Tag: AS Roma

  • Pareggio con tanti gol tra Napoli e Roma

    Pareggio con tanti gol tra Napoli e Roma

    Nel big match della 34esima giornata di Serie A tra Napoli e Roma termina in pareggio. Al termine di una bella partita tra le due formazioni, il risultato finale è 2-2. Con questo punto i giallorossi preservano la posizione Champions. Mentre la squadra di Calzona si allontana di nove punti dalla qualificazione alla massima competizione europea.

    Succede tutto nel secondo tempo, quando all’ora di gioco Dybala da rigore sblocca il risultato. Dopo cinque minuti il Napoli pareggia con la rete di Olivera. I padroni di casa poi passano in vantaggio con Osimhen, anche lui dagli undici metri. Nel finale arriva il gol degli uomini di De Rossi del definitivo pareggio con il colpo di testa di Abraham, che torna al gol dopo un anno.

  • Roma, De Rossi: “Senza il gol in trasferta che vale doppio cambia”

    Roma, De Rossi: “Senza il gol in trasferta che vale doppio cambia”

    De Rossi, allenatore della Roma, è presente in conferenza stampa per presentare la sfida tra Milan e Roma, valida per l’andata dei quarti di finale di Europa League e in programma domani alle 21:00 a San Siro. Ecco le sue dichiarazioni.

    Volevi tornare a San Siro…

    “Era lo stadio che volevo rivisitare di nuovo, mi era dispiaciuto che la Roma avesse già giocato qui. Poi il fato ci ha permesso di tornare qui, per giocare nello stadio in cui mi trasmette qualcosa di diverso, oltre all’Olimpico e alla Bombonera. Questo stadio trasuda gloria, ci sono stati grandi calciatori, grande calcio. Siamo contenti di essere qui”.

    Aiuta giocare in trasferta il ritorno?

    “Senza il gol in trasferta la differenza si è assottigliata, ma poi è come il calendario: devi giocare ovunque, sia in casa che in trasferta. Devi solo preparare la partita sapendo che ce ne sono due”.

    Come sta Smalling?

    “Sta bene, è un giocatore come gli altri. Domani saremo senza Ndicka e Hujisen, quindi dovevo gestirlo e non rischiarlo dall’inizio”.

    Come contrastare il Milan?

    “Siamo consapevoli della forza del Milan, hanno giocatori che fanno male a chiunque. Bisogna arrivare coi tempi giusti nelle posizioni in cui i giocatori del Milan preferiscono giocare”.

    Come gestire i Dybala?

    “Non bisogna snaturarli troppo, non rovinargli la condizione atletica facendoli correre dietro agli altri. Ho fatto uno screen prima: Dybala ha fatto 9 duelli nel derby, ha lottato come i leader veri e questo vale tantissimo. Non lo metterò a fare tutta la fascia con uno come Theo, ecco…”

    Cosa temi del Milan?

    “Qualità dei giocatori e il loro allenatore. Conosco Pioli da tempo: ha portato punti allenando le piccole, la Lazio, poi ha vinto lo Scudetto con una qualità incredibile; si è sempre evoluto, è sempre migliorato. Il Milan gioca, è armonico; al di là dei momenti, il Milan ha ritrovato condizione e quando vince gioca bene, mette in difficoltà tutti quanti”.

    Quanto ti ha cambiato allenare la Roma?

    “Tutte le porta in faccia che ho preso negli ultimi 7-8 mesi mi hanno portato ad allenare la Roma. Alle volte ci piangiamo addosso, ma poi va sempre tutto bene”.

    Partita alla pari?

    “Grazie a Dio la classifica non conta. Ho letto da qualche parte che la Roma non ha nulla da perdere. No: la Roma ha tutto da perdere. Non siamo qui a fare le comparse. Pareggio? Dovremmo essere un po machiavellici per giocare per il pareggio, noi dobbiamo provare a vincere”.

    Ha dovuto placare un po’ gli animi?

