Tag: Conferenza stampa

  • Torino, Vanoli: “Contro il Verona sarà difficile’

    Torino, Vanoli: “Contro il Verona sarà difficile’

    Ecco le parole in conferenza stampa del tecnico del Torino Vanoli alla vigilia della sfida del campionato di Serie A.

    E’ un Verona: che emozioni proverà domani?

    “E’ un’emozione speciale. Ho deciso di abitare lì, è una città splendida e calcisticamente ho vinto un campionato di B. Tornare al Bentegodi è un’emozione”

    Che partita sarà domani?

    “Sarà complicata, come tutte. Il Verona ha perso con la Lazio ma è rimasta in partita fino alla fine, in casa ha fatto risultati e sono una squadra di gamba, pericolosa con le ripartenze”

    Vlasic può essere titolare?

    “No. E’ semplice: i lungodegenti hanno un programma, lui è importante e una recidiva sarebbe troppo pericolosa, voglio completare il percorso. Ha fatto rifinitura e ha fatto bene, deve fare un lavoro metabolico e dalla prossima sarà in gruppo. Non sarà convocato”

    Coco sarà convocato?

    “Sì. Poi vediamo domani mattina come sta…Siamo stati fortunati, lui e Vojvoda non hanno grossi infortuni. Coco era più un crampo, domani facciamo l’ultimo test e decido. Vojvoda continua il suo percorso di recupero”

    Cambierà quindi la difesa: cambia anche la struttura della squadra? Passerà a quattro?

    “Devo studiare le caratteristiche. Quando si inizia un processo, si dà stabilità. Poi durante la gara si può cambiare: è un’ipotesi passare a quattro o continuare come stiamo facendo. Siamo nel calcio moderno, dobbiamo fare entrambe le fasi. Ci vuole tempo per completare il processo, la perfezione è difficile”

    Quali sono le riflessioni post Lecce?

    “Ai ragazzi ho fatto vedere tutta la partita, a volte riguardandoti capisci dove puoi migliorare. Tante transizioni sono derivate da errori tecnici, una squadra come la nostra deve sbagliare molto meno”

    Come ha visto Maripan?

    “E’ un giocatore d’esperienza e personalità, pur non in condizione ottimale. E’ normale per chi è arrivato alla fine del mercato, ma sono tutti pronti a giocare. Maripan, come succede per Pedersen e Sosa, serve tempo per arrivare ai meccanismi. Ma allo stesso tempo si pensa ai risultati: Maripan, se parte titolare, ha esperienza per dare contributo”

    Quanto tempo serve per capire che campionato può fare il Toro?

    “Non c’è un tempo. Dobbiamo lavorare e pensare di partita in partita: è iniziato un processo nuovo, dopo che vieni da una metodologia di tre anni vuole tempo. E a volte un allenatore di tempo ne ha poco, lo si è visto: cerco di far combaciare le cose, non mi esalto dopo l’Atalanta e non mi abbatto dopo il Lecce. Fa parte del processo, un po’ come capita con i carichi di lavoro, e ci stanno gli alti e bassi”

    Vanja ha parlato d’Europa: come organico, siete da prime sette in classifica?

    “Sono contento di sentire un mio giocatore che si prende queste responsabilità. Un allenatore dice che bisogna dimostrarlo sul campo: siamo in una fase di crescita come gioco e come uomini, stiamo recuperando e dobbiamo inserire i nuovi. Ci sarà tanto lavoro”

    Come sta Sanabria?

    “Deve imparare a diventare un giocatore importante. L’ho detto e lo ripeto, a questa società ho chiesto quattro attaccanti importanti perché per me era fondamentale: con Karamoh, il quartetto si giocherà le sue armi. Domani sceglierò, tutti devono essere pronti perché c’è bisogno di tutti”

     

