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  • BARCELLONA: SETIEN ESONERATO!!

    Dopo la disfatta in Champions League, inizia la rivoluzione in casa Barcellona. Il primo a saltare è il tecnico Setien, nella serata si è svolta una riunione societaria con il presidente Bartomeu, Abidal e Planes dove è stato sancito l’ esonero del tecnico. A confermarlo è stato proprio il presidente all’ uscita della riunione. Nei prossimi giorni sono previsti altri cambiamenti dirigenziali, nel frattempo la rivoluzione è partita.

  • GAME SET AND MATCH

    Alcuni diranno che magari si aspettavano già una sconfitta e la conseguente eliminazione del Barcellona, perché il Bayern è più in forma si, hanno più fiducia e voglia di fare anche questo è vero, lo spogliatoio è più unito e c’è più sintonia con l’allenatore e passi anche questo, ma 8-2 come si può spiegare?
    Più che una partita di calcio è sembrata una partita di tennis, una delle squadre più forti al mondo e con una storia incredibile in campo nazionale ed europeo viene surclassata dal Bayern Monaco di Flick. Il Panzer tedesco asfalta la trincea catalana e si aggiudica la semifinale di questa particolarissima Champions League estiva. Infatti questa partita è sembrata per tutto il secondo tempo, per essere buoni, un’amichevole estiva, soprattutto per i ritmi tenuti dal Barcellona e per l’indolenza degli uomini di Setién che non hanno avuto alcun moto di orgoglio e nessuna voglia di rivalsa.
    Le differenze sono state tante e visibili ad occhio nudo, non vale neanche la pena di parlare tatticamente di una partita del genere, basta leggere il tabellino per capire cosa è successo. Da una parte c’è stata una squadra di altissimo livello, candidata alla vittoria finale, che ha giocato con convinzione e determinazione, con la consapevolezza di essere squadra e di essere una squadra forte. Dall’altra parte una squadra palesemente alla fine di un ciclo, con giocatori senza motivazioni, senza stimoli e convinzioni e con una scarsissima condizione fisica. Nella sfida tra Lewa e Messi, il polacco ha stravinto ma non solo per il gol, non solo per la vittoria della partita, ma proprio per la voglia messa in campo. L’argentino è sembrato schiacciato dalla rassegnazione, ha perso palloni che non ti aspetti possa perdere un mostro come lui, non ha mai fatto una giocata degna della sua fama, ha subito fisicamente e psicologicamente la superiorità di un Bayern straordinario. I duelli tra reparti sono stati persi tutti da parte dei blaugrana. Neuer ha messo in discussione il posto da titolare nella nazionale tedesca di Ter Stegen, Boateng senatore della difesa bavarese ha sbagliato solo sul gol di Suaréz mentre Piqué dall’altra parte è sembrato ormai molle e troppo sazio di vittorie. Sulla fascia mancina Jordi Alba è apparso nervoso e svogliato difensivamente, Davies dall’altro lato ha arato il campo, Thiago Alcantara ha surclassato la regia nulla di Busquets e De Jong, e Muller ha sfondato la fragile barriera catalana, mentre dall’altra parte Vidal ha sbattuto contro un muro. Tutto ciò riguarda un po’ l’intera ultima stagione appena finita del Barcellona , ma sicuramente non mette in dubbio ed in discussione la gloriosa carriera di giocatori straordinari che hanno insegnato calcio a tutto il Mondo e sono stati i veri protagonisti di una rivoluzione nell’intero panorama calcistico. Questo però non ci esime dal raccontare e spiegare la debacle di ieri sera. Il Bayern invece è sembrato oltre che in condizione fisica smagliante, ma una squadra convinta dei propri mezzi, unita dal primo all’ultimo e che mette in campo alla lettera ciò che indica il suo allenatore. D’altronde lo dicono i numeri, 7 gol complessivi contro il Chelsea e 8 ieri sera.
    Ciò che possiamo dire con sicurezza è che dall’atteggiamento della squadra catalana, che si è chiusa negli spogliatoi ha vietato l’ingresso della dirigenza, dagli atteggiamenti in campo dei senatori dello spogliatoio e dalle parole di Piqué si è capito chiaramente che a Barcellona si è chiuso un lungo capitolo e si è chiuso nel peggiore dei modi subendo 8 gol in un quarto di finale di Champions League. Adesso bisogna riscriverne un altro, dando per scontato che Setien andrà via ed inizierà la nuova era targata molto probabilmente Allegri, bisognerà vedere se il giocatore più forte al mondo ha voglia di restare e ripartire, bisogna vedere se due colonne come Piqué e Busquets vogliano rimettersi in gioco e soprattutto bisogna vedere le mosse di mercato che dovranno ricostruire dalle fondamenta un edificio storico e glorioso ormai eroso dal tempo. I bavaresi invece grazie alla grande qualità della rosa, della quadra giusta trovata in mezzo al campo e per la bravura del proprio allenatore Flick e della dirigenza che ha deciso di puntare su di lui e ha costruito una macchina da guerra perfetta, adesso diventa la favorita per alzare la coppa dalle grandi orecchie per la sesta volta nella sua storia.

