Tag: Barcellona

  • Youth League, Inter sconfitta dal Barcellona

    Youth League, Inter sconfitta dal Barcellona

    Arriva un’altra sconfitta contro il Barcellona in Youth League per l’Inter di Vhivu. Un k.o. che ha però contorni completamente diversi dalla goleada blaugrana all’andata: all’Estadi Johann Cruijff finisce 2-0 per la squadra di Oscar Lopez, che ipoteca la qualificazione grazie alle reti di Victor Barberà e Unai Hernandez.

  • Le formazioni ufficiali di Barcellona-Inter

    Le formazioni ufficiali di Barcellona-Inter

    Ecco le formazioni ufficiali di Barcellona-Inter

    BARCELLONA (4-3-3): Ter Stegen; Sergi Roberto, Eric Garcia, Piqué, Alonso; Gavi, Busquets, Pedri; Dembélé, Lewandowski, Raphinha. Allenatore: Xavi.

    INTER (3-5-2): Onana; Skriniar, De Vrij, Bastoni; Dumfries, Barella, Çalhanoğlu, Mkhitaryan, Dimarco; Dzeko, Lautaro.
    Allenatore: Simone Inzaghi.

  • Barcellona, Xavi: “Siamo carichi e vogliamo vincere”

    Barcellona, Xavi: “Siamo carichi e vogliamo vincere”

    Diverse assenze e il discusso arbitraggio di San Siro da “vendicare”, almeno nella testa del Barcellona. Xavi, tecnico dei catalani, presenta in conferenza stampa la gara di domani contro l’Inter.

    Che cosa vi aspettate dall’Inter domani?
    “Una gara molto simile a quella di Milano, loro si difendono bassi normalmente. Noi abbiamo alternative, le abbiamo provate, per cercare di attaccare meglio. Dobbiamo essere coraggiosi, andare all’attacco: è una finale per noi e non possiamo sbagliare. Abbiamo perso a Monaco e abbiamo perso a Milano, speriamo di avere una notte magica con l’aiuto della tifoseria”.

    Ripeterà il modulo di San Siro?
    “Vi do troppe informazioni così… Andremo all’attacco e cercheremo di essere coraggiosi. Dobbiamo raddoppiare in attacco, non in difesa. Mi hanno educato così, è il mio DNA. Nel primo tempo non abbiamo capito bene quale fosse il ruolo di Raphinha e di Marcos Alonso, dobbiamo essere più verticali e provarci da fuori. Dovremo essere molto intensi dal primo minuto, contano solo i tre punti”.

    Vi giocate la stagione?
    “Domani è una giornata importantissima, trascendentale. Non abbiamo fatto i compiti a casa, ora dobbiamo recuperare: abbiamo una grande opportunità per recuperare terreno in classifica grazie alle due gare in casa. Siamo il Barça e ci si aspetta tanto da noi”.

    Qual è il messaggio che manda agli spogliatoi prima di una gara in cui vi giocate la stagione a livello sia economico che sportivo?
    “Cerco di essere positivo. Vedo tutto come un’opportunità: ci sono le difficoltà e le pressioni, siamo in una posizione scomoda ma cercheremo di essere positivi e di attaccare sin dal primo minuto. Cerco di dare il massimo supporto ai giocatori perché siano positivi, dimostrino il loro talento e affrontino questa finale”.

    Che importanza ha il pubblico per portare la squadra agli ottavi di finale?
    “È fondamentale. La tifoseria l’ha capito e domani i biglietti sono sold out. Da quando alleno il Barça ci sono stati bei momenti in casa, domani il Camp Nou deve essere un vulcano. Noi ci giocheremo la pelle e daremo tutto in casa”.

    Pedri ha detto che potete farcela. È ottimista?
    “Sì, sempre. È vero che col Certa o a Milano abbiamo faticato in alcune parti delle gare. Io però scelgo il secondo tempo di San Siro, in Champions dobbiamo dare il massimo possibile. Abbiamo anche voglia di rivincita rispetto a quello che è successo a Milano”.