  • Fiorentina, ecco il nuovo tecnico Palladino

    Palladino è a tutti gli effetti il nuovo tecnico della Fiorentina. L’ex Monza, ha firmato un contratto biennale con i viola. Si è presentato in conferenza stampa al Viola Park ed ecco le sue parole.
    “Vorrei ringraziare tutti. Colgo l’occasione per ringraziare il presidente Rocco Commisso, con cui ho avuto il piacere e l’onore di parlarci poco fa. Mi ha colpito il suo grande entusiasmo e la sua grande passione, oltre all’umanità e i valori umani. Mi ha trasmesso grande energia. Volevo poi ringraziare i direttori Ferrari e Pradè che mi hanno voluto fortemente, in due minuti abbiamo trovato l’intesa e l’accordo su tutto”, ha esordito Palladino.
    Quindi una chiosa finale, prima di lasciare la sala stampa: “Sono davvero felice di essere qua, in questo ambiente: sono orgoglioso, motivato, carico, sto rappresentando un club glorioso, prestigioso, con grande storia. Sono arrivato in una società importante. Darò tutto me stesso per questa società, cercherò di raggiungere grandi obiettivi e di dare grande gioia a dei tifosi incredibili. Cercherò di dare tutto me stesso per portare la Fiorentina il più in alto possibile”.

  • Roma, Mourinho: “Voglio rimanere ancora”

    Roma, Mourinho: “Voglio rimanere ancora”

    Ecco di seguito le parole in conferenza stampa del tecnico José Mourinho della Roma

    Il mondo del calcio si è diviso sulla Superlega. Qual è il suo pensiero?
    “Io sono allenatore della Roma e la posizione della Roma è anche la mia. Non commenterò, ho tanta esperienza nel calcio e l’ho vissuto in differenti momenti ma non voglio nessuna analisi o pubblica. La posizione della Roma è chiara e io sono l’allenatore della Roma”.

    Il Napoli rimane un’ottima squadra.
    “Sono i campioni e lo sono con merito. L’anno scorso hanno vinto in modo molto chiaro. Hanno perso un giocatore ma ne hanno presi tanti, è la stessa squadra. Hanno perso un bravissimo allenatore ma ne hanno preso uno con tanta esperienza. I risultati sono diversi, l’anno scorso penso non avessero mai perso fino a questo punto. Però è la stessa squadra, la stessa gente, la stessa panchina poderosa con tante soluzioni”.

  • Conferenza stampa ADL: “Vi spiego la situazione Gattuso e Superlega, con Insigne parliamo dopo l’Europeo ma nessuno è incredibile, Spalletti top”

    Il presidente partenopeo Aurelio De Laurentiis ha rotto oggi pomeriggio il silenzio stampa che durava dallo scorso febbraio. Il patron del Napoli ha risposto a tutte le domande facendo chiarezza su questi mesi di silenzio e fissando gli obiettivi di mercato e della prossima stagione. Ecco di seguito alcuni estratti della conferenza.

    “Vi ringrazio per essere qui, è chiaro che sono stati momenti difficili questi del Covid, che non ci aspettavamo, ci ha colti impreparati. Già nello scorso campionato avere questo problema, non avere lo spazio ed il tempo per programmare l’annualità, ma ognuno pensa ai suoi egoismi. Senza sapere degli stadi aperti o meno, che senso aveva programmare gli Europei senza il ritiro dovuto ed un ritiro vero oltre ad un mercato vero?  Tra poco pubblicheremo i calendari, ma chi ci garantisce? Io lo chiederei a Draghi, ma deve prendere atto che ci sono più di 30mln di italiani che trovano nel calcio una valvola di sfogo, l’80% di loro, ovvero 24 sono uomini che lavorano per il paese, allora perché tu ti disinteressi completamente al mondo del calcio che è una valvola di sfogo importante? Hai una grande credibilità in Europa, perché non convinci i tuoi colleghi a resettare tutte le partenze dei campionati posticipandone l’inizio ad una data per avere più serenità vaccinale?”

    DOPO NAPOLI-VERONA… “Con i tifosi mi posso scusare soltanto io e qualunque scusa fatta da qualunque calciatore potrebbe sembrare una cosa voluta. Rimproverarsi o rimproverare a qualcuno è sempre la strada più corta e meno efficace. Quando rompi qualcosa i cocci se li riaggiusti si vedono sempre. È stato un anno e mezzo improprio. Con il COVID e senza i tifosi le partite sembrano quasi giocate in un acquario, dove le voci degli allenatori sembrano quasi stordenti e inimicarsi quella che è la logica di una squadra che trova da sola. Nelle partite c’era quasi una situazione irreale dove le voci degli allenatori diventano protagoniste. Io non credo che quando c’è il tifo dello stadio la voce dell’allenatore arriva ai giocatori se non a gesti”. 

