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  • Juventus, Allegri: “Settimane difficili? Siamo abituati”

    Juventus, Allegri: “Settimane difficili? Siamo abituati”

    Ecco le dichiarazioni di Max Allegri in conferenza stampa.

    Ci racconta questa settimana com’è andata?
    “È stessa una settimana difficile, non bella guardando i risultati. La delusione di Siviglia, l’amarezza, l’arrabbiatura e poi la sconfitta di Empoli. Bisogna rialzarci perché mancano due partite e domani è Juve-Milan. Lo stadio sarà pieno, dovrà essere una bella serata, noi dobbiamo consolidare la classifica: quella sul campo che dice 69 punti, quelle che ci dà ancora qualche speranza per entrare in Europa. Poi prepareremo la partita di Udine”.

    Il pensiero che domani possa essere la sua ultima partita in casa l’ha sfiorata?
    “Domani è l’ultima partita di questa stagione in casa. Domani è sempre Juventus-Milan e la partita di Empoli ha complicato il percorso”.

    Ci sono contrasti sulla scelta del direttore sportivo?
    “Con la società siamo in linea su tutto. Io faccio l’allenatore, la società fa le scelte e sono cose su cui non ho mai messo bocca o veto. Io sono molto aziendalista e tengo molto alla società per cui lavoro, io collaboro con tutte le persone che vengono inserite in società. Io non ho il potere, sono cose che riguardano esclusivamente la società”.

    Cosa è stato sbagliato in questa stagione difficile?
    “Rispondere a questa domanda in 1 minuto è difficile. Credo che abbiamo lavorato con grande serietà e abbiamo altri 10 giorni in cui va lavorato con serietà. Bisogna ottenere il massimo come da dna della Juventus. A Empoli abbiamo sbagliato, abbiamo perso una partita non da perdere. Lo sappiamo. Venivamo dalla delusione di Siviglia, la classifica e i 10 punti tolti… Non abbiamo avuto la freddezza e la lucidità di capire che vincendo a Empoli blindavamo i posti in Champions, potevamo lasciare aperta la porta. Guardiamo domani, partita bella con il Milan, da raggiungere i primi 4 posti. Dobbiamo lasciarci la porta aperta per cercare di entrare in Europa”.

    Ha la sensazione che in questo finale di stagione si giochi anche parte del suo futuro? Quanto varrebbe arrivare in Europa ora?
    “Arrivare in Europa ora credo sarebbe una cosa straordinaria. Ma il presente è domani, la partita con il Milan. Il risultato della stagione passa dalla partita di domani. Noi veniamo da due sconfitte brutte, sta a noi avere la forza di ribaltare questo risultato”.

    È cambiato qualcosa nella fiducia con la società?
    Non è assolutamente cambiato niente, normale che quando mancano i risultati tutti ci facciamo delle domande. Ho parlato con la proprietà quattro giorni fa e sono state parole di sostegno che ci possono fare solo bene”.

    Nel suo contratto c’è un legame con la conquista dell’Europa?
    “Ho altri due anni di contratto e mi impegnerò fino alla fine affinché la Juventus l’anno prossimo torni a competere per il campionato. Questo o decideremo il 5 giugno con il confronto”.

    Ha pensato alle dimissioni?
    “L’altra sera dopo Empoli abbiamo passato quattro giorni pesanti. La Juventus al momento è seconda in classifica, ha una classifica migliore dell’anno scorso. In un’annata difficile con tanti infortuni, da Pogba a Chiesa. Questi non sono alibi però al momento la Juventus ha migliorato la stagione dell’anno scorso”.

    Dalla società ha avuto rassicurazioni?
    “Con la società parleremo il 5 giugno quando tutto sarà finito perché al momento il presente è domani. Abbiamo già avuto troppe distrazioni in questi ultimi mesi, dalle sentenza, al CdA… Da novembre non è stata una stagione facile. Ai ragazzi ho chiesto di fare un buon risultato domani”.