    “Ho detto di rimanere coi piedi per terra, ma non c’è stato bisogno. Ho visto allegria, sorrisi e in campo sono andati forte. Mi basta così. Non penso di vederli molli domani. Questa partita è importante come il derby”.

  • Il primo Derby (in panchina) non si dimentica…

    Il primo Derby (in panchina) non si dimentica…

    Il calcio è l’unico sport al Mondo che, ormai, quasi ogni giorno, in ogni categoria, in ogni momento della giornata, in ogni zona del pianeta, riesce ad unire gli animi, le voci, i desideri di migliaia di persone in un unico contesto, quello dello stadio. Pensate ora se a tutto ciò si aggiunge la magia di un appuntamento fisso che mobilita una città intera, e non una città qualunque ma la Capitale. Pensate se a tutto ciò si associa l’importanza di una rivalità storica che divide anche le famiglie più unite. Pensate infine se a tutto questo si accompagna il fatto che, sulle panchine delle due squadre che si sfidano, ci sono due ex calciatori che per la prima volta vivranno da allenatori il Derby della Capitale. Dalla somma di tutte queste componenti non può che uscire un mix perfetto di sicure emozioni, possibili soddisfazioni e ovvie paure.

    Da calciatori sia Tudor che De Rossi hanno disputato incontri del genere: il tecnico croato infatti con la maglia della Juventus ha vissuto il Derby della Mole contro il Torino, ma in più da allenatore ci sono da considerare anche quelli con il Paok e con il Galatasaray, nonché con il Marsiglia, se si considera lo scontro storico contro il Lione. Tudor sa, quindi, quale può essere l’importanza e la considerazione che il popolo capitolino attribuisce a questo scontro. Dall’altro lato invece De Rossi ha disputato in campo tantissimi Derby con la maglia giallorossa contro i biancocelesti, molti da protagonista assoluto. Per questo non va certo spiegato a DDR cosa significhi questa partita per la città di Roma, quali siano le pressioni e come il numero dei battiti del cuore aumenti sempre di più ad ogni giorno, ad ogni ora e ad ogni minuto che avvicina a questa battaglia.

    Scontro, battaglia, sono termini che meglio non potrebbero spiegare l’agonismo di un incontro del genere. Anche se il senso del calciatore bandiera, di appartenenza, del giocatore figlio di un popolo, sembra pian piano svanire nel calcio moderno, l’aria del Derby rende tutti tifosi e tutti estremi difensori dei propri colori. Da una parte Capitan Pellegrini e Capitan Futuro in panchina dovranno convertire il trend negativo degli ultimi anni. Infatti i giallorossi è dal marzo 2022 che non vincono la sfida cittadina. Dall’altra parte il Bomber Immobile ed il generale Tudor dovranno difendere i risultati positivi degli ultimi quattro Derby tramite la nuova proposta e le novità tattiche della formazione biancoceleste.

    La Roma dovrebbe schierarsi con il solito 4-3-3 di partenza, che poi a seconda delle fasi del match si può trasformare in 4-2-3-1 oppure in 3-4-2-1, con Svilar in porta, difesa con Celik a destra, Spinazzola a sinistra, Mancini assieme ad Huijsen, favorito al momento su Llorente e Smalling, al centro della difesa. A centrocampo Paredes davanti alla difesa con Pellegrini e Cristante mezzali con compiti diversi, El Shaarawy e Dybala, che sembra del tutto recuperato, ai lati di Lukaku davanti.

    La Lazio invece partirà con il 3-4-2-1 visto in queste prime uscite tra campionato e Coppa Italia. In porta ci sarà Mandas, con Provedel ancora ai box, in difesa invece Casale, favorito su Patric, con Romagnoli e Gila. Sui lati saranno schierati Marusic e Felipe Anderson, con al centro Vecino e Guendouzi. In attacco invece dovrebbe partire Immobile dall’inizio con alle spalle Kamada ed il ballottaggio principale è quello tra Pedro, Luis Alberto ed Isaksen, con quest’ultimo che parte avanti agli altri nel gradimento.

