sapendo che c’è anche da chiedere scusa ai tifosi, fanno fatica a girare per strada. Dobbiamo fare una profonda riflessione perché abbiamo tutte le qualità sia individuali che come gruppo”.

    Nella vostra decisione di proseguire con Allegri quanto pesa il contratto oneroso?
    “Siete completamente fuori linea, non ci sono responsabilità individuali. Io parlo di gruppo, non può essere colpa dell’allenatore se non vinciamo un contrasto. . Le verifiche la Juventus le ha fatte sempre a fine anno, faccio fatica a pensare ad un cambio in corso. Allegri è l’allenatore della Juventus e rimarrà. Un gruppo deve avere la capacità di ritrovare identità e rimettere in campo le qualità che questa rosa ha”.

    C’è un pensiero al mercato dove per arrivare ad alcuni giocatori come Di Maria si sono dovuti cedere giocatori come De Ligt e Kulusevski?
    “No, ci sono certi momenti in cui alcuni giocatori non riescono ad emergere ed è meglio per loro cambiare squadra. Abbiamo giovani importanti come Vlahovic, Fagioli e Soulé”.

    Che provvedimenti prenderete nell’immediato?
    “Verrà più tardi l’allenatore e la gestione spetta a lui, la cosa fondamentale è il rispetto dei ruoli. Io ne faccio un discorso collettivo”.

    Vedi leader in questa Juve?
    “Si, le vedo sia come giocatori sia da parte dello staff. Io ho un gruppo di ottimi professionisti, oggi stiamo vivendo un periodo di alchimia negativa che ci porta ad essere estremamente arrabbiato. Dobbiamo mettere in fila un filotto di partite, in campo abbiamo giocatori che possono esprimere la personalità da Juventus”.

  • Juventus, è adesso con Allegri che cosa accadrà?

    Juventus, è adesso con Allegri che cosa accadrà?

    Una clamorosa ed imbarazzante sconfitta della Juventus in Israele per 2-0 contro il Maccabi Haifa. Cosa deve fare ora il club bianconero con Massimiliano Allegri? Resistere e tenere duro, facendo il punto della situazione solo nella sosta per il Mondiale concedendogli dunque ancora fiducia? O esonerarlo subito?

    Saranno sicuramente delle ore molto frenetiche ed intense in casa Juventus. Vedremo quali saranno le decisioni della società con Nedved, Arrivabene e Cherubini che dovranno fare delle scelte pesanti tenendo conto del contratto oneroso del tecnico toscano. Non è da escludere però un esonero in una situazione diventata davvero molto critica. Sarà ancora Allegri sulla panchina della Juventus nella prossima partita contro il Torino.

  • Juventus, Allegri: “Partita complicata, dobbiamo reagire”

    Allegri presenta Maccabi Haifa-Juventus, gara valida per il quarto turno dei gironi di Champions League, in programma domani alle 18:45 allo stadio Sammy Ofer di Haifa. Ecco le sue dichiarazioni:

    Cosa vorrà vedere domani?
    “Sarà una partita molto complicata, già qui hanno fatto vedere buone cose, sono buoni tiratori. In casa hanno fatto una buona partita col PSG. L’ambiente è molto caldo e bisognerà stare attenti in certi momenti bisognerà non ripetere gli errori fatti l’altra volta”.

    In quella famosa partita con l’Olympiacos inventò qualcosa. Può succedere lo stesso domani, ad esempio col tridente davanti?
    “Se mi ha già detto tutti insieme non è un’allegrata, dovrei fare qualcosa di nuovo. Domani bisogna fare una partita compatta. Dobbiamo ridurre al minimo gli errori in questo momento qui. La partita di Milano è stata simile a quella col Benfica. In questo momento la cosa più facile da fare e redditizia è avere più compattezza all’interno della partita”.

    Che formazione si aspetta dal Maccabi?
    “La formazione che ha sempre giocato, con buone qualità tecniche. Domani, per vincere la partita, serve fare una grande partita. La cosa basilare sarà avere molta più attenzione nella fase difensiva in certi momenti. Sulle marcature preventive, su quanto concerne i momenti dove abbiamo lasciato cose per strada”.