    Come ha cercato di far assorbire il colpo alla squadra?
    “Quello che sarà l’anno prossimo non si sa. I giocatori sono concentrati, ho chiesto loro di tirar fuori energie. A Empoli abbiamo sbagliato nonostante si sia iniziato bene. La serietà di una squadra come quella di questo gruppo

    Come sta Vlahovic?
    “I due punti interrogativi domani sono Vlahovic e Alex Sandro che non stanno benissimo, gli altri sono tutti a disposizione. Bonucci c’è”.

    Chiesa può partire titolare?
    “Chiesa è un giocatore importante che ha qualità tecniche. Sicuramente ha avuto delle difficoltà, il suo percorso rientra nella normalità per me. L’anno prossimo dovrà essere la stagione della consacrazione perché non è più un ragazzino. Domani ho un dubbio, potrebbe partire titolare”.

    Cosa chiede ai tifosi per domani?
    “Mi aspetto lo stesso clima che ci ha accompagnato per tutta l stagione. Potremo aver perso delle partite ma l’impegnò non è mai mancato. AI ragazzi non ho inedite da dire, potevamo vincere di più ma credo che la Juventus abbia un’ottima base per l’anno prossimo”.

  • Palladino e Tudor per sostituire Allegri

    La Juve sta cercando un sostituto di Massimiliano Allegri per la prossima stagione e il favorito sembrerebbe essere l’allenatore del Monza, Raffaele Palladino che è riuscito nell’impresa di superare i 50 punti con una neopromossa, solo altre 2 squadre ci sono riuscite negli ultimi 70 anni. L’altro pretendente è una vecchia conoscenza della Juve, Igor Tudor allenatore dell’Olympique Marsiglia che ha portato alla qualificazione della prossima Champios League.

  • Allegri e la Juventus verso la separazione a fine Campionato

    Nonostante le parole dei giorni scorsi Max Allegri molto difficilmente la prossima stagione siederà sulla panchina della Juventus. Il suo ritorno non ha portato ai risultati sperati e dopo le ultime due partite di questa stagione complicata per la società bianconera ci sarà un incontro tra le parti per trovare una soluzione per risolvere il contratto. Si attendono sviluppi ma la strada sembra oramai tracciata.

  • Juventus, una serataccia la penalità ed il ko contro l’Empoli

    Per la Juventus è stato un lunedi sera davvero da dimenticare con la nuova penalità subita a pochi  minuti dal fischio d’inizio della partita con l’Empoli ed il pesante ko contro i toscani di 4-1. La Champions League è un miraggio ed anche l’ingresso in Europa non è così scontato. Una stagione per la squadra bianconera difficile e negativa con tanti problemi ed un futuro ancora tutto da decifrare. Ecco le parole in Locatelli.

    Dobbiamo dare un’ulteriore dimostrazione che noi pensiamo al campo. Sinceramente ad oggi non si capisce niente, 9-10-11-15, quelli che sono, non c’è chiarezza”.

    Poi quelle del tecnico bianconero Massimiliano Allegri:

    L’aspetto psicologico è fondamentale, noi un quarto d’ora prima della partita eravamo secondi in classifica, poi ci siamo ritrovati a 59 punti. Entri in campo, devi vincere l’ennesima perché tutte le volte che mettiamo la testa di fuori, ci schiacciano di sotto”.

  • Juventus, Allegri: “Ho già parlato con la società e i dirigenti”

    Juventus, Allegri: “Ho già parlato con la società e i dirigenti”

    Massimiliano Allegri presenta Empoli-Juventus, gara valida per la trentaseiesima giornata del campionato di Serie A, in programma domani alle 20:45 allo stadio Castellani di Empoli. Ecco le parole del tecnico bianconero.

    Con che spirito si affronta la partita di domani?
    “Quello di una squadra che deve avere una reazione all’eliminazione dall’Europa League. Dobbiamo mantenere e difendere il secondo posto in classifica che sarebbe un risultato importante visti gli ultimi due anni dove la Juventus è arrivata due volte quarta”.