    Insomma è tutto pronto per questo Derby infuocato delle Capitale, che si gioca si con la palla apparentemente, ma che va oltre il calcio e si gioca con gli animi e con il cuore delle persone; che potrà dire tanto a livello di classifica, la distanza tra i due club è di sei punti; che vedrà da una parte una squadra, che è da due anni che non vince uno scontro del genere, e dall’altra parte una squadra abituata ormai a portare punti a casa da una partita così; ma soprattutto un match che vedrà due ex calciatori, oggi allenatori, vivere per la prima volta da bordo campo un Derby di Roma. Perché si sa il primo Derby (in panchina) non si dimentica…

     

  • Roma, De Rossi: “Derby sempre speciale”

    Roma, De Rossi: “Derby sempre speciale”

    Il tecnico della Roma De Rossi torna a parlare in conferenza stampa alla vigilia della sfida con la Lazio. Quello di domani sarà il suo primo derby da allenatore giallorosso, queste le sue parole:

    Cambia vivere un derby da allenatore?
    “Cambia, con gli anni avevo iniziato a gestirla. Oggi mi sento tranquillo. I ragazzi la stanno approcciando bene, lavorano forte. Cerchiamo di dare equilibrio, la carichiamo il giusto senza andare troppo oltre”.

    Ricordi particolari dei derby da giocatore?
    “Tante notti fantastiche, altre meno belle. Se giochi 20 anni in un posto, non puoi avere solo ricordi positivi. Ripenso al primo derby, con il gol di tacco di Mancini, ero l’uomo più felice del mondo a fine gara, ero giovane, sono cose che non dimentichi. Ne ho giocati tanti, ricordo con piacere il fatto di soffrirlo nei primi anni, entravo in campo teso, poi ho iniziato a giocarli, bene o male, i primi non li ho giocati veramente”.

    Si prepara più sul piano fisico o mentale?
    “Devi preparare tutto, sapendo che è una partita che avrà conseguenze normali, c’è qualcosa di diverso. Abbiamo un passato non positivo nei derby recenti. C’è voglia di rivalsa, ma senza andare oltre. C’è una partita di calcio da preparare e dobbiamo rimanere lucidi”.

    Nelle ultime gare avete segnato poco. Come stanno gli attaccanti?
    “Con il Lecce è stata tra le peggiori partite e abbiamo comunque creato alcune occasioni clamorose. Può succede, così come con il Sassuolo. Non ci sono problemi riguardo ai nostri attaccanti, stanno tutti bene a parte Azmoun. Non si fa comunque gol con gli attaccanti, con un solo reparto, ma con tutta la squadra. Abraham? Vediamo l’allenamento e quali saranno le direttive dei medici. Vediamo se ce lo lasciano convocare o ha bisogno di allenarsi ancora con la squadra. Con infortuni così lughi, ci sono scadenze da rispettare, oggi capiremo”.

    Nelle ultime gare avete segnato poco. Come stanno gli attaccanti?
    “Con il Lecce è stata tra le peggiori partite e abbiamo comunque creato alcune occasioni clamorose. Può succede, così come con il Sassuolo. Non ci sono problemi riguardo ai nostri attaccanti, stanno tutti bene a parte Azmoun. Non si fa comunque gol con gli attaccanti, con un solo reparto, ma con tutta la squadra. Abraham? Vediamo l’allenamento e quali saranno le direttive dei medici. Vediamo se ce lo lasciano convocare o ha bisogno di allenarsi ancora con la squadra. Con infortuni così lughi, ci sono scadenze da rispettare, oggi capiremo”.

    La proprietà si è fatta sentire per parlare del futuro in questa pausa di campionato?
    “Parliamo spesso del futuro a breve termine, del campionato. Ho capito bene la domanda, ma la pausa ci è servita per parlare del futuro che in questo momento è più importante per noi, i prossimi due mesi”.