    CASO-INSIGNE, TUTTO SUL MERCATO “Con Insigne non ci siamo proprio sentiti. Finiti gli Europei ci si incontra, ci si siede e ci si parla e sarà quel che sarà. Forse non basterà venderne un solo big. Forse bisognerà vendere quei calciatori che hanno aumentato a dismisura la loro parte salariale, quella che il Napoli non può pagare. Forse due acquisti non avrei dovuti farli, dovevo dire ‘Aurelio stai calmo, tanto c’è il Covid ed il campionato non conta nulla, congelando tutto’. Da ottimista quale sono, ho investito troppi soldi e mentre io investivo dall’altra parte mi dicevano hai un contratto per cinque anni ma non lo possiamo rispettare. Bisogna capire con l’allenatore cosa sostituire e cosa non sostituire. Solo allora vedremo se il mercato ti permetterà di operare in entrata e in uscita. Ho appuntamento con Spalletti venerdì, lui inizia il contratto con noi il 1 luglio. Proposte indecenti? Magari arrivassero. Nessuno è incedibile per delle proposte appropriate. Ovviamente venerdì tiferò Insigne e non Mertens”.

    SITUAZIONE GATTUSO, FIDUCIA SPALLETTI “A un certo punto, viste alcune partite dove il mister non si sentiva nella forma perfetta e visto che tutti gli interlocutori televisivi erano ex colleghi che lui conosceva, ho preferito evitare che si speculasse su alcuni calciatori e sulla società. Ho preferito mettere il silenzio stampa, visto che la mia intenzione era andare avanti fino alla fine della stagione. Convocai una riunione con il medico Lombardo, l’amministratore delegato e tuttala squadra dicendo ‘Vi potrei pagare in ritardo, invece vi pago in anticipo lo stipendio di gennaio. Però vi dico l’allenatore rimane, quindi non fate storie. Poi ho detto Rino, tu resta che ti devo dire alcune cose. Avevo preparato prima della gara, perchè credevo che sarebbe andato in Champions, un ringraziamento per Gattuso per il raggiungimento della Champions. Dopo il pareggio col Verona, abbiamo snellito la comunicazione, ringraziando Gattuso con un tweet per il lavoro svolto. Spalletti ha sempre avuto la mia stima, l’ho sempre considerato tanto. Lo trovo giusto per il Napoli perchè sa allenare le squadre molto bene. Quando abbiamo giocato contro di lui non è stato semplice e facile. Gestire le situazioni difficili come Inter e Roma – dove si sentiva l’assenza della proprietà – ha gestito molto bene tutto”.

    CAPITOLO SUPERLEGA “Perez non mi ha mai contattato. Io non sono mai stato a favore della Superlega perchè ne faccio una questione economica ma non è che tu facendo un super torneo a 12 dove inviti tu gli altri hai risolto i problemi dell’economia del calcio. I problemi dell’economia del calcio li risolvi se prendi coscienza che la Champions League ed Europa League non servono economicamente a nessuno. Perez ha avuto il merito non di inventare la Superlega –  che è una cretinata – ma di dire “perchè voglio creare la Superlega?”. Perchè la CL e la EL non servono ai nostri bilanci, i nostri investimenti sono tali che non possiamo andare avanti con questi fatturati per fare un assist a chi crede di governare il calcio anziché fare un’opera di segretariato. Invece vogliono comandare, questo è un problema. Dobbiamo creare un campionato europeo più equilibrato dove non si va per estrazione, perchè quello è affidato al caso. Tu devi creare l’equilibrio. I primi 5 paesi più importanti sono quelli che fatturano di più e possono permettersi i giocatori importanti: Spagna, Inghilterra, Germania, Italia e Francia. Queste 5 nazioni meriterebbero un campionato europeo a sé. Chi è che accede a questo campionato europeo? Tu devi dare la possibilità democratica di competere. Se sono l’Udinese, la Fiorentina, il Verona e arrivo tra i primi 6 ho il diritto di partecipare al campionato europeo”.