    Si è confrontato con la proprietà e si sente ancora centrale nella costruzione di un nuovo ciclo?
    “Ho parlato con la proprietà e ho espresso i miei pensieri come faccio sempre quando si arriva a fine stagione. E poi quotidianamente mi confronto con Calvo e Scanavino. Parlare del futuro in questo momento non ha senso, abbiamo tre partite importanti. Sul campo dobbiamo lasciare la Juventus tra le prime quattro che sarebbero quelle che valgono la Champions che per un club italiano è molto importante. Poi per quello che succede fuori dobbiamo solamente aspettare che ci dicano quello che decidono gli altri. Mancano 15 giorni alla fine della stagione e noi dobbiamo essere concentrati su quello che dobbiamo fare”.

    Domani è probabile che arrivi un’altra penalizzazione. Potrete risentire di più di quello o dell’eliminazione dall’ Europa League? O avrete degli stimoli?
    “Non ci ho neanche pensato. Ho pensato solo al fatto che bisogna andare a Empoli e tornare alla vittoria per togliere le scorie della partita di Siviglia. Dobbiamo fare bene, abbiamo tre partite di cui due in trasferta a Empoli e Udine che sono difficili e lo scontro diretto con il Milan. Matematicamente ci servono tre punti per essere dentro le prime quattro e quello è ciò che dobbiamo fare, al netto di quello che succede fuori di cui non possiamo farci niente. Psicologicamente ormai siamo abituati a tutto, dobbiamo volere questo secondo posto. Bisogna essere forti come lo siamo stati tutto l’anno, tutto il gruppo, e intendo tutti quelli che lavorano alla Continassa, ha lavorato in un certo modo per raggiungere gli obiettivi sul campo ”.

    Si sente di confermare che l’anno prossimo sarà alla guida della Juve?
    “Ho un contratto di due anni e rimango al 100% per quanto riguarda la mia scelta, poi io decido per me e non per gli altri”.

    Condivide le parole di Szczesny su un atteggiamento troppo remissivo dopo il gol?
    “Quando si gioca dopo la partita bisognerebbe stare sempre zitti. Già faccio fatica io a parlare. A caldo si possono dire cose inesatte, perché tante volte vedo le partite e la sensazione che ho dal campo può essere diversa perché c’è anche una componente emotiva forte. La squadra a Siviglia ha fatto tutto nel migliore dei modi, siamo stati imprecisi in attacco, abbiamo concesso un gol che potevamo evitare se difendevamo meglio ma sono cose che capitano. Andare a Siviglia e fare 6-7 palle gol non era semplice e purtroppo lì siamo stati imprecisi. Poi il Siviglia comunque è una squadra forte e lo dimostra la storia degli ultimi anni in Europa League”.

    Come sta la squadra dal punto di vista fisico?
    “Abbiamo giocato 120 minuti ma i ragazzi hanno recuperato. Ci saranno sicuramente dei cambi, valuterò anche perché Vlahovic ieri era un po’ febbricitante e vediamo oggi come sta, Rabiot era un po’ malconcio. Però Miretti ha giocato poco, Kean, Milik. Poi abbiamo Barbieri perché non abbiamo Cuadrado e Danilo, c’è Alex Sandro che non ha giocato, Kostic che non ha giocato. I giocatori li abbiamo, abbiamo una squadra che domani deve fare una partita importante per portare a casa tre punti contro un Empoli che è salvo ma che è brillante, crea, non ha pensieri e poi a Empoli è sempre difficile giocare”.

    Ha detto che al 100% la sua scelte è rimanere: teme che la società faccia valutazioni diverse rispetto alle sue?
    “Non lo so, non sono nella testa degli altri. Posso solo dire qual è la mia scelta, il resto vedremo. Al momento bisogna essere concentrati sul finale di stagione. Bisogna vedere se l’anno prossimo la Juventus parteciperà o meno alle coppe, poi la dirigenza farà le sue valutazioni come è normale che sia. Noi dobbiamo continuare a lavorare come abbiamo fatto per tutta la stagione. In questi ultimi 15 giorni sul campo dobbiamo fare quello che ci è stato chiesto di fare ossia portare la Juventus tra le prime quattro. Domani è una partita molto importante e bisogna essere responsabili di questo, domani la vittoria ci consentirebbe di essere matematicamente fra le prime quattro. E questo è quello che dobbiamo fare noi. Poi il resto io non so cosa possa succedere”.

