Tag: Allegri

  • Juventus, Allegri: “Non parlo di Bonucci”

    Juventus, Allegri: “Non parlo di Bonucci”

    Allegri presenta Juventus-Lazio, gara valida per la quarta giornata del campionato di Serie A, ecco le parole in conferenza stampa del tecnico bianconero.

    Come sta la squadra?
    “Si è allenata bene, chi è rimasto ha fatto una buona settimana di lavoro mentre gli altri son tornati in buona condizione, normale che qualcuno debba ancora smaltire il fuso. C’è voglia di far bene domani alla ripresa contro la Lazio che ha fatto una bella partita con vittoria a Napoli. È difficile fare la formazione perché ci sono giocatori che meriterebbero di giocare ma devono star fuori. Dall’altra è un bene perché vuol dire che tutti ci tengono a far bene”.

    Ha qualcosa da replicare a Bonucci?
    “Credo che non ci sia niente da dire, abbiamo detto tanto e non c’è niente da aggiungere. Faccio un in bocca al lupo per la carriera dentro e fuori dal calcio”.

    Ancora questioni extracampo con il caso Pogba.
    “Sulle questioni extracampo siamo ferrati. Per Pogba sono dispiaciuto della situazione però non ho altro ad aggiungere anche perché c’è un procedimento in corso, ci sono delle persone coinvolte e preferisco aspettare la fine del procedimento”.

    Lei e Bonucci avete due versioni differenti…
    “Le soap opera sono su canale 5 e io non sono molto appassionato. A Leonardo faccio un grosso in bocca al lupo, è andato in una squadra che gioca la Champions, sarà importante anche a livello motivazionale”.

    Come cambia la Juve senza Pogba?
    “In questo momento dire cosa cambia è difficile. Ha subìto una sospensione, aspettiamo la fine del procedimento e poi la sentenza e potrò dire cosa cambia nella Juve. Al momento sappiamo che non ci sarà con la Lazio e credo neanche col Sassuolo e poi vedremo. Stiamo concentrati su ciò che abbiamo e ne abbiamo tanti. Per noi domani è importante, è uno scontro diretto e quindi bisognerà affrontarla nel migliore dei modi”.

    Giocatore più simile a Pogba chi è? Domani è un crocevia?
    “Non facciamo l’errore di andare a trovare giocatori con caratteristiche simili, ognuno ha le sue. Bisogna sfruttare al meglio la rosa. Per noi la Lazio è una diretta concorrente per arrivare tra le prime 4 che è il nostro obiettivo della stagione. Per tornare a giocare la Champions bisogna arrivare tra le prime 4 con un tot di punti da fare. Il campionato è lungo, bisogna prepararsi partita dopo partita. Ci saranno momenti difficili e meno difficili sarà l’ultima partita di campionato dove lì dovremo essere fra le prime 4″.

    Ha trovato un Pogba diverso da quello che si aspettava?
    “È tornato un uomo di trent’anni che ha subìto un infortunio e le cose non sono andate bene, ha messo tutto l’impegno per far bene ma purtroppo al momento le cose non sono andate benissimo. Dispiace, io posso dare una valutazione su Pogba che comunque è un giocatore diverso dagli altri”.

  • Juventus-Lazio, Allegri contro Sarri: lo scontro tra due filosofie totalmente differenti

    Domani alle 15.00, in quel dell’Allianz Stadium, si giocherà JuventusLazio, partita valida per la quarta giornata di Serie A. Le due squadre arrivano a questo match in condizioni più o meno simili, i Biancocelesti rivitalizzati dopo la vittoria contro il Napoli e i Bianconeri che hanno guadagnato 3 punti fondamentali contro l’Empoli. Questa partita sarà uno scontro tra calcio moderno e calcio non moderno, tra Sarri e Allegri. Il primo porta avanti una filosofia di gioco che vede nel possesso palla e negli scambi stretti due punti cardine, con triangolazioni continue e ricerca estenuante del gol. Il secondo invece propone un idea molto diversa, basata più sulle ripartenze. Una difesa più rintanata che chiude gli spazi per poi recuperare palla e lanciare i velocisti d’attacco.

