Tag: Atalanta

  • Champions League, le formazioni ufficiali di Atalanta – Celtic Glasgow

    Champions League, le formazioni ufficiali di Atalanta – Celtic Glasgow

    Ecco di seguito vediamo le formazioni ufficiali di Atalanta vs Celtic Glasgow di Champions League .

    Atalanta (3-4-1-2): Carnesecchi; Djimsiti, Hien, Kolasinac; Bellanova, De Roon, Ederson, Zappacosta; Pasalic; Retegui, Lookman.

    A disposizione: Rui Patricio, Rossi, Godfrey, Cuadrado, Zaniolo, De Ketelaere, Ruggeri, Samardzic, Palestra, Manzoni, V. Vlahovic, Del Lungo.

    Allenatore: Gian Piero Gasperini

    Celtic (4-3-3): Schmeichel; Johnston, Trusty, Scales, Valle; Engels; McGregor, Hatate; Kuhn, Idah, Maeda.

    A disposizione: Sinisalo, Bain, Palma, Furuhashi, Yang, McCowan, Nawrocki, Paulo Bernardo, Forrest, Ralston, Welsh.

    Allenatore: Brendan Rodgers

     

  • Atalanta, Pasalic: “Sempre bella la Champions”

    Atalanta, Pasalic: “Sempre bella la Champions”

    Pasalic, centrocampista dell’Atalanta, interviene in conferenza stampa per analizzare la sfida contro il Celtic, gara valida per la Champions League.

    “È sempre bello sentire la musica della Champions. In passato abbiamo già giocato partite importanti, domani sarà una di quelle. Abbiamo fatto bene nelle prime due giornate, vogliamo continuare così”.

     

    Domenica ha fatto 50 gol in Serie A. Si aspettava di arrivare a certi livelli?

    “No, non l’ho mai pensato. Cerco sempre di fare il bene della squadra, quando arriva un traguardo storico è sempre bello soprattutto guardando la lista dei giocatori (i croati che hanno segnato nel nostro campionato, ndr) che sono tutti attaccanti. Non ho obiettivi personali, penso sempre alla squadra, penso a fare sempre il meglio”.

     

    Quanto vi da giocare in Europa?

    “Ci dà tanto, in Champions trovi squadre che vanno forte, se reggi bene il ritmo poi ti porti tutto in campionato”.

     

    Si considera un mezzo attaccante visti i numeri?

    “Negli anni ho fatto tutto, ho giocato come attaccante, domani se serve gioco anche in difesa. Mi adatto a ogni ruolo che mi chiede il mister, cerco di fare il massimo, sono pronto a fare tutto”.

     

    Come valuta il nuovo formato?

    “Nel calcio ogni partita ha la sua storia, devi essere al 100% per affrontare tutto. Anche adesso, dopo il Celtic dovremo pensare solo al Verona e ripartire subito. L’Atalanta ha raggiunto un livello molto alto, tutti sono in grado di dare una mano quando serve”.

     

    Il futuro?

    “Sto bene qua a Bergamo, sono sette anni che sono qui. Quando sono arrivato volevo trovare una squadra dove stare molti anni, in cinque anni avevo cambiato tanto, a volte non ricordo nemmeno i compagni con cui ho giocato: è davvero bello stare qui”.

     

  • Atalanta, Gasperini: “Questa competizione è difficile”

    Atalanta, Gasperini: “Questa competizione è difficile”

    Gasperini, tecnico dell’Atalanta, parla in conferenza stampa per analizzare la sfida contro il Celtic di Champions League ed ecco le sue dichiarazioni.

    “Queste ultime due vittorie hanno dato una svolta alla classifica, ma questa è un’altra competizione. I punti iniziano a essere più pesanti nella terza giornata, abbiamo già l’opportunità di consolidare anche in Champions una classifica migliore”.

     

    Ogni partita è una sfida. Domani sarà più una battaglia o più una partita di calcio?

