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  • Barcellona, Xavi: “Noi siamo una squadra che vuole dominare”

    Barcellona, Xavi: “Noi siamo una squadra che vuole dominare”

    Reduce da sei vittorie consecutive in campionato, il Barcellona di Xavi si tuffa in Champions League con ben altro spirito rispetto all’Inter. Il tecnico catalano presenta in conferenza stampa la gara di domani sera. Ecco le sue dichiarazioni: 
    Di solito si dice che le grandi squadre, come il Barça, non debbano adattarsi al rivale. Vale anche per voi oggi, in vista dell’Inter?

    “Beh, una cosa è adattarsi e una cosa è cambiare qualcosa per migliorare. Vogliamo dominare, avere il possesso palla, giocare nella metà campo avversaria: la storia recente del Barcellona è questa e io non la cambio. Posso cambiare difesa, ma non perché lo faccia il rivale o per altro, per cercare di migliorare. Ci adattiamo sulla difesa, sui corner, oggi analizziamo tantissimo le avversarie, però l’idea resta di essere protagonisti del gioco”.

    Avete gli stessi punti e l’Inter non arriva bene a questa gara.
    “Beh, lo stato di forma non è significativo. L’Inter ha un sistema difensivo molto forte e un modulo diverso rispetto a quelli affrontati finora. Inzaghi lavora bene in attacco, ha due punte e in Spagna è difficile trovare qualcuno che giochi così. È un avversario forte, difficile da sfidare. Noi dobbiamo dimostrare di essere il Barcellona, dovremo fare il gioco di Monaco ma con un risultato diverso”.

    Ha già pensato l’undici di domani? L’Inter non ha Lukaku e forse neanche Lautaro…
    “Ce l’ho già bene in testa, ora abbiamo un altro allenamento e spero non ci saranno problemi. Domani vogliamo dominare, fare possesso palla, giocare nel calcio avversario. È una partita non cruciale, non decisiva, però molto importante per il gruppo e per il futuro in Champions”.

    Siete tornati in vetta alla Liga, come cambia il morale?
    “È importante rivederci lassù, ci dà fiducia e vuol dire che stiamo facendo le cose per bene. Però domani sarà un’altra storia, veniamo da Monaco dove non abbiamo raccolto e vogliamo dimostrare che è il momento di rendere in questa competizione. Sarà una grande partita domani”.

    Cosa cambia affrontando una difesa a tre?
    “A livello tattico giocano con due punte, penso che possiamo rinforzare centrocampo e attacco. È un avversario molto verticale e fisico, non sarà facile ma cercheremo di dimostrare la nostra personalità”.

    Cosa significherebbe vincere in trasferta?
    “Significherebbe tantissimo, sarebbero tre punti fondamentali. Andremo in campo per dare il cento per cento e abbiamo già dimostrato di poter vincere in questi campi, anche se sarà un avversario difficile”.

    Al di là dell’attacco, avete subito solo un gol in campionato…
    “Per me è importante difendere bene, avere una linea difensiva alta e non concedere occasioni. Credo che il corner di Monaco ci abbia un po’ fatto cambiare la dinamica della partita: sono dettagli, se non segni vai in difficoltà. Noi siamo una squadra offensiva e se non riusciamo a segnare diventa difficile”.

    Che ruolo affiderà a Sergi Roberto?
    “Per me è una garanzia, ho già parlato benissimo di lui in passato. Non si sapeva se avrebbe rinnovato o meno, io però avevo ben chiaro che era un giocatore fondamentale per noi. Può giocare da jolly, da regista, da interno, da esterno, anche da difensore in caso di emergenza. Lo valorizziamo molto ed è importantissimo per noi, lavora duro e per noi è una garanzia”.

    Lavora sull’aspetto psicologico?
    “Ovviamente sì, per me a Monaco siamo stati superiori rispetto al Bayern. Abbiamo giocato meglio di loro, ora siamo in un momento positivo e dobbiamo dimostrarlo sin dal primo minuto”.

    Lewandowski segna il 50 per cento dei gol del Barça, nella sua miglior stagione Messi era arrivato al 37 per cento. È una casualità?
    “Sono numeri… E la sua efficacia è tremenda, è un calciatore spettacolo. Dobbiamo segnare di più, però i suoi gol sono i benvenuti, fa la differenza. Anche vincere 1-0 con un gol suo è fantastico”.