    Vedremo chi sarà il vincitore, per adesso l’ultimo JuventusLazio, vede la vittoria della Vecchia Signora per 3-0. Ottime premesse per i tifosi Bianconeri che, ogni settimana, sperano di poter vedere una squadra diversa, meno passiva e più propositiva. I Biancocelesti invece dovranno far i conti con quello che li mette sempre molto in difficoltà, le difese schierate. Sarri soffre le squadre attendiste e che alla lunga ti stremano psicologicamente. Queste però sono solo delle ipotesi, basate su quanto visto nelle stagioni precedenti. Come sempre sarà il campo a dare il verdetto finale, conterà solo il risultato.

  • Bonucci a tutto tondo sulla Juve e su Allegri

    Leonardo Bonucci ha rilasciato un’intervista che sicuramente farà molto discutere. Ecco le sue dichiarazioni.

    “Ho letto e sentito cose non vere dette dalla Juventus e dall’allenatore. E’ falso che a ottobre e a febbraio mi era stata comunicata la volontà di interrompere il rapporto alla fine della stagione. Anzi, a fine maggio avevo dato la mia disponibilità per essere la quinta/sesta scelta in difesa, a fare la chioccia”.

    “Ho annusato qualcosa- continua Bonucci- solo leggendolo sui giornali fino a quando il 13 luglio Giuntoli e Manna mi hanno comunicato, venendo a casa mia, che non avrei più fatto parte della rosa della Juventus e che la mia presenza in campo avrebbe ostacolato la crescita della squadra. Questa è stata l’umiliazione che ho subito dopo 500 e passa partite in bianconero. Ho apprezzato la solidarietà di tanti giocatori, anche attuali, della Juve e di altre società. Tutti mi hanno manifestato la loro vicinanza per il comportamento irrispettoso della società”.

  • Empoli-Juventus: Allegri vince ma non convince, terza sconfitta per Zanetti

    Empoli-Juventus: Allegri vince ma non convince, terza sconfitta per Zanetti

    Si è conclusa da poco Empoli-Juventus, partita che vede trionfare i Bianconeri per 0-2. Quello di stasera è stato un match povero, sia di occasioni che di tecnica. Nel primo tempo la Vecchia Signora parte bene, cercando di aprire spazi tra il muro dell’Empoli ma senza riuscirci più di tanto se non con qualche cross, da parte di Kostic e di Mckennie. Il gol dello 0-1, arriva su calcio piazzato, dopo un flipper in area di rigore. Segna Danilo che in precedenza si è visto annullare una rete per via di un fallo su Berisha, pronto in uscita.

    Per quanto riguarda l’Empoli, non c’è molto da dire. La squadra di Zanetti non è riuscita neanche a tirare in porta durante il corso dei primi 45 minuti anche se la gestione del pallone è stata buona. Sul finire della prima frazione di gioco, Vlahovic sbaglia anche un rigore che avrebbe potuto tagliare le gambe agli avversari. Nel secondo tempo invece si vedono i toscani molto più vivaci, soprattutto dopo i cambi. Ma anche in questo caso si rendono poco pericolosi, con Perin che deve lavorare soltanto in uscita alta per stoppare i cross di Pezzella e Berezinski.

    La Juventus invece si divora due occasioni, entrambe con Chiesa che al minuto 82 chiude la pratica segnando il gol dello 0-2. La partita si conclude con un Allegri nervoso. La Vecchia Signora nonostante la vittoria continua a non convincere, si vede una squadra troppo confusa sia in fase difensiva che in fase offensiva e le uniche azioni pericolose arrivano solo da delle intuizioni dei suoi attaccanti. Il centrocampo è quasi inesistente, anche Rabiot stasera non ha brillato. Di Locatelli invece è ormai riduttivo parlare, la colpa non è solo sua ma anche di chi da due anni si ostina a farlo giocare dove non dovrebbe. Miretti invece si dimostra ancora una volta troppo acerbo in tante situazioni.