    “Mi auguro come sempre una partita di calcio bella e piacevole. Poi c’è sempre una componente agonistica che deve stare nei limiti del regolamento, ma sono due squadre abituate a ciò. Il Celtic è una squadra abituata a giocare per vincere, ha dei giocatori veloci, dovremo fare un’ottima gara per cercare di vincere questa partita. I giocatori tra loro hanno caratteristiche simili, sono veloci. Attaccano con tanti uomini, dovremo essere molto bravi a reggere la loro velocità, la loro capacità di realizzare tanti gol”.

     

    Come si fa a preparare una sfida contro una squadra che ha avuto due estremi così differenti nelle prime due partite?

    “In Champions bisogna stare attenti perché ci sono alcune squadre top contro le quali se sbagli gara puoi veramente subire gol, ci sono squadre che in attacco hanno valori altissimi. Non faremo mai l’errore di prendere in considerazione una loro partita andata male. Dovremo essere molto attenti”.

     

    La situazione sugli infortunati?

    “Dobbiamo vedere l’ultimo allenamento oggi, abbiamo dell’emergenza in difesa, soprattutto Hien e Kolasinac (influenzati), vedremo oggi”.

     

    Un giudizio su Retegui?

    “Abbiamo già detto di tutto e di più. Può fare ancora di più, può crescere ancora”.

     

    Cosa pensa di Brendan Rodgers?

    “Il Celtic è una squadra offensiva, come quelle che ambiscono a vincere. Se vuoi vincere devi fare gol, è una grande squadra in Scozia, è giusto che il suo calcio sia offensivo. In Champions ci sono squadre molto forti, quando abbiamo fatto le prime esperienze in cui abbiamo subito tanti gol dopo abbiamo imparato qualcosa, ma non abbiamo mai rinunciato al nostro modo di vedere il calcio”.

     

    A che punto è l’inserimento di Godfrey?

    “Quelli che vanno in campo sono quelli che scelgo in questo momento”.

     

    Dove si colloca questa squadra?

    “Scopriamo la nostra collocazione ogni anno attraverso l’evoluzione, l’inserimento di nuovi giocatori. Difficilmente riusciamo a dare seguito alla stagione precedente, scopriamo il tutto giocando, sicuramente dobbiamo crescere e migliorarci ogni volta. Quest’anno siamo sulla stessa lunghezza d’onda, siamo partiti con qualche risultato, ma quello negativo è stato col Como. A Torino abbiamo fatto una buona partita, la Champions è la competizione che ci aiuta a migliorare anche in campionato. Se abbiamo spessore e capacità di crescita le gare come domani ci aiutano a fare salti di qualità”.

     

    Alcuni suoi colleghi hanno iniziato la conferenza dicendo la formazione.

    “Le uniche situazioni incerte le abbiamo nel reparto di difesa, per il resto siamo quelli di domenica. Cerchiamo sempre di giocare con lo spirito giusto, cercheremo di metterlo in campo anche domani”.

     

  • L’Atalanta supera il Venezia e sale verso le prime posizioni

    L’Atalanta supera il Venezia e sale verso le prime posizioni

    L’Atalanta vince per 2-0 nella trasferta in Laguna contro il Venezia nel match valido per l’ottava giornata di Serie A. La gara si sblocca dopo appena sette minuti sugli sviluppi di un calcio d’angolo, al centro dell’area Retegui combatte contro due difensori, la palla arriva a Pasalic che con un tap-in volante porta avanti i suoi. La Dea continua ad attaccare a testa bassa e va vicina al raddoppio con De Ketelaere per due volte, nella prima occasione ci vuole un’ottima parata di Stankovic. Nei minuti successivi poi ance Retegui ha due occasioni, una finisce sull’esterno della rete, l’altra viene angolata male. Nel finale del primo tempo Zampano va vicino al pareggio, para Carnesecchi e dall’altra parte Lookman colpisce la traversa. Nel secondo tempo i ragazzi di Gasperini trovano subito il gol del raddoppio che indirizza l’incontro. Giro palla dell’Atalanta dopo il fischio di inizio della ripresa, Bellanova lancia Retegui, che viene anticipato da Candela. Il difensore di Di Francesco perde però il contatto con la palla e Retegui si trova da solo davanti a Stankovic e lo supera con un cucchiaio. Nel finale di partita il Venezia cerca di riaprirla con un tiro di Duncan e un’occasione capitata a Candela, che non riscatta l’errore precedente. Con questi tre punti i nerazzurri salgono al sesto posto, mentre è crisi totale per il Venezia, che rimane sul fondo della classifica a quattro punti.