    Koundé sarà convocato?
    “Di base domani non contiamo su di lui, salve sorprese. Per domenica vedremo, ma dipenderà dalle sue sensazioni. Sono partite che se non sei al 100 per cento è meglio non esserci. Però lo vedo bene, almeno per il Clasico”.

    Ha detto che la squadra ha smesso di volare. Come mai? Manca fiducia?
    “Bisogna fare una buona diagnosi di quello che si è fatto, io credo che abbiamo ridotto l’intensità del pressing offensivo. Il Celta gioca molto bene a calcio, l’anno scorso ci ha dominato e lo stesso ha fatto nel secondo tempo nel weekend. Noi vogliamo spingere per novanta minuti e per farlo dobbiamo attaccare meglio di quanto fatto nel primo tempo a Milano”.

    Firma per l’1-0?
    “No, mi piacerebbe un 2-0. Non firmo. Se mi fate scegliere, meglio 2-0”.

    Che approccio servirà?
    “È una partita in cui l’aspetto psicologico sarà importante, bisogna essere tranquilli, sapere come attaccare, come dominare il gioco. Non serve segnare al primo minuto: è meglio se succede, ovvio, ma ne abbiamo novanta e servirà pazienza”.

    È una partita simile a quella col Benfica. Che messaggio dà ai giocatori?
    “È quello che sto dando adesso. È una finale, bisogna giocarsi il tutto per tutto, essere positivi e divertirsi. La pressione è per me, loro devono divertirsi e il Camp Nou pieno è uno spettacolo fantastico”.

    Nella partita di andata avete tenuto palla soprattutto con Gavi e Pedri, senza però concretizzare.
    “Dipende dall’uomo libero, a volte bisogna cercare di più la fascia o magari il passaggio interno, cercare la seconda palla o provarci da fuori. Il 5-3-2 dell’Inter ti porta a chiudere le vie centrali e giocare fuori dal campo, domani cercheremo di attaccare su entrambe le fasce”.

    In passato ha detto che lo stile non è negoziabile. Continua a cercare l’eccellenza?
    “Per noi giocare bene è dominare la partita, costringere l’avversario nella propria metà campo e avere il possesso della palla: se ce l’hai tu, non ce l’hanno loro. Questo è giocare bene per me. Per questo il secondo tempo col Celta non mi ha convinto: servirà una partita simile a quella di San Siro, però giocando meglio. Poi ci sono sempre gli avversari e per questo l’intensità è importante”.

    Se perdete siete fuori dalla Chapmions. Sarebbe un fallimento?
    “No, sarebbe una grande delusione. Però cerchiamo di pensare positivo, domani vogliamo vincere e continuare in Champions. È vero, la situazione è scomoda per varie circostanze, per gli errori di Monaco e gli episodi di Milano, però domani abbiamo una finale per metterla a posto”.

    Nelle cinque partite europee in casa avete vinto solo l’ultima.
    “Beh, domani vogliamo cambiare dinamica, cominciare a pensare positivamente. Vogliamo una notte magica davanti al nostro pubblico, io vorrei essere giocatore domani e non allenatore. È un’opportunità per tutti i giocatori, se poi non ce la faremo si andrà avanti e ne affronteremo le conseguenze, però l’opportunità è grande”.

    Si è parlato molto di arbitri. Se n’è parlato troppo?
    “No, ormai è finita. C’era un certo sdegno, logico, dopo la partita. Però adesso dobbiamo pensare al calcio da giocare domani, in maniera migliore rispetto a San Siro. Se miglioreremo, magari non dovremo parlare degli arbitri. Dobbiamo vincere domani, senza pensarci”.