    Cosa intendeva con la frase “risolvere la situazione con le cattive”?
    “Quello è un modo di dire. In questo momento bisogna tirare fuori qualcosa in più, il dettaglio fa la differenza, il centimetro in più, senza pensare che bisogna stravolgere il mondo. Come attenzione, come cuore, come passione serve qualcosa di diverso”.

    Quali corde ha toccato con la squadra?
    “C’è la possibilità di giocare domani un’altra partita, c’è l’opportunità di rialzarsi in piedi subito. Le due partite avevano illuso un po’ tutti, è stato un errore e non bisogna illudersi ma vivere di realtà, di cose pratiche. Questo è un percorso che va fatto giorno dopo giorno mettendosi sempre in discussione, lavorando con passione e avere la voglia di arrivare gli obiettivi. Creando presupposti, poi se ci sono squadre più forti lo vedremo alla fine. Ma in campo non dobbiamo più fare errore come successo ripetutamente in varie partite a inizio campionato”.

    Non c’è il rischio che la squadra sottovaluti la partita di domani?
    “Più che la pressione bisogna essere consci dell’importanza della partita. Le gare vanno vinte sul campo, prima le giocano e vincono tutti ma vanno vinte sul campo. Dobbiamo fare una partita di grande attenzione e rispetto, ma come vanno giocate tutte. Tutte le squadre hanno delle qualità, soprattutto non dobbiamo dare dei vantaggi che sono quelli che in certi momenti usciamo dalla partita”.

    Ha avuto la percezione che il gruppo sia solido dal punto di vista psicologico per una gara così importante?
    “Assolutamente sì”.

    Si aspettava più personalità dal gruppo?
    “Credo faccia parte del percorso di crescita. Non vuol dire che sia un alibi, perché non bisogna averne. Bisogna andare in campo e fare il massimo sotto tutti i punti di vista. Serve il cuore, la passione, le cose basilari per giocare una partita di calcio. Poi succede che ci siano degli errori. Capisco che dall’esterno possa sembrare facile cambiare giocatori, finiscono i cicli e dopo tre mesi vinci, ma non è così. Noi mettiamo tutto l’amore e la passione per riportare la Juventus subito nei posti che le competono. Però ci sono altre squadre che sono cresciute. Per raggiungere gli obiettivi bisogna fare molto di più, riacquistare l’autostima generale che prima c’era. Bisogna lavorare ogni giorno, crescere e ritornare ai livelli che competono la Juventus”.

    Chiesa può essere convocato per il derby?
    “No ha fatto due allenamenti con noi, è ancora indietro. Domani va ad allenarsi coi ragazzi per non tenerlo fermo visto che noi siamo fuori, deve riacquistare la fiducia nei movimenti in campo. Però sta bene, ma col Torino assolutamente no”.

    La sensazione è che la squadra stia sottoperformando. Lei è d’accordo?
    “Quello che ho chiesto ai ragazzi è essere più compatti e andare a eliminare gli errori che si fanno durante la partita. Che sono errori che una squadra che punta a vincere non deve fare”.

  • Juventus, Allegri: “Milan-Juve è sempre una grande partita”

    Allegri presenta Milan-Juventus, gara valida per la nona giornata del campionato di Serie A, in programma domani alle 18 allo stadio San Siro di Milano. Ecco le sue dichiarazioni:

    Come si affronta questo Milan?
    “Come sempre, è comunque Milan-Juventus, giochiamo contro i campioni d’Italia e sarà più difficile del solito perché vengono da una brutta sconfitta a Londra e vorranno rifarsi. Sarà una bella partita, una serata di sport meravigliosa con lo stadio pieno. Ci sono tutte le condizioni per poter far bene”.

    C’è un fattore trasferta considerate le difficoltà di fare risultato?
    “Per ora non abbiamo ancora vinto, speriamo sia domani la prima volta. Ce lo auguriamo tutti, siamo pronti a giocare questa partita ed è anche bella da giocare”.

    L’anno scorso negli scontri diretti avete fatto pochi punti. Questo è uno step per tornare a pensare ci competere per lo scudetto?
    “In questo momento pensare agli scontri diretti… Bisogna solo fare risultati, siamo indietro dopo aver lasciato 5 punti in quella settimana fra Salernitana e Monza. Giochiamo la partita domani e vediamo se siamo riusciti a fare dei punti”.