  • ESCLUSIVA: ALLEGRI SARÀ IL NUOVO ALLENATORE DEL BARCELLONA

    Dopo l’ umiliante sconfitta di questa sera contro il Bayer Monaco, Setien avrà le ore contate sulla panchina del Barcellona. Il club ha bisogno di una rifondazione , secondo indiscrezioni della nostra redazione Massimiliano Allegri sarà il suo sostituto. Firmerà un triennale a 12 milioni di euro annui. Troverà il suo pupillo Pjanic giocatore fortemente vuluto al Barcellona.

  • LA MAGIA CONTRO LA SPIETATEZZA

    Alle volte il destino gioca strani scherzi e magari situazioni che vorresti vivere con maggiore desiderio o maggiore prestigio ti vengono messe davanti e sei costretto a viverle e combattere da subito senza possibilità di rimandarle. Questa è un po’ l’idea della partita di stasera tra Barcellona e Bayern Monaco, una partita che forse doveva avere maggiore importanza e visibilità e magari viene un po’ penalizzata e viene “declassata” a quarto di finale, quando invece ha tutto l’aspetto di una finale di Champions League. E si perché al momento sono le squadre più forti e in forma, senza nulla togliere a Manchester City, che si ha eliminato il Real ma avuto anche un aiuto da parte di Varane, e al Psg, apparso fuori forma contro l’Atalanta nonostante la vittoria ed il passaggio del turno. E soprattutto i bavaresi e i blaugrana sono le due squadre al momento in corsa per la vittoria finale con più esperienza e vittorie in questa competizione e purtroppo una delle due dovrà uscire ed abbandonare questa partita.
    Questo tono un po’ triste però non è il tono che useranno Setién e Flick questa sera per motivare, spingere e dare indicazioni alle loro squadre, perché stasera sarà partita secca senza ritorno quindi o si vince o si è fuori, o si dà tutto in campo fino all’ultima goccia di sudore o si va a casa. Sicuramente non sarà una partita dettata dalla paura e dall’immobilismo tattico in cerca dell’errore avversario, infatti queste due squadre ci hanno abituato a grandi prestazioni e grandi colpi e non deluderanno le attese di questa Final Eight, ma si daranno battaglia a suon di gol e giocate.
    Da una parte un mago, un alieno, un marziano, forse un calciatore indiscribile, tanto che si vanno a cercare appellativi extraterrestri per descriverlo, Leo Messi. Dall’altra però c’è un giocatore raro nel suo genere, certo in Europa ci sono numeri 9 come Benzema e Suaréz che il mondo intero invidia, ma non so quanto Flick o Rummenigge o la dirigenza baverese li preferisca al loro bomber di razza, Robert Lewandowski. Il polacco certo sarà sicuramente più umano del mostro citato poco su, ma sotto porta forse acquisisce un po’ di quella magia che rende unici alcuni giocatori nella storia del calcio. Il nueve del club tedesco infatti non ha solo la finalizzazione e la fame di gol sotto porta dalla sua parte, ma a tutto questo abina una spietatezza positiva che manifesta in tutto il campo, lotta, visione e tecnica in ogni zona del prato verde accompagnata a grandissima determinazione e consapevolezza.
    Sarà questo il leitmotiv di tutta la partita, la Pulce contro il Generale polacco, due corazzate che si scontrano l’una contro l’altra per arrivare a giocare la semifinale e poi ovviamente e soprattutto alla finale di Lisbona. Ci attende una partita spettacolare e da vivere tutta di un fiato, perché queste sono partite che si aspettano per un’intera stagione.

  • MANCHESTER UNITED: PRENDE QUOTA L’ IDEA DEMBELE

    Il Manchester United è alla ricerca di un esterno offensivo, con le possibilità oramai minime per Sancho, il club inglese vira su Dembele del Barcellona. La trattativa per il momento è solo ai primi sondaggi, ma nelle prossime ore potrebbe decollare. Dembele è in cerca di riscatto dopo la non felice avventura in Spagna e la Premier potrebbe essere la soluzione più adatta.