    Che Lazio si aspetta? La posizione di Felipe può influire sulle sue decisioni?
    “Non sappiamo con certezza se Zaccagni ci sarà o meno. Abbiamo poco per fare ipotesi sulla Lazio, ci concentriamo su di noi, conoscendo comunque la filosofia di gioco di Tudor, sapendo che la Lazio non giocherà per 90 minuti come giocata l’Hellas Verona perché ci vuole tempo. Ipotesi vere e proprie sulla formazione non ne possiamo fare, abbiamo visto veramente poco finora. Ci sono tante cose che tu prepari, a volte in base agli avversari fai delle scelte, ma non ci stravolgiamo per gli avversari. Potrebbe succedere qualora dovessimo incontrare giocatori veramente unici, in futuro”.

    Tudor che allenatore è?
    “Entrambi siamo subentrati, senza avere molto tempo per allenare. Con le coppe di mezzo, ci si allena poi molto poco. Lui è un allenatore importante, con un’idea ben precisa,una filiale di allenatori con Gasperini come capostipite. Lui è molto intelligente, sa che non con tutti si può fare un tipo di calcio come con l’Hellas Verona. Dipende molto dai giocatori che ha trovato. Lo stimo molto”.

    Con Sassuolo, Lecce, Frosinone, Torino primi tempi non buoni. La preoccupa?
    “Ne abbiamo parlato ma ci sono discorsi tattici da affrontare. All’inizio, quando sono arrivato, mi dicevate che calavamo nel secondo tempo, forse abbiamo puntato troppo nella ripresa ora (ride ndr). Anche la mia analisi post Fiorentina forse lascia il tempo che trova, quando parlavo della sofferenza con la difesa a tre. Parliamo comunque della Serie A: vedendo la situazione da dove siamo partiti, non è facile passeggiare a Firenze, Lecce, questi campi qui, forse solo l’Inter può passeggiare. Può essere normale soffrire un tempo a Firenze, poi è giusto pensare a noi, in ciò che potremmo migliorare. Con il Lecce è difficile giocare, campo difficile, la corsa salvezza, squadra difficile da affrontare. Nel primo tempo, abbiamo sofferto ma poi nella ripresa siamo stati un’altra squadra”.

    Che tipo di approccio hai con le polemiche arbitrali? I tifosi dicono che la società non si espone mai, ne avete parlato?
    “Non ho una strategia. Do il tempo che merita alla questione, perché non posso allenare gli arbitri. A Lecce abbiamo avuto un danno, alcune volte è giusto parlarne, altre no perché vuoi focalizzarti su altre cose. Penso di essere un allenatore che può fare un discorso sano, non protesto come altri, se un mio giocatore butta la palla fuori non dico che è nostra. In questo caso, avevamo ragione ma lì mi fermo. La società parla con me anche di questo, ovviamente uno prende una posizione e si mette di traverso se l’episodio di Lecce si ripetesse ogni settimana. Invece è la seconda volta, dopo Firenze, niente di straordinario. Dovrebbero utilizzare noi giocatori come cavie per rendere il gioco più fluido. Nessuno come i giocatori sa riconoscere l’entità di un contatto. Arbitri e giocatori dovrebbero stilare insieme un regolamento. Sento spesso dire che se ha fischiato è rigore, ma se non avesse fischiato non sarebbe stato rigore, ma è una frase pericolosa”.

    In questo periodo come si gestiscono giocatore come Dybala o Spinazzola, dal punto di vista fisico?
    “Nei primi due mesi non ho gestito particolarmente i calciatori, se non i reduci dagli infortuni. Per il resto, lo stesso Dybala che tu hai citato l’ho spremuto abbastanza. la gestione nostra è quella di allenarlo affinché possa spingere senza sentire dolore. In queste fasi, cerchiamo di evitare di fargli fare 90 minuti ogni partita di seguito ma si gestisce il tutto con loro, sono persone adulte. Abbiamo comunque fiducia nella rosa, è una rosa ampia, abbiamo fiducia anche in chi potrebbe giocare al posto loro”.