    Come sta Milik? Torna Bonucci?
    “Bonucci rientrerà, c’è da fare allenamento ma dovrebbe rientrare. Milik sta molto meglio, ci sono ancora 24 ore e dovrebbe essere a disposizione per poter giocare però lo valuterò fra oggi domani mattina”.

    Per chi è più importante domani? Il pari sarebbe un buon risultato?
    “L’altro giorno facevo una riflessione. Abbiamo sbagliato con la Salernitana a prescindere da quanto accaduto nel finale, ci siamo fatti prendere troppo dal nervosismo e non deve più accadere perché il campionato è lungo. Abbiamo sprecato tante energie e siamo arrivati a Monza non nelle condizioni ideali per ottenere i tre punti che ci avrebbero cambiato la classifica. La cosa più importante è dare continuità, domani è una bella partita e bisogna giocarla. Serve una prestazione di grande livello. Loro comunque hanno una squadra forte, con giocatori tecnici e di grande velocità. Hanno Leao che può spostare gli equilibri, poi giocano davanti ai propri tifosi e San Siro quando è pieno spinge. Serve personalità e lucidità. Sarà un buon test”.

    Cosa vi siete detti dopo il silenzio dello spogliatoio di cui ci ha parlato mercoledì?
    “Ci ritroviamo oggi perché ieri la squadra era spezzata tra quelli che avevano giocato e chi ha lavorato. Oggi facciamo questo allenamento per preparare la partita di domani. Sicuramente l’ultimo quarto d’ora di mercoledì non è piaciuto a nessuno”.

    Si augura di avere Rabiot qui tanti anni?
    “Parlare ora di mercato non ha senso, ci pensa la società. Sta facendo bene come tutti, l’importante è stare bene e recuperare tutti i giocatori che sono fuori e che si stanno riavvicinando alla squadra. Abbiamo dieci partite e bisogna pensare una alla volta”.

    Come si ferma la catena di sinistra del Milan?
    “Loro creano molto, è normale che a campo aperto diventano una squadra difficile da affrontare. A loro piace molto quel tipo di partita lì e bisogna essere molto bravi”.

    Domani un test di personalità?
    “Se facciamo risultato l’abbiamo superato. Magari se facciamo una buona prestazione e non abbiamo il risultato il test non sarà superato. A San Siro servirà una grande prestazione, questo è sicuro”.

    Kostic può fare il terzino?
    “Ora la vedo molto difficile farlo giocare da terzino basso. Andrebbe fatto lavorare lì e vedere se può giocare, in futuro non si sa mai”.

    Questa squadra le dà garanzie per fare una grande prestazione?
    “Domani la squadra sicuramente farà una grande partita. Sappiamo le difficoltà della partita, è la squadra campione d’Italia, ha grande tecnica, è sempre Milan-Juve ed è bella da giocare”.

    Pensa a una soluzione particolare per domani?
    “Per evitare situazioni in campo aperto dovremo essere bravi a non concedere ripartenze e spazi a Leao. Poi il Milan ha anche altri giocatori oltre Leao, ma hanno anche Giroud, De Ketelaere e altri giocatori molto tecnici. Serve una partita bella sotto tutti i punti di vista, tecnica, personalità, con forza mentale nello stare in campo. A Milano le partite non finiscono mai”.

    Invidia qualcosa a Pioli? Cosa fa il Milan meglio di voi?
    “Sta facendo meglio perché hanno quattro punti in più di noi. A Pioli posso solo fare i complimenti per il lavoro che sta facendo, per il campionato vinto l’anno scorso che non vincevano dal 2010. I numeri stanno tutti dalla sua parte”.

  • Juventus, Allegri: “Gara da vincere a tutti i costi”

    Domani la Juventus sfida il Maccabi Haifa nella terza gara della fase a gironi di Champions League. Una gara da vincere per i bianconeri di Massimiliano Allegri, che dalla gara contro il Bologna potrebbero ripartire per iniziare una nuova stagione dopo un inizio difficilissimo. Due ko a testa nelle prime due gare contro Paris Saint-Germain e Benfica, la Juventus è obbligata a conquistare tre punti domani sera allo Stadium. Ecco le parole del tecnico bianconero:

    Che Juventus vedremo?
    “Dei tre rientranti devo vedere chi far giocare, visto che sono rientrati in tanti ho possibilità di farli giocare anche all’interno della partita e questo è importante”.