    Zanetti invece al fischio finale appare abbastanza deluso, i suoi avrebbero potuto fare di più ma la colpa di queste 3 sconfitte è anche e soprattutto dell’allenatore. Puoi perdere contro la Juventus ma i passi falsi contro squadre del tuo livello come Monza e Hellas Verona non sono accettabili. Dopo la sosta ad attendere l’Empoli ci saranno, prima la Roma e poi l’Inter. Il lavoro da fare è tanto.

  • Juve, Allegri: “Empoli è sempre una trasferta difficile”

    Trasferta per la Juventus di Massimiliano Allegri. Contro l’Empoli, il tecnico toscano presenta i temi della gara In conferenza stampa.

    “Le insidie di domani sono quelle di tutte le partite, troveremo una squadra che gioca, è nel DNA dell’Empoli. Dovremo fare una partita solida, tecnica, senza sottovalutare la loro squadra”.

    La difesa titolare è quella, tutta brasiliana? Alex Sandro preferito a Gatti per questioni tattiche o di condizione?
    “Non c’è una difesa titolare. Ho sei difensori, tutti titolari. Domani giocheranno Bremer e Danilo, ho un dubbio tra Alex Sandro e Gatti”.

    Come mai non ha voluto parlare a Bologna dopo la partita?
    “Non stavo tanto bene, è venuto Landucci che è come se parlassi io, nessun problema. È stata credo la prima volta in vent’anni, non stavo bene e venivo da una settimana in cui sono stato malconcio. È capitato, mi è dispiaciuto, non capiterà più”.

    Vede Fagioli regista?
    “È un giocatore che sta migliorando di condizione, con la frattura ha saltato la preparazione con noi e non ha potuto giocare sempre. Può diventare un buon regista, ma per ora Locatelli è il titolare: sta facendo bene e sono dispiaciuto per i fischi di domenica, così come ad Alex Sandro. Sono due giocatori affidabili, che come tutti possono fare più o meno bene”.

    Cambiaso può giocare a destra?
    “A destra può giocare anche McKennie, devo valutare i giocatori che possono entrare che apporto possono dare. Cambiaso può farlo, cambia poco per lui a destra o a sinistra”.

    Cosa pensa del mercato, della Juventus e degli altri?
    “Almeno è chiuso e possiamo pensare alla partita di domani… Abbiamo condiviso tutto quello che è stato fatto, sia in uscita che nelle possibilità di entrata. Cambiare i giocatori tanto per cambiare le facce non aveva senso: non c’è stata possibilità di prendere qualcuno che migliorasse la squadra. L’input è stato quello di mantenere una squadra competitiva e allo stesso tempo sostenibile: sono usciti tanti giocatori e in questo è stato fatto un ottimo mercato. Ora abbiamo una squadra competitiva, con la prospettiva di credere che Vlahovic stia facendo molto meglio dell’anno scorso, che per Chiesa sia un anno nuovo, che Pogba sia da gestire per quanto possibile e farlo giocare finché non raggiungerà una condizione ottimale, che i ragazzi crescano ancora. L’obiettivo di quest’anno è quello di arrivare al 30 dicembre, dopo la partita con la Roma in casa se non sbaglio, poter tirare una riga e vedere a che punto siamo in classifica. L’obiettivo è rimanere nelle prime quattro o attaccate alle prime quattro, per giocarci le nostre carte nella seconda parte di campionato. L’obiettivo è entrare di nuovo, come è successo l’anno scorso, nelle prime quattro e giocare la Champions l’anno prossimo”.

    Una griglia delle altre?
    “Penso che quest’anno servano da 86 a 90 punti per vincere lo scudetto. Una griglia è difficile, quello che vale oggi non vale domani: il Napoli è favorito perché ha vinto lo scudetto, il Milan anche ieri ha fatto un’ottima partita. Però siamo solo all’inizio, noi dobbiamo concentrarci su quello che dobbiamo fare, sapendo che sarà dura: ci sono anche Inter, Lazio, Roma, Atalanta e Fiorentina. Le prime quattro usciranno da queste squadre”.