    Lei come vive questa partita? L’anno scorso la squadra non era davvero “sua”, domani sarà la prima finale del Barça di Xavi.
    “La vivo bene. Non cambio la mia risposta, ho la sensazione che domani sarà una grande opportunità per cambiare le dinamiche rispetto alle ultime due gare, mi piace l’idea di poter dimostrare al nostro pubblico che possiamo fare meglio. Dobbiamo attaccare, il mio compito è motivare i giocatori e adesso non penso alle conseguenze in caso di brutto risultato. Penso a vincere, a fare male all’avversario a livello calcistico: è una grande opportunità per me e per i miei giocatori. Non mi piace che si parli del Barça di Xavi”.

    Se l’Inter giocasse col 3-5-1-1 sarebbe meglio per voi? E potrebbe pensare a De Jong?
    “Noi cambieremo poco, abbiamo un’idea molto chiara di come attaccare. Oggi ne parleremo con la squadra, vogliamo che i giocatori si sentano a loro agio sia in difesa che in attacco. Se cambiano modulo non è affare nostro, le idee sono chiare”.

    A inizio conferenza stampa ha detto che vuole essere verticale. Come si fa?
    “Recuperando la palla quando la perderanno. Non staranno tutta la partita nella loro metà campo, a volte dovranno attaccare… Essere verticali è questo, occupare gli spazi, essere più aggressivi”.

    Lewandowski spento sia a San Siro che con il Celta. Che si aspetta da lui? È la sua partita?
    “No, è la partita di tutta la squadra, non di un giocatore. Robert è importante non solo domani ma sempre. Tutti devono fare un passo avanti per fare una grande partita e migliorare il livello di gioco. La squadra dovrà giocare di più con lui, scambiare con il nostro centravanti e cercare verticalità: l’abbiamo fatto poco nelle ultime partite”.

    Il Camp Nou vorrà la rivincita. Sarà una cosa positiva o metterà pressione ai giocatori?
    “Speriamo di no, che sia tutto positivo, che lo sdegno di Milano ci serva per vendicarci, per dire che meritavamo di più nel secondo tempo. Domani ci serve questa indignazione per giocare meglio a calcio, attaccare meglio di quanto fatto nel primo tempo a Milano”.

    Perché secondo lei Lewandowski non ha segnato contro le squadre più forti in Champions?
    “Beh, a Monaco abbiamo avuto tante occasioni ed è stata una questione di efficacia. A Milano abbiamo avuto più difficoltà e dovevamo stare più vicini a lui, siamo stati troppo lontani per poter scambiare con lui. Stare più vicini darà vantaggi a tutti”.

    Domani cosa può succedere col pubblico in caso di risultato negativo?
    “Il pubblico è sovrano. Spero che ci aiutino a vincere, non penso a eventuali fischi. Mi auguro che le cose vadano bene, che se fischino dei calciatori le cose possano cambiare. È già successo in passato”.

    Abbiamo visto entrare Laporta nel centro sportivo. Farà una discorso negli spogliatoi?
    “Credo sia una cosa positiva, non lo sapevo… Adesso lo incontrerò, bisogna essere positivi e uniti. Siamo una squadra e una famiglia, qualsiasi cosa accadrà la tifoseria dev’essere orgogliosa della squadra”.

    De Jong sta bene?
    “Sì, ha appena recuperato da un piccolo infortunio. Vedremo le sensazioni e domani vedremo se partirà titolare o entrerà nel secondo tempo”.

  • Il Barcellona risponde al Real, vittoria di misura contro il Celta Vigo e primato in classifica

    Il Barcellona risponde al Real, vittoria di misura contro il Celta Vigo e primato in classifica

    Il Barcellona risponde con lo stesso risultato alla vittoria di ieri sera del Real Madrid. Infatti i blaugrana vincono per 1-0 nella gara interna contro il Celta Vigo e così si prendono la vetta della classifica in solitaria. La squadra di Xavi come al solito domina la gestione del pallone, ma le occasioni ci sono da una parte e dell’altra. Alla fine però decide la decide Pedri, lancio in profondità di Busquets per Gavi, il giovane spagnolo corre via sulla fascia mancina alle spalle della difesa avversaria e crossa nel mezzo, sul pallone interviene Unai Nunez che nell’intervento però serve involontariamente Pedro, che trasforma in rete un tap-in facile.