  • Lo svincolato Conti è alla ricerca di una squadra

    Lo svincolato Conti è alla ricerca di una squadra

    Lo svincolato Andrea Conti ex calciatore di Atalanta, Milan e Sampdoria è alla ricerca di una squadra ha rilasciato la seguente intervista

    “Sto abbastanza bene, purtroppo sono a casa. Mi alleno tutti i giorni e sono in attesa di sviluppi. Nel frattempo mi godo la famiglia, ma comunque sono sereno, non la sto vivendo male”.

    Si rimprovera qualcosa?

    “Ne è valsa la pena, di tutto; non rimpiango niente di ciò che ho fatto in carriera. C’è certamente un po’ di rammarico per i tanti problemi che ho avuto, però nella sfortuna mi posso ritenere fortunato per quello che sono riuscito a ottenere. I rimpianti sono certamente rappresentati dai miei problemi fisici; per quanto riguarda i sogni vorrei togliermi ancora qualche sfizio a livello sportivo, anche se so che non sarà facile”.

    Il periodo migliore della sua carriera lo ha vissuto all’Atalanta con Gasperini.

    “Fenomenale. Sicuramente il migliore che abbia avuto. Riesce a tirare fuori qualcosa che con altri allenatori non si crede di avere. Forse venendo dal settore giovanile è più abituato a lavorare con i giovani. I risultati parlano per lui, ogni anno gli vendono dei giocatori importanti ma riesce a ottenere sempre grandi risultati. La sua formula è: tanto lavoro e credere in quello che si fa”.

    Poi il passaggio al Milan.

    “Quell’estate non è stata semplice per me. Mi cercava il Milan e io volevo andare perché mi sentivo pronto, e quando ti chiama una società come quella – nonostante venisse da anni non semplici – è difficile per un ragazzo giovane dire di no. È stato un anno in cui il Milan ha cambiato tanto, era anche il primo della proprietà nuova, non saprei dire cosa non abbia funzionato perché sono successe tante cose; magari il fatto di aver cambiato tanto non ha aiutato, poi ci sono state pressioni in più rispetto al solito, legate alle grosse spese sul mercato, che non siamo riusciti a reggere”.

    L’infortunio ha complicato le cose.

    “Mi sono fatto male subito, a settembre. Sono comunque riuscito a giocare le prime partite guadagnando la nazionale ed esordendo, poi mi sono infortunato e da lì è stato un calvario. Nonostante mi fossi ripreso un po’ nel 2020 – con Pioli giocavo regolarmente – ci sono state dinamiche che mi hanno portato ad andare via. Comunque è stato un onore indossare la maglia rossonera. Giocando a San Siro ho realizzato un sogno”.

    Il suo problema sembrava non aver fine.

    “Mi ricordo quando mi hanno comunicato l’entità delll’infortunio: mi è crollato il mondo addosso. Ero giovane e nel punto più alto della carriera, si parlava tanto di me e avevo guadagnato la Nazionale. Poi dipende tutto da come si riesce a uscirne; per me è stato comunque un calvario perché ho avuto continui problemi e ho dovuto operarmi quattro volte al ginocchio. Non è stato semplice anche perché ho dovuto mettere in dubbio il mio futuro a livello calcistico, non è semplice vivere con questi pensieri”.

    E oggi questo problema è sempre più frequente.

