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  • L’ARTE DEL SAPER VENDERE, NON DEL SAPERSI VENDERE.

    In una domenica di marzo del 1900, i fondatori dell’ Amsterdamsche Football Club Ajax non immaginavano minimamente che la loro creatura avrebbe scritto pagine di storia a tinte biancorosse. Han Dade, Floris Stempel e Carel Reeser in un caffè al centro di Amsterdam tra tulipani, alberi fiorenti e canali sgorganti arricchiti dall’avvicinarsi della primavera scrissero il prologo e la prefazione di un “libro calcistico” basato sul mito di un valoroso condottiero greco. Da allora, i lancieri nel mito di Aiace Telamonio, vantano 72 titoli nazionali ed internazionali. Parliamo del club di Jack Reynold, di Rinus Mitchel e Johan Cruijff. Parliamo dell’Ajax del calcio totale, macchina da guerra romantica, spazzatrice violenta di avversari con un’estetica del calcio differente. Capace di lanciare rose e proiettili nel terreno di gioco, regalare spettacolo e annichilire chiunque si sovrapponesse tra la gloria e i biancorossi di Daalwijkdreef- Bijlmerdreef Street. Squadra da sempre piena di romanticismo, coesione e integrazione. L’Ajax capace di formare, istruire e arricchire di valori i suoi giovani e i suoi calciatori tutti. Capace prima di doversi adattare alle forzature antisemite della seconda guerra mondiale, poi di dissociarsi, estraniarsi e avvicinarsi alla comunità ebraica della città. Da sempre tifosissima dei lancieri. Questa squadra sembra essere fondata da un libro delle favole. Un libro pieno di soddisfazioni, miti e poesia. Miti e poesia nutriti senza mai tralasciare l’aspetto economico, aspetto che da sempre contraddistingue l’amministrazione di un club. Club che vive nel mito di Cruijff, dei fratelli De Boer, Blind, van der Sar, Van Basten e Seedorf. Negli ultimi 30 anni i guerrieri red & white, la loro dirigenza e i direttori del vivaio, hanno lanciato e affermato calciatori che hanno scritto la storia del calcio europeo e mondiale. E’ nell’ultimo decennio, però, che il direttivo dell’Arena Boulevard ha dato il meglio di se’. Con cessioni estremamente remunerative hanno mantenuto vivo e positivo il bilancio del club. Per fare un esempio pratico : Davinson Sanchez, Alderweireld, Dolberg, Vertonghen, Daley Blind, Milik, Eriksen e tanti altri talenti puri. La cosa che più colpisce e impressiona, oltre alla programmazione economica e all’esaltazione tecnica delle individualità, è la poliedricità e l’adattabilità del team. Il suo volersi allargare in tutto il mondo è entusiasmante. Tutto ciò è testimoniato, anche, dall’accademia presente in Sudafrica che gli olandesi curano minuziosamente. L’Ajax Cape Town è una splendida realtà calcistica del Sudafrica e dell’Africa tutta. Il lavoro più significativo effettuato da Edwin van der Sar, Steven ten Have e Hennie Henrichs riguarda l’ultimo bienno, in maniera specifica. I ragazzi guidati da Erik ten Hag, dopo aver sfiorato la finale di Champions League, sconfitti dal Tottenham in semifinale. Dopo aver annientato Real Madrid e Juventus, dopo aver stupito in tutto il mondo, sono chiamati ad una rivoluzione. Rivoluzione imposta dalle importanti cessioni fatte per continuare a far vivere l’etica e l’ottica del club in progressione futura. Sono partiti de Ligt, de Jong e Ziyech. Partirà anche van de Beek, direzione Manchester United. I soldi per portarli a vestire la maglia dei guerrieri di Telamonio sono stati 11 milioni ed 1 euro. Le loro cessioni hanno portato nelle casse dei nativi di Amsterdam 246 milioni di euro. Verranno rimpiazzati da altri giovani, questi giovani stupiranno negli anni e saranno ceduti dopo aver scritto la storia di uno dei club più belli e romantici di sempre. A volte, nella vita e nel calcio, conta l’arte del saper vendere e non del sapersi vendere.