    La Juve quindi la considera con una rosa da prime quattro?
    “È competitiva, noi lavoriamo ogni giorno per migliorare le prestazioni e poi ci sono gli avversari. Io credo che sarà un campionato molto equilibrato e sarà molto difficile entrare nelle prime quattro. Se la quota scudetto è quella che dico io, per il quarto posto devi fare 76 punti”.

    Szczesny come sta?
    “Non ci sarà e rientrerà dopo la sosta. Sta meglio, ma per ora non è in condizioni tali da poter giocare”.

    Cosa dice a Vlahovic, dopo un’estate col fantasma di Lukaku e tante voci sul mercato?
    “Lo vedo più sereno, sta meglio fisicamente. Poi gli attaccanti stanno sempre meglio quando fanno gol: lui ci è riuscito nelle prime due partite e, come vi ho detto a inizio preparazione, credo che Vlahovic, che l’anno scorso non stava bene e ha fatto comunque 10-12 gol, farà i suoi gol. Sono molto sereno sulla sua stagione, così come su Federico (Chiesa, ndr), Kean, Milik. È difficile, avendo una partita a settimana abbiamo giocatori che potrebbero non giocare per 2-3 settimane, ma abbiamo un obiettivo comune”.

    Kostic a zero minuti. Motivazione tecnica o di mercato?
    “Di mercato assolutamente no. Con l’Udinese ho spiegato perché ha giocato Cambiaso, che ho riproposto a Bologna. Magari domani giocherà titolare Kostic, è un giocatore che ha fatto tanti assist e migliorerà nelle condizioni al tiro. Sono contento di lui, poi ripeto: con una partita a settimana, ci saranno dei giocatori che giocheranno meno. Ma sono sereno”.

    Ieri si è parlato di visite mediche non passate in Turchia per Pogba. Come sta, quanto giocherà?
    “In questo momento lo devo centellinare, è un giocatore che sta venendo fuori da un infortunio, però l’altro giorno ha fatto una giocata importante, l’assist di Iling nasce da lui. È un giocatore che già al 70 per cento è diverso da tutti gli altri, cerchiamo di tenerlo come le cose sante”.

    Il trio d’attacco può variare nel corso del campionato?
    “Per ora andiamo avanti così. Siamo solo all’inizio, devo capire i cambi, chi mi dà di più a partita in corso coi cinque cambi. Noi siamo una squadra che deve spingere all’inizio e poi i cambi devono aiutare a tenere i ritmi alti”.

    Può sovvertire le preferenze per la squadra che può vincere il campionato quest’anno?
    “Io ripeto. Di solito la favorita è quella che vince l’anno prima. E poi, come ho detto in un’intervista settimana scorsa, il Napoli ha un giocatore importante come Osimhen che sposta gli equilibri di una partita. Resta la favorita, poi Milan e Inter sono molto attrezzate. Noi dovremo essere bravi ad arrivare a dicembre nelle migliori condizioni, poi la stagione è lunga”.

    Oggi chi è l’alternativa a Locatelli?
    “Ci può giocare Rabiot, ci può giocare Miretti. Poi magari potremmo anche giocare con un centrocampo a due”.

  • Juventus: perchè non si è fatto calciomercato?

    Il calciomercato si è chiuso ieri 1 Settembre alle ore 20.00, con tanti innesti anche interessanti in tante squadre di Serie A. Tra queste non c’è la Juventus, totalmente immobile in questi ultimi tre mesi. Alla Continassa è arrivato solo un nuovo calciatore, Timothy Weah, sostituto naturale di Juan Cuadrado che ha lasciato da parametro zero i Bianconeri. Per il resto il buio. La Vecchia Signora ha sicuramente dalla sua delle attenuanti, come la situazione economica e il fatto che il nuovo direttore sportivo sia arrivato in pieno Luglio.