    “Come consiglio posso dire loro di affidarsi alle persone giuste e di circondarsi dell’amore dei propri familiari, perché quella è la cosa più importante nei momenti difficili. Nel mio caso è stata una conseguenza di cose, dopo la prima volta l’intervento non è andato bene e la riabilitazione non è stata semplice; ma ne ero uscito anche abbastanza bene, infatti nel 2020 mi sentivo bene. Poi mi sono rotto il menisco, e da lì è stato sempre un inseguirsi di problemi perché dovevo sempre intervenire sullo stesso ginocchio. È chiaro che dopo tutti questi problemi non si può tornare agli stessi livelli di prima”.

    Adesso che cosa cerca?

    “Vorrei una nuova avventura, anche se so che non è semplice perché è tanto tempo che non gioco. Non ho avuto possibilità, non sono stato cercato questa estate né ultimamente, ma la vivo bene. Non ho l’ansia dovuta all’essere senza squadra, perché sono consapevole del mio passato e di quanto possa essere difficile per una società cercare di ingaggiarmi. Resto in attesa di una chiamata ma deve essere quella giusta, con tutti i problemi che ho avuto non me la sentirei di andare in una realtà in cui non c’è chiarezza o in cui non mi sento benvoluto al 100%. Attendo la chiamata giusta, ma non per sempre: mi do un limite, che penso sia il mercato di gennaio. Se non avrò offerte poi prenderò le mie decisioni, perché comunque è difficile star fermo tanto”.

    Chi sono i suoi esterni ideali?

    “Per la velocita scelgo Bellanova; per le capacità difensive e la mentalità, Di Lorenzo; per la resistenza Theo Hernandez; per tecnica e cross prendo Dimarco”.

    Dopo il suo ritiro che cosa vorrà fare?

    “Non so ancora con certezza ciò che farò. Difficile al momento immaginarmi allenatore o direttore, ma può anche capitare che tra un po’ di tempo cambi idea. Al me giovane direi di godersi appieno ogni istante di carriera, di lavorare sempre al massimo per cercare di migliorare sempre di più e ottenere le massime soddisfazioni che riesce. Ho realizzato i miei sogni, nonostante tutto”.

     Conti
  • De Roon sempre più vicino al rinnovo di contratto con l’Atalanta

    De Roon sempre più vicino al rinnovo di contratto con l’Atalanta

    Marten De Roon è sempre più vicino al nuovo accordo per il rinnovo del contratto con l’Atalanta. Come riportato da Nicolò Schira in esclusiva, infatti, il capitano della Dea nei prossimi giorni firmerà un contratto fino al 2027. In questo modo De Roon potrebbe rimanere per dieci anni con la maglia nerazzurra, lui che arrivò nel 2017 dal Middlesbrough.

  • Le date della Supercoppa italiana

    Le date della Supercoppa italiana

    A inizio 2025, si giocherà la 37ª edizione della Supercoppa italiana, a Riyadh. La formula  prevede due Semifinali e la Finale il giorno dell’ Epifania, il 6 gennaio 2025.

    La prima Semifinale Inter-Atalanta giovedì 2 gennaio 2025, poi la seconda semifinale  Juventus – Milan venerdì 3 gennaio 2025.

    La Finale lunedì 6 gennaio 2025.

  • Atalanta che spettacolo! Genoa travolto 5-1

    Atalanta che spettacolo! Genoa travolto 5-1

    Grande prestazione per l’Atalanta che batte con un largo 5-1 il Genoa. Assoluto protagonista della partita Mateo Retegui autore di una tripletta. Le altre marcature sono state siglate da De Roon ed Ederson mentre per gli ospiti a segno Ekhator. Atalanta che sale a 10 punti in classifica mentre il Genoa resta a 5 punti.

  • Genoa, Gilardino: “Sono state due settimane difficili”

    Genoa, Gilardino: “Sono state due settimane difficili”

    Ecco di seguito le dichiarazioni del tecnico del Genoa Gilardino a vigilia della sfida con l’Atalanta

    Come è stata questa settimana di allenamenti? Si arriva da due settimane difficili dal punto di vista dei risultati e degli infortuni.