    Lei si sente punto di riferimento dell’area sportiva come detto da Elkann?
    “Le sue parole mi hanno fatto solamente che piacere. Io sono sempre stato disponibile nelle società in cui sono stato: della Juventus in questi 7 anni, il Milan in quei 4 e il Cagliari nei 2 e si parla solo di Serie A. Faccio parte di un’azienda e ho delle responsabilità verso l’azienda perché ci sono dei momenti in cui si possono fare delle cose e dei momenti in cui no. Quando mi dicono che sono aziendalista mi fanno solo un complimento perché quando sei allenatore per quanto mi riguarda non sei solo allenatore in campo. Sei un responsabile dell’area sportiva, perché comunque della squadra è responsabile l’allenatore, che insieme alla società deve scegliere il meglio per i risultati in campo e fuori dal campo. Credo sia una cosa normale. Poi la società valuta e fa le proprie scelte dove magari l’allenatore non entra”.

    Sente la fiducia di proprietà, dirigenza e squadra?
    “Sento la fiducia perché fino a questo momento qui, dispiace non essere andati in finale di Europa League e Coppa Italia, se non facciamo casino nelle ultime 3 partite siamo secondi in classifica e sopra di noi c’è solo il Napoli, andando al netto di tutto perché quest’anno bisogna fare così. Se poi ci mettiamo il lordo la classifica magari poteva essere migliore”.

    Non ha gradito quello che ha detto Szczesny quindi e in più aggiungo la battuta di Cuadrado alla vigilia di Siviglia. C’è stata condivisione del progetto tecnico con i giocatori?
    “Non c’è da spiegare niente. Io non so le parole esatte che ha detto Szczesny, poi lui non conoscendo bene l’italiano magari ha sbagliato nell’uso dei termini. Quella di Cuadrado era una battuta. Credo che un allenatore debba giocare a seconda della caratteristiche della propria squadra. Si poteva far meglio, si poteva far peggio. Io so solo che la Juventus è arrivata in semifinale di Europa League e non era scontato vincerla perché comunque ci sono delle squadre che sono forti e il Siviglia è una di queste. Nonostante questo siamo usciti facendo un’ottima partita ma come mi insegnate nel calcio contano i risultati perché ci ricordiamo di quello e nonni altre cose. In semifinale di Coppa Italia abbiamo fatto due buone partite messe in mezzo… Diciamo che quest’anno tra una partita e l’altra ci sono state sempre delle situazioni in cui non siamo stati molto fortunati e sicuramente è stata un’annata difficile. Vediamo come finiamo in campionato, che sarebbe un bel risultato arrivare secondi e dobbiamo ottenerlo, poi alla fine la società com’è giusto che sia fa le proprie valutazioni e scelte, dove l’allenatore non deve entrare, in totale tranquillità come succede tutti gli anni”.

  • Juventus, una stagione piena di delusioni. Allegri: “È stata una stagione difficile”

    Un’altra  stagione senza vincere titoli e sollevare trofei per la Juventus che ieri sera ha perso 2-1 a Siviglia ed è stata eliminata dall’Europa League. Adesso ci sono tanti punti di domanda per il futuro. La squadra bianconera deve cercare di conquistare in campionato la zona Champions League. Poi ci sono da attendere anche i risvolti sul caso Plusvalenze.

    Il tecnico Allegri è in discussione e nelle sue parole si capisce un senso di delusione e di incertezza sul futuro.