    Giuntoli infatti ha avuto veramente poco tempo per prendere decisioni e per essere attivo sul mercato, dovendo convivere anche con la consapevolezza che prima avrebbe dovuto cedere per far cassa e poi avrebbe potuto acquistare, non senza qualche problema. La Juventus infatti anche con le entrate dovute alle cessioni tra tutti di Kulusevski e Zakaria, si è ritrovata comunque bloccata da una situazione economica abbastanza sanguinosa. Sarebbe bastato un passo falso per affondare.

    Il DS toscano è infatti stato bravo a muoversi con cautela e ad evitare il peggio perchè soltanto una cessione pesante, tra tutte quella di Vlahovic, avrebbe consentito ai Bianconeri di muoversi con più libertà sul mercato. Nonostante ciò, la Vecchia Signora ha piantato ulteriori semi nel settore giovanile. Lì poteva permettersi di fare acquisti ed un giorno questi ragazzi risulteranno utili alla causa come ad oggi lo sono Yildiz e Hujsen, due fenomeni che meritano spazio nelle file della rose allenata da Max Allegri.

    Molti si chiederanno il perchè. Ebbene chi guarda le partite della Juventus lo sa. In campo molto spesso scendono calciatori non più all’altezza, come Alex Sandro e Locatelli, quindi perchè non dare più spazio a questi giovani? Ovviamente con tutte le valutazioni del caso. Loro non sentono troppo la pressione e giocano liberi da qualsiasi vincolo. In sintesi quello della Vecchia Signora è un calciomercato ingiudicabile dal punto di vista delle entrate ma se guardiamo a quello che si doveva necessariamente fare allora si merita un 6.5.

    Le uscite ci sono state e i giocatori più importanti della rosa sono stati trattenuti quindi nel complesso l’ossatura della squadra è rimasta e adesso Max dovrà essere bravo a dare un identità, cosa che non ha fatto nei due anni passati. Stavolta però con un aiuto in più, quello di Magnanelli arrivato dallo staff tecnico del Sassuolo quest’estate.

     

  • Empoli-Juventus, domani alle 12.00 la conferenza stampa di Allegri

    Il calciomercato si prepara a chiudere i battenti e un nuovo weekend di Serie A si appresta a cominciare. Questo turno vedrà la Juventus protagonista allo stadio Castellani di Empoli. L’ultima in Toscana non è stata felice per bianconeri, che si sono beccati un sonoro poker da parte della squadra allenata da Zanetti.

    Domani alle ore 12.00, presso lo Juventus Stadium, si terrà la conferenza stampa di Massimiliano Allegri. La Vecchia Signora arriva dal pareggio casalingo contro il Bologna che per quello che abbiamo visto è stato anche un risultato da tenersi stretto per i Bianconeri. Domenica però bisognerà giocare in maniera differente e magari riproporre i primi 45 minuti di Udine anche contro l’Empoli, cercando di fare pure un buon secondo tempo.

    Questa Juventus può e deve fare di più, anche se ormai le speranze di far bene, con Allegri seduto in panchina, sembrano tramontate. L’Empoli aspetta e la Vecchia Signora dovrà fare molta attenzione perchè quando arriva un top club da quelle parti tutti si trasformano, il tifo e la squadra avversaria.

  • Juventus, Allegri: “Importante partire con il piede giusto”

    Allegri presenta Juventus-Bologna, gara valida per la seconda giornata del campionato di Serie A, in programma domani. Ecco le parole in conferenza stampa sdell’allenatore bianconero.

    Prima partita in casa: quanto è importante partire col piede giusto?
    “Importante perché è la prima davanti ai nostri tifosi che ci daranno una grossa mano. Siamo in attesa di giocare questa partita, lo stadio sarà pieno e dovremo essere bravi noi a trascinarli giocando una buona partita”.