  • BARCELLONA: INTERESSE PER GAYÀ DEL VALENCIA

    Il Barcellona ha messo nel mirino il terzino sinistro del Valencia José Gayà, sempre apprezzato dal club catalano è considerato il profilo giusto per rafforzare le fasce, un terzino moderno sicuramente di spinta ma bravo anche in fase difensiva. Impensabile che il Barcellona possa pagare la clausola da 50 milioni di euro considerando i limiti economici, ma il Valencia ha necessità di vendere e potrebbe accontentarsi di molto meno.

  • INTER 2020/21, CON…MESSI!!!

    Si parla tanto di Messi all’Inter, quel fuoriclasse che lancerebbe l’Inter e Suning sul tetto del Mondo, almeno come pubblicità, questo è poco ma sicuro. Certo un grosso investimento, ma Zhang è stuzzicato da tutto questo….
    E allora come potrebbe essere l’Inter con Messi? Certo qualche sacrificio sa da fare…
    Handanovic è pronto a rinnovare fino al 2022 e alle sue spalle ecco Radu e Padelli per completare l’organico, con Filip Stankovic subito dietro. In difesa possibile partenza di Skriniar e Godin, qualche sacrificio si deve fare come detto. Piacciono Smalling e Kumbulla, si guarda Izzo, ma non si esclude il classico colpo alla Marotta: Vertonghen! Confermatissimi De Vrij, Bastoni e D’Ambrosio! Esterni con Hakimi e Candreva a destra, mentre a sinistra Alaba, (che potrebbe rinnovare col Bayern, ma potrebbe anche passare all’Inter e fare il centrale di sinistra) Emerson Palmieri e Marcos Alonso si giocheranno il posto da titolare con Young alle loro spalle. Non è da escludere la riconferma di Biraghi.
    A centrocampo l’addio di Brozovic prende sempre più piede…potrebbe andare da Mourinho che potrebbe “regalare” Ndombele al suo ex club. Certo l’arrivo di Tonali, la conferma per Sensi ed Eriksen e dell’incedibile Barella. Rinnovo per Borja Valero.
    In attacco Lukaku, Messi e Sanchez…..quarta punta? Eriksen con un 3511…Lautaro in partenza…
    Handanovic, Smalling, De Vrij, Alaba; Hakimi, Ndombele, Barella, Eriksen, Emerson o Alonso; Lukaku, Messi.
    Radu, Bastoni, Vertonghen (Kumbulla che potrebbe restare in prestito), D’Ambrosio, Candreva, Young, Sensi, Tonali, Borja Valero, Sanchez…All. ANTONIO CONTE

  • CHAMPIONS LEAGUE: “BUON NAPOLI, TROPPA QUALITA’ IL BARCELLONA”

    Il Napoli di Gattuso si presenta a Barcellona, senza paura e con grande voglia e determinazione ha disputato la sua onestissima partita, anche se il risultato purtroppo dice altro, i blaugrana si impongono 3 a 1 ed eliminano i partenopei dalla Champions League.
    C’è amarezza in casa Napoli, ma anche grande consapevolezza di aver fatto qualcosa di buono e di aver impensierito e non poco il Barcellona. La differenza? Qualità e individualità, quando ti trovi difronte gente del calibro di Messi, Suarez, Pique e De Jong, non è facile per nessuno. Dopo la Juventus quindi è la volta del Napoli che cade sotto i colpi di Lenglet, Messi e Suarez, di Insigne su calcio di rigore il gol napoletano della bandiera. I blaugrana se la vedranno ora contro il Bayern Monaco che ha surclassato per 4 a 1  il Chelsea di Lampard.
    Parlando di individualità non si non può non parlare di Lionel Messi, fenomeno assoluto che nel momento di dare la scossa, ha cambiato marcia, alzando il livello da normale a qualcosa di indescrivibile, proprio come il gol che si è inventato, dopo aver saltato mezza difesa del Napoli, ha calciato a rete nonostante la caduta a terra causata dal precario equilibrio, un fenomeno. Altro fenomeno mostruoso è stato De Jong, pazzesco in mezzo al campo, immensa visione di gioco, mai una palla sbagliata, strappi e cambi di velocità disarmanti.
    Gattuso e i suoi faranno bene ad essere amareggiati, ma difronte a tanta qualità, possono anche prenderla con lo spirito giusto ed essere soddisfatti, con la consapevolezza di chi sa che si poteva fare di più, ma difronte all’esperienza e a tanta qualità individuale, di più non si poteva fare.