  • Il Barcellona segue con molto interesse Diogo Dalot

    Il Barcellona segue con molto interesse Diogo Dalot

    Diogo Dalot in queste ultime settimane sta ricevendo molti apprezzamenti da alcuni club. Al Manchester United non gioca con grande continuità ed il suo contratto è in scadenza a giugno 2023. Sul terzino portoghese ex Milan c’è molto forte l’interesse del Barcellona che sta premendo per trovare un accordo, ma la palla passa al Manchester United il quale ha un opzione per rinnovare il contratto di una stagione. Nelle prossime settimane si attendono aggiornamenti, ma la certezza è che il Barcellona farà il possibile per ingaggiare il giocatore.

  • Antoine Griezmann sarà un giocatore dell’Atletico Madrid; accordo trovato con il Barcellona

    Antoine Griezmann sarà un giocatore dell’Atletico Madrid; accordo trovato con il Barcellona

    Dopo alcune settimane di trattative, Atletico Madrid e Barcellona hanno trovato l’accordo per Antoine Griezmann. Il centravanti francese classe 91 sarà infatti riscattato dall’Atletico per una cifra di 25 milioni di euro bonus inclusi, mentre il giocatore firmerà un nuovo contratto fino al 30 giugno 2026.

  • Antoine Griezmann sarà tutto dell’Atletico Madrid

    Antoine Griezmann sarà tutto dell’Atletico Madrid

    Antoine Griezmann tornerà a essere un giocatore dell’Atletico Madrid a tutti gli effetti, trovato l’accordo definitivo con il Barcellona sulla base di 25 milioni di euro bonus compresi e un contratto per il giocatore fino al 2026.

  • Champions League, l’ Inter batte il Barcellona 1-0: decide la rete di Hakan Çalhanoğlu

    Champions League, l’ Inter batte il Barcellona 1-0: decide la rete di Hakan Çalhanoğlu