    Inter-Barcellona rimanda alla semifinale del 2010. Cosa si ricorda di quella partita?
    “Non provo sentimento di rivalsa, sono passati tanti anni. All’epoca abbiamo dovuto viaggiare in autobus e non è stata facile come gara. L’Inter era uno squadrone ben allenato da Mourinho e perdemmo la qualificazione qui. Ricordo una sfida con molta polemica, questo sì”.

    Partita segnata dagli infortuni. Chi perde di più?
    “Abbiamo entrambi assenze pesanti. L’Inter ha movimento automatizzati, a prescindere da chi gioca. Non ha giocato Brozovic l’altro giorno ma contro la Roma irebbero comunque meritato di vincere. Il blocco di Inzaghi è molto forte, sia in difesa che in attacco. È un avversario molto difficile”.

    Torniamo al 2010, continui a pensare che in questo momento bisognerebbe rendere più mediatico il ruolo degli arbitri?
    “Non lo so… Io penso che gli arbitri dovrebbero fare conferenze stampa, sono importanti e se vengono umanizzati si fanno meno polemiche. Ho fiducia nella loro onestà”.

    Due partite in otto giorni, come condiziona questa sfida?
    “In nessun modo, vogliamo dimostrare di essere competitivi in Champions. L’abbiamo fatto, senza vincere, a Monaco. Domani sarà importantissima, così come quella della settimana prossima: non decisive, ma fondamentali sì”.

    Più difficile vincere la Liga o la Champions?
    “La Champions, devi essere al posto giusto nel momento giusto. Basta un dettaglio, la Liga è più ingiusta. Credo che proprio Messi abbia detto che non la vince sempre il migliore e sono d’accordo. Sono dettagli, 38 giornate di campionato no”.

    Ci sono voci sul ritorno di Messi…
    “Adesso non è il momento di parlare di Leo, gli voglio tanto bene e gli auguro il meglio. Il Barcellona è casa sua, ma non gli facciamo un favore parlando di lui. Spero stia tranquillo a Parigi”.

    La possibile scelta di Alonso?
”Vogliamo essere un blocco unico per fare pressing alto e non fare arrivare l’avversario nel suo campo. Non vogliamo partite chiuse, non sarebbe un bello spettacolo e penso che il possesso palla siano la cosa più importante”.

    Sei d’accordo con la scelta di non far valere più doppio i gol in trasferta?
    “Io credo che sia una novità positiva, con la regola precedente si poteva speculare molto”.

    A volte dice che Pedri deve segnare di più: la preoccupa questo aspetto?
    “Sì, ovvio che si debba sempre migliorare. È importante che i centrocampisti arrivino in area e facciano gol, magari c’è un’apertura e arriva una rete. Crediamo sia importante come giocatore e possa creare occasioni da gol, sia lui che Gavi che De Jong sono fondamentali”

    Ha detto che domani bisogna rischiare ed essere coraggiosi. Il modulo sarà diverso rispetto a quello col Maiorca?
    “Non molto, l’idea è quella. Mi conoscete già come allenatore, il DNA è quello: fare possesso palla, mettere sotto il rivale, lo possiamo fare con una linea a tre o a quattro, con esterni che vanno dentro. Credo sia stata la prima domanda: non ci adattiamo ma miglioriamo la nostra metodologia. Cercheremo di attaccare bene e difendere meglio”.

    Domani potrebbe giocare Alonso in una difesa a tre?
    “Sì, assolutamente, per me è un acquisto straordinario perché può giocare da laterale o braccetto, nonostante abbia un ruolo preciso. E poi è uno dei pochi mancini che abbiamo. Ci dà molte alternative, così come Sergi Roberto”.

    Che idea ha di Lautaro Martinez?
    “È un calciatore importante, ha le due cose che servono a un attaccante: cerca gli spazi e conclude. Vediamo se giocherà o meno”.

    Si è ritirato Higuain, che vuole dirgli?
    “Mi è sempre piaciuto molto, ci ha fatti soffrire col Real. Credo che sia stato un esempio, sia sempre stato corretto dei rivali, anche nel Clasico. Ha avuto una carriera incredibile”.

    Gavi un anno fa ha giocato titolare qui a San Siro. Quanto è cresciuto?
    “Tanto e rapidamente, penso che sia maturo e capace di non perdere velocemente la palla. Ci dà una intensità meravigliosa, sa saltare bene il pressing. È un calciatore di 18 anni ma di un livello spettacolare, è una meraviglia averlo”.

    L’Inter ha sempre detto di puntare sul Barcellona, perché il Bayern è imbattile. È così anche per lei?
    “Penso che sia così. Abbiamo perso entrambe col Bayern e quello di domani è una partita molto importante, vedremo che succederà ma può essere decisiva per entrambe”.

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