    “Nel calcio il risolvibile in tempi brevi è molto difficile. Quest’anno abbiamo fatto tutto il possibile, è stata una stagione anomale. Intanto bisogna smaltire la delusione e cercare di arrivare secondi in campionato, migliorare la classifica dello scorso anno Questo sarebbe già un bel risultato: bisogna continuare a lavorare. Quando ci sono queste sconfitte magari uno si fa prendere da fretta e ansia: c’è chi pensava la Juventus fosse pronta a vincere malgrado tutte le vicissitudini. Ci abbiamo provato, ma non ci siamo riusciti”.

  • Juventus, Allegri: “Conquistiamo questa finale”

    Allegri presenta Siviglia-Juventus, gara valida per il ritorno della semifinale di Europa League, in programma domani alle ore 21 allo stadio Ramon Sanchez Pizjuan di Siviglia. Ecco le sue dichiarazioni in conferenza stampa dell’allenatore bianconero.

    Ha una voglia in più per costringere Ceferin a premiarvi a Budapest?
    “Noi dobbiamo pensare solo al campo, è una partita da giocare e tutta la squadra ha voglia di raggiungere una finale in un’annata folkloristica. I ragazzi meritano questa finale. Domani ci vorrà personalità e lucidità”.

    Avete più voglia di prendervi tutto o mettere una riga a questa stagione?
    “Quando sei vinci al traguardo vorresti arrivarci subito ma invece ci vuole calma. Io non sono stato un parafulmine, assieme alla società abbiamo lavorato per arrivare a questo momento. Domani è un’opportunità importante per raggiungere un’altra finale che sarebbe un bel risultato”.

    Come sta Vlahovic? Gioca lui?
    “Una cosa importante è che la squadra sta bene fisicamente. Abbiamo fatto un secondo tempo in crescendo con la Cremonese. Chi scenderà in campo sarà importante ma sarà determinante chi subentrerà dalla panchina”.

    Cosa intende per annata folkloristica?
    “Questa è stata un’annata in cui ogni giorni avevi dei punti diversi. Oltre agli obiettivi che dovevamo avere dovevamo pensare ad altra cose. Abbiamo preso tutto come un’opportunità e ci è andata bene. Come ho detto sempre noi sul campo dobbiamo fare quello che siamo chiamati a fare e cioè il massimo”.

    Come ha visto Fagioli in queste settimane?
    “La fortuna che noi abbiamo di avere giovani nati nel 2000… Normale che devi passare da alcuni momenti. Ci sono momenti ottimi e alcuni meno positivi, fa parte della crescita. A 26-27 anni si ha il massimo della maturazione, si spiega Rabiot che oggi gioca partite diverse rispetto all’anno scorso. Fagioli dopo gli errori col Sassuolo e col Napoli poi non ne ha più commessi. Ma sono ragazzi, lui come Iling, Barrenechea, Soulé, Gatti che quando è arrivato ha fatto buone partite e s’era un po’ perso. Sei alla Juventus, non è facile perché la maglia ha una pesantezza diversa rispetto alle altre. Non bisogna esaltarsi quando si fa bene, buttarsi giù quando si fa male. Bisogna dare stabilità”.

    Quanto influisce l’ambiente?
    “Qui abbiamo già giocato, è una partita decisiva sia per noi che per loro perché ci giochiamo una finale. Noi avremo spazi importanti per creare dei problemi, conosciamo i loro punti di forza e le loro debolezze. CI vuole personalità nei momenti in cui avremo la palla”.

    Domani schieramento simile al secondo tempo dell’andata?
    “Devo decidere domattina, ho un dubbio in difesa, a centrocampo e in attacco. La partita sarà lunga e si possono cambiare in corsa, può andar bene sperando di indovinare la formazione”.

    Quanto ha chiesto alla squadra di andare in finale?
    “Non ho chiesto niente, lo sanno per conto loro. Domani la partita si gioca da sola, in questo momento bisogna abbassare le energie perché si rischia di andare fuorigiri”.