    Può fare un po’ di chiarezza su Kean?
    “Kean non è mai stato fuori rosa. È venuto una volta in ritardo, poi ha preso una botta, non è successo assolutamente niente. Ha avuto una ricaduta su un colpo vecchio, domani è a disposizione. Mercato? Mancano 6 giorni, io credo che rimarremo questi”.

    Pogba può giocare?
    “Sta meglio, ha fatto una buona settimana di allenamento soprattutto ha fatto un buon test nell’allenamento di mercoledì che è stato molto intenso. Domani sarà a completa disposizione e potrà essere utilizzato”.

    Domani conferma della stessa formazione?
    “Non ci sarà Szczesny, ha ricevuto un colpo ieri nella partitella e non ci sarà. Giocherà Perin. Gli altri dieci? Ho solo un dubbio, deciderò domattina. Anzi due: uno a metà campo e uno sugli esterni”.

    Le piace il termine moderna per questa Juve?
    “C’è stato troppo entusiasmo dopo la prima partita, che va bene ma siamo solo all’inizio. Domani ci sarà una bella prova contro un Bologna che gioca bene, ha giocatori bravi nel reparto offensivo. Col Milan ha creato molto facendo 17 tiri. Se non l’affronti col piglio giusto, facendo un’ottima partita difficilmente la porti a casa. L’entusiasmo è giusto ma ci vuole molta calma. La normalità sarà tornare a vincere più partite possibili e per questo bisognerà continuare a lavorare come stiamo facendo. Con voglia, cercando di migliorare le situazioni di squadra e singole”.

    Qual è la situazione su Bonucci?
    “Con Leo abbiamo già parlato e detto, non c’è nulla da aggiungere. Non serve a niente, Leo sa la situazione, la Juventus è stata chiara e su questo andiamo avanti”.

  • Juventus, Max Allegri: “C’è sempre curiosità in queste prime partite”

    Il tecnico dei bianconeri Massimiliano Allegri interviene in conferenza stampa, in vista dell’esordio in campionato. Ecco le sue dichiarazioni.

    Emotivamente come vi avvicinate alla Serie A?
    “È la prima partita, c’è sempre curiosità da parte di tutti. È l’inizio della nuova stagione, inizia il campionato, iniziano le partite in cui contano i punti. Domani sarà la prima di un percorso che durerà fino al 25 maggio”.

    Con questa rosa sareste pronti allo scudetto?
    “Al mercato ci pensa la società, è vigile su quello che deve fare. Sono contento della rosa e di come lavoriamo. Da domani iniziano le partite che contano, dove potremo arrivare lo vedremo strada facendo. La squadra ha ampi margini di miglioramento, dovremo essere bravi ad arrivare ad aprile ed essere tra i primi quattro”.

    Non avere le coppe vi dà pressione?
    “Non so se è un vantaggio, lo vedremo. So che tecnicamente cambia il modo di lavorare, avremo più tempo per preparare le partite. Non scordiamoci che non giocare la Champions ci dà amarezza e dispiacere. Il club è abituato a partecipare, sono 14 anni che la facevo anche io, un motivo di orgoglio. Non so se è un vantaggio o meno, ma non parteciparci non è una bella cosa, specie perché sul campo l’avevamo conquistata. Dovremo essere bravi a trasformare questa amarezza che abbiamo in rabbia per cercare di ottenere risultati e giocarla l’anno prossimo”.

    Firmerebbe per questa rosa a fine mercato?
    “Non firmo niente. So solo che la squadra sta lavorando bene, ci sono giocatori con un anno di esperienza in più e potranno fare meglio. Sono contento ma il calcio d’estate è fine a se stesso, ma domani cominciano le partite che contano”.

    C’è più voglia di rivalsa dall’anno scorso o si parte da zero?
    “Non c’è rivalsa sull’anno scorso, che ha avuto cose esterne. Dobbiamo pensare a lavorare, c’è il vantaggio che abbiamo chiuso tutto e sappiamo che il risultato ottenuto sul campo ci consentirà di giocare o meno la Champions l’anno prossimo, che è il nostro obiettivo principale. Non giocarla, per il DNA del club e dei giocatori, ci lascia spiazzati”.