    Nella notte più buia, l’Inter ritrova la luce. I nerazzurri battono 1-0 il Barcellona a San Siro, grazie alla rete di Hakan Çalhanoğlu, arrivata a fine primo tempo, con buona probabilità la miglior frazione di gioco disputata da Skriniar (oggi capitano) e compagni in questa stagione. Simone Inzaghi, che aveva predetto una serata di sofferenza, la costruisce accettando l’unico modo di affrontare il Barça da vent’anni a questa parte: palla a loro e noi ci difendiamo. Il piano di gara riesce, anche a costo di mettere la difesa a cinque per tutti i novanta minuti, perché di fatto è stata una gara in fase di non possesso. E il risultato sarebbe anche potuto essere più ampio, se la seconda parte del programma – quella che prevede contropiede letali – l’Inter l’avesse applicata fino in fondo senza le consuete imprecisioni negli ultimi venti metri. A differenza del Bayern, il Barcellona di Xavi si conferma fattibile: appeso a Lewandowski, che è il miglior centravanti d’Europa ma per una notte è stato annullato da un terzetto difensivo tornato ai fasti dell’anno di Conte. È il primo atto di una gara a eliminazione diretta da 180 minuti, il cui ritorno si celebrerà mercoledì prossimo al Camp Nou. È soprattutto la svolta, almeno potenzialmente, che si chiedeva all’Inter e al suo allenatore. Ora non resta che confermarsi. Il Toro smania per giocare e Inzaghi lo accontenta: coppia con Lautaro. Si rivedono come da previsioni Onana in porta e De Vrij in difesa, out Asllani con Calhanoglu in versione regista. Il Barça risponde con la difesa a quattro, in mezzo i giovanissimi Gavi e Pedri col maestro Busquets, Dembélé e Raphinha a supporto di Lewandowski. Il Barcellona costruisce, l’Inter aspetta e difende praticamente a cinque. È il film della partita, sceneggiatura non originale ma già chiara sin dai primissimi minuti. Qualche brivido sulla schiena di Onana, non chiamato a interventi per tutto il primo tempo, soltanto sui classici passaggi orizzontali che tante gioie hanno portato agli avversari dei nerazzurri in questa stagione. Al 21′ proteste interiste: Eric Garcia ferma con la mano l’incedere della palla, Vincic non assegna il rigore per un fuorigioco millimetrico di Lautaro. OFR curiosa ma corretta. Esagerato parlare di gol annullato pochi minuti dopo, quando Correa parte in posizione di evidente offside e batte ter Stegen. La principale occasione per i catalani è una sfuriata di Dembélé che però il pallone lo manda sull’esterno della porta difesa dal camerunese. Segnali di vitalità nerazzurri certificati quando si sta per rientrare negli spogliatoi: Calhanoglu da fuori s’inventa la rasoiata che il portiere tedesco non può respingere. 1-0 allo scadere del primo tempo, la botta di fiducia di cui l’Inter ha bisogno. Il ritmo resta lo stesso, il terzetto Skriniar-De Vrij-Bastoni pare quello dei tempi migliori. Nella storia della partita, gli ultimi venti metri dell’Inter restano imprecisi: Barella e Lautaro pasticciano due volte nella stessa azione, vanificando un potenziale contropiede. Mosse a scacchi a cavallo dell’ora: Inzaghi toglie a sorpresa Correa per far entrare Dzeko, Xavi risponde schierando Ansu Fati al posto di un evanescente Raphinha. La miglior occasione del Barça al 62′ con il solito Dembélé: tiro fortissimo, Onana devia di polpastrelli e il palo fa il resto. Passata una paura, ne arriva un’altra: al 67′ Pedri batte Onana, uscito in maniera coraggiosa ma non proprio perfetta. Il pari del Barça dura il tempo di un VAR: tocco di mani di Ansu Fati, sufficiente per portare Vincic ad annullare la rete. E riparte la sofferenza nerazzurra, con i soliti errori in rifinitura e il fortino lì dietro a reggere. Inzaghi cambia De Vrij per Acerbi e le fasce, la squadra di Xavi attacca a testa bassa. Nel finale bordata di fischi per Kessié, indimenticata “presidente” del Milan e standing ovation per Calhanoglu. A coronare un patimento durato una serata, il rigore valutato da Vincine negli infiniti otto minuti di recupero per un presunto fallo di Dumfries e infine non concesso.

    INTER-BARCELLONA 1-0(45’+2 Calhanoglu)

  • Dall’Argentina; a giugno Messi tornerà al Barcellona

    Dall’Argentina; a giugno Messi tornerà al Barcellona

    Dall’Argentina ne sono più che certi, Lionel Messi dal primo luglio 2023 sarà nuovamente un giocatore del Barcellona. La punta argentina che aveva lasciato il club spagnolo per passare al Psg andrà in scadenza proprio a giugno. Nelle prossime settimane si attendono sviluppi, ma è sempre più forte la pista spagnola per il giocatore.

  • Le formazioni ufficiali di Inter-Barcellona

    Le formazioni ufficiali di Inter-Barcellona

    Le formazioni ufficiali di Inter-Barcellona con Simone Inzaghi che recupera Lautaro e lo schiera dal primo minuto con Correa. Onana in porta, De Vrij centrale difesa. I laterali sono Darmian e Dimarco, a centrocampo resta fuori Asllani: con Barella e Mkhitaryan c’è Calhanoglu.

    Xavi conferma lo schieramento difensivo a quattro, out Piqué. A centrocampo Pedri e Gavi con Busquets, mentre Raphinha e Dembélé avranno il compito di supportare Lewandowski.

    INTER (3-5-2): Onana; Skriniar, De Vrij, Bastoni; Darmian, Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan, Dimarco; Lautaro, Correa. Allenatore: Simone Inzaghi.
    BARCELLONA (4-3-3): Ter Stegen; Sergi Roberto, Christensen, Eric Garcia, Alonso; Gavi, Busquets, Pedri; Raphinha, Lewandowski, Dembélé. Allenatore: Xavi.