    C’è più o meno pressione delle altre semifinali europee?
    “Di uguale c’è l’entusiasmo di giocare queste partite. Domani sera speriamo di esser tutti felici, però son queste le partite che vuoi giocare. Bisogna esser bravi e un pizzico fortunati per andare avanti. Però le emozioni di queste partite è difficile trovarle da un’altra parte”.

  • Juventus, Allegri: “Sia noi che la Cremonese ci giochiamo tanto”

    Allegri presenta Juventus-Cremonese, gara valida per la 35a giornata del campionato di Serie A, in programma domani alle 20:45 all’Allianz Stadium di Torino. Ecco le parole del tecnico bianconero.

    Avrebbe preferito affrontare una Cremonese senza obiettivi?
    “Non dobbiamo pensare a come arriva la Cremonese, nel girone di ritorno sarebbe salva perché ha fatto tre punti in più delle concorrenti. Ballardini sta facendo un ottimo lavoro e ha ottenuto dei buoni risultati, è una squadra che subisce poco e che in contropiede è molto pericolosa. Queste sono le partite più pericolose che vanno affrontate con grande rispetto, le partite vanno vinte sul campo, inutile parlare prima perché altrimenti ci facciamo del male, ci mettiamo di cattivo umore. Giovedì è importante tanto quanto quella di domani”.

    Soddisfatto del lavoro fatto nella crescita dei giocatori con poca esperienza in un top club?
    “Stiamo facendo un buon lavoro per far crescere i giocatori dal punto di vista tecnico, tattico e di esperienza. Siamo secondi in classifica e questo a inizio campionato, soprattutto per come sono andate le cose, era difficile. A tutte le età bisogna arrivare al campo con la voglia e la determinazione di volersi migliorare”.

    Come stanno gli acciaccati e gioca Perin?
    “Gioca Perin. Bremer è a posto, Rabiot, come gli altri che han giocato tante partite, ha fatto differenziato stamani ma domani sicuramente sarà a disposizione. Quella di domani è la partita più importante e dobbiamo pensare a quella e non a giovedì. Bisogna pensare alla Cremonese che sarà difficile da battere ma comunque bisogna batterla”.

    Quali sono le sue aspettative su Pogba per quest’anno e per l’anno prossimo?
    “Sta crescendo di condizione, ha fatto 25 minuti bene. Soprattutto quando le partite diventano vicino all’area, nella metà campo avversaria diventa un giocatore ancora più straordinario. Ha bisogno di giocare partite per trovare la condizione e lo sa anche lui. Ne abbiamo parlato tante volte ma in questo momento l’importante è che sia a disposizione per mezz’ora, per un tempo. Giocando ogni 3 giorni è difficile che riesca a recuperare per l’intera partita”.

    Com’è lo stato d’animo del gruppo in questo periodo?
    “Il morale è buono, dopo il gol col Siviglia all’ultimo è ancora più buono. Ci dà la possibilità di andare laggiù e giocare una finale alla pari. Poi in campionato noi dobbiamo fare il nostro ossia rimanere tra le prime 4, ora dobbiamo difendere il secondo posto. Una volta che in campo abbiamo fatto il nostro dovere, sulle cose esterne non possiamo fare niente”.

    Quali sono le condizioni di Kean?
    “Sta molto bene, purtroppo nel momento migliore ha fatto quell’ingenuità a Roma, poi si è infortunato e ha perso un po’ di tempo. Ora è rientrato anche prima perché ha fatto un buon lavoro. Lui è una risorsa su cui conto molto”.

    La sensazione di giocare contro tutto e tutti vi dà o toglie energie?
    “Sì, il fatto di dover fare una cosa importante dopo un’annata così… Poi noi non ci siamo mai lamentati di arbitri, robe. Anche su fatti oggettivi. Dobbiamo pensare al campo altrimenti perdiamo energie importanti. L’altro giorno col Siviglia la squadra negli ultimi 6 minuti è stata molto brava a gestire la palla e cercare con tecnica la soluzione migliore per pareggiare. In quel momento lì dopo l’episodio di Rabiot si poteva perdere ordine e magari subire il 2-0. Tutte le cose che ci sono successe quest’anno noi l’abbiamo trasformate in opportunità. Ora negli ultimi 20 giorni dobbiamo raccogliere il massimo”.