    Pensa di modificare il tipo di gioco?
    “Ogni volta che partiamo ad inizio stagione valutiamo con lo staff le caratteristiche dei giocatori e a seconda di quello impostiamo il lavoro. Dobbiamo ottenere risultati, c’è entusiasmo e voglia di fare, con voglia di giocare quest’anno per conquistarci di nuovo la Champions, cosa che abbiamo fatto sul campo l’anno scorso, e giocarla il prossimo anno”.

  • Juventus, Allegri: “Il gruppo sta bene. Non è stata una stagione facile”

    Juventus, Allegri: “Il gruppo sta bene. Non è stata una stagione facile”

    Allegri presenta Udinese-Juventus, partita valida per la 38a giornata del campionato di Serie A, in programma domani alle 21 alla Dacia Arena di Udine. Ecco le sue dichiarazioni.

    Che partita sarà domani e come sta il gruppo?
    “Il gruppo sta bene, abbiamo fatto dei buoni allenamenti. Dobbiamo cercare di chiudere bene domani dopo due sconfitte in campionato. Possiamo centrare l’Europa League anche se non dipende da noi. Bisogna fare una bella partita contro un Udinese che cercherà di battere la Juventus perché quando viene battuta la Juve per gli avversari è la partita della stagione. Poi loro non hanno più nulla da chiedere”.

    C’è rammarico per i punti persi?
    “Dalla squadra mi aspetto una bella reazione. Con l’Empoli e il Milan l’impegno è stato massimo, la stagione è stata complicata che ha messo a prova il nostro equilibrio e i ragazzi non sono dei robot. Dispiace perché potevamo ancora giocarci una piccola speranza per la Champions. Abbiamo la possibilità di entrare in Europa League anche se dipende da Atalanta e Roma”.

    Si rimprovera qualcosa?
    “A fine stagione facciamo sempre il punto. In stagioni vincenti e in stagioni come questa dove non abbiamo alzato un trofeo c’è sempre da vedere quelli che sono stati gli errori fatti. A parte l’ultimo pezzo di stagione più anomalo che mai, la prima parte, nelle difficoltà degli infortuni, potevamo fare meglio. L’anno prossimo cercheremo di fare una stagione migliore andando a migliorare quella di quest’anno”.

    Ha detto che non augurerebbe questa stagione a nessun suo collega: vi ha maturato questa stagione?
    “Ognuno di noi da questa gestione dell’annata ne uscirà migliore perché aiuta a riflettere, soprattutto in termini di equilibrio ti dimostra che ci sono momenti in cui le cose vanno bene e non ti devi esaltare e altre in cui vanno male in cui non ti devi abbattere. Deve rafforzare l’equilibrio interiore che ognuno di noi deve avere nel percorso dell’annata calcistica”.

    Un bilancio di questi suoi due anni?
    “La prima partita a Udine fu una partita strana, gol di Ronaldo annullato per pochi centimetri. Ho solo detto che sapevo che arrivando alla Juve avrei avuto più difficoltà nel vincere perché era una Juve in ricostruzione. Poi che noi ogni anno dobbiamo avere l’ambizione di poter vincere, mi sembra sia una cosa normale. Logico che le difficoltà c’erano. Non toglie che son tornato alla Juventus con grande entusiasmo e continuo a lavorare alla Juventus con grande entusiasmo. In questi due anni abbiamo fatto buone cose, vero che non abbiamo vinto trofei ma abbiamo ad esempio messo dentro dei giovani che sono un patrimonio della società e del calcio italiano. L’anno prossimo sarà sicuramente un anno diverso e bisogna aspettare domani sera per vedere dove giocheremo l’anno prossimo e da lì partirà la pianificazione dell’anno prossimo. Al momento sappiamo che domani finiamo e il 10 luglio riprenderemo ad allenarci con i primi giorni di test”.