    Vedremo la difesa a tre?
    “Devo ancora decidere la formazione tra chi resta fuori dei difensori, a centrocampo devo valutare. Non è importante se difesa a tre o quattro, è importante migliorare e continuare ancora dopo la prestazione di Bologna. Contro il Bologna, per 5 minuti alla fine del primo tempo siamo stati troppo lunghi, domani dobbiamo dare seguito alla prestazione”.

    E’ la squadra ottimale per risalire la china il Maccabi?
    “Abbiamo zero punti dopo due gare, vuol dire dover vincere. Ma non dobbiamo avere fretta o ansia, non dobbiamo strafare come col Bologna. Quando rincorri non è che risolvi i problemi in una partita, non risolvi le rincorse. Per raggiungere la qualificazione in Champions bisogna partire da una vittoria. In questi momenti fretta e ansia ti portano a sbagliare”.

    Come sta Milik?
    “Ha un leggero affaticamento, domani verrà in panchina sperando di non doverlo usare”.

    Lo Yom Kippur influenzerà la gara?
    “No, assolutamente no. Il Maccabi ha una rosa di valore, in casa col Paris fino al 70′ stavano 1-1, sono ben organizzati, corrono, pressano a tutto campo. Dovremo fare una prestazione di ottimo livello, di squadra, sapendo che avremo situazioni favorevoli ma non sarà semplice come ci si aspetta. Serve rispetto per il Maccabi”.

    McKennie giocherà ancora sulla destra?
    “Partiva da destra ma si scambiava spesso con Danilo sulla fascia. Domani vedremo ma non so se gioca, dipende dalle scelte a metà campo”.

    Si è sempre qualificato per gli ottavi: è ottimista in vista della qualificazione?
    “Le mie squadre non sono mai partite così male ma nel primo anno abbiamo rischiato in casa contro l’Olympiakos. Fin quando la matematica non ci condanna, dovremo mettere un mattoncino”.

    Di Maria è pronto?
    “Angel sta molto meglio anche fisicamente, ha avuto possibilità di allenarsi di più. Post Sassuolo ha saltato un po’ di allenamenti, ha giocato un tempo a Firenze ma non era in condizione e l’ha persa. Ora sta bene, la gamba sta meglio, domani farà un’ottima partita. Lui e Vlahovic insieme nei due? Non è questione di seconda punta, se gioca Angel magari giochiamo in un modo diverso. Metterò in campo giocatori con caratteristiche diverse”.

    Chiesa è tornato in gruppo. Quando lo rivedremo?
    “L’importante è che tutto vada come deve andare. Torna dopo nove mesi, allenarsi sempre da solo è dura. Spero di averlo il prima possibile, lo valuteremo giorno dopo giorno. Gli organizzeremo un’amichevole che sarà il test definitivo per tornare a disposizione”.

    Paredes e Di Maria possono aiutare con la loro esperienza?
    “Certamente, senza dubbio”

    La corsa sarà sul Benfica o sul PSG?
    “Nel calcio non si sa mai, lavoriamo su noi stessi. Se non battiamo il Maccabi non serve. Poi abbiamo il campionato, ora una cosa alla volta. Una cosa è uguale per tutti. Serve fare risultato, domani è la gara più importante della Champions perché dopo due gare abbiamo zero punti. Non so se sarà la più importante, magari sarà tra un mese o sei mesi… Domani lo è perché è la più vicina”.

    Allegri chiude con un messaggio su Gonzalo Higuain
    “Ieri ha dato l’addio al calcio Gonzalo Higuain. Gli volevo dare un saluto: vederlo giocare era un piacere, spiace quando smettono giocatori così. Gli faccio in bocca al lupo per la sua seconda vita. Lo ringrazio per quel che ha fatto per gli amanti dei gesti tecnici dei giocatori”.

  • Juventus, Allegri: “Esonero? Non ne parlo testa al Monza”

    Juventus, Allegri: “Esonero? Non ne parlo testa al Monza”

    Allegri presenta Monza-Juventus, gara valida per la settima giornata del campionato di Serie A, in programma domani alle 15 all’U-Power Stadium di Monza.