    In questa settimana in tanti hanno parlato di futuro. Cosa manca alla Juve per tornare a lottare per lo scudetto l’anno prossimo?
    “In questo momento qui bisogna pensare ad arrivare al 4 giugno nelle migliori condizioni. Poi le altre decisioni sono della società su quello che sarà il futuro, dal direttore sportivo ai giocatori. Son tutte cose che riguardano la società”.

    Pensa di poter recuperare Bonucci per l’eventuale finale di Europa League e quanto questi infortuni ripetuti lo avvicinano al ritiro?
    “La decisione sulla fine della carriera spetta singolarmente a ognuno in base a come si sente. Leo è un ragazzo intelligente e sceglierà per il suo futuro, però l’altro giorno ha raggiunto un traguardo storico come 500 partite nella Juventus e in pochi l’hanno fatto. Sono orgoglioso e contento di aver lavorato con lui per tanti anni, anche con battibecchi ma in questi anni è stato un giocatore straordinario. Credo che queste 500 presenze se le sia tutte meritate. Purtroppo ha avuto questi acciacchi ma è stato sempre presente, è un giocatore che quando gli viene chiesto di giocare in condizioni in cui non sta bene si è sempre messo a disposizione per la squadra e bisogna fargli un plauso perché non è facile. Per la finale vediamo, hanno dato 15-20 giorni di prognosi quindi siamo al limite. Vediamo, speriamo di riaverlo il prima possibile a far parte del gruppo per la parte finale della stagione”.

  • L’Al Nassr per la panchina punta Max Allegri

    L’Al Nassr è alla ricerca di un nuovo allenatore di spessore in vista della prossima stagione. Il club sta pensando molto concretamente al Max Allegri il quale è legato ancora alla società bianconera della Juventus. Nei prossimi giorni sono attesi sviluppi su una probabile offerta ufficiale al tecnico e club italiano.

  • Juventus-Sevilla chi andrà in finale?

    Due match per un solo biglietto in palio per raggiungere la finalissima del 31 maggio alla Puskas Arena di Bucarest.
    Due battaglie, una trasferta durissima contro i temibili ‘Los Palanganas’di Sevilla squadra regina della competizione che vanta 5 Europa League e una Coppa UEFA.
    Ma la Juventus di Massimiliano Allegri sa bene che sarà una semifinale di vitale importanza per la società, una coppa che sicuramente non rispecchia il valore della rosa della Juventus, società abituata a competere in palcoscenici più importanti e di maggiore prestigio, ma che date le vicende giudiziarie che rischiano di minare una probabile qualificazione alle coppe europee, alle prestazioni altalenanti in campionato e con un eliminazione ai gironi di Champions che brucia ancora, oggi diventa di vitale importanza per i torinesi, perché permetterebbe alla società di portare a casa un bottino di 30 milioni di euro di entrate nette che fungerebbero da ossigeno per il bilancio della Juventus.
    Ma la strada per Budapest anche se breve è molto impervia, con il Sevilla di José Luis Mendilibar che pregusta la seconda vittima illustre dopo aver eliminato il Manchester United ai quarti di finale.
    Gli andalusi si affidano alle parate di Bono per blindare la porta, e alle giocate dei recuperati Lucas Ocampos e Lamela a supporto del finalizzatore della squadra El-Nesyri, ma saranno sicuramente orfani dell’infortunato Suso nel match di andata. Mentre Massimiliano Allegri punta tutto su un ritrovato Vlahovic che ha ripreso confidenza con il gol, sugli strappi di Kostic e Chiesa ma sopratutto si affida ancora una volta al suo
    direttore d’orchestra ” El Fideo” Ángel Di Maria giocatore che con le sue invenzioni può dirottare le sorti di questa semifinale in favore dei bianconeri.