  • 28 marzo 1993 esordisce Francesco Totti

    28 marzo 1993 esordisce Francesco Totti

    Il 28 marzo del 1993, ovvero 31 anni fa allo stadio Rigamonti, c’è la sfida Brescia – Roma. All’ 85′ la partita è sullo 0-2 per i giallorossi. Le Rondinelle sono allenate da Lucescu, la Roma da Vujadin Boskov che decide di far entrare  al posto di Ruggero Rizzitelli il sedicenne e mezzo Francesco Totti, che esordisce così nel nostro campionato.

  • La Roma difficilmente riuscirà a riscattare Lukaku

    La Roma difficilmente riuscirà a riscattare Lukaku

    Sarà molto difficile per la Roma riuscire a riscattare dal Chelsea Romelu Lukaku, troppi i 43 milioni di riscatto. Alla fine di questa stagione, salvo miracoli o accordi tra blues e i giallorossi, Lukaku tornerà di proprietà del Chelsea.

  • Roma, De Rossi: “Karsdorp a parte siamo al completo”

    Roma, De Rossi: “Karsdorp a parte siamo al completo”

    De Rossi parla in conferenza stampa alla vigilia della sfida con il Monza. Ecco le parole del tecnico giallorosso:

    Come sta la squadra?
    “Stanno tutti bene a parte Rick Karsdorp per un fastidio al ginocchio. Nulla di grave, ma ha bisogno

    Che tipo di gestione verrà fatta su Dybala?
    “La gestione è facile quando hai tanti giocatori bravi. Quando qualcuno è stanco lo cambi senza abbassare la qualità. Dybala sta bene. Non so quante volte abbia fatto 110 minuti e poi novanta subito dopo. Dobbiamo essere contenti. E’ felice, la condizione psicofisica è buona, quando fai tripletta anche qualche acciacco lo senti bene”.

    Su Palladino
    “Nelle ultime partite hanno cambiato qualcosa e qualche dubbio lo abbiamo. Dobbiamo preparare più di una partita, ma siamo pronti su tutto. Palladino lo stimo molto, ci siamo sentiti qualche giorno fa, abbiamo iniziato il corso da allenatori insieme. Per lui sono contento, è un ottimo allenatore e sta gestendo l’occasione al Monza in modo brillante. Il futuro è dalla sua”.

    La Roma oggi è più una famiglia?
    “Non so com’era ieri. Non cerco di fare qualcosa di diverso dal passato. Cerco di gestire come ho fatto alla Spal e che non era diverso quando ero capitano o senatore. Ci sono ruoli e scelte diverse. Quando sei capitano sei amico di tutti, da allenatore sei amico ma poi 12 li mandi in panchina. Se non siamo ancora una famiglia siamo nella direzione giusta per diventarlo. Se si sta bene si va a Trigoria per fare qualcosa in più. I calciatori devono essere felici di andare al campo un lavoro mentalmente e fisicamente perfetto”.

    Dybala si esprime meglio nella 3-5-2?
    “Ha fatto un gol su rigore, uno da trenta metri e uno in inserimento. Non c’è niente della difesa a tre che lo esalti o di tattico in quello che ha fatto. Se analizziamo i gol, sono situazioni che succederebbero anche nel 5-5-0”.

    Su Lukaku
    “Tutti sono in discussione. Dybala e me compreso. Le scelte derivano dal rendimento o dalla condizione. La sua condizione è da stella, che corre e lotta sempre. Questo rende felice tutti, è un calciatore che tutti vorrebbero. Non vedo musi lunghi, è il loro lavoro. Romelu da questo punto di vista è il giocatore perfetto”.

    Intorno a lei ci sono licenziamenti e ruoli assenti in diverse posizioni dirigenziali. Percepisce smobilitazione?
    “Non percepisco smobilitazione intorno a noi. La società ci mette a disposizione la serenità di cui stiamo godendo. Noi siamo un’ala assestante rispetto a quello che succede sopra e sotto di noi. Non sono insensibile a quello che può succedere, ma la mia società è a disposizione mia 24 ore al giorno. Lo stesso Dan e Ryan, non posso lamentarmi di nulla. So che ci sono tanti cambiamenti perché alcuni ruoli sono scoperti, ma io mi concentro sui risultati. Per il resto non è il mio campo e non ho voce in capitolo. A me l’atmosfera mi sembra positiva, non sta succedendo nulla di diverso che non succede in altri club”.