    Cosa direbbe ai tifosi che criticano e chiedono un cambio in panchina?
    “Non dico assolutamente niente, quelli che hanno lavorato alla Continassa non hanno niente da rimproverarsi dal punto di vista della professionalità. Gli scontenti e i contenti ci sono sempre, è impossibile mettere tutti d’accordo, fa parte del gioco. Noi dobbiamo analizzare le difficoltà nelle due annate, l’unica cosa è lavorare con professionalità cercando di sbagliare il meno possibile perché la perfezione non esiste”.

    Come sta Vlahovic e punta su di lui per il futuro?
    “Di mercato non ne parlo perché ci pensa la società e io posso solamente dare dei consigli. Dusan è fermo da una settimana e domani non ci sarà, come non ci saranno Bremer, Fagioli, De Sciglio, Kaio e Pogba. Comunque Vlahovic in una stagione fra pubalgia e difficoltà ha fatto 10 gol in campionato, quindi Dusan è un giocatore importante che ha tutte le potenzialità per fare un’ottima carriera”.

    Ci sono scelte che non rifarebbe? E poi una parola sul suo collaboratore Bianco che saluterà.
    “Paolo Bianco l’anno prossimo comincerà la sua carriera da allenatore, dovrebbe andare a Modena. Sono molto contento perché vuol dire che ha trovato le giuste motivazioni e ha le potenzialità per fare l’allenatore da solo. Di quelli che sono con me, a parte il gruppo storico, c’è stato l’inserimento di Padoin due anni fa e Bianco l’anno scorso. Quei giovani che vengono con me e poi vogliono intraprendere la carriera da allenatore, sono solo contento. Vuol dire che qualcosa gli ho lasciato e mi rende orgoglioso. Le scelte? Nell’arco dell’anno sai quante se ne fanno… In quel momento si pensa siano giuste, poi dopo non basterebbe farle due volte”.

    Senza Champions il budget per il futuro ridimensionato.
    “Il prossimo anno, ripeto: chiudiamo la stagione domani sera e poi a livello di numeri la società presenterà le varie prospettive a seconda della competizione che faremo. A tutto c’è una soluzione, un’ottima base per l’anno prossimo c’è. In queste situazioni di negatività si vede tutto nero ma invece delle cose fatte buone ci sono. Ecco perché non bisogna farsi trascinare in tutto questo. Molto dipenderà dal mercato, abbiamo una rosa molto valida, ci sono giocatori a scadenza, ma tutto questo verrà valutato da dopodomani”.

    Ci sarà un incontro dopo l’Udinese con dirigenza e proprietà?
    “Dopo l’Udinese sapremo con più chiarezza quello che sarà della Juventus l’anno prossimo. Partendo da quello, la società farà le proprie valutazioni e indicherà la strada soprattutto sul piano dei numeri che comunque vanno rispettati. Abbiamo una buona base e credo che la Juventus l’anno prossimo potrà fare un’annata ottima”.

    Ha parlato con i giocatori in scadenza?
    “Coi ragazzi parlo quotidianamente. In questo vortice in cui siamo passati, da Siviglia a oggi ci sono stati tanti eventi soprattutto il meno 10, non abbiamo parlato di niente. Da lunedì parleremo di tutto, di chi rimane, di chi va via. Abbiamo solo pensato a tirar fuori le energie per finire la stagione perché è stata una stagione dure a livello mentale. E poi abbiamo bisogno di riposarci e ricaricarsi perché la prossima stagione sarà più importante e più difficile”.

    Arrivati a questo punto resta più stanchezza o più rabbia e voglia di ripartire?
    “L’ultima che rimane è la stanchezza, le prime a pari merito rabbia e voglia di ripartire. Facciamo un lavoro dove quando non vinci ti rimane la rabbia altrimenti diventi come tanti altri dove vinci o perdi è uguale. Dobbiamo portarcela dentro e metterla sul campo con grande equilibrio l’anno prossimo”.