    “Premesso che abbiamo fatto i primi due giorni a Pegli e poi siamo venuti a Veronello. c’è stato modo in questi tre giorni di rimanere uniti e vedere una squadra vogliosa di dare continuità al lavoro fatto nei mesi, nella voglia di riscattarsi, fare una prestazione e avere un atteggiamento positivo. Questa è la nostra volontà anche per la partita di domani. Gli infortunati sono qua con noi, Badelj, Messias ed Ekuban: c’è stata la volontà di seguire la squadra e stare tutti insieme per far sì che i più giovani e per chi è arrivato all’ultimo si inserisca in questo gruppo”.

     

    C’è un modo di far rendere più le punte?

    “E’ una questione di caratteristiche in questo momento ma non di moduli. Di atteggiamento e propensione dentro la partita. Di spingere quando c’è da spingere e sapersi difendere come spesso abbiamo fatto in precedenza. Poi è normale che gli attaccanti devono mettersi a disposizione della gara e allo stesso tempo la squadra deve saperli valorizzare nell’attacco della profondità e sulle palle laterali. E’ una cosa su cui stiamo lavorando e desideriamo migliorare”.

     

    Questa serie di infortuni muscolari vi siete dati qualche spiegazione?

    “La verità è che in questo momento siamo corti. La correlazione è che, settimana più settimana meno, la scorsa stagione in questo momento dell’anno abbiamo avuto diversi infortunati. E’ difficile trovare le cause. Se si va sui singoli, si può pensare di Badelj che ha giocato la terza partita in una settimana. Frendrup è un anno e mezzo che non si ferma fra nazionale, viaggi, allenamenti e partite. E’ tantissimo tempo che non aveva problemi. Junior ed Ekuban sono due giocatori che sarà compito mio gestirli nel modo migliore. Malinovskyi è stato un infortunio totalmente diverso e inaspettato”.

     

    Hai detto nei giorni scorsi che questo è il momento più difficile da quando alleni il Genoa.

    “Quando ho parlato di momento difficile, mi riferivo al fatto che quando perdi a Venezia in quel modo, esci in Coppa Italia nel derby e poi perdi in casa con la Juve…abbiamo vissuto settimane migliori. Siamo una squadra molto arrabbiata, siamo incazzati per come si sono vissuti questi giorni. Ma fino ad una settimana riprendevamo all’ultimo la Roma e un mese fa tenevamo botta all’Inter. In questi momento, dove sembra sia tutto storto, bisogna avere la lucidità e la calma pensando che domani è la settima giornata. Abbiamo cambiato tanto. Sono arrivati giocatori giovani, ci vuole pazienza. Allo stesso tempo dobbiamo essere responsabili in questo momento. Io sono il primo ma anche i ragazzi lo sanno che ci vuole responsabilità per indossare questa maglia. Più riusciremo come gruppo squadra ad essere collegati e uniti col nostro popolo e più riusciremo a crescere e fare punti necessari per raggiungere l’obiettivo, E’ naturale che in questo momento dobbiamo metterci l’elmetto, ci sarà da battagliare e avere grande determinazione e ancor di più aver massima attenzione dentro la gara nella cura dei dettagli. Si vede che quello che stiamo facendo non è sufficiente e dobbiamo avere di più cura dettagli e dei particolari”.

     

    Ha parlato con la dirigenza?

    “Ho avuto modo di parlare con Ottolini e Marco Rossi. Ieri sono arrivati anche Blazquez e Ricciardella. Ora però ho cose più importanti a cui pensare. La priorità ora è la squadra, sono i ragazzi. Bisogna tirare fuori il massimo in questo momento. Questo è lo sforzo più importante che stiamo facendo in questo momento”.

     

    Conferma che Messias non recupera, i tempi recupero dopo la sosta.

    “Frendrup, Badelj, Messias e Ekuban sono con noi ma sono fuori dal terreno di gioco in questo momento. Saranno da valutare ora che c’è la sosta”.

     

    In base a questo hai idea di provare a cambiare modulo?