    Smalling come sta?
    “La fase di rodaggio sta finendo e magari è solo una premura esagerata mia. Magari se avesse giocato a quattro avrebbe fatto anche meglio. Lo stress fisico da gara è diversa. La mia idea era mettergli due cani da guardia ai lati per limitare il suo raggio d’azione. Ma se lo mandiamo in campo è perché sta bene. Nella difesa a tre ci ha giocato per farlo stare più comodo. In futuro sarà molto importante per noi a prescindere dallo schieramento”.

    Paredes?
    “Sta migliorando ciò che gli chiedo, sul possesso palla gli sto chiedendo di fare qualcosina di diverso: è molto intelligente. Anche senza palla lo è. Sicuramente è bello il centrocampista energico che entra in scivolata, così come quello grintoso, ma temporeggiare è fondamentale. Non gli chiedo cose diverse, sono solo sfumature che ai centrocampisti mi permetto di dargli qualche insegnamento in più”.

    Hai 5 centrali per 2 posti, di cui 3 si sentono titolari. Ci può essere una Roma a 3 e mezzo?
    “Tutti si sentono titolari (ride, ndr). Sì potrebbe essere un’opzione: Mancini sa fare un po’ tutto e bene, sono contentissimo lui. Noi abbiamo 3 terzini destri molto forti, anche Angleino per me può giocare lì. Magari l’ideale sarebbe avere un’ala pura davanti a lui, noi lì abbiamo più trequartisti. Dall’altra parte con Stephan è più fattibile. Guardiola ha giocato tante partite così. Dipende dalla gara e non perché non abbiamo terzini”.

    Il Monza ha messo in difficoltà in tanti. Come ci si comporta?
    “Ha messo in difficoltà tutti: la Roma all’andata, ora il Milan. Sanno giocare a calcio, ma sono meno aggressivi di Atalanta e Torino. Per qunato riguarda i cross: è importante la marcatura in area e la gestione. Su Zapata, poteva essere evitato il cross in quanto l’attaccante era ben marcato e gli vanno fatti complimenti. Serviva una mano ad Angelino su Bellanova per non far partire il cross. Ci lavoraremo, poi è chiaro che i cross li subiremo sempre come è normale nel calcio”.

  • Europa League, pareggio tra Feyenoord e Roma

    Europa League, pareggio tra Feyenoord e Roma

    La partita valida per i sedicesimi di finale di Europa League tra Feyenoord e Roma si è conclusa con il risultato di

    Reti di Paixao per gli olandesi al 45′ e pareggio di Lukaku al 67′.

  • Ufficiale: Belotti è un nuovo calciatore della Fiorentina

    Ufficiale: Belotti è un nuovo calciatore della Fiorentina

    Ora è anche ufficiale, Andrea Belotti è un nuovo calciatore della Fiorentina. Il Gallo arriva in prestito secco ed oneroso dalla Roma fino a giugno. L’annuncio arriva con delle immagini postate sui canali social dell’ACF Fiorentina.

  • Aggiornamento Roma-Baldanzi: ecco le cifre e la formula dell’affare

    Aggiornamento Roma-Baldanzi: ecco le cifre e la formula dell’affare

    La Roma ha veramente chiuso ora la trattativa per Tommaso Baldanzi con l’Empoli. Il calciatore sarà giallorosso per la cifra di 15 milioni di euro complessivi. Nello specifico 10 milioni saranno di base fissa mentre 5 milioni di bonus. Il presidente Friedkin ha compiuto così un grosso sforzo economico per accontentare l’Empoli. Il patron giallorosso stravede per il fantasista azzurro e ha voluto anticipare tutti già in questa sessione invernale. Baldanzi è in viaggio per Roma per sostenere le visite mediche e apporre la firma sul contratto.