    Quale reazione vuole vedere?
    “Più che reazione bisogna avere grande rispetto per il Monza. Nelle partite che ha giocato in casa ha fatto sempre bene, ha fatto il primo punto in Serie A a Lecce. Ha buone individualità, noi dobbiamo avere più attenzione rispetto a quelle che sono situazioni deficitarie. I gol che abbiamo preso li potevamo evitare. Marcature e letture vanno fatte meglio”.

    Crede si debba mettere in discussione il lavoro fatto in preparazione visti gli infortuni?
    “Rispetto a quella che è stato scritto stamani. Quella è stata una chiacchierata che è stata messa giù come un’intervista. Non è questione di una Juve virtuale, se metti sul campetto la squadra migliore non l’abbiamo. Una cosa evidente a tutti. Ho fatto un report sugli infortuni: rispetto all’anno scorso abbiamo avuto 11 infortuni muscolari, l’anno scorso 10. Abbiamo giocato 8 partite in più e abbiamo avuto McKennie, Pogba, Chiesa e altri giocatori hanno giocato di più. Noi siamo sempre in discussione, sicuramente abbiamo sbagliato. Io sono il primo e sbaglio più degli altri. In questi momenti ci vuole molta lucidità. Se avessimo vinto col Benfica cosa si sarebbe detto? Io che c’erano alcune cose da migliorare. In questo momento dare spiegazioni non serve a niente. Ci mancano risultati, in Champions siamo in ritardo, abbiamo perso col Benfica. In campionato siamo quattro punti dietro. Non possiamo vedere tutto negativo, noi dobbiamo cercare di fine bene domani e poi dopo la sosta recupereremo alcuni giocatori. Dobbiamo cercare di andare a Lisbona a giocarsi una finale. Quello che è negativo ora può essere positivo fra 20 giorni. L’anno scorso abbiamo avuto problemi ai flessori, quest’anno agli adduttori. Cerchiamo di darci una spiegazione sugli infortuni, ma sul fatto che lo staff lavori bene non ci sono dubbi”.

    Non crede sia necessaria una scelta netta in termini di schieramento tattico?
    “Non voglio diventare noioso, però per dare continuità a un sistema di gioco bisogna avere i giocatori a disposizione. Finora Di Maria è stato fuori dal 20 agosto e a parte lui, Cuadrado che può fare l’ala destra e non la fa più come prima per caratteristiche e questioni anagrafiche, ho dovuto cambiare. Ma non è il sistema di gioco il problema, dobbiamo limitare gli errori che facciamo come sul primo gol del Benfica. Non è il rigore in sé, avevamo palla nostra nell’area avversaria e abbiamo sbagliato una marcatura sulla palla che è uscita. Questo va evitato, prendiamo troppi gol facilmente. A Parigi l’ho detto subito, a volte sembra che le cose le veda solo io e allora mi preoccupo per me. Magari sbaglio io e mi metto in discussione soprattutto io”.

    Domani Di Maria e Szczesny partono titolari?
    “Locatelli, Alex Sandro e Rabiot non ci sono. Tek c’è ma non è al massimo, ha ancora fastidio sul piede, gioca Perin. Di Maria rientrerà dal primo minuto, devo valutare se gioca Kean o Kostic. Abbiamo un po’ di cambi con dei ragazzi, poi devo decidere in difesa chi far giocare. Domani è una partita bella da giocare, ritrovo il mio caro amico Galliani, assieme al presidente è sempre un piacere vederli. Hanno fatto una cosa straordinaria portando il Monza in Serie A. Ma noi abbiamo bisogno di vincere per passare una buona sosta”.

    Pensa di aver sbagliato in qualcosa?
    “Magari ho sbagliato dei cambi, la formazione, la preparazione… Tante cose”.