    “Credo di averlo fatto capire anche prima. In questo momento non sono tanto i numeri ma l’interpretazione che vogliamo dare, quanti duelli che vogliamo vincere e la foga agonistica che abbiamo quanto vogliamo difenderci nella nostra metà campo, senza commettere errori. Questo fa la differenza. Poi, da parte mia, in questi anni c’è stata volontà di modellarsi. Ora è importante dare certezze, dare continuità e curare i particolari e i dettagli”.

     

    TMW – Dopo la partita con la Juventus ha parlato di alcuni giocatori da cui si aspetta qualcosa di più. Negli allenamenti ha già visto qualcosa da questi ragazzi?

    “E’ naturale che i giocatori vogliano fiducia. Ma, nel momento in cui in allenatore gliela dà, devono dimostrare. Mi aspetto molto da chi scenderà in campo domani e da chi sarà in panchina ma poi per una serie di cose sarà utilizzato. In questo momento siamo corti, la coperta è corta. Non è un alibi ma solo una cosa concreta e tangibile. Allo stesso tempo però dobbiamo tirare fuori il massimo da chi abbiamo a disposizione. Mi aspetto molto da chi sarà in campo e da chi ha giocato meno”.

     

    TMW – L’Atalanta ha giocato mercoledì in Champions League: che avversario si aspetta?

    “L’Atalanta è una squadra completa in tutto e per tutto. Ha un modo di giocare veramente dinamico, ha grande fisicità, ha giocatori che sanno determinare nella partita e giocatori di gamba sui quinti. L’altra sera sono stati spaventosi con lo Shakhtar per modo di interpretare la partita e modo di attaccare. E’ una squadra da mal di testa, ma allo stesso tempo ma noi vogliamo battagliare contro una squadra che farà un altro tipo di campionato ma vogliamo starci dentro e provarci”.

     

    Ha reintegrato Melegoni. Le chiedo: ha parlato col ragazzo?

    Filippo lo abbiamo reintegrato. Si allenava con la squadra da diverse settimane. Da come avete capito nelle conferenze precedenti, io ho sempre fatto capire che andare a trovare degli svincolati pronti non è facile in questo momento anche perché a noi ora servono giocatori pronti e non che siano pronti fra due o tre mesi precludendoci magari la possibilità a gennaio di trovare giocatori utili alla squadra. E’ tutto molto semplice perché Melegoni è un giocatore che, anche domani, potrà darci una mano”.

     

    Sul mercato di gennaio avete già qualche idea?

    “Siamo troppo distanti. Manca tanti tempo. Per me il tempo è prezioso e dobbiamo pensare a domani e al lavoro sul campo”.

     

    L’importanza di Ekuban.

    “Caleb l’ho ritenuto parte integrante di questo progetto già da giugno nella batteria dei cinque attaccanti. Questa era l’idea. Ha caratteristiche completamente diverse dagli altri, sapendo però il suo vissuto a livello fisico. All’inizio, parlando di Ekuban e Messias, mi riferivo a quello: andranno gestiti e li dovrò gestire io settimana dopo settimana per portarli alla partita. Se voglio farli giocare titolari mi dovrò comportare in un certo modo in settimana, se li dovrò far rifiatare e giocare gli ultimi trenta minuti dovrò comportarmi diversamente. Sono situazioni in cui dovrò essere bravo io a gestirli, sono giocatori importanti nell’economia della squadra”.

     

  • Champions League, tris dell’Atalanta contro lo Shakhtar

    Champions League, tris dell’Atalanta contro lo Shakhtar

    Il risultato della partita valida per la seconda giornata della Champions League tra Shakhtar Donetsk e Atalanta si è conclusa con il risultato di 0-3 in favore dei bergamaschi.

    Al  21′, il difensore Djimsiti, sblocca il risultato per la squadra di Gasperini. Al 44′ raddoppia l’Atalanta con Lookman che poco prima aveva colpito la traversa. A inizio ripresa al 55′ tris di Bellanova. Zappacosta poi colpisce un palo clamoroso. Bella vittoria e grande dimostrazione di forza per l’Atalanta