  • “NAPULE È MILLE CULURE, NAPULE È MILLE PAURE”

    Così cantava qualche anno fa il grande Pino Daniele nella sua canzone “Napule è”. Colori. Ce ne sono tanti; l’azzurro della maglia della squadra partenopea, azzurro come il cielo che sovrasterà il Camp Nou in una serena e calda sera di piena estate, inusuale per una partita di Champions, “azúl” come il colore della camiseta catalana a cui si unisce il “grana” che inietterà gli occhi dei giocatori di Setién, che guardano la Champions come il drappo rosso teso dai toreri, rosso a rappresentare la rabbia dei balugrana dopo la mancata vittoria della Liga. Il nero che in questo momento ricopre i cuori degli spagnoli, particolarmente colpiti negli ultimi tempi da questo maledetto virus, così come quello degli italiani che continuano ad avere perdite. Il verde della speranza di uscire da questo periodo tremendo ed il verde del campo, quel prato che stasera si ergerà a giudice e darà il suo verdetto indicando chi resta e chi abbandona la competizione europea più importante ed amata.
    Paure. Quelle ci sono sempre e soprattutto in un ritorno di un ottavo di Champions così in bilico e così strano. Da una parte il Napoli che come non può avere paura, mischiata a rispetto per uno dei migliori, se non il migliore giocatore del Pianeta, e per una squadra di veri fenomeni, per uno stadio nel quale il Napoli gioca per la prima volta e che pur vuoto trasmette strane sensazioni ed emozioni. Paura miscelata anche alla voglia di arrivare finalmente ai quarti di finale di Champions ed affermarsi definitivamente anche sui grandi palcoscenici europei. Dall’altra parte la paura di Setién che sente sotto la panchina bollire e sfuggirgli per la prossima stagione, la paura di Bartomeu di poter uscire dalla massima competizione europea prima dell’inizio del suo ultimo anno di presidenza, la paura di tutto il gruppo e dei veterani soprattutto che vogliono alzare la coppa dalle grandi orecchie per quella che può essere una delle ultime possibilità.
    Il motto che descrive questa sfida è “quando il gioco si fa duro, i duri iniziano a giocare”. Rino Gattuso quando si trattava di essere duro rispondeva sempre presente da giocatore e lo sta dimostrando anche da allenatore. Quella durezza che il tecnico calabrese trasmette ai suoi giocatori piazzando sul loro viso il ringhio che serve per giocare queste partite di sofferenza tattica e mentale. Il Barcellona che nei periodi duri, come quello che vive attualmente, dà sempre il meglio di sé e anzi pare esaltarsi. Duri come quei dati che sembrano condannare il Napoli, perché il Barcellona nel proprio stadio in Champions perde raramente e duri come i numeri di Leo Messi che vuole raggiungere a tutti i costi CR7 nella classifica dei migliori marcatori nelle competizioni europeee e portare la sua squadra di cui ora è capitano ai quarti e poi alla finale dell’Estádio do Sport di Lisbona.
    Il Napoli arriva con la rosa al completo al suo particolare debutto al Camp Nou, recuperato anche Insigne dopo i problemi al tendine avuti in settimana, potrebbe anche partire titolare con Mertens e Callejon. In difesa si rivede Manolas che dovrebbe affiancare Koulibaly, mentre sulle fasce confermati Di Lorenzo e Mario Rui. Centrocampo titolare con Demme, Ruiz e Zielinski. Situazione diversa per il Barcellona che non può contare sul lungodegente Dembelé e sull’altro infortunato Umtiti. Inoltre saranno assenti anche Vidal e Busquets squalificati. Possibile difesa a tre con Semedo schierato terzo a destra, centrocampo con De Jong e Rakitic e poi i tre maestri in avanti a dirigere. Stasera alle 21 non prendete impegni, tutti sul divano ad assistere a questa corrida nel caldo di agosto tra gli azzurri di Gattuso che sfidano nella sua tana la banda di Messi.

  • BARCELLONA SI CERCA UN DIFENSORE CENTRALE

    Il Barcellona è alla ricerca di un centrale di difesa. Con Umtiti e Todibo sul mercato, con Piqué che ormai deve fare i conti con la carta d’identità, per la difesa catalana rimangono solo Lenglet ed Araujo. Ecco che i blaugrana in questa sessione di mercato si concentreranno sul reparto arretrato ed è iniziata la caccia. Nella lista dei preferiti insieme a Koulibaly c’è anche il centrale turco del Leicester Çağlar Söyüncü, che in questa stagione ha collezionato 34 presenze tutte di spessore a cui va aggiunto anche un gol e un assist. Il difensore del club inglese è molto forte fisicamente e ha buona gamba, dominante nella lotta aerea. Il prezzo del cartellino si aggira intorno ai 40 milioni. Attenzione però anche alle due squadre di Manchester…