    Sente distacco con la squadra nella percezione dei suoi dettami?
    “Una cosa di cui sono certo è che come al solito questi momenti c’è chi li vede negativi e chi come me no, vedo sempre un’opportunità di miglioramento. Se vinciamo io vedo l’area di miglioramento, quando perdiamo sarebbero facili da vedere invece sono più incasinate. Non si parla dei problemi ma della soluzione. C’è solamente da fare, da giocare. Sono sicuro perché la squadra sta bene. Anche la condizione fisica, dopo il gol preso nel primo tempo abbiamo ripreso a correre con una reazione. Il secondo tempo abbiamo iniziato bene, poi non abbiamo fatto un contrasto a metà campo e abbiamo preso il gol. Bisogna percepire un po’ più il pericolo quando non abbiamo la palla. Di questi tempi ne ho già passati, più ci piangiamo addosso e peggio è. Se uno già vede le cose in maniera propositiva credo si lavori meglio. Poi i risultati ti danno più tranquillità. I risultati ti danno più tranquillità, faccio sempre l’esempio di quando cascavamo dal giornale dopo aver perso a Sassuolo. Il giorno dopo io sorrisi a tutte le critiche e alla Juve che “aveva giocato male”. Se avete tempo, quella partita lì rivedetela: la Juve subì un tiro con Sansone e sbagliò otto gol, il giorno dopo le critiche con i titoli “l’allenatore che non capisce niente”. Un girone dopo, la cosa buffa era questa, fateci attenzione: giochiamo qui col Sassuolo, una partita allucinante, vinciamo 1-0 di combinazione e rischiamo l’impossibile. Eravamo in testa alla classifica e avete scritto: che grande Juventus! Ai ragazzi invece io avevo detto: abbiamo fatto schifo! Ma è quello che vedi e percepisci delle cose, non è che tutto andava bene per la vittoria e la vetta della classifica perché la prestazione resta la stessa ed è il momento che ti fa pendere da una parte e dall’altra. Ecco perché serve restare sereni, la squadra con gli errori fatti sta lavorando bene e ci dobbiamo preparare bene la sosta. Gli ho detto: non mi rovinate la sosta, è importante. Preparando la seconda tranche di partite prima di novembre. Questo è il calcio, è la vita. Ora bisogna stare zitti e cercare di vincere domani”.

    In questi ultimi giorni ha fatto un punto con la dirigenza?
    “Mi mancava il fatto di Allegri esonerato, era una mancanza che sentivo. Son molto contento di questo. Con la società parliamo di tutti i giorni in modo sereno, analizziamo. Io devo sempre delle spiegazioni alla società, bisogna pensare a lavorare e a fare perché comunque possiamo solo che migliorare”.

    Si sente responsabile di questa situazione?
    “Io sono responsabile. Però lei ha letto male. Sta vedendo la cosa al contrario, all’opposto. Ho mai avuto tutti i giocatori a disposizione? No. La squadra sta facendo bene? Sì. Nelle condizioni in cui siamo. Nel calcio se vinci sei un bravo ragazzo, se perdi? Quindi…”.

    Perché le mancava la situazione dell’esonero? Alcuni tifosi si chiedono se lei sarebbe disposto a fare un passo indietro… Cosa pensa?
    “Perché come c’è un mezzo risultato Allegri è in discussione. Mi diverte, capisco molto voi. Mi sembra di parlare l’italiano in modo corretto, ho detto che sono fiducioso su quello che stiamo facendo e che sarà. Poi è normale che i risultati giudicano il lavoro mio e dello staff, è una cosa normale. Direi che bisogna essere fiduciosi e di questo sono convinto e sereno”.

    Il momento è ancora più complicato avendo lei parlato di giocatori esecutori?
    “Abbiamo parlato con la squadra. Non possiamo prendere gol con facilità, vanno presi se gli altri sono molto bravi. Abbiamo parlato poco con la squadra perché in questo momento qui bisogna pensare a fare. Domani è difficile, il Monza ha cambiato allenatore e a Lecce ha fatto una buona partita. noi vediamo da tante partite e dobbiamo fare una partita intelligente giusta e attraverso la prestazione portare via il risultato. Poi affrontare la sosta nel migliore dei modi e affrontare la seconda tranche di partite con più giocatori sperando che quelli che vanno in nazionale tornino bene. Fiducia per continuare il campionato e affrontare questa sfida che momentaneamente è impossibile, ma va fatta e non è impossibile. Detto questo se ci avessero dato il nostro saremmo in una posizione diversa in campionato. Non dico